Made in Cuba 2

Un bellissimo viaggiare alla scoperta di L'Avana, la Valle Vinales, Trinidad, Moron, Cayo Coco, Cayo Guillelmo, Varadero
Scritto da: Serena Francini
made in cuba 2
Partenza il: 27/11/2015
Ritorno il: 12/12/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Occasione presa al volo! Ad agosto arriva l’invito ad un matrimonio a Toronto per il 28 novembre… ma se hai un matrimonio a novembre in Canada perché non proseguire con un viaggio a Cuba?! Erano diverse estati che la voglia di Cuba veniva soffocata dal costo dei voli decisamente troppo cari… adesso l’occasione non poteva sfuggirci di mano. Pertanto a fine agosto prenotiamo il nostro volo Air Canada, con stop a Toronto per tre giorni, ad un ottima cifra!

Tralasciamo il racconto dei wedding days canadesi consigliando però, per chi ne avesse occasione, visto che al momento molte connessioni aeree passano dal Canada, uno stop nella bella Toronto.

La sera del 29 novembre dopo un volo un po’ movimentato atterriamo all’Havana ormai illuminata dalle luci (non molte per la verità) della notte. Con grande mio stupore l’Air Canada ci consegna gratuitamente il visto che vanifica tutte le mie fatiche pre partenza per trovarlo a miglior prezzo….ma ormai siamo a Cuba e tutto può avere inizio! Durante i mesi prima della partenza avevamo programmato il nostro itinerario (Havana, Playa dell’Este, Vinales, Trinidad, Moron, Cayo Guillemo e Coco, Varadero, Havana) e senza troppi dubbi avevamo optato per vivere l’esperienza delle case particular e di spostarci con la compagnia di bus locali, Viazul.

Ed ecco qua la prima sorpresa: agli arrivi, il magico cartello con scritto “Serena e Filippo” che ci avrebbe dovuto accogliere in aeroporto per portarci alla nostra casa particolar, non esiste! Arrivare alle 23 all’aeroporto dell’Havana, popolato da una folla di tassisti che vogliono offrirti di tutto, e renderti conto di non avere nemmeno l’indirizzo della tua casa che avevi scelto con cura….non è stato simpatico! Dopo un momento di scoraggiamento, determinato soprattutto dall’ora che non permetteva la tranquilla ricerca di soluzioni alternative adocchio due ragazzi italiani che invece erano in compagnia del loro tassista che li avrebbe condotti alla loro casa. Qualche telefonata e dopo cinque minuti siamo con loro in taxi: la loro proprietaria di casa ci troverà una sistemazione. Ed eccoci qua a Cuba, non abbiamo perso tempo ad entrare nelle dinamiche roccambolesche di questo paese, accompagnati però da quella bella sensazione che in paesi come questo, con qualche telefonata, qualche chiacchierata e qualche soldino in più tutto si risolve! Made in Cuba… Ed eccoci qua a mezzanotte varchiamo l entrata della casa della signora Maria Vittoria Gonzalez che ci accoglie in vestaglia e retina sui capelli…non sappiamo in che quartiere siamo, io ho pure qualche dubbio di essere all’Havana, ma l’importante è trovare una sistemazione per la notte poi ci penseremo. La luce del mattino ci coglie già svegli ed impazienti di capire dove siamo, cosa fare, girovaghiamo per la casa ed in cucina ci attende la signora Maria Vittoria, con una nuova vestaglia ma fortunatamente senza la retina nei capelli….adesso sappiamo di essere alla periferia del quartiere di Vedado (ovviamente la casa che avevamo scelto era nel quartiere vecchio)…colazione e qualche informazione….e via…l Havana ci aspetta! Non dimenticherò i primi 100metri in cui l’immagine delle macchine anni 50 che sfrecciavano da ogni parte, i colori pastello di alcune belle case in stile coloniale, il verde acceso della vegetazione e soprattutto la musica che già a quell’ora accompagnava il nostro passeggiare, hanno avvolto il mio umore di un’ondata di felicità! Fermiamo un taxi comune anni 50 che per 1CUC ci porta nel quartiere vecchio…esperienza fantastica, io e Filippo non parliamo, ci guardiamo e sorridiamo e ci godiamo lo spettacolo degli altri ospiti cubani del taxi che salgono e scendono ognuno con la loro storia…quella prima mezz’ora ci ha già catapultato in una dimensione che difficilmente dimenticherò…

