Madrid e dintorni 3
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Il nostro viaggio a Madrid nasce dal desiderio di mio marito di proseguire il giro delle capitali europee. Come nel mio resoconto precedente vorrei qui riportare le nostre esperienze concrete, che possono essere utili per chi organizza un viaggio.
Noi abbiamo iniziato circa 2 mesi prima con l’acquisto dei biglietti aerei da Malpensa a Madrid (EasyJet eur 224 A/R). Dopo qualche settimana abbiamo cominciato a pensare al soggiorno. Non avendo ancora chiara la distinzione tra hostel (ostelli) e hostal (pensioni/alberghi), abbiamo optato per la già sperimentata catena IBIS, scegliendo quello di Calle Manuela Malasana, a 200 m dalla fermata metro Bilbao (eur 270 per 4 notti camera doppia, prepagata e non rimborsabile). Catena internazionale, camera pulita, arredo minimale, wi-fi, servizi comodi, doccia grande, posizione ottima. A favore dell’IBIS ci sono anche le misure del letto, infatti molti alberghi hanno il letto matrimoniale 20 cm più stretto: va bene stare vicini-vicini, ma anche dormire comodi ha la sua importanza! Se dobbiamo trovare un difetto sta nella biancheria da letto: quel piumone con copripiumone non consente di graduare la copertura (scoperti fa freddo, coperti fa troppo caldo, e non c’è la possibilità di una mezza misura). Voto: 8. Dopodichè inizia la programmazione del viaggio, consultando un milione di guide e i commenti di voi, turistipercaso! Ed eccovi il resoconto.
Partenza da Malpensa in perfetto orario, arrivo a Madrid Barajas T1 ore 20. Dopo 20 minuti di corridoi e tapis roulant (bene indicati) riusciamo a raggiungere la stazione Metro. Come formula abbiamo optato per il carnet da 10 viaggi standard (12,20 eur, usufruibile in due); il biglietto singolo costa 1,50 x 3 fermate, + 0,10 per ogni ulteriore fermata quindi occorrerebbe tutte le volte fare il calcolo di dove salire/scendere, mentre con il carnet si timbra all’entrata in metro o sul bus (una volta ci è capitato che obliterando uscisse la scritta “titolo non valido”, allora un addetto ci si è avvicinato e ce l’ha sostituito con uno uguale di durata residua). Oltre a questi biglietti, per andare (e tornare) dall’aeroporto occorre un supplemento di 3 eur a testa. Noi con 2 carnet da 10 + 2 supplementi abbiamo girato in due per 4 giorni (consumando anche le scarpe…).
Prendiamo quindi la linea rosa, poi cambio con la marrone e arriviamo in albergo alle 21.30 come previsto. Lasciamo i bagagli e prima esplorazione della zona.
Entriamo nel RistoPub Casa Meravillas (angolo tra Calle Malasana e Calle S.Andrès): mangiamo qualche tapas (crocchette di jamon e chorizo cioè salsiccia + acqua e birra piccola eur 13,20, voto 6) giusto per assaggiare ed entrare nello spirito madrileno, e passeggiamo fino a Plaza 2 Mayo. Le guide la indicano come zona di movida, ma noi quella sera l’abbiamo trovata abbastanza trasandata e sporca, con muri e serrande imbrattate, e la gente (neanche tanta a dire la verità) non troppo raccomandabile. Di giorno invece ci si accorge che dal primo piano in su i palazzi sono abbastanza carini, ad essere decadente è solo il piano terra. Questa zona (e tutta Madrid) è tutta un susseguirsi di salite e discese: è stata una sorpresa, un po’ tipo San Francisco!
Martedì mattina colazione quasi di fronte all’albergo (nei 4 giorni abbiamo girato 4 bar/panaderie della zona, e in tutte abbiamo fatto ottima colazione con 2 the/cappuccini e 2 enormi brioche, il tutto da eur 4.20 a eur 4.80! Voto 10).
Ci rechiamo a piedi in Plaza de Espana (statua di Cervantes con don Chisciotte e Sancho Panza, circondata da bancarelle di oggetti turistici. Voto 7).
