Made in India
Indice dei contenuti
Eccoci qua… sono passati 9 mesi dal nostro indimenticabile viaggio in India, viaggio che ci ha lasciato tanti ricordi, il più importante dei quali si chiama Francesco, nato da pochi giorni a Napoli, ma decisamente “made in India”!
Le immagini dell’India in tv mi hanno sempre attratto in un modo inspiegabile; “Pechino Express” ha aumentato in me la voglia di conoscere questa cultura così diversa, di vedere coi miei occhi i colori sgargianti dei saree e di toccare con mano, purtroppo, la povertà, una povertà umile, che non immaginavo potesse esistere. Così, dopo varie contrattazioni, il mio adorato marito ha acconsentito ad accompagnarmi in quello che ancora oggi definisco il viaggio della mia vita.
Grazie ai diari letti su “turisti per caso” sono venuta a conoscenza dell’agenzia Popular Vacation di Jaipur, del Sig. Karni Sing, che si è rivelata un’ottima scelta; abbiamo rimaneggiato più volte l’itinerario fino alla sua perfezione, ed ecco quello che abbiamo fatto:
GIORNO 1 – 25 Gen: Old Delhi
Arrivo a Delhi, ore locali: 8.00; all’aeroporto ci attende Assou, incaricato della agenzia come autista per i 2 giorni a Delhi. Si va direttamente all’hotel Godwin Relax per il check in! L’albergo è carino, stile occidentale, ma il contesto nel quale si trova non è dei migliori. La camera è ampia e l’arredamento è nuovo, il bagno è confortevole ed ha una doccia enorme. Usciamo e come prima tappa andiamo al Red Fort che troviamo chiuso; poco male perchè avevamo deciso di vederlo solo da fuori in quanto sappiamo che quello di Agra, progettato dallo stesso architetto, è tenuto molto meglio ed Assou ce lo comferma. Andiamo così al Jama Mashid, enorme moschea in cui si entra senza scarpe e, per le donne, con una mantellina che mi mettono addosso nonostante gli abiti e il giubbino…bah! Si potrebbe salire sul minareto per vedere il panorama, ma la stanchezza del viaggio ci fa desistere. Da qui Assou si accorda con un conducente di ciclo rischaw per portarci a fare un giro a Chadni Chowk, la strada principale di Delhi, per 200 rupie a/r. A parte la rinomata congestione di traffico, la polvere che ti entra negli occhi ed il famoso uso del clacson, ci hanno colpito 2 cose in particolare: tre ragazzi seminudi a bordo strada che si lavavano con l’acqua dello scolo e i grovigli dei fili della corrente, spessi come rami di alberi rampicanti sulle abitazioni…una cosa impressionante!
È ora di pranzo e chiediamo ad Assou di accompagnarci al ristorante Qwality, consigliato LP, nei pressi di Connaught Place… e ora consigliato anche da noi.
Certo la paura con l’impatto del cibo indiano e l’imbarazzo per quello che era scritto sul menù ci hanno fatto optare per un Fish and chips e un gulab jamun (dolce che mangeremo ovunque, tanto l’abbiamo trovato buono!); i prezzi sono un po’ sopra la media, ma il servizio è ottimo. A proposito, al momento della presentazione del conto il cameriere ci tiene a precisare che il servizio non è incluso, il che significa che si deve lasciare la mancia (cosa che gli indiani non faticano a chiedere esplicitamente).
Visitiamo poi il Birla Temple, dove è vietato scattare fotografie, infatti la macchina fotografica viene messa, insieme ai cellulari, in una cassetta di sicurezza all’entrata del tempio, visitato ovviamente senza scarpe!
Sono le 15 e la stanchezza ci fa optare per il ritorno in hotel; avremmo intenzione di uscire di nuovo più tardi per andare a vedere uno spettacolo di danze al ” dancing of India” ma Assou non conosce il locale e dice di avere problemi di orario; si affanna per cercare telefonicamente un’autista locale che dovrebbe sostituirlo…a questo punto desistiamo e decidiamo di restare in hotel anche per la cena. Il ristorante è carino e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, altamente consigliato anche se non si è ospiti dell’albergo. Unica nota il chiasso della strada che si protrae fino a notte inoltrata, per cui se decidete di soggiornare qui chiedete le camere ai piani più alti.
Impatto con Delhi: ad essere sincera, dai diari di viaggio letti, mi aspettavo più caos e smog…si, non è certo una città tranquilla, mezzi di locomozione di tutti i tipi sfrecciano senza un preciso ordine, i clacson sono il mezzo di comunicazione più utilizzato, ma ci si può fare benissimo l’abitudine.
GIORNO 2 – 26 Gen: New Delhi
Oggi visiteremo la parte nuova di Delhi…la prima sosta è il Qutb Minar, che avevamo escluso dal nostro itinerario perchè dalle foto viste su internet non ci sembrava granchè…e invece il nostro autista ce lo consiglia e infatti abbiamo dovuto ricrederci: prati ed edifici sono tenuti bene, è un ambiente rilassante dove poter anche passare qualche minuto stesi sul prato.
Poi è la volta del Bahaj’i temple e del vicino Iskon temple: in entrambi si entra senza scarpe (al Bahaj’i si depositano addirittura all’entrata dei giardini) e senza borsa e, all’Iskon addirittura dopo severa perquisizione (ci hanno chiesto anche di scattare una foto per verificare il corretto funzionamento della macchina…o forse non hanno mai visto una reflex…bah!).
All’Iskon cediamo alla tentazione di assagiare qualcosa allo snack bar che sta all’interno della struttura: assaggiamo packora e aloo bomba, poi una nut pie, acqua naturale…e abbiamo pranzato spendendo appena un euro!