Con l’immancabile Lonely Planet iniziamo a perderci tra le vie dell’Havana: è una città davvero bella con un importante patrimonio architettonico… tra un mojito e un daiquiri, un passo di rumba e uno di salsa… bellissimi locali per mangiare fresche aragoste o gamberi….trascorriamo una giornata fantastica accompagnati da una temperatura gradevolmente estiva (è bello pensare che in Italia è inverno!)…

Il giorno dopo svegliati di nuovo da qualche gallo e da qualche raggio di sole, dopo aver scambiato i soldi all’Hotel National, che poi scopriamo essere una tappa davvero immancabile da cui godersi il meraviglioso Malecon, ci dirigiamo a Playa de Este con un simpatico bus pubblico (anche se scopriamo al ritorno che ci sono numerosi taxi collettivi che per 1-2 CUC ti portano alla playa). Playa de Este è una lunga spiaggia, a pochi kilometri dalla città, ma di per se il nome non corrisponde ad una località precisa, pertanto bisogna scegliere dove fermarsi. Guanabo? Playa Santa Maria? Insieme a due peruviane in bus si apre un vero dibattito tra le persone del posto su cosa è meglio consigliarci…all’unanimità tutti consigliano Guanabo e così sia… La spiaggia non è molto estesa in questo tratto di mare e sinceramente forse sono meglio altre località, ma il primo bagno nel mar dei Caraibi non manca e la fantastica aragosta mangiata in uno dei ristorantini lungo la strada ha decisamente conquistato la scelta! Facciamo anche un salto a Playa Santa Maria, molto più grande e a mio avviso più bella, purtroppo noi arriviamo alle 15 e a Cuba il sole tramonta presto perciò una giornata al mare regala i colori migliori la mattina…la sera di ritorno all’Havana ci prendiamo un daiquiri e poi ceniamo in un ristorante carino in Callejon del Chorro. Anche di notte, quando si libera dalle flotte di turisti e i bei palazzi sono illuminati da una luce calda soffusa, la musica dei locali tiene compagnia nel solitario passeggiare e l’immagine è catturata dai taxi che sfrecciato nella loro atmosfera anni 50 l’Havana si mostra in tutta la sua magia…e ne ha davvero molta!

La mattina del 2 dicembre inizia il nostro tour: prima tappa la bellissima Vinales. Fortunatamente gli ultimi giorni prima della partenza avevamo acquistato i biglietti del bus Viazul (prima tratta Havana-Vinales, seconda tratta Vinales-Trinidad), cosa che consigliamo a tutti di fare perché solitamente la corsa è unica e sulle tratte ambite i biglietti potrebbero terminare presto. Per la nostra esperienza consigliamo gli spostamenti in Viazul, abbiamo fatto degli ottimi viaggi, senza intoppi ed è una bella occasione per conoscere altri viaggiatori e scambiare informazioni e impressioni…

Dopo cinque ore si apre ai nostri occhi il meraviglioso scenario della Valle di Pinar del Rio, le grandi piantagioni di tabacco, la terra rosso fuoco, il verde della vegetazione, i mogotes ovvero quelle simpatiche montagne a forma di panettone, sullo sfondo un piccolo paese con le sue casette color pastello con portici arredati da sedie a dondolo in legno, solitamente in tinta con il colore dell’abitazione: welcome to Vinales! All’arrivo dell’autobus ti attende la colorata folla dei proprietari delle case particular con i loro biglietti su cui scritto il nome dell’ospite: questa volta intravedo il nome “Filippo e Serena”….purtroppo però questa casa ci era stata prenotata dalla signora Maria Vittoria Gonzales e seppur pulita e dotata di tutto, mancava decisamente di fascino, un po’ come quella dell’Havana! Infatti è chiaro che se prendi un network di case che prenotano tra le loro conoscenze ti attesti sempre su un livello molto simile…la casa all’Havana che ci era accorsa in soccorso nella brutta sventura iniziale non era il massimo come arredo e spazi comuni. Pertanto ringraziamo la proprietaria della casa e ci mettiamo alla ricerca di una sistemazione più carina: l’imbarazzo della scelta perché tutte le abitazioni a Vinales sono case particular quindi non ci resta che farci catturare dalla migliore. Qualche passo e ci innamoriamo di Villa Nereyda, una deliziosa casetta rosa confetto con una grande camera in cui tutte le tappezzerie, i decori alla pareti, l’arredo bagno è rosa…insomma in confronto la casa di Barbie potrebbe sembrare una brutta copia! Divertiti e soprattutto catturati dalla gentilezza della signora Nereyda prenotiamo quella deliziosa camera…l’ultimo giorno da quella casa non volevamo più andarcene e le aragoste e i gamberi che ci ha preparato per le cena saranno difficili da dimenticare! Vinales è così…ti cattura con tutta la sua semplicità, ti regala i suoi colori, ti allontana dal resto del mondo, e ti avvolge in un’atmosfera da cui non vorresti più andare via! E’ stato bellissimo passeggiare senza meta tra le piantagioni, ballare per strada, accettare passaggi da carretti trainati da cavalli, bere un mojito preparato da una simpatica cubana che ti apre le porte della sua casa, chiacchierare la sera fumando un sigaro nel bel portico di casa e cavalcare per ore tra le piantagioni di tabacco…quei due giorni trascorsi a Vinales colpiscono, si imprimono nella memoria e si ricordano con tanta malinconia e voglia di tornare (…e forse di restare?).

