Madrid e Castiglia 2
1. La disorganizzazione dell’aeroporto di Madrid-Barajas. Iberia consigliava, per i voli verso altri paesi UE, di arrivare almeno 55 minuti prima. Bene: fra trasferimenti al terminal satellite, segnalazioni errate delle porte di imbarco e controlli di sicurezza (ne abbiamo fatti due, identici), ci abbiamo messo un’ora e mezza. Tenetene conto.
2. Il volo Iberia: due ore e un quarto senza nemmeno un bicchiere d’acqua offerta (a pagamento anche la bottiglietta di minerale naturale)! Servizio da linea low cost al prezzo di una compagnia di bandiera. Vergogna! Ciò detto, per il resto abbiamo trovato un paese emergente nel modo “giusto”: cioè efficiente e con un ottimo rapporto qualità dei servizi/prezzo, facile per i turisti, ma allo stesso tempo molto caratteristico e –tutto sommato- ancora poco globalizzato nel senso peggiore del termine.
Sabato 28/4 – Madrid Prima di partire ho mandato oltre 20 e-mail a Hotel e Hostales e solo due (!) avevano disponibilità di camere. Effettivamente Madrid pullula di turisti. Il nostro Hostal è modesto, ma pulito. In più è centralissimo (dà sulla Gran Via) e quindi strategico per muoversi nel centro città. Paghiamo € 65 la doppia, senza colazione.
Mangiamo qualcosa verso le 15.00 (in Spagna si pranza dalle 13.30 alle 16.00), poi facciamo un giro a piedi per il centro, arrivando fino al Palazzo Reale, che visitiamo sfuggendo così ad un temporale che si abbatte sulla città. La sera ritorniamo in centro, sempre a piedi, a “tapear”, cioè a fare un giro di locali bevendo vino e mangiando i tipici stuzzichini spagnoli. Le strade e i bar sono piene di giovani, di signori di mezza età e anche di anziani che passeggiano e bevono uno accanto all’altro. Grande atmosfera.
Domenica 29/4 – Madrid La domenica, in Spagna, si entra gratis nei musei pubblici. Visitiamo subito il Reina Sofia, dove possiamo ammirare Guernica di Picasso (mozzafiato) e altri dipinti di autori contemporanei (tra cui Dalì e Miro). Dopo pranzo ci mettiamo in fila per il Prado. Calcolate almeno un’ora di attesa per entrare a visitare il museo la domenica. Senz’altro bello, ma a mio parere un po’ “pesante”: ha tantissimi dipinti e dopo un po’ oggettivamente è difficile mantenere la concentrazione. Come spesso accade, in questi grandi musei, conviene selezionare prima cosa vedere. Abbiamo cercato di concentrarci sui pittori spagnoli e italiani, ma, credetemi, anche così, di carne al fuoco ce n’è veramente tantissima.
Ritorniamo all’Hostal passeggiando per il centro e andiamo a cena in un locale abbastanza elegante. Tanto per dare un termine di paragone, è il pasto per cui abbiamo pagato di più in tutta la gita: €140 in cinque.
Lunedì 30/4 – Toledo Noleggiamo l’auto in centro città a Plaza de España. Usciamo agevolmente dalla capitale e in poco più di un’ora siamo a Toledo. Attorno alla cittadina c’è moltissimo traffico – è una meta molto turistica e facilmente raggiungibile dalla capitale. Il nostro albergo è fuori le mura, a 2/3 km dal centro. Se siete in automobile lo consiglio vivamente; € 55 la doppia, colazione compresa. Stanze ampie e pulite (senza TV, però) e vista impagabile sulla città. Pranziamo a tapas in un caratteristico localino del centro e poi visitiamo la ricchissima cattedrale. A questo proposito devo segnalare una cosa che causava non pochi mugugni fra gli altri turisti italiani intorno a me: in Spagna si pagano TUTTE le visite alle chiese di interesse turistico. Mediamente € 3-4, con una punta di € 6 proprio per quella di Toledo, che però ha una sacrestia con dipinti del Greco e di Goya (emozionante un suo grande “Arresto di Gesù Cristo”) che non sfigurerebbero di certo al Prado. Sinceramente, pagare per queste visite a me non scandalizza più di tanto: capisco che noi italiani non ci siamo abituati, ma, come ho detto sopra, il rapporto globale qualità dei servizi/prezzo per i turisti rimane veramente eccellente. Passiamo il resto della giornata a passeggiare per il centro e a visitare i suoi siti e ceniamo nei pressi del vecchio ponte romano.
