Madrid e Castiglia 3

Viaggio di 9 giorni nella capitale spagnola, a Toledo, Avila, Salamanca e Segovia.
Scritto da: Stef-Roby
madrid e castiglia 3
Partenza il: 21/05/2011
Ritorno il: 29/05/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Da tempo volevamo visitare Madrid e la Castiglia e finalmente quest’anno si è organizzato questo viaggio; come spesso accade il primo passo, due mesi prima della partenza, è stata la prenotazione del volo con Iberia, puntando in particolare a sfruttare quasi appieno i 9 giorni disponibili con l’andata il sabato mattina e il ritorno nel pomeriggio di domenica.

Ci siamo poi a lungo dedicati a pianificare questa vacanza, consultando guide, i diari di altri tpc, vari siti internet, tra cui consigliamo “www.spain.info.it” che indica le principali attrattive di ogni città con orari e costi d’ingresso; è importante sapere ad esempio che il lunedì a Madrid musei e monumenti sono chiusi, e che ci sono giornate o fasce orarie con l’ingresso gratuito.

L’hotel prenotato per le 4 notti a Madrid il “Mercure Plaza de Espana” in calle de Tutor, è secondo noi in un’ottima posizione, centrale, (Puerta del Sol è a ¼ d’ora a piedi) ma in una via tranquilla. E’ un 4 stelle, offre un servizio e una camera adeguati alla categoria, ed un buon prezzo (circa 90€ a notte con una tariffa prepagata sul sito della catena Accor ”www.accorhotels.com”).

Per spostarci in Castiglia si è noleggiato da casa un auto con Hertz, ed è risultato molto comodo ritirarla in un agenzia a pochi passi dal nostro hotel e riconsegnarla poi in aeroporto. Infine per i pernottamenti nelle altre città (due notti ad Avila e due a Segovia), abbiamo scelto strutture appena fuori dai centri storici per evitare, arrivandoci in auto i problemi di ingresso nelle zone pedonali; inoltre considerate che gli hotel dei centri storici non hanno quasi mai parcheggi propri e se li hanno sono abbastanza costosi.

1° Giorno, 21 maggio: Madrid

Atterrati al Barajas alle 9 ½, un’ora dopo eravamo già in centro; è infatti davvero facile arrivarci con la metropolitana, fare i biglietti (consigliamo quello valido per 10 corse a 10,30€ con il supplemento dal Terminal T4), o cambiare linea; il sito del metro di Madrid “ww.metromadrid.es” aiuta a scegliere il tragitto da seguire.

Prima giornata dedicata al centro storico di Madrid e alle principali piazze, iniziando dalla vicina Plaza de Espana con il grande monumento a Cervantes. Nei pressi, in un piccolo parco c’è il Tempio di Debod un angolo di Egitto dono del paese dei faraoni alla Spagna. Poi Plaza de Oriente tra le più affascinanti e tranquille della città, in particolare con le luci della sera; vi si affacciano il Teatro Real e soprattutto il Palacio Real dalle monumentali facciate; meritano una breve visita i suoi giardini, chiamati Campo del Moro e l’ottocentesca e imponente Cattedrale. Da qui presa la Calle Mayor siamo giunti nella seicentesca Plaza Mayor il salotto elegante di Madrid, un vasto rettangolo chiuso da edifici rossi di 3 piani con gli infissi bianchi e i portici, al centro una grande statua equestre, ai lati i tavolini di bar e ristoranti. Ancora pochi passi e si arriva alla Puerta del Sol animato centro della vita a Madrid. Durante il nostro soggiorno era occupata da migliaia di “indignados” da giorni accampati per protestare contro corruzione e malgoverno; un po’ tutta la piazza era ricoperta di cartelli compresa la statua dell’orso, uno dei simboli della città. Da qui partono alcune delle più belle strade di Madrid, come Calle de Alcalà, e Calle del Arenal ed è carino osservare le targhe con i nomi delle strade, spesso accompagnate da caratteristiche figure.

Da Sol siamo andati con la metro ad Atocha, per chiudere la giornata visitando il Reina Sofia, il museo di arte moderna con ingresso gratuito proprio il sabato pomeriggio. “Guernica” è l’opera più celebre esposta, quella che non lascia certo indifferenti, così come alcune delle più folli creazioni di Salvador Dalì; in altre sale non apprezzando particolarmente l’arte moderna, non ci siamo soffermati a lungo. Tornati in centro risalendo la tranquilla Calle del las Huertas, abbiamo visto l’animata e caratteristica Plaza S.Anna, e cenato in un locale in plaza Mayor, per goderci lo spettacolo notturno della più bella, almeno per noi piazza madrilena. Incredibile poi verso mezzanotte il fiume di gente che percorreva ogni via del centro; la movida del sabato sera era iniziata, ma per noi in piedi dalle 4 del mattino c’era solo il desiderio di riposare.