4 dicembe

Altro giro altra corsa, ore 6.45, partiamo alla volta di Trinidad! Arriviamo nel primo pomeriggio, purtroppo sotto un interminabile diluvio. Alla stazione dei bus ci viene a prendere la Signora Bianca: finalmente torniamo nel circuito di case prenotate con cura dall’Italia. La casa è molto carina, bellissima la sala da pranzo e la nostra camera al piano primo è spaziosa con eleganti infissi in legno storici decorati da belle grate in ferro da cui osservare il patio e la vita degli abitanti della casa. Ci riposiamo un’oretta e poiché la pioggia non ha voglia di placarsi optiamo per goderci l’atmosfera della casa: Filippo si lascia coinvolgere dal nonno di Casa Blanca a guardare un documentario anni 50 su Trinidad; io, mentre mi dondolo su una sedia, mi godo l atmosfera ed i loro simpatici dialoghi nell’attesa della cena che Bianca ed il marito stanno preparando con cura. Altra aragosta, altra soupe, altro mojito il tutto presentato in servizi di porcellana, posate d’argento con una cura ed eleganza da ristorante stellato! Che meraviglia!

5 dicembre

La mattina è bello svegliarsi con i raggi di sole che entrano dalle belle finestre…ho impressa nella memoria quell’alba ricca di ombre, colori e suoni che cambiano. Dopo una colazione, ottima e curata, ci addentriamo nelle belle vie di Trinidad. Trinidad è una città ricca di bei palazzi, strade acciottolate, musei, piccoli negozi in cui il tempo sembra essersi fermato ancor prima che nelle altre città cubane.

Trascorriamo l’intera giornate passeggiando tra le vie, catturati dalle corti e dalle terrazze dei bei palazzi, curiosando nei piccoli negozi con qualche simpatico acquisto, riposandoci degustando un mojito nella scalinata della casa della musica in cui già dalla tarda mattinata si può ascoltare le note cubane… osservare e catturare immagini obiettivo della giornata! Mentre passeggiamo ci imbattiamo nella stazione degli autobus così fiduciosi andiamo a prenotare il nostro bus per Moron, altra tappa del nostro viaggio. Una lunga fila di turisti ci fa capire che non sarà semplice trovare biglietti, infatti dopo qualche minuto ci viene detto che per la nostra destinazione o luoghi vicini, è tutto “full”. Non ci perdiamo d’animo, siamo a Cuba ed una soluzione la troveremo! Dopo pochi metri incontriamo un tassista con cui concordiamo, dopo una lunga trattativa, un buon prezzo per raggiungere Moron: appuntamento il giorno seguente alle ore 13 alla nostra casa particolare. Ovviamente prendiamo il suo numero di telefono in modo da contattarlo per sicurezza la sera…continuiamo la scoperta di Trinidad e nel tardo pomeriggio decidiamo di cogliere il suggerimento di un percorso, consigliato dalla Lonely Planet, che si snoda tra strade meno turistiche e centrali. Mentre ci allontaniamo dalle vie più battute iniziamo ad immergerci in una realtà parallela, decisamente più autoctona. Attraversiamo una via dove si sta svolgendo una festa di compleanno, poi all’improvviso una piazza con tre pozzi ognuno dei quali sorregge una croce e di nuovo bambini che giocano e cantono illuminati dalla luce del tramonto. Nonostante la stanchezza non riusciamo a smettere di camminare perché la scoperta di momenti di vita cubana sta catturando le nostre energie…