A questo punto Assou ci porta in una fabbrica di prodotti indiani in cui c’è di tutto, dalle stoffe alle suppellettili, dagli incensi ai dipinti…è sicuramente un negozio in cui lui ha la commissione…ci provano sempre! li compro un saree che mi sarà consegnato la sera in hotel, perchè dopo aver scelto la stoffa si confeziona il top su misura…e in effetti alle 19 il saree arriva in hotel con tanto di top tagliato, cucito, bordato e foderato…e calza alla perfezione!
Non mi sono pentita degli acquisti, ma consiglio di comprare nei vari mercati che visiterete, perchè di sicuro applicano prezzi più bassi rispetto ai negozi così grandi che sono solo per turisti. Diciamo che Assou, in questo caso, non è stato proprio correttissimo…
È la volta della visita alla tomba di Yumayun, bella architettura e bei giardini, del Gandhi Smiriti, che tanto attendevo di vedere e che invece oggi è chiuso perchè è festa nazionale (Republic Day) e di quelli che la LP definisce un’oasi di pace, il Lodi Garden, e che invece oggi è affollatissimo di indiani che si godono il giorno di festa con pic nic e l’immancabile cricket!
Sulla strada del rientro vediamo le famose latrine: cabine bagno in muratura senza porte in cui anche un bambino, scalzo, entra per fare la pipì…..
Rientro in hotel dove ceneremo di nuovo col buonissimo Murgh Tandoori assaggiato ieri…tra l’altro il migliore mangiato in India.
GIORNO 3 – 27 Gen: Delhi-Jodhpur
Ci viene a prendere un altro autista, come ci era stato detto, che ci porta in aereoporto… si vola per Jodhpur.
Sulla strada scene di tutti i tipi: un bambino nudo che gioca sul marciapiede, una vacca sullo spartitraffico e più in la altre che brucano su un cumulo di immondizia, case fatte da tende e qualcuno che accende un fuocherello per scaldarsi…
L’aeroporto di Delhi è bellissimo e pulito, è il secondo migliore aeroporto del mondo…non ce lo aspettavamo! Il volo della Air India parte con un’ora di ritardo; arrivati all’aeroporto di Jodhpur ci affrettiamo a scendere chiedendoci dove dovremo andare a ritirare i bagagli, ma entrati nel minuscolo aeroporto ci rendiamo conto che è una domanda inutile: c’è solo un rullo e un solo addetto a caricarci sopra i bagagli…poverino!
All’uscita ci aspetta il nostro nuovo autista, Surendra, che si rivelerà una bellissima persona e un ottimo autista, gentile, educato, simpatico e disponibile, a lui vanno ancora i nostri complimenti!
Ci porta all’hotel Ranbanka per il check-in; l’hotel è bellissimo, con tanto di piscina, SPA, ristorante in e outdoor e addirittura musica folkloristica dal vivo; le camere sono grandi e pulite, il servizio è eccellente.
Ci facciamo dapprima portare agli Umaidin Garden, di cui ho letto su internet…ci ritroviamo in giardini mal tenuti, con un sacco di senzatetto che ci dormono, uno zoo per cui “zoo” è un complimento e per cui si dovrebbe anche pagare un ticket e il museum of government che visti i dintorni decidiamo di non visitare…insomma, scelta da dimenticare!
Siccome è presto ci facciamo portare al Jaswant Thada, visita che era prevista per l’indomani…ne usciamo piacevolmente rilassati; è un posto dove si assapora un’insolita pace, con tempietti disseminati nei curati giardini e il bel panorama della città blu!
Torniamo in hotel dove ceneremo splendidamente a buffet, anche se il costo è leggermente sopra la media (900 rupie a testa)…ma siccome oggi non abbiamo pranzato a causa del volo….
GIORNO 4 – 28 Gen: Jodhpur
Oggi la giornata è dedicata interamente a Jodhpur: iniziamo con la visita del Merangarth Fort, comodamente eseguita con audio guida in italiano; in due ore completiamo la visita; ci facciamo portare quindi alla Clock Tower; la strada per arrivare all’ingresso sud è chiusa, causa una manifestazione, per cui l’autista deve fermarci un paio di centinaia di metri prima…dapprima questa cosa ci mette ansia, poi camminare in mezzo alla gente ci comincia a piacere e facciamo un giro anche al Sardar Market; entrati dalla porta sud, sulla sx ci sono una serie di bancarelle di incenso, a buon mercato, poi dei negozi, tra cui ne spicca uno di arazzi…è di un ragazzo, che oltre a farci un buon prezzo per i nostri acquisti (poi si sa, qui “buon prezzo” è usato abbastanza impropriamente), ci indica anche i negozi in cui i prezzi sono per indiani e non per turisti. Foto di rito alla torre e ci dirigiamo verso la porta nord, al di la della quale c’è l’omelettes shop, consigliato LP…a dir la verità è più una bancarella che un locale e l’igiene non la fa certo da padrona, per cui desistiamo e riscendiamo per la stessa strada. Entriamo anche in qualche altro locale, ma non ci convincono!
Andiamo, poi, all’Umaid Palace… appena entrati c’è un punto ristoro davvero carino… sedie e tavolini sul prato in un atmosfera molto tranquilla… ne approfittiamo per assaggiare il famoso Kuffi… dopo un po’ visitiamo il museo e l’esposizione di auto d’epoca…a dire il vero non ci ha colpito nulla… il biglietto costa solo30 rupie, ma credo basti fare una foto del palazzo dall’esterno!
Sono le 15.00 e la nostra visita di Jodhpur è terminata; il sole picchia, quindi decidiamo di tornare in hotel e di passare un po’ di tempo a bordo piscina attendendo le 18.00, orario in cui abbiamo prenotato il nostro massaggio, che è ben fatto, anche se i costi sono un po’ sopra la media (sempre più bassa dei prezzi italiani, ovviamente): in altri posti, consigliati LP, avremmo pagato anche la metà. Per cena beviamo solo thè, per disintossicarci dall’abbondanza di spezie di questa cucina!
