Lyone e provenza
12/08/2007 Sveglia e subito in marcia, prima di tutto colazione in un bar vicino l’Hotel, 2 cornetti, 1 caffè e un cappuccino euro 8,60 … pensiamo subito che sia un po’ caro … scopriremo presto che è così un po’ ovunque. Dopo colazione prendiamo la metropolitana per andare nel quartiere Croiz Rousse, la mia guida Lonely non ne parla male, è il quartiere dove dovrebbero essere rimasti esempi dei vecchi laboratori di seta … noi forse siamo state poco attente ma non li abbiamo visti. In compenso in questo quartiere c’è il secondo mercato all’aperto di Lyone e questo si è stata una vera scoperta. E’ un mercato alimentare e si susseguono banchi di frutta e verdura tutta esposta con una precisione e un’attenzione mai vista, a piramide o dentro ciotole di plastica o di alluminio. E poi furgoncini che vendono polli allo spiedo, banchi di formaggi e salami … insomma una tentazione incredibile … ma i prezzi ci hanno spaventate. Se anche a Lyone si fa la spesa al mercato per risparmiare, come da noi, non oso immaginare quanto si può spendere nei negozi. Altra cosa molto carina, che non mi è capitato di vedere in nessun altro posto, è che tutti vanno a fare la spesa con i cesti di vimini. Per tornare al centro di Lyone, decidiamo di scendere a piedi percorrendo una discesa/scalinata dove ci sono molti negozi di artigiani che, visto che è domenica, sono tutti chiusi. La nostra discesa ci porta a Place des Ferraux, dove c’è l’Hotel de Ville. La piazza è veramente graziosa, al centro c’è la fontana dei fiumi e su tutta la piazza si susseguono delle fontanelle a terra, praticamente degli zampilli d’acqua che escono direttamente dal pavimento della piazza. La piazza è circondata da palazzi molto belli e noi ci sediamo a terra in mezzo agli zampilli d’acqua e ci godiamo con calma il sole. Pranziamo in un locale tipo fast food, che si trova proprio sulla piazza, a base di panini giganti costo euro 15,00 e poi al bar per due caffè. Dopo il caffè torniamo a prendere la funicolare per tornare sulla collina di Faurviere perché ieri non siamo riuscite a visitare l’osservatorio .. Ma non ci riusciamo neanche questa volta. Quindi ci dirigiamo al teatro gallo-romano che si trova lì vicino … non è un granchè, è stato praticamente tutto restaurato. Mentre ci rilassiamo, sdraiate sul prato, all’ombra di un albero Memy, leggendo la guida scopre che a Lyone c’è un grande parco, con annesso zoo aperto fino a tardi e gratuito e quindi decidiamo di andarci. Il parco è grande e ben tenuto, ci sono anche molti animali.
Ci fermiamo allo zoo per qualche ora e poi torniamo in albergo per una breve sosta e poi di nuovo verso il quartiere di Saint Jean, il quartiere è pieno di pub, bar e ristoranti. Noi ci fermiamo in uno e mangiamo raviolini con panna e salmone grigliato, Memy prende pollo con una salsa non so cosa con fagiolini e riso lesso. Io invece prendo la CANAR alle pesche … molto buona, per dessert formaggi e 1 fetta di torta al limone, il tutto per 25,00 euro a testa.
13/08/2007 Oggi lasciamo Lyone e partiamo dirette in Provenza, passiamo la mattinata al centro commerciale Part Dieux dove naturalmente troviamo il modo di spendere soldi. Pranzo in un fast food, poi torniamo a prendere i bagagli in albergo poi ci dirigiamo alla Hertz per ritirare la macchina. Macchina prenotata dall’Italia.
Uscire da Lyone non risulta molto difficile, ma visto che comunque siamo quelle del secondo giro, tanto per non perdere l’abitudine ad un certo punto perdiamo la direzione per la A43 direzione Grenoble, la riprendiamo quasi subito per fortuna .. Ma non è finita; arrivate a Grenoble dovremmo prendere la N85 verso GAP, ma chissà come finiamo sulla N75 verso Sisteron e visto che la direzione è comunque quella giusta, restiamo sulla N75. Come spesso accade PERDERSI E’ PIACEVOLISSIMO e riserva delle belle sorprese. Ci godiamo un bellissimo paesaggio lungo questa strada, che nel primo tratto attraversa il Parco Naturale du Vercors. Boschi, prati, campi di grano, montagne, gole e paesini di montagna. L’obiettivo è di raggiungere Digne les Bains e proviamo anche a telefonare a qualche Hotel consigliato dalle nostre guide ma ahimè sono tutti pieni o i prezzi sono proibitivi. Nel frattempo arriviamo a Sisteron e sono già le 19.00 ci rendiamo conto che è tardi e decidiamo di cercare un Hotel qui. Ci fermiamo al Grand Hotel du Cours una doppia Euro 70,00, l’Hotel è carino, pulito e la stanza è vivibile. Quello che abbiamo visto del paese fino ad ora non ci è dispiaciuto affatto, inoltre la guida Routard, della quale ci fidiamo molto, parla molto bene di Sisteron decidiamo quindi di fermarci 2 notti.
Facciamo una passeggiata per il paese e ci fermiamo nel ristorante che ci ispira di più Les Becs fin … che senza saperlo è consigliato anche dalla Routard. Un cena buonissima, entrecot con fagiolini, peperonata (una specie), pomodoro gratinato, dessert, una bottiglia di buon vino per 63,00 euro in due. Dopo questo lungo viaggio e la bottiglia di vino ce ne torniamo in albergo per una bella dormita… con la testa che se ne va un po’ per conto suo ma felicissime di esserci perse.