Poi attraverso i giardini Sabatini abbiamo una bella visuale del Palacio Real. Qui decidiamo di non entrare e ci rechiamo alla Cattedrale (ingresso offerta 1 eur). E’ una costruzione terminata nel 1992 e infatti le decorazioni, i mosaici e le vetrate sono molto moderni. In complesso è molto gradevole: appena entrati sembra che quello di fronte sia l’altare maggiore, tutto dorato e con due scalinate per salire e raggiungere la statua della Madonna al centro di una grande parete a stucchi, ma poi ci si accorge che quello è solo il transetto, e che la navata principale è ben più grande! Voto 10.
Passiamo per la bella Plaza de la Villa e cerchiamo la Chiesa di S. Miguel (è molto piccola e ha l’entrata convessa su Calle S.Justo. Voto 7).
Quindi saliamo verso il famoso Mercato San Miguel: tutte quelle bancarelle con cibo di ogni genere sono davvero una delizia per gli occhi e per il palato, ma per noi è troppo presto per il pranzo e non ci lasciamo tentare, ripromettendoci di tornare un’altra volta (invece non ci torniamo perché oltre ai prezzi leggermente più alti rispetto a fuori, si dice che all’ora di pranzo sia inavvicinabile per la folla). Voto: 9 senza assaggio.
Raggiungiamo Plaza Mayor con i bei palazzi che la circondano e la folla variopinta che la frequenta (compresi i soliti curiosi personaggi in costume che si fanno fotografare in cambio di una moneta). Voto 8. Riprendiamo calle Mayor fino a raggiungere Plaza Porta del Sol, anche questa piena di turisti soprattutto attorno alla fontana con la statua di Filippo III, alla statua dell’orsa e al segnale del Km zero. Voto 8. Qui ci fermiamo per pranzo (anche perché cominciamo ad essere stanchi) alla Cafeteria 2 Tazas (Puerta del Sol 9): 1 paella, 1 piatto calamari fritti, 1 acqua, 1 cana (birra piccola), pane: 38,90 eur. Voto 6.
Prendiamo Calle Alcalà con l’intento di percorrere a piedi solo il primo pezzo ma, un palazzo dietro l’altro, ci troviamo senza accorgerci in piazza Cibeles. Bella la fontana, bello il palazzo: cerchiamo di salire sulla terrazza ma è chiusa fino alle 16, e ci proponiamo di tornare. Voto 10.
Prendendo il Paseo del Prado passiamo davanti alla fontana del Nettuno, ed entriamo nel famoso museo (eur 14 cad.), scegliendo di non aspettare le 18 per l’entrata gratuita, ma di prenderci tutto il tempo e visitare con calma le varie sale. Non siamo particolarmente appassionati di arte, ma documentandosi prima sui quadri principali e su una loro sommaria descrizione riesco a far apprezzare qualcosa anche a mio marito. Ci mettiamo comunque due ore, e alla fine i nostri piedi non ce la fanno più! Voto 9.
Facciamo una sosta e ci gustiamo la famosa cioccolata con Churros presso Cafe del Principe (Plaza de Canalejas): 2 cioccolate (un po’ troppo liquide per i miei gusti) + 6 churros (un po’ troppo fritti per i miei gusti): 9 eur. Voto 7, ma è una specialità da assaggiare!
Prendiamo la Metro e sono quasi le 20 quando rientriamo in camera per rinfrescarci, e le 21.30 quando usciamo per cenare. Gli orari dei pasti a Madrid infatti sono molto ritardati rispetto ai nostri: il fuso orario è lo stesso, ma il sole sorge e tramonta molto più tardi, ed è forse per questo che tutto è ritardato (la mattina alle 9 le strade sono quasi deserte, e la sera si fa proprio tardi!).
Ci fermiamo a LIZARRAN (Calle Malasana di fronte all’albergo, ma ne trovate altri perché è una catena), che il martedì e il mercoledì fa un’offerta: tutte le tapas a 1 euro. Ne mangiamo 7, poi ci dividiamo un’insalata, e con acqua e un “tinto de verano” (sorta di sangria – vino rosso con ghiaccio e una fetta di arancio e limone, molto gustosa) fanno 19 euro. Voto 7.
Mercoledì viaggio a Toledo, per il quale rimando ad un resoconto a parte.