GIORNO 5 – 29 Gen: Udaipur
Stamattina si parte per Udaipur; per strada faremo sosta a Ranakpur e Kumbalgarh.
La strada è buona fino a Pali o poco oltre, poi diventa dissestata, una lingua di asfalto che attraversa villaggi e passa tra la terra a cui spesso si mischia…comunque percorribile!
A Ranakpur visitiamo il tempio…non si possono entrare cibi e bevande, oggetti di pelle e nemmeno di plastica, quindi ci fanno togliere anche i calzari. Ammesse le foto, ovviamente macchina fotografica a pagamento.
Ripartiamo per Kumbalgarh, qui la strada è un susseguirei di tornanti, non è sempre asfaltata e devo quindi ricorrere al mio Travelgum. Il forte è in salita, ma il panorama saprà ripagarvi dello sforzo. Fortuna vuole che questi siano 3 giorni di festa per Kumbalgarh, per cui assistiamo ad uno spettacolo di musica e danze popolari.
Si riparte per Udaipur, la strada è scomoda solo per i primi 20 km circa, poi diventa una comoda 2 corsie. Arriviamo alle 18.00, giusto in tempo per assistere ad uno splendido tramonto proprio fuori al nostro hotel, il Lalit Laxmi Vilas, un 5 stelle a tutti gli effetti…al nostro arrivo ci accoglie una banda musicale con tanto di cavallo, una collana che ci infilano al collo col rituale “Namastè” e, appunto, il tramonto, visibile anche dalle finestre della nostra camera, impeccabile, come il servizio.
Ceniamo in hotel, ma preferiamo il menú al buffet; il metre, però, ci tiene a farci assaggiare l’agnello e ce ne porta una porzione, ci aggiunge anche il pollo e poi ci regala anche il dolce…gli staremo simpatici!
GIORNO 6 – 30 Gen: Udaipur
Iniziamo la nostra esplorazione di Udaipur partendo dal Jagdish Temple, che è di strada per il City Palce, che decidiamo di vedere solo dall’esterno (non siamo molto amanti dei musei), quindi prendiamo un biglietto per il City park e per la boat ride sul lago Pichola della durata di un’ora (boat ride che ci viene pagata dall’agenzia). La gita in barca dura circa un’ora e comprende una sosta all’isola di Jagmandir, da dove si possono fare bellissime foto.
Poi ci facciamo accompagnare alla Bagore Ki Haveli, un museo, molto vicino, che sembra più un accozzaglia di cose messe insieme…belle sono state, secondo me, le riproduzioni (tipo museo delle cere) di scene di matrimoni indù; le famose riproduzioni in polistirolo dei monumenti di cui parla la LP sono invece visibili in una parte buia della haveli attraverso vetri neanche tanto puliti, per cui non vengono bene neanche le foto…certo il biglietto costa solo 30 rupie…
Attenzione al cortile d’accesso al museo, che si trova a fianco ad un ghat, quello che si vede anche dalla barca, e che è pieno di moscerini…dovrete coprirvi bocca e occhi prima di uscire dall’auto o cmq prima di avvicinarvi. Abbiamo provato a vedere il gath, ma c’era solo puzza di piscio…
A pochi metri ci sono il famoso Caffè Edelweiss e il Cafè Namastè, entrambi consigliati LP, ma essendo praticamente su strada c’erano moscerini anche li, per cui non ci siamo nemmeno entrati.
Siamo andati, invece, al ristorante Ambrai, sempre consigliato LP, e ora consigliato anche da noi: abbiamo mangiato benissimo, insieme al nostro autista, in un giardino a bordo lago, con vista sul Lake Palace, sotto un albero di mango e abbiamo speso appena 15 euro.
Dopo pranzo l’autista ci consiglia di vedere i Saheliyon-ki-Bari, il giardino delle damigelle, molto curato, in cui trascorriamo un po’ di tempo a prendere il sole sul prato. Grazie Surendra!
Infine chiediamo all’autista di portarci in un supermercato che avevamo visto sulla strada per il giardino…in effetti non ė molto lontano, si chiama Reliance Fresh (c’è anche a Delhi), in cui abbiamo fatto scorta di patatine, biscotti e tutto quello che ci sarebbe potuto servire durante i viaggi in auto…abbiamo comprato anche the e incensi a prezzi veramente bassissimi (patatine 23 rupie, biscotti oreò 25 rupie, pan carrè 15 rupie, etc. etc.). Vi si possono comprare anche prodotti delle multinazionali tipo Colgate, Dove, quindi se volete risparmiare un bel po’ di soldi fatevici portare…ieri abbiamo comprato i biscotti su una bancarella e li abbiamo pagati 90 rupie, poi volevamo comprarne un altro pacco e addirittura questa volta ce ne hanno chieste 130…gli abbiamo detto di averli pagati 90 e così ha acconsentito a venderceli a questo prezzo!!!purtroppo il turista è visto come una slot machine, per cui i prezzi sono esageratamente gonfiati.
Rientro in hotel e cena.
GIORNO 7 – 31 Gen: Udaipur-Chittaurgarh-Pushkar
Partenza alle 8:30 per Chittaurgarh dove arriviamo dopo 2 ore. Secondo i nostri primi piani non avremmo dovuto visitare questo forte, ma prendere un aereo per Jaipur e dedicare i 2 giorni risparmiati a Kathmandu, ma…i voli non coincidevano ed avevano scali lunghissimi, sia l’agenzia che altri diari consigliavano di non perdersi Chittorgarh e la capatina in Nepal ci sarebbe costata troppo, per cui abbiamo dato retta ai consigli…
In effetti il forte non è il più bello visto in India…forse il più grande, ma di certo non il più bello: all’ingresso noterete subito la grande quantità di animali che popola questo posto: cani, cinghiali, maiali e tante, tante scimmie, che ovviamente lasciano i loro bisogni ovunque, rendendo questo posto poco più che un bagno pubblico.