2° Giorno, 22 maggio: Madrid

Giornata in buona parte dedicata a girare la città con i bus turistici gustandoci pure il caldo sole seduti al piano superiore; le linee sono due, la storica e la moderna e costano per un giorno 17,5€, per due 22€. Abbiamo iniziato con la storica che percorre tutta la Gran Via, (che taglia la parte nord del centro, con i suoi imponenti edifici) poi le zone del centro già viste in parte il giorno prima fino al mercato del Rastro e alla Puerta de Toledo, e infine il Paseo del Prado dove incrocia la linea moderna. Questa risale verso nord l’ampio Paseo de Recoletos e il lunghissimo Paseo della Castellana, superando alcune delle più grandi e belle piazze della città, come Plaza de Cibeles e Plaza de Colon, piazze che hanno al centro grandi fontane, monumenti o imponenti porte come quella de Alcalà. Tanti gli edifici degni di nota, quello delle Poste, quasi da fiaba, bianco e ricco di guglie, l’Hotel Palace, il Metropolis all’incrocio tra Gran Via e Alcalà, che rendono molto piacevoli ed eleganti questi grandi viali esterni al centro storico. Si arriva fino al mitico Bernabeu (campioni del mondo nel 1982!!!!) in una zona dove svettano moderni grattacieli come la torre Picasso o più su ancora due torri di vetro fortemente inclinate. Bello e comodo vedere la città dal bus, poter scendere a una qualsiasi delle tante fermate, visitare quella zona, e ripartire con un altro bus, spostandosi da una parte all’altra di Madrid.

Arrivati al Prado, dove la domenica dalle 17 alle 20 l’ingresso è gratuito, già mezzora prima la fila degli “scroccones” come noi era lunga, ma avevamo letto che in genere defluisce velocemente, ed in effetti è stato così. Alle cinque eravamo all’interno del Prado, uno dei più ricchi musei del mondo, fama del tutto meritata perchè nelle sue sale sono tantissimi i capolavori da ammirare, e anzi ad essere sinceri 3 ore bastano appena a vedere una parte delle opere esposte. Cito solo alcuni degli artisti che più ci hanno colpito, partendo da Velazquez, il suo straordinario ed enigmatico “Las Meninas” e tanti splendidi ritratti, sia di reali che di nani e buffoni. Poi l’altro grande di Spagna, Goya e il drammatico “3 di maggio”, Bosch con il folle e surreale “Giardino delle delizie”, Rubens e Brueghel con la serie di allegorie dei sensi, Rembrandt e la sua “Artemisia”, El Greco, Zurbaran, Ribera, i nostri Raffaello, Mantegna, Tiziano… e tanti, tanti altri grandi della pittura.

Serata iniziata con una cena niente male alla Cerveceria Alemana in plaza S.Anna con calamari e polpo alla vinaigrette e poi, gironzolato a lungo nel centro si è chiusa con una fresca sangria in un locale in Plaza Mayor.

3° Giorno, 23 maggio: “Gita” a Toledo

Sveglia quasi presto, poi con la linea 6 della metro siamo arrivati a plaza Eliptica dove, da un moderno terminal partono ogni 30’ i bus diretti per Toledo. La scelta del bus, che impiega 45′, ci è parsa migliore del treno ad alta velocità che si prende da Atocha, intanto perché il costo del biglietto (9€ a/r) è meno della metà del treno, poi perché la stazione dei bus a Toledo è molto più vicina al centro di quella ferroviaria. Infatti ci sono bastati pochi minuti per arrivare alla grande Puerta de Bisagra, da dove inizia la ripida salita a plaza Zocodover animato cuore del centro storico di Toledo capitale dell’impero spagnolo fino a metà del cinquecento. Per riposarci e rinfrescarci è stata una buona idea una sosta al caffè della biblioteca civica, in una delle torri dell’Alcazar la possente fortezza che domina la città; da lì la vista spazia su tutta Toledo, il Tago e le colline intorno. Al piano di sotto poi un cortese custode ci ha fatto visitare la piccola e antica biblioteca, ricca di preziosi testi.