Al ritorno cogliamo l’occasione per visitare la stazione di Atocha, dove ammiriamo il giardino esotico e i laghetti con le tartarughe, poi scendiamo nel mezzanino e visitiamo il particolare monumento alle vittime dell’attentato del 11/3/2004. E’ molto piccolo ma come atmosfera ci ricorda un po’ il memoriale degli ebrei vittime del nazismo che sta a Berlino vicino alla Porta di Brandeburgo. Voto 8.
Facciamo una bella sosta ristoratrice al Parco del Buon Ritiro, passando per il monumento all’Angelo Caduto, poi per il Palacio de Cristal, e infine per il laghetto (in verità molto grande) con il monumento ad Alfonso XIII. Voto 9. Passando per il palazzo del Caixa Forum e il suo giardino verticale, decidiamo di approfittare dell’entrata gratuita al museo Reina Sofia (ore 19-21), e l’obiettivo della nostra visita è il famoso “Guernica” di Picasso (Voto 8), mentre il resto del museo (con poche eccezioni) ha opere per noi molto poco interpretabili.
Per cena ci fermiamo a Casa Luciano (Calle Atocha, 120), pieno di madrileni agitati davanti alla TV durante la partita semifinale di coppa dei campioni Real Madrid / Atletico Madrid. Ordiniamo 2 paelle, acqua e 1 tinto de verano: eur 25,50 (voto 7). Nel ritorno verso casa passiamo da Plaza S. Anna tutta illuminata (Voto 8) e da Porta del Sol.
Giovedì
Dopo colazione raggiungiamo in Metro Piazza Lavapies, e passando per le case dette La Corrala e per la biblioteca, ospitata nei locali di una ex-chiesa, saliamo attraversiamo il quartiere Rastro (voto collettivo 6, è da visitare la domenica durante il mercato) fino a raggiungere la Chiesa di S.Isidro (detta anche N. Signora del Buon Consiglio): voto 8. Degne di nota le cappelle con statue di vari santi coperte dei caratteristici vestiti spagnoli.
Passiamo per Plaza de la paja e visitiamo S.Andres, dal caratteristico interno rosso (voto 8), e a seguire a S. Francesco il grande, con la quarta cupola più grande del mondo (le prime 3 sono in Italia!). Ingresso 3 eur con visita guidata, in spagnolo ma comprensibilissima, che ci ha fatto apprezzare gli affreschi, le statue, i quadri, i significati, le misure… di questa bellissima chiesa: voto 10!
Ripassiamo davanti alla Cattedrale e a Palazzo Reale, ed essendo ora di pranzo entriamo da Arcade in Calle Mayor 73, attirati dal “Menu del dia” da 11 euro, e ci mangiamo: un piattino di cozze offerto come aperitivo, 1 prosciutto e melone, 1 insalatona con uova formaggio e acciughe, 1 piatto di carni miste con patatine, 1 merluzzo impanato con patate in tegame, 2 dolci, pane, 1 acqua, 1 birra, tutto cucinato fresco e gustosissimo; voto 10! Dopo una pausa digestiva nei giardini
Dopo una pausa digestiva nei giardini di Plaza de Oriente, camminiamo fino a S.Antonio de la Florida (ore 9.30-20 gratis) che contiene la tomba di Goya e tutto un ciclo di suoi affreschi capolavoro (voto 10). Subito dietro la piccola chiesetta prendiamo il sentiero che con un passaggio sopra la ferrovia porta alla cima della collina del Parco della Montana, poi mantenendoci sul crinale passiamo al Tempio di Debod (voto 7) con vista panoramica su Palazzo Reale (dicono che l’ora migliore sia al tramonto, ma non possiamo aspettare fino alle 21!). Scendiamo in Plaza de Espana, e di lì Metro fino a casa. Dopo la rinfrescata, ci spingiamo fino a Calle Fernando VI per ammirare il palazzo modernista Longoria (sede Soc. de Autores; voto 8). Per cena decidiamo di assaggiare un famoso Bocadillo de Jamon ed entriamo in Calle Fuencarral 106: è uno dei tanti locali dove si mangiano (o si acquistano “para levar”) solo panini col famoso prosciutto crudo: fragranti e buonissimi (eur 3,60 boccadillo grande). Voto 9.