Si visitano templi, la Torre della Vittoria e il Padmini’s Plalace, che non ha assolutamente niente da vedere, solo mura vecchie e giardino insignificante. L’unica cosa toccante di questo palazzo è il custode delle toilette, che, avendo ricevuto 10 rupie di mancia, ha ringraziato come fossero 1000 e poi ha attuato una specie di rito, che abbiamo visto fare anche ad altri commercianti, che serviva a ringraziare gli dei e ad auspicare altri soldi…praticamente quelle 10 rupie se l’è messe prima in fronte e poi le ha portate sulla maniglia della porta del bagno, poi sui vetri e di nuovo in fronte… un esempio di come queste persone ringraziano le loro divinità per ogni piccola cosa, di come la religione muove tutto in questo paese, anche l’economia!
Sarete attorniati da venditori di tutti i tipi e da bambini che vorranno vendervi le cartoline, ossia i loro disegni, in cambio di poche rupie o di caramelle, per cui se decidete di visitare questo forte almeno riempite la borsa di caramelle per questi poveri bambini! Noi, col senno di poi, l’avremmo felicemente evitato.
Ripartiamo per Pushkar, sperando che almeno lei valga il viaggio di oggi.
Passiamo per Ajmer, dove tra l’altro abita il nostro driver, il quale ci consiglia una veloce sosta al tempio (non tenuto benissimo, ma l’interno è sicuramente particolare rispetto agli altri), e poi sul lungolago per una foto ricordo. Questa sosta ci voleva proprio, grazie Surendra! Arriviamo al nostro hotel, il Pushkar palace, una haveli. Lo standard, rispetto agli altri hotel, è più basso, le camere sono un po’ cupe e i tappeti polverosi, il bagno un po’ vecchio (a me poi i mobili in legno intarsiato non sono mai piaciuti); in compenso bagno e lenzuola sono pulite e la vista sui gath è uno spettacolo. Siamo arrivati intorno alle 18:00, giusto in tempo per sorseggiare un the in terrazza apprezzando il tramonto. Ceniamo in hotel, a buffet (550 rupie) e andiamo a nanna.
GIORNO 8 – 1 Feb: Pushkar-Jaipur
Dormire a Pushkar non è stato facile: ieri sera abbiamo sentito musica e bonghi fino a tardi (poi abbiamo saputo dal nostro autista che si trattava di un matrimonio); stamattina siamo stati svegliati alle 5:00 da una campana che ha suonato per 5 min, e poi da una cerimonia cantata al megafono, durata un’oretta. Abbiamo approfittato della bella vista per scattare foto di primo mattino…alle 7 i gath sono ancora vuoti, poi si comincia a vedere qualcuno che accende fiammelle…alle 10 scendiamo per andare a vedere da vicino e per andare al tempio di Brahma.
Pushkar è piccola, al tempio si arriva solo a piedi ed ė facilmente raggiungibile dal nostro hotel. Al tempio si accede senza scarpe e dovremmo lasciare anche le borse in custodia prima della scalinata…e in verità dopo 7 giorni di templi…decidiamo di scattare solo foto dall’esterno e di andare a prendere un caffè (la notte quasi insonne si sente). Andiamo in un bar, di cui, in verità, non ricordo il nome, e finalmente troviamo un caffè degno di questo nome…un espresso in regola, con macchina per espresso e miscela italiana!!!
Poi giriamo un po’ per i negozietti, che ci fanno pentire di aver comprato tante cose prima…Pushkar ė davvero economica, abbiamo comprato pashmine e un pantalone che mi è costato solo 100 rupie (1,20 euro)!
È pieno di borse, stoffe, arazzi e capi di abbigliamento. Per fare qualche esempio: i copricuscini costano 50 rupie, arazzi 200-300 rupie, pantaloni 150 rupie (senza contrattazione), stoffe a partire da 200 rupie…un paradiso, per me!
Incontriamo anche il nostro autista, che è venuto in anticipo per andare a pregare al tempio di Brahma prima di partire per Jaipur.
Partenza alle 11:00; alle 14:00 circa siamo arrivati…facciamo il check in al Royal Orchid Central (attenzione, ci sono 2 hotel che si chiamano Royal Orchid a Jaipur), un hotel del tutto occidentale, livello ottimo sia per quanto riguarda la camera che per il servizio.
Usciamo per visitare alcuni templi, tra cui il Birla, sulla sommità di una collina, e il tempio delle scimmie, che non ci ha colpito per niente: innanzitutto dopo aver comprato le noccioline per le scimmie non ne abbiamo avvistata neanche una; altri viaggiatori ci hanno assicurato che c’erano…ma alle 15:30 si saranno già rintanate! Li abbiamo trovati 2 templi sporchi e per nulla curati, in stato di abbandono…avvistiamo addirittura 2 ratti che vi scorazzano, per cui usciamo delusi…le noccioline le mangeranno gli scoiattoli al Birla Temple.
Rientriamo in hotel, il tempo di una sciacquata veloce e riscendiamo per incontrare il nostro nuovo autista, Goverdhan, che ci accompagnerà a casa del sig. Karni Singh. Salutiamo quindi Surendra, a cui vanno ancora i nostri complimenti!