La visita principale da fare a Toledo è quella della cattedrale, una delle più belle e importanti di Spagna; già dall’esterno si rimane colpiti dalla sua mole, ma è l’enorme interno che impressiona e stupisce per le dimensioni e per la bellezza del gigantesco retablo, del coro, delle ricche cappelle laterali, dei soffitti della sala capitolare e delle opere conservate nelle sale del tesoro. Pranzo più che discreto ed economico in un tranquillo e fresco locale la Cerveceria Gambrinus, sulla Calle S.Tomè che con la Calle del Comercio è la via in cui per lo più si concentrano locali e negozi. Nel pomeriggio abbiamo visitato il museo de S.ta Cruz dal delizioso chiostro e soprattutto girato e rigirato per le piacevoli, affascinanti ma tortuose stradine di Toledo, ammirato le tante chiese, e nei negozi spade, armature, e splendide scacchiere con i pezzi ispirati ai personaggi del Don Chisciotte di Cervantes. Consiglio anche di non perdere il panorama dalle terrazze alte sul Tago come quella sotto l’Alcazar e di scendere verso il tramonto fino al Puente San Martin sul Tago: scatterete foto stupende. Da li noi siamo tornati alla stazione dei bus prendendo il Paseo del Recaredo che corre sotto le mura medievali; con uno degli ultimi bus della sera per le 9 e ½ eravamo di nuovo a Madrid, stanchi ma decisamente soddisfatti della gita a Toledo. Girando nel centro abbiamo trovato il Museo del Jamon e preso dei gustosi panini al banco del caratteristico e affollatissimo locale per poi rilassarci di nuovo con una sangria in Plaza Mayor.

4° Giorno, 24 maggio: Madrid

La mattinata dedicata al Thyssen, è stata una piacevole sorpresa; la sua collezione di pittura spazia dal ‘300 al ‘900 e nelle sue sale abbiamo apprezzato molte opere restandoci fino alle due del pomeriggio (c’è una tranquilla caffetteria per fare un break). Ci sono celebri dipinti del Ghirlandaio, di Durer, Tiziano, Carpaccio e Caravaggio; è tutta da vedere la galleria dei ritratti (cercate l’autoritratto di Lorenzo Lotto e fatevi seguire dal suo sguardo un po’ folle), non mancano gli artisti spagnoli, tedeschi, olandesi, i paesaggisti e poi c’è una notevole serie di dipinti impressionisti (Van Gogh, Monet, Renoir, Degas, Cezanne e tanti altri) per noi il pezzo forte del Thyssen. Le tele di Hopper quelle che più ci sono piaciute nelle sale dedicate al ‘900.

Nel pomeriggio invece ci siamo immersi nel verde del Parque del Retiro, dove i punti da non perdere sono il vasto bacino che ha su un lato l’imponente monumento a Alfonso XII, l’incantevole laghetto di fronte al Palazzo di Cristallo, il grande roseto nella parte sud del parco e il giardino alla francese nei pressi della porta Filippo IV. Ma un po’ tutto, i viali alberati e freschi, gli alti pini piegati dal vento, le fontane, le statue, le aiuole fiorite fanno di quella al Retiro una delle più piacevoli visite a Madrid.

Percorsa la Calle d’Alcalà, fino alla Puerta del Sol, per un po’ ci si è dedicati ai negozi del centro, poi alle dieci, ormai integrati con gli orari spagnoli, per cena si è scelto un locale che nelle sere precedenti avevamo sempre visto strapieno di gente e con invitanti paelle sui tavoli; si chiama Cafè de Levante in calle Victoria e la paella de marisco è stata decisamente gustosa: da consigliare.

5° Giorno, 25 maggio: Madrid – Avila

Ultima mattinata a Madrid iniziata girando di nuovo nel centro storico, nel popolare barrio de Las Maravillas dove non mancano gli angolini caratteristici e i negozi con vecchie insegne. Volevamo poi visitare i monasteri de las Descalzas Real e dell’Encarnacion sfruttando la giornata con l’ingresso gratuito ma stavolta non ci è riuscito di fare gli scroccones; le visite erano già tutte prenotate dall’apertura alle10 ½. In compenso a Palazzo Reale giusto alle 12,00 c’era il cambio della guardia, e così ci siamo consolati guardando l’elaborata cerimonia. Infine siamo stati al mercato coperto di San Miguel, caratteristico e con diversi posti dove mangiare stuzzichini e tapas (non proprio economici comunque). Ultima visita a una Madrid che un po’ alla volta ci ha conquistato, e che in fondo ci dispiaceva dover lasciare, ma alle due dovevamo ritirare l’auto prenotata dall’Italia e iniziare la seconda parte della nostra vacanza in giro per Castilla y Leon.