Occhio: in Spagna (come in Portogallo) tantissimi siti sono chiusi il lunedì. Questo ci ha impedito di visitare, ad esempio, la vecchia sinagoga di Toledo.
Martedì 1/5 – Avila e Salamanca.
Un’ora e mezza circa per raggiungere Avila. Fa molto freddo (siamo in montagna) e sorprende vedere, tutto intorno alle bellissime mura della città storica, recenti costruzioni decisamente brutte di edilizia residenziale e commerciale. Un vero pugno nell’occhio; peccato! Il centro è caratteristico; il giro delle vecchie mura vale senz’altro la pena, e la città è piena di cicogne che nidificano sui tetti delle chiese e sugli altri edifici più alti. Ci rimettiamo in auto verso le 15.30 e raggiungiamo Salamanca (circa un’ora di viaggio). Città universitaria, piena di giovani e di localini, con una bellissima Plaza Mayor. Non avevamo prenotato alberghi per questa sera, ma troviamo subito posto in un piccolo Hotel in pieno centro, € 67 + iva colazione compresa. Doccia Jacuzzi in bagno, non male… La città è piena di ristoranti che offrono menù a € 10 (target gli studenti, appunto). Spendendo poco di più ceniamo invece in un bel locale tipico del centro, fra l’altro circondati quasi esclusivamente da spagnoli e non da turisti.
Mercoledì 2/5 – Salamanca e Segovia.
La mattina visitiamo l’antica Università di Salamanca e le cattedrali nuova e vecchia. Partiamo a mezzogiorno per Segovia, dove arriviamo verso le 14.30. Il nostro albergo è in pieno centro (€ 65 + iva + colazione € 6 a persona); troviamo un parcheggio tatticissimo appena sotto la cattedrale. Dopo aver pranzato visitiamo l’Alcazar e la cattedrale. Prima di cena passeggiamo anche fino all’acquedotto romano, simbolo della città.
Ceniamo al ristorante del nostro albergo, che propone interessanti piatti della cucina tradizionale sefardita (a Segovia c’era la più grande comunità ebrea della Castiglia) annaffiati da vino kosher.
Niente passeggiata dopo cena: fa veramente freddo anche qui.
Giovedì 3/5 – El Escorial.
Ultimo giro per la piazza Mayor di Segovia, dove si tiene un bel mercato e poi via verso El Escorial. Dedichiamo la mattinata alla visita del palazzo-monastero di San Lorenzo. Interni un po’ tetri, ma devo ammettere che entrare nel panteon dei re dov’è sepolto Carlo V emoziona non poco. Anche il crocifisso del Cellini nella basilica e la biblioteca sono assolutamente imperdibili.
Ci mettiamo circa un’ora per arrivare all’aeroporto di Barajas, percorrendo un’autostrada a quattro corsie scorrevolissima. Lasciata l’auto a noleggio al terminal (non senza qualche difficoltà: l’ufficio dove dobbiamo restituire le chiavi è segnalato malissimo) affrontiamo la parte peggiore del nostro viaggio con il fantozziano imbarco di cui ho riferito all’inizio.
Arrivati a Venezia, mio suocero paga € 2 per 48 minuti di sosta al “parcheggio rapido” (rapido, ma caro, sicuramente); per arrivare a Mestre dobbiamo deviare perchè la viabilità cittadina è distrutta per posare le rotaie del tram che forse riusciranno ad usare i nostri figli. Dopocena, per rientrare a casa nostra in Friuli, facciamo il solito slalom fra le file interminabili di camion che intasano le due corsie dell’A4, con negli occhi ancora la viabilità scorrevole e i verdi paesaggi che ci hanno accompagnato per tutto il nostro soggiorno in Castiglia. Bentornati in Italia.