In casa Singh conosciamo altri 6 italiani in viaggio con la stessa agenzia, paghiamo la restante somma al sig. Singh, che si rivela una persona a modo e seria, ci offre l’aperitivo, ci regala copriletti dipinti con la tecnica dei blocchi (che vedrete a Jaipur) e ci porta pure a cena in un ristorante indiano very chic…cos’altro potremmo chiedergli?
GIORNO 9 – 2 Feb: Jaipur
Oggi visita completa (per quanto si possa) di Jaipur…si inizia con l’Amber Fort. Con nostra sorpresa scopriamo che l’agenzia ci ha messo a disposizione una guida, e col senno di poi consigliamo di averne una, perchè ci sono veramente molte cose da vedere e da sapere, sarebbe un peccato perdersene qualcuna. Quindi: solita salita in elefante e visita del forte, davvero molto bello. Durante la salita vi saranno scattate foto da fotografi improvvisati che, all’uscita avranno già stampato le foto per vendervele…spareranno prezzi esagerati, ma la guida ci dice che il prezzo giusto è 50 rupie; vale la pena prenderne una, visto che le hanno già stampate…
Si prosegue col City Palace, l’Hawa Mahal e il Jantar Mantar; durante la giornata ci saranno 2 soste: la prima in una gioielleria, dove ci fanno vedere la lavorazione delle pietre preziose (a Jaipur i gioielli costano meno perchė la manodopera costa pochissimo) e la seconda in una fabbrica tessile per vedere la lavorazione con i blocchi di legno…entrambe belle, ma entrambe occasioni per indurvi a comprare!
Alle 16:30 la nostra visita è terminata; ci facciamo portare al Bapu Market, dove ci mescoliamo alla folla e ne approfittiamo per qualche acquisto!
Rientro in hotel, dove ceneremo con solo thè…le spezie iniziano a dare fastidio!!!
GIORNO 10 – 3 Feb: Jaipur-Abhaneri-Fatehpur Sikri-Agra
Oggi partenza alle 8:30, abbiamo da fare tappa a Fatehpur, e io ne chiedo una extra al disponibile Goverdhan,che acconsente ad accompagnarci ad Abhaneri, essendo di strada e richiedendo una deviazione di soli 7,5km. Il pozzo-palazzo di Abhaneri non è presente neanche sulla LP, l’ho visto in tv (Grazie Pechino Express) e mi pare valga la pena di vederlo, e infatti è così…non tenuto benissimo, è cmq una particolarità e non si paga biglietto…dovrete solo dare una mancia al signore che vi illustrerà il pozzo!
Proseguiamo per Fatehpur Sikri; appena scesi dall’auto una guida ci offre il suo aiuto… dopo aver concordato il prezzo accettiamo e non ce ne pentiremo…Fatehpur è ampia e l’aiuto di una guida vi aiuterà a vedere cose che da soli non avreste nemmeno notato. Una cosa simpatica: una scolaresca gira per il sito in cerca di turisti con cui fare una foto…La visita dura un paio d’ore…sono le 15:30 quando ripartiamo per Agra; vi arriviamo dopo poco più di un’ora, la strada è agevole e andiamo direttamente al forte…a dir la verità non ce l’abbiamo fatta a visitarlo…un po’ per la stanchezza, un po’ perchè abbiamo visto già tanti forti, e un po’ per l’assillarci delle guide improvvisate che ci propongono di farci vedere anche il Taj Mahal all’indomani…
Decidiamo che forse è meglio vedere il Taj, anche se solo da lontano…e infatti Goverdhan ci accompagna al Methab Bagh, un parco, dove assistiamo al tramonto che si riflette (solo per un attimo, perchè il cielo era nuvoloso) sulla parete laterale del Taj visto dal lato fiume…
Andiamo quindi in hotel, l’Uktarsh Vilas, altamente sconsigliato: la camera non è confortevole,c’è anche un vetro rotto rattoppato con lo scotch, il condizionatore non funziona, l’umidità è talmente tanta che la tavoletta del water è costantemente bagnata e mi viene anche un attacco di sinusite!!! Per non parlare del servizio: al nostro arrivo nessuno ci accoglie per prendere le valigie, quando poi ce le portano in stanza entrano senza bussare, se ne vanno dopo aver ricevuto la mancia e lasciano la porta aperta dietro di loro, nessuno vi dice “buongiorno” o “buonasera”…
Di fronte c’è un Mc Donalds, ceniamo li in mezzo a tante famiglie con bambini, (il Mc Chicken è identico al nostro) e rientriamo in hotel per trascorrere questa ultima notte che precede la realizzazione di un sogno…
GIORNO 11 – 4 Feb: Agra-Gwalior-Orchha
La levataccia alle 6, la fila alla biglietteria, sputi e pisci (ad Agra ovunque ti giri c’è qualcuno che fa pipì o che sputa), la spazzatura in strada, la baraccopoli visibile dalle finestre dell’hotel e l’assillo dei guidatori di rischaw, tuc tuc e tonga e ancor di piú quello delle guide improvvisate… non avranno più posto nella vostra mente quando sarete davanti al Taj Mahal! Inutile descriverlo; solo un consiglio: la guida non serve, secondo noi!
Colazione e partenza per Gwalior, dove arriviamo dopo 2,5 ore. La strada è scorrevole; il forte è particolare, diverso da quelli visti finora, soprattutto per l’uso del colore. Ne visitiamo metà, però…dobbiamo ripartire per Orchha.
Sapevamo che la strada per Orchha non era buona come quelle percorse finora, ma non ci aspettavamo certo di trovare piccoli scorci di asfalto intervallati da ampi tratti di fango, buche in quantità e nessuna delineazione di margini. Attraversiamo villaggi che sembrano di un’altra epoca e vediamo addirittura un camion ribaltato…complice anche la pioggia!
Partenza da Gwalior ore 13:15, arrivo ad Orchha ore 17:45….
