Maasallah o Otogar

In Sri Lanka avevano appena ripreso a bombardare, dovevamo decidere al piu' presto dove indirizzare la nostra nuova meta: Turchia. Io e Raffi siamo partiti per Istanbul un sabato pomeriggio di meta' luglio. Cavoli, dai su corri che dobbiamo raggiungere il centro al piu' presto. Be' Istanbul non e' proprio la cittadina di provincia o la piccola...
Scritto da: Mauro Ghirlanda
maasallah o otogar
Partenza il: 14/07/2001
Ritorno il: 23/07/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
In Sri Lanka avevano appena ripreso a bombardare, dovevamo decidere al piu’ presto dove indirizzare la nostra nuova meta: Turchia. Io e Raffi siamo partiti per Istanbul un sabato pomeriggio di meta’ luglio. Cavoli, dai su corri che dobbiamo raggiungere il centro al piu’ presto. Be’ Istanbul non e’ proprio la cittadina di provincia o la piccola capitale europea, comunque raggiungiamo il fatidico otogar della città, punto di partenza di tutti gli autobus per le più svariate direzioni turche. Piantiamola con i convenevoli e sediamoci posto numero 41 e 42, sedile ok, bracciolo anche, vai per le prime 12 ore di pullman, direzione Goreme: Anatolia Centrale: Cappadocia. Fantastico e la parola che Raffi mi dice alle 8.00 del mattino svegliandomi dalla mia posizione da contorsionista sul sedile n. 41. Non posso creder a quello che vedo eppure devo: fantastiche erosioni, una vallata e camignoli a forma di funghi che da li a poco sarebbero stati la nostra prima e unica cave room. Trasformati in Fred & Wilma Flingstoone iniziamo il nostro percorso fra citta’ sotterranee, chiese e abitazioni ricavate nella roccia, splendidi paesaggi e ottime albicocche offerte dall’ineguagliabile gentilezza turca, che dire: iabadabayu!!! No dai…torna alla realtà, nuova direzione Pamukkale, posto numero 41 e 42 ecchecavolo… Ore 04.27 la maledizione del sultano, corro in bagno stile centometrista, tappa forzata del Granturismo, autista che ci posso fare!!! Trasporto e sosta bagagli gratuito per tutto il giorno. Breve visita alle cascate pietrificate che non sono proprio come in cartolina, grazie umanita’, e breve visita all’acropoli e lunga sosta alle terme per ricostruirci il fisico: Tu Poppea io Nerone ti va? Piantala che abbiamo di nuovo il bus per Selcuk. Poche ore e siamo al nuovo destino, lì ad aspettarci c’è Ali, uno dei tanti amici conosciuti durante il viaggio che ci invita nella sua piccola pensione presentandoci la sua mami. Andata per ben due notti, e che ci siamo imborghesiti qui !!!. Mattina: EFESO, pomeriggio MARE. Ci siamo proprio imborghesiti. Mattina seguente Izmir Bazar. Non mi piace, carino il clima caldo di vendite dirette e contrattazioni ma nulla più. Pronti per ripartire per l’ultima tappa di questi dieci giorni: Istanbul.

Stavolta posti numero 15 e 16, evvai questi li gioco veramente al lotto. Altra notte in Bus, ma senza intoppi intestinali. Finalmente nel mitico ed affascinante marasma musulmano. Inizio ad accusare gli dico in silenzio, ma lei non ci sente dai su corriamo al gran Bazar che devo fare acquisti me ne sto e prima mattina e primo pomeriggio nell’intricata vicolanza della contrattazione e del falso d’autore. Se mi avessero dato 1000 lire per ogni venditore di tappeti che ha provato a farmi fermare al suo negozio, sarei in grado di girare almeno mezza asia… Comunque affascinante lo stesso. Moschea Blu in inizio serata per sfuggire dalla puzza di piedi del pomeriggio. Mattino seguente Santa Sofia e Topkapi. Lo sappiamo anche noi che e’ tutto un classico, ma non possiamo mancarli…Pomeriggio con ritmi da maratona saltelliamo dall’altra parte del canale alla ricerca di una piccola moschea nel piccolo quartiere di Uskudar. Trovata. Penultimo giorno gita domenicale sul Bosforo con fermata al capolinea del battello ed escursione al castello medioevale. Ma questa è la nostra vacanza o la nostra gara di sopravvivenza col tempo? Semplice prendermi in giro, ma se non ci muoviamo non riusciamo a vedere nulla….E poi oggi Eyup e sultan tomb!! Fine, FINE purtroppo.

Legenda: Otogar = capolinea autobus, Mauro (io) & Raffi = distrutti, Turchia = fantastica.

Siamo seri per un momento, questo è un racconto di quello ch abbiamo visto in dieci giorni e 5000 km. Quello che veramente abbiamo provato è un clima familiare di spontanea accoglienza che a volte non riusciamo a comprendere abituati al ns poco altruismo. Girate e conoscete questa terra e questo popolo.

Mauro



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