6 dicembre

La mattina successiva decidiamo di impiegare il nostro tempo fino alle 13 (ora in cui abbiamo fissato con il taxi che ci porterà a Moron) con un tuffo a Playa d’Ancon. Arriviamo con un meraviglioso taxi anni 50 che ci accompagna direttamente sulla spiaggia (arrivo degno di una foto da pubblicare nelle miglior riviste turistiche cubane)… la spiaggia è bella, l’acqua azzurra, l’atmosfera piacevole e rilassante… purtroppo l’acqua non è trasparente per colpa delle correnti marine che muovono la sabbia sul fondale rendendo opaca la percezione dell’acqua… purtroppo dopo qualche ora di sole, che comunque ci regala un colore più caraibico, torniamo alla nostra casa dove sarebbe dovuto venire a prenderci il nostro taxi…”sarebbe” appunto! Dopo dieci minuti di attesa e la non risposta al telefono del taxi capiamo che siamo stati fregati o meglio “abbandonati”….non ci perdiamo d’animo e andiamo alla ricerca di una soluzione alternativa. Dopo una breve ricerca un tipo ci garantisce che tra venti minuti ci procurerà un taxi e ci verrà a prendere alla nostra casa…ci fidiamo? Altro giro altra corsa… puntuale arriva una decadente macchina. Arriveremo a Moron? Chissà…la strada che percorriamo è davvero bella e ci regala la vista di bei paesaggi…adoro cuba con la sua allegria, i suoi colori e soprattutto con la sua possibilità di risolvere tutto con facilità: made in cuba! E quando tutto sembra procedere tranquillamente il nostro taxi ci comunica di aver perso un bullone della ruota…ma nessun problema ecco che in dieci minuti con solita tariffa ci procura un atro taxi…macchina russa! Appena saliamo ci guardiamo soddisfatti, questa ha pure il ventilatore…abbiamo fatto un upgrade! Nel tardo pomeriggio arriviamo nella nostra casa a Moron: Casa Majte. Abbiamo scelto Moron come base per visitare Cayo Coco e Cayo Guillelmo poiché avevamo letto (ed effettivamente confermiamo) che nei cayo non ci sono case particular ma solo resort. Ostici alla forma all inclusive abbiamo optato per la soluzione di dormire a in questa cittadina. Soddisfatti del nostro taxi proponiamo un pacchetto: due giorni di transfer per i cayo e transfer successivo per varadero per … cuc! Accettato. Vi assicuro un vero affare visto che solitamente per a/r da moron chiedono sui 60cuc al giorno.

7 dicembre

La mattina ci svegliamo come sempre molto presto tra galli, galline e il fischiettio di qualche uccellino. Guardo dalla finestra e manifesto perplessità per l’appuntamento con il nostro tassista ma questa volta nessuna delusione: puntuale eccolo ad aspettarci fuori dalla porta. Colazione a Casa Majte, un posto davvero ospitale anche se non ha la dimensione di una casa particular ma di un vero e proprio alberghetto a conduzione familiare, partiamo alla volta dei Cayo. Ci guardiamo e sorridiamo mentre attraversiamo il paesaggio paludoso e poi la strada soprelevata circondata a destra e sinistra dal mare dove le correnti disegnano immagini diverse. Arrivati al posto di blocco (presente all’entrata di tutti i cayo) iniziano le nostre roccambolesche avventure: infatti il nostro “tassista” non è un vero e proprio tassista e la nostra macchina ha il vetro frontale completamente rotto (cosa a cui avevamo fatto poco caso, visto la stato in cui in generale si trovano le auto a cuba). Inizia quindi una lunga trattativa tra il tassista ed il poliziotto per concordare l’affare migliore per il nostro lascia passare: alla fine concordano una bottiglia di rum! Scena che si ripeterà anche il secondo giorno ma questa volta il nostro tassista si presenta con una ragazza che lavora in un villaggio turistico e che falsifica un tour a cui noi stiamo partecipando pertanto di nuovo la spuntiamo! I cubani a fantasia e spirito di soluzione alternativa sono imbattibili….noi anche un po divertiti osserviamo dalla macchina queste trattative e ciò che mi resterà più impresso è la gioia del nostro tassista di aver raggirato la polizia e quindi il governo…in fondo questi episodi ci hanno fatto vivere spaccati veritieri della vita cubana.