Andiamo direttamente in hotel, perchè il viaggio è stato veramente faticoso, il nostro autista sarà distrutto…poverino! L’Orchha Resort è un albergo bellissimo, vista sui templi, piscina, SPA, centro fitness, e stasera ci dovrebbe essere un matrimonio proprio in questi giardini…per sfortuna degli sposi, e nostra, stasera piove…e non possiamo assistere al matrimonio!
Si cena benissimo a buffet, costo 550 rupie, bevande extra. Qui, finalmente, assaggiamo i buonissimi noodles.
Crolliamo dal sonno…siamo svegli dalle 6!
GIORNO 12 – 5 Feb Orchha-Khajuraho
Anche stamattina piove a dirotto, per fortuna alle 9 smette e cominciamo il nostro tour; di fronte al Resort ci sono i templi e andiamo a piedi a vederli, poi l’autista ci accompagna al Jehangir Mahal, al Ram Raja Temple e al Lakshmi Narayan Temple.
Con un biglietto cumulativo di 250 rupie si possono visitare tutti e 7 i luoghi di interesse di Orchha.
Alle 10:30 abbiamo già finito e partiamo per Khajuraho. La strada non è delle migliori, ma è una strada…e rispetto a quella di ieri è una signora strada! In ogni caso la strada attraversa vari paesi, per cui si va lenti e arriviamo alle 17:30! Andiamo subito a visitare i famosi templi.
Serata in hotel, che ci riserva una bella sorpresa: finalmente riusciamo ad assistere ad un matrimonio nel giardino del nostro hotel, il Clarks Khajuraho, bello, curato, pulito e con ottimo servizio, piscina, SPA…nulla da eccepire!
Il matrimonio non è dei più belli, gli sposi non sono giovani e più che al loro matrimonio sembrano andare al patibolo (ovviamante sarà il solito matrimonio combinato dalle famiglie), ma il rituale è particolarissimo…vale la pena assistervi se vi capita! è mezzanotte quando torniamo in camera.
GIORNO 13 – 6 Feb: Khajuraho-Varanasi
Stamattina, avendo già visitato i templi, decidiamo di prenderci la mattinata libera, e lasciare libero anche il nostro autista che, poverino, stasera dovrà ritornare ad Agra in auto, passando di nuovo per quella strada tremenda…speriamo arrivi a Gwalior prima che faccia buio, perchè li non c’era nemmeno una luce!
Quindi con calma facciamo colazione, passiamo un po’ di tempo a bordo piscina e riprepariamo le valigie cercando di chiuderle!!!!
Pranziamo in hotel, splendidamente, e alle 14:00 ecco il nostro Goverdhan che ci viene a prendere, come da accordi, e ci accompagna al villaggio di Khajuraho…è diverso da tutto quello che abbiamo visto finora; un ragazzo ci porta in giro nel villaggio mostrandoci la vita delle 4 caste e la casa di un bramino, i dipinti sui muri coi loro significati, i tempi (lui li chiama templi, per noi sono solo delle pietre su cui depositano dei fiori), le 4 fontane che il governo ha donato al villaggio solo 3 anni fa, lo sterco che le donne mettono davanti alle case per allontanare i moscerini e, dulcis in fundo, la scuola: 4 stanze in cui ragazzini stanno seduti a terra a scrivere…non ci sono lampadari, né intonaco, né tantomeno mobili, lavagne, banchi e sedie! L’insegnante ci racconta del loro stile di vita nel villaggio e alla fine facciamo una donazione alla scuola, perchè vivono solo di questo! Vale la pena farci una capatina, anche se non sarà una visita piacevolissima…ma questa è l’India!
Sarete attorniati, in tutto il villaggio, da una miriade di ragazzini che vi chiedono penne e dolciumi…noi avevamo le caramelle in auto, così prima di andarcene ho chiesto all’autista di aprire il portabagagli per prenderle… c’erano 5 bambini, ma all’improvviso sono diventati una cinquantina…troppi per le nostre poche caramelle!che peccato…ci hanno “assalito” fino a quando l’auto è ripartita. Preparatevi, perchè anche se vi trovate in un villaggio sporco e puzzolente, è davvero un’esperienza toccante!
Ci dirigiamo all’aeroporto, dove dobbiamo salutare il simpatico Goverdhan, che dovrà intraprendere un lungo viaggio per tornare a casa…è stato un autista impeccabile.
Alle 15.00 siamo in aeroporto, il nostro volo previsto per le 17:20 ovviamente ritarda, stavolta di un’ora!!!arriviamo a Varanasi alle 19:10, ci accolgono un autista e un assistente, che ci spiega il programma della giornata di domani, che sarà molto intensa, pare!!!
L’albergo dista circa 30 km…con nostra sorpresa è un albergo stupendo, il Rivatas by Ideal, lussuosissimo…la camera è un appartamento: salottino con tv, camera da letto enorme (anche qui c’è la tv), bagno e stanza guardaroba…magnifica!
Facciamo la doccia, cena e a letto, domani ci si sveglia alle 5:30!
GIORNO 14 – 7 Feb: Varanasi Delhi
Stamane troviamo un altro autista che ci accompagna vicino ai gath, ci lascia a qualche centinaio di metri dal Dasaswamedh Gath, dove ci affida ad una guida, che ci accompagnerà in boat ride e poi a piedi nella Old Varanasi. La boat ride vi fa vedere cose che non potete vedere altrove, un misticismo e una spiritualità unici! Causa cambio di un orario di volo comunicatoci poco prima della partenza dall’Italia non siamo riusciti a partecipare alla cerimonia della Aarti che si tiene alle 18.00 allo stesso Gath, ma ho la possibilità anche stamattina di comprare una candelina che lascerò sul Gange in onore dei miei cari defunti…davvero toccante!