ultimo giorno
L’ultima giornata madrilena è dedicata alla città contemporanea. Preferiamo spostarci col bus per poter ammirare qualcosa anche durante il viaggio: da Piazza Bilbao attraverso Paseo de la Castellana il bus 147 ci porta fino a Plaza Castilla, con le torri oblique Kio, dette “porta d’Europa” e con l’obelisco dorato (voto 9), e da qui vediamo da lontano le altre 4 altissime torri in fondo alla via. Quindi riprendiamo il bus che torna verso il centro e ci fermiamo allo stadio Barnabeu. Non facciamo il tour (ingresso 19 eur) ma solo un giro allo store per acquistare qualche gadget (voto 8 dato da mio marito, che ha preferito lo store del Camp Nou di Barcellona). Risaliamo sul bus che passa da Plaza Colon e scendiamo in Plaza Cibeles, per entrare nel palazzo ora sede del Comune. Un ascensore porta ai piani superiori, sede di mostre temporanee, ma una volta sopra ci viene detto che per uscire sulla terrazza e alla cupola di cristallo occorreva aver acquistato il biglietto a piano terra (2 eur): pazienza, ci accontentiamo di sbirciare dalle finestre! Scattiamo qualche foto alla piazza e ai soffitti, e scendiamo dalle belle scale. Attraversando la piazza passiamo davanti al Palacio Buenavista, quartiere generale dell’esercito, mentre è in corso il cambio della guardia, e ci fermiamo con gli altri turisti lasciandoci trasportare dalla musica della banda e dall’atmosfera generale. Percorriamo Calle de Alcalà sul lato apposto rispetto a ieri, ammirando i palazzi (peccato per il palazzo Metropolis tutto impalcato), entrando nella barocca Chiesa de Calatravas (voto 8), e ritornando in piazza Mayor dove è in corso un concertino della banda dell’esercito, che con la sua musica rallegra l’atmosfera. Passiamo per Piazza Santa Cruz e per l’omonima chiesa, ed essendo ora di pranzo torniamo da Arcade, dove il Menu del dia ha delle scelte differenti rispetto al giorno prima. Prendiamo: 1 lasagna di verdura (con pasta tipo crepes), 1 insalatona con formaggio, 1 piatto di pesciolini alla griglia, e 1 di manzo alla madrilena, 2 dolci, acqua, vino, + 2 piccole porzioni di tortillas offerte come aperitivo, il tutto ancora per 22 euro. Perfetto, voto 10! Vagabondiamo per le vie, ripassando per alcuni punti che ci sono piaciuti particolarmente, dirigendoci verso la chiesa di S.Antonio de los Alemanes, che ci era stata consigliata ma che troviamo chiusa (ore 10.30-14).
Attraverso Calle de Fuencarral e i suoi bei palazzi torniamo verso l’albergo, fermandoci ad acquistare 3 boccadillos de jamon che mangeremo in aeroporto come cena; ritiriamo i bagagli e ci rechiamo in aeroporto con l’ultimo biglietto Metro (il supplemento di 3 eur va acquistato alla stazione di arrivo, prima dell’uscita).
Salutiamo Madrid: è stata una bella vacanza!
Considerazioni finali
È una bella città, certo non all’altezza Parigi, Londra o Barcellona, ma vale la pena passarci qualche giorno, e anche di dare un’occhiata alla vicina Toledo. Attenzione agli orari di apertura di chiese e musei: volendo si può approfittare di entrate gratuite, ma bisogna far combaciare gli orari (es. Palazzo Reale il mercoledì ha entrata gratuita per i cittadini UE, ma molto spesso è chiuso alle visite per occasioni di Stato). Mangiare invece non è un problema, neppure per gli orari; se possibile rinunciate alla paella reclamizzata con i cartelloni colorati: è uguale dappertutto (precotta o congelata), buona ma sicuramente molto meglio approfittare del “menu del dia” a pranzo! Per gli amanti del caffè: chiedetelo “espresso”; in genere è abbastanza buono – prezzo da 1.80 a 2,60. Quasi tutti i bar portano cartelli con l’indicazione che i servizi igienici sono riservati ai clienti; se non avete intenzione di consumare potete usufruire dei WC presso i centri commerciali o i musei. Per quanto riguarda la lingua non preoccupatevi: italiani e spagnoli non sono forse cugini?
Spesa totale circa 1.000 eur compresi regalini (130/cad/die): che dite, si può fare?
Buon viaggio a tutti voi!