Dopo circa un’oretta arriviamo finalmente alla famosa Playa Pilar! Che meraviglia! Una distesa di sabbia finissima con una granulometria che mai avevo trovato e un mare azzurro…l’immagine che ti aspetti dal Mar dei Caraibi! Trascorriamo due giorni in questo angolo di paradiso che annovero tra i posti di mare più belli di tutti i miei viaggi! Peccato che in entrambi i giorni non siamo stati molto fortunati con il tempo: le nuvole, che hanno coperto quasi sempre il cielo, hanno reso i colori un po più spenti…un piccolo dispiacere perché siamo certi che con il sole tutto sarebbe stato ancor più indimenticabile.

9 dicembre

La mattina puntualmente arriva a prenderci il nostro tassista: destinazione Varadero! Altra piccola sorpresa: anche oggi abbiamo un ospite. Josè, così si chiamo il proprietario della invincibile macchina russa, si è portato la giovane amante per trascorrere un weekend a Varadero. This is made in Cuba! Partiamo allegramente al ritmo di canzoni cubane noi dietro, loro davanti. Tuttavia questa inaspettata presenza ci porta ad un cambiamento di piano: avevamo pensato di fermarci a Santa Clara prima per vedere il mausoleo del Che poi per fare un giro, ma ci facciamo cogliere dalla paura di essere derubati delle nostre valigie durante i nostri giri dalla strana coppia (purtroppo di disavventure di altri turisti ne abbiam …). Quindi decidiamo di fermarci ugualmente al mausoleo del Che, situazione molto più controllabile, ma di abbandonare l’idea di un giro nel centro di Santa Clara. Peccato perché da quello che possiamo vedere dal finestrino sembra davvero una cittadina con un centro interessante e vivo.

Il viaggio seppur lungo è piacevole ed è curioso osservare i due cubani mentre cantano e scambiano sguardi complici. Solo a tardo pomeriggio arriviamo a Varadero e capiamo subito di essere in un’altra dimensione.

10 dicembre

Anche la nostra casa particular ha un altro sapore… sembra quasi una casa americana o canadese e le finiture lo dimostrano. Che dire di questa cittadina? Avevamo letto molti post che sconsigliavano di recarsi a Varadero, ma noi ci abbiamo voluto “battere la testa”. Dopo aver sentito tanto parlare di questa ambita meta di turisti che arrivano da ogni parte del mondo, volevamo capire e provare… per poi confermare che è veramente sconsigliabile! E’ vero infatti che ci troviamo in un ghetto di turisti dove la vita cubana con le sue contraddizioni e magie resta lontana… è anche vero che il mare è bello e un bagno certo non è sgradevole… tuttavia noi abbiamo deciso che avendo la possibilità di tornare indietro questa tappa sarebbe esclusa dal nostro viaggio. Voglio solo ricordare con tanto piacere la splendida cena che ci hanno preparato Omar e Anabel (i proprietari della nostra casa) e il simpatico personaggio cubano Franco che affitta ombrelloni e lettini (all’altezza dell Hotel Dos Mares) e prepara indimenticabili pranzetti sulla spiaggia con il pesce appena pescato, anzi direi pescato davanti ai vostri occhi! Purtroppo Varadero è l’ultima tappa di questo nostro viaggio a Cuba e sinceramente spiace ancor più aver dedicato gli ultimi giorni in questa parte di non-cuba; sarebbe stato bello tornare nella bellissima Habana…

Sul pullman del ritorno che da Varadero ci porta all’aereoporto Josè Marti ci scorrono bellissimi paesaggi del nord lungo costa e da lontano scorgiamo anche la bella Playa de L’Este… flash back dell’inizio viaggio…

Purtroppo nei giorni a disposizione siamo riusciti a percorrere solo metà dell’isola…resterà il sapore delle aragoste e dei cento mojiti bevuti a rallegrar i meravigliosi ricordi…



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