La boat ride di stamane però non è da meno…non ci dice nulla, invece il giro nella Old Delhi: vicoletti stretti in cui si cammina praticamente su fango e sterco (tra l’altro stanotte ha piovuto, quindi la situazione è diventata ancora più…sporca!), una fila enorme di fedeli ad ogni porta del Golden Temple, per poi entrare e poter vedere solo la cupola d’oro da lontano e salendo su 4 gradini di un portone…noooooo…non ne vale la pena. Infine la nostra guida, con la scusa di abitare li vicino ci fa lasciare le borse a casa sua, per evitare di doverle riporre fuori al Golden Temple e al ritorno ci fa entrare per venderci le sete che la moglie decora (tra l’altro per uno scialle spara 3800 rupie)… Gli diciamo che abbiamo già comprato tutto, essendo questa l’ultima tappa del viaggio, e andiamo via. Colazione in hotel e poi partenza per Sarnath. Un museo archeologico in cui è custodito il capitello coi 3 leoni, simbolo dell’India, 2 templi e il luogo in cui Budda fece il suo primo discorso…
Sarà che siamo alla frutta, ma questa visita non ci entusiasma granchè.
Alle 13:30 ci accompagnano in aeroporto l’autista (il terzo ed ultimo in queste 24 ore a Delhi) e il misterioso assistente di ieri sera, di cui non abbiamo proprio capito il ruolo e che, quasi quasi, vorrebbe pure una mancia…per cosa, poi?
Il volo sorprende le nostre aspettative ed è puntualissimo.
A Delhi ci aspetta il nuovo autista che ci accompagna in hotel, di nuovo il Godwin Deluxe, che stavolta ci da una camera al secondo piano e che affaccia dal lato opposto alla strada…molto meglio!!!
Cena al ristorante al 5° piano con l’ultimo buonissimo Murgh Tandoori e l’ultimo Gulab Jamun, davvero ottimi!
GIORNO 15: Rientro in Italia
Con nostra grande sorpresa stamattina ci viene a prendere Goverdhan, che avevamo lasciato a Khajuraho…ci porta in aeroporto, dove scopriamo che il volo subirà un ritardo di 2 ore e mezza, e che quello di Monaco sarà ulteriormente ritardato… insomma un luuuuungo viaggio!
Saluto con qualche lacrimuccia questa magnifica terra, che si è rivelata proprio come me l’immaginavo…terra dai mille contrasti, che ti riserva sempre un sorriso o una lacrima, terra caotica fino all’inverosimile, ma come potremo mai dimenticare la vista del Taj Mahal o gli occhi dei bambini che ti chiedono una caramella, il meraviglioso City Palace di Jaipur e lo spirito dei pellegrini a Varanasi, il romantico Lago Pichola e la calma degli indiani al suono dei mille clacson?… un viaggio indimenticabile, che speriamo sia così anche per VOI!
CONSIGLI DI VIAGGIO
Da portare: farmaci, quali antibiotici e antidolorifici, antipiretico, maalox, enterogermina (noi abbiamo iniziato a prenderla una settimana prima della partenza e abbiamo continuato per tutto il viaggio…idem per un multivitaminico), disinfettante antimicrobico intestinale come il normix, e chi più ne ha più ne metta…meglio stare tranquilli e sapere cosa si sta ingerendo!noi abbiamo portato tutte queste medicine, ma abbiamo usato solo qualche maalox! Poi… disinfettanti in gel per le mani e tante salviettine, i calzari, come ho già detto, sono stati utili, cerotti, un bagnoschiuma e uno shampoo perchè non tutti gli alberghi ve ne forniscono, oppure sono forniti col contagocce, ciabatte per la doccia, un adattatore per le prese della corrente, non sono sempre le occidentali.
Non portate la torcia, anche se la LP dice che serve nel Taj Mahal, perchè nella perquisizione all’entrata c’è l’hanno fatta depositare!!!
Le mascherine, anche per me che soffro di tracheite ricorrente, non sono servite; la carta igienica l’abbiamo trovata sufficiente in tutti gli alberghi;
Se dovessi rifare la valigia adesso per ripartire porterei qualche maglia in meno e tanto cibo in più: caramelle, marmellatine, nonchè quaderni e penne da donare alla scuola a Khajuraho e bagnoschiuma e shampoo (ci hanno elemosinato anche questo). I diari di viaggio dovrebbero servire anche a dare consigli del genere, quindi spero che apprezzerete!
Agenzia a cui ci siamo rivolti: Popular India Vacations, sito: http://www.indiakarni.it Come abbiamo raccontato abbiamo conosciuto il sig. Karni Sing a Jaipur, dove abbiamo pagato il restante 75% dell’importo totale direttamente a lui. Persona gentile ed educata, molto seria e molto attenta a tutto: ogni volta che entravamo in auto con un suo autista ecco puntuale la telefonata per dargli le direttive o per chiedere se era tutto ok! Non so come faccia a controllare tutto e tutti, fattostà che ci è riuscito. I suoi autisti sono tutti molto bravi (nel traffico indiano si sanno destreggiare solo loro) e gli hotel tutti di ottimo livello. Tra l’altro al momento della richiesta il sig Karni Sing ci ha dato 2 opzioni di prezzo che corrispondevano a 2 opzioni di hotel…noi ne abbiamo scelti da entrambe le opzioni e non ci possiamo lamentare di nessuna struttura (se non del l’Utkarsh Vilas di Agra, come detto nel diario, ma si tratta di 1 su 10 e apparteneva all’opzione più economica…)
Cibi
Innanzitutto il naan è il loro pane, praticamente la nostra piadina, ma spesso con aggiunta di aromi e spezie, a noi per esempio piace molto il garlic naan (con l’aglio) o il cheese naan.