Ripresi i bagagli in hotel, e usciti dalla città sulla AP6 (direzione La Coruna) con la “nostra” Skoda Fabia in un’ora siamo arrivati ad Avila, dove abbiamo subito trovato l’hotel Dos Castillas a 2 km dal centro che visto su internet c’era piaciuto. In effetti è stato un’ottima scelta, un 4 stelle moderno ed elegante, con una camera enorme e luminosa e il bagno con la doccia idromassaggio. Prezzo da non credere: 50€ a notte, colazione esclusa.

Per scoprire Avila consigliamo prima di girarle intorno con l’auto per vedere la colossale cinta muraria che circonda tutta la città e raggiungere Cuatro Postes un punto panoramico appena oltre il fiume Adaja sulla strada per Salamanca da cui si coglie nell’insieme l’imponente muraglia. Delle mura, lunghe 2400 metri, con 88 torrioni, se ne può percorrere circa due terzi e il cammino regala tanti suggestivi scorci panoramici sulla città, dentro e fuori le mura, sui possenti torrioni e sulle guglie della cattedrale occupate dai grandi nidi delle cicogne; una presenza simpatica trovata spesso nei giorni seguenti.

Girata la città, Plaza de la Victoria, il convento di Santa Teresa, abbiamo cenato in un locale del centro, la Meson Tres Siglos e per la prima volta ci siamo dovuti un po’ coprire; Avila è a 1130 metri di quota e la sera l’aria è un po’ freschina. Non mancate di fare un giro notturno attorno alle mura, più che mai affascinanti.

6° Giorno, 26 maggio: Avila – Salamanca

Mattinata ancora ad Avila per vedere la Cattedrale; l’interno è stupendo e in particolare sono dei veri capolavori il grande retablo e il retro del coro ricoperto di statue che raffigurano scene bibliche come la natività e la strage degli innocenti.

Presa la A51 abbiamo raggiunto Salamanca, nel Leon, la parte più ad ovest della Castiglia a circa 100km da Avila. L’ocra è il colore di Salamanca e dei suoi edifici e in particolare quelli di Plaza Mayor indiscusso e indimenticabile gioiello della città, e luogo di relax ai tavoli dei tanti locali. Le due cattedrali, nuova e vecchia che formano un unico gigantesco corpo, come la chiesa di S.Esteban, e l’università, hanno le facciate riccamente lavorate e ornate di figure e statue. Abbiamo visitato le cattedrali e soprattutto ammirato a lungo i portali, ma ancora di più ci ha colpito visitare l’interno dell’università, una delle più antiche d’Europa; si può entrare in alcune aule con le cattedre e le panche in legno vecchie di secoli e affacciarsi sull’affascinante biblioteca con scaffalature, libri e mappamondi del ‘700. Belli anche i cortili dell’università e il patio della Casa de las Conchas. Abbiamo anche ben mangiato a Salamanca, a pranzo in Plaza Mayor, all’Abadia, a cena sulla Rua Mayor in ambedue i locali a base di carne. Ma è con le luci della sera che la città ci ha definitivamente conquistato. Dovete assolutamente essere in Plaza Mayor quando si accendono insieme tutte le luci che illuminano gli edifici sulla piazza; un attimo magico con la piazza che diventa un grande teatro a cielo aperto. Tutta la città è fantastica con le luci ed è ancora più suggestivo fermarsi davanti alle facciate delle cattedrali e perdersi tra le migliaia di figure scolpite, tra cui incredibile ma vero una scimmia con un gelato e un astronauta (o un palombaro?).

7° Giorno, 27 maggio: Segovia – El Escorial

Veloce il trasferimento da Avila a Segovia (circa 90km) dove avevamo prenotato per due notti una camera al Puerta de Segovia, appena fuori città a La Lastrilla; un’altra bella struttura con un ottimo prezzo (82€ con la colazione) per un 4 stelle. Nota negativa l’arrivo del maltempo e della pioggia dopo 6 giornate di sole e caldo, quindi abbiamo deciso di raggiungere l’El Escorial lasciando la visita a Segovia per l’indomani confidando nel ritorno del sole.

Con la AP61 ci siamo arrivati velocemente e pranzato in un locale “El Caserio” risultato il peggiore della vacanza. Il monastero nonché palazzo reale, è una costruzione semplicemente gigantesca e incute timore per il severo aspetto; la visita però non entusiasma salvo per la splendida biblioteca, in una lunga galleria affrescata con 40.000 volumi alcuni di grande importanza. Per il resto la pinacoteca, le tante sale, il panteon con le tombe reali e la basilica non ci hanno particolarmente colpito.