I packora sono fagotti i di pasta brisee con il ripieno di verdure e spezie.
Aloo è una parola spesso associata alle patate, simile al nostro crocchè, in effetti, ma ovviamente piccante e speziato.
Tandoori è un tipo di cottura in un forno di argilla, i cibi sembrano cotti al barbecue…e ancora una volta speziati.
Paneer è una crema di verdure
Gulab jamun sono delle palline di pastella fritte immerse in uno sciroppo dolce…oltre ad essere buoni hanno il potere, da noi sperimentato, di togliere dalla bocca tutti gli altri sapori, compresi quelli piccanti!
Daal sono le lenticchie, che in India sono cucinate davvero bene.
Kuffi: è in effetti un gelato allo stecco, ma la consistenza è a metà tra il nostro gelato e un ghiacciolo.
Tikka: sono le zuppe di verdure, io ho provato quella agli spinaci, ma le spezie alterano completamente il sapore, la zuppa di lenticchie, invece, è ben cucinata, con cipolla e cumino, che ha un sapore più delicato.
Shopping
Innanzitutto diffidate di chi vi vuole portare in negozi di propria conoscenza; sia i tassisti, sia i driver hanno le commissioni in quei posti, così anche per i ristoranti.
Non comprate nulla a Delhi, credo sia la città più costosa e più dedita allo sfruttamento turisti. Il Sardar Market di Jodhpur è abbastanza conveniente; molto comodo e conveniente trovare un supermarket, noi abbiamo trovato il Reliance Fresh ad Udaipur (c’è anche a Delhi) e abbiamo comprato un po’ di cose da sgranocchiare durante il giorno.
Pushkar ė ottima per fare acquisti, comprare souvenir a e capi d’abbigliamento a prezzi veramente mini.
Jaipur è piena di mercatini ognuno con specifici prodotti: il mercato delle stoffe, quello dell’artigianato, quello della frutta, etc. e anche qui, come a Jodhpur, contrattando un po’ si può comprare a prezzi convenienti.
Varanasi, famosa per le lavorazioni di sete, è ottima se volete portarci a casa un bel capo, ma alquanto costoso.
Periodo
Il nostro driver ci ha specificato che i mesi migliori per visitare il nord dell’India sono novembre, dic, gen e feb, marzo è un mese caldo, ma sopportabile, maggio e giugno sono i più caldi in assoluto, luglio agosto e settembre la stagione dei monsoni. Noi, tra gen e feb abbiamo trovato temperature gradevoli, ci vestivamo sempre a cipolla con la mezza manica sotto, scarpe da ginnastica o simili, anche se fa un po’ caldo meglio avere le scarpe chiuse…; Karni ci aveva detto che avrebbe fatto freddo, per cui le nostre valigie erano piene di cose pesanti ce non sono servite; in effetti la percezione della temperatura era molto diversa: noi a mezze maniche e loro con i maglioni!
Vaccinazioni e visti
Il tipo di viaggio che abbiamo fatto noi, in inverno, soggiornando in alberghi di alta categoria in cui poter anche cenare tranquillamente, l’acquisto di prodotti industriali da mangiare quando si è in viaggio e con un po’ di accortezza, ci ha portati a casa sani e salvi e senza nemmeno una dissenteria…e a dire il vero ho scoperto che ero anche incinta! gli unici farmaci che abbiamo usato sono stati l’enterogermina per precauzione, una travelgum e qualche maalox perchè avevamo mangiato troppo!!!la temperatura era primaverile e non c’erano zanzare…
Per i visti il nord Italia fa capo a Milano, il sud a Roma. Il sito è indianembassy.com, ci sono tutte le istruzioni; unica cosa da dirvi è che le foto le vogliono in formato 7×7 e non 5×5 come scritto sul sito…noi abbiamo dovuto fare una seconda spedizione alla nostra cara amica di Roma che ha provveduto ai visti per noi con presentazione di una delega. Rilasciano il visto in giornata…avevo letto che occorrevano 15 giorni, ma ci hanno smentito!
IN DEFINITIVA
Il viaggio come lo abbiamo fatto noi, ossia 15 giorni, alberghi di alta categoria e autista, volo internazionale e 3 voli interni ci è costato circa 2000 euro a persona; abbiamo cambiato 350 euro a testa per il resto (pasti, shopping, entrata ai monumenti, mance e quant’altro). Il cambio l’abbiamo fatto all’aeroporto, ma poi ci siamo accorti che i nostri hotel offrivano cambi uguali o leggermente più favorevoli. Qualcuno ci ha detto che ha cambiato i soldi direttamente all’autista, quindi senza commissione.
Qualcuno potrebbe obiettare che il viaggio così fatto (alberghi a 5 stelle, autista privato, etc.) non immetta nella vera India; a costoro rispondiamo che pur volendo, non si potrebbe mai immergersi in toto nella mentalità e nello stile di vita degli Indiani. Non sono mancate occasioni per mischiarsi a loro, come gli affollati mercati in cui abbiamo passeggiato, i templi che noi visitiamo come turisti, ma in cui loro vanno a pregare, i giardini pubblici, il Mc Donalds o il ristorante indiano chic (anche qll sono indiani), per non parlare del villaggio di Khajuraho e dei pellegrini a Varanasi. La vita di un popolo va osservata e rispettata, non imitata. Gli alberghi di alta categoria servono solo per riposare bene in attesa di un’altra frenetica giornata e per offrirvi sicurezza igienica e alimentare.
Crediamo di essere stati esaustivi…se vi servono info di ogni genere o volete vedere qualche foto dei luoghi visitati, l’indirizzo e-mail per contattarci è:alecossentino83@libero.it
Buona India a tutti!