Tornando si è fatta una deviazione verso il palazzo reale di Riofrio che però alle 6 aveva già chiuso; ma questo ci ha permesso di vedere sopra il campanile della chiesetta di Navas le cicogne planare e volare via dai loro nidi, e guardando i pini attorno ci siamo accorti che su tutti c’era almeno un nido! ci siamo fermati a lungo nel silenzio totale della zona rotto solo dal curioso rumore che le cicogne fanno battendo il becco.

Serata a Segovia, iniziando ad apprezzare la città e la sua cucina; abbiamo provato e lo consigliamo il famoso “cochinillo asado” il maialino cotto nel forno a legna in un locale “El Sitio” in calle “Infanta Isabel” frequentatissimo dagli spagnoli.

8° Giorno, 28 maggio: Segovia

Per nostra fortuna era tornato il bel tempo e questo ha permesso di gustare al meglio la visita a Segovia. Consiglio di iniziare da un breve tour in auto sulle due strade che girano attorno al centro storico e si incontrano sotto lo sperone roccioso su cui sorge l’Alcazar. Sono tanti gli spettacolari punti panoramici sulla città e se avete tempo ci sono diversi antichi monasteri, conventi e chiese. Se poi volete scattare altre foto con la luce del tramonto, tornateci come abbiamo fatto noi prima di sera.

L’acquedotto Romano con le sue maestose arcate di granito ci ha accolto entrando a Segovia, con tantissime rondini che le volavano attorno; in passato avevamo visto quelli di Gard e di Tarragona ma questo nel centro di una città regala un colpo d’occhio credo unico. Bello salire nel tardo pomeriggio la scalinata sulla destra per osservarne l’imponenza dall’alto e vedere le grandi ombre proiettate dal sole. Salendo verso la Plaza Mayor, si iniziano ad apprezzare le tipiche decorazioni di case e palazzi chiamate Esgrafiados. La Cattedrale nel punto più alto di Segovia, tanto per cambiare è enorme, con una torre alta 110 metri, e l’abside coronato da una selva di guglie; dentro delude un po’ le attese, salvo per le grandi vetrate della navata centrale e per il chiostro.

L’Alcazar è una costruzione di straordinario impatto per la sua ardita posizione a picco su uno strapiombo (vedi foto di copertina) e per le sue forme, le tantissime torrette e le decorazioni che ricordano i castelli delle fiabe. La visita dell’interno riserva poi la sorpresa di alcune stupende sale, e porta nel cortile del pozzo sulla punta estrema dello sperone roccioso. Che vertigine guardare giù! Facendo il biglietto includete la ripida salita alla possente torre di S.Giovanni (in tutto 6,5€); vedrete dall’alto la città e i dintorni, le torrette dell’Alcazar, e le tante cicogne sui pini dei giardini di fronte. Tutta la città è piacevole da girare e ricordo altre interessanti chiese come S. Martin, S. Esteban e S. Millian, e alla fine del racconto della vacanza posso dire che Segovia è la città che più ho apprezzato lasciata Madrid, mentre per mia moglie la più bella è rimasta Salamanca.

Cena in un locale vicino all’acquedotto (con la tv che dava la finale tra Barcellona e Manchester e nessuno o quasi a festeggiare la vittoria dei catalani!) e poi ultima sangria su nella plaza Mayor.

9° Giorno, 29 maggio

Il giorno del ritorno; siamo andati al palazzo reale di San Ildenfonso a 10 km da Segovia dove abbiamo passeggiato negli enormi e scenografici giardini con decine di fontane; una visita la meritava anche il palazzo, ma noi dovevamo essere all’aeroporto alle due e non ne abbiamo avuto il tempo. Abbiamo invece percorso una bella strada, la CL601 che sale dolcemente ai 1860m del passo di Navacerrada tra le vaste pinete della Sierra de Guadarrama e sull’altro versante fatto una breve deviazione al castello fortificato di Manzanares El Real. Infine l’ultimo tratto in autostrada verso il Barajas, con i moderni grattacieli di Madrid a dominare l’orizzonte della capitale spagnola, la riconsegna dell’auto e il volo verso Milano con nella mente i ricordi di questo splendido viaggio. Per noi, dopo i viaggi in Andalusia e in Catalunya e alcune vacanze nelle isole spagnole, l’ennesima ben riuscita esperienza in un paese ricco di fascino e di storia, che ci conquista ogni volta di più.

Spero che il nostro racconto possa essere d’aiuto a chi vuole intraprendere una vacanza a Madrid e/o in Castiglia, un viaggio che consigliamo con entusiasmo.

Buona Vacanza a tutti.

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Madrid e Castiglia, Alcazar a Segovia



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