14/08/2007 Sveglia con comodo e colazione in due tappe, il caffè al bar e cornetti alla boulangerie. Passeggiata a piedi fino alla cittadella cioè la fortezza arroccata sulla roccia nella parte più alta del paese. La fortezza ha resistito a molte disavventure, l’ultima delle quali i bombardamenti degli alleati nel 1944, è stata in gran parte restaurata e ricostruita, nonostante questo è suggestiva soprattutto per la posizione. Si affaccia sul fiume Durance ed è proprio di fronte allo sperone roccioso della Baume. Per il pranzo decidiamo per una cosa molto semplice e frugale. .. Si fa per dire. Compriamo formaggio da spalmare, prosciutto confezionato, acqua al supermercato; alla boulangerie compriamo pane e dessert e ce ne torniamo ai piedi della cittadella dove c’è un boschetto con qualche panchina. Ci sediamo sotto gli alberi al fresco, pranziamo e ci rilassiamo per qualche ora. Poi riprendiamo la visita del paese, la Cattedrale, la città vecchia con i suoi vicoletti e scendiamo fino al fiume. E sull’argine del fiume c’è una bellissima area attrezzata con un bar, la piscina, toilettes, ingresso assolutamente libero, dove famiglie e ragazzi si godono le belle giornate di sole. Ci fermiamo un po’ anche noi. Cena nel ristorante dell’Hotel, mangiamo decentemente ma ci è piaciuta molto di più l’accoglienza ed il trattamento di ieri sera. Questo pomeriggio abbiamo deciso di abbandonare l’idea di raggiungere la costa … immaginiamo le cittadine della costa affollatissime e caotiche … meglio goderci la tranquillità di questi paesini quindi rientrate in albergo dopo cena buttiamo giù un altro itinerario. Domani tappa a Forcalquier.
15/08/2007 Sostanziosa colazione, sosta al supermercato per comprare generi di conforto poi in macchina direzione Forcalquiere dove arriviamo in poco tempo percorrendo l’autostrada A51. Troviamo subito l’Hotel che abbiamo prenotato ieri telefonicamente il Grand Hotel, centralissimo. L’Hotel non è proprio il massimo, ma è abbastanza pulito, la doppia Euro 48,00 pagamento anticipato. La stanza è all’ultimo piano, non c’è ascensore … una goduria con i bagagli, inoltre la stanza affaccia proprio sul corso quindi è rumorosissima.
Passeggiata nella parte vecchia della città, molto carina e saliamo fino alla cittadella dove c’è una cappella che però è aperta solo il pomeriggio … peccato. Pranzo in un ristorante che si chiama L’Aigo Blanco, 2 insalate, 2 bottigliette d’acqua, 1 birra alla spina, 1 assortimento di formaggi ed 1 dessert 40,00 euro in due.
Dopo pranzo decidiamo di prendere la macchina e spostarci nei paesi vicini. La prima tappa Mane, ma prima andiamo a visitare il Priorato di Salagon, che si trova lì vicino e lungo la strada che porta ad un altro paese. Il costo del biglietto è 6,00 euro e ci sono le audioguide in italiano gratuite.
Il Priorato è un sito che esisteva già nel I sec. A.C. E che nei secoli ha avuto diverse destinazioni: fattoria, casa romana, di nuovo fattoria, chiesa finché è stato acquistato dallo Stato, è stato ristrutturato e ora si può visitare la Chiesa, gli scavi della casa romana e gli orti con moltissime specie di fiori e erbe. Io sono rimasta affascinata da questo posto … questo enorme casolare in pietra color sabbia che si staglia immenso e solitario in mezzo alla campagna, il cielo azzurro senza l’ombra di una nuvola, i campi coltivati e i prati tutto intorno a perdita d’occhio, il silenzio rotto solo dal frusciare delle foglie degli alberi mossi dal vento … Il vento che soffia senza sosta e che allevia un po’ il disagio del caldo asfissiante… credo sia già il Mistral … il vento della Provenza. Questa immagine: il casolare … il cielo azzurro … la campagna … il silenzio … il vento … è una delle immagini di questo viaggio che mi resterà più impressa nel cuore.
Dopo il priorato andiamo a visitare Mane … davvero un paese fantasma! Forse perché sono le tre del pomeriggio ma non si vede anima viva, non c’è neanche un bar aperto per comprare una bottiglia d’acqua e il caldo è davvero asfissiante, è comunque suggestivo camminare per i vicoli della parte vecchia. Saliamo fino al castello, in cima al paese che è privato e non si può visitare, ma si gode di una bella vista sui tetti del paese e sulla campagna circostante. Ci spostiamo di appena 10 Km verso Dauphin un paesino arroccato a nido d’aquila, la vista sulla campagna è bellissima. Anche questo sembra un paese fantasma, qui però troviamo un bar aperto per comprare una bottiglia d’acqua e incontriamo nei vicoletti un gruppo di ragazzi che gioca a volano. Anche qui l’unico rumore che ci accompagna è il vento che muove le foglie. Ci sediamo sulle scale in un vicoletto e ce ne stiamo qui sedute un bel po’ a goderci il silenzio, la pace, il vento … Indimenticabile!! Decidiamo di riprendere la macchina, torniamo verso Mane e ci imbattiamo in un gruppo di persone che sul ciglio della strada gioca a bocce … CHE SPETTACOLO … e non sarà l’ultima volta. Prendiamo la N100 che porta ad Avignone e ci fermiamo a Cereste ad una ventina di Km da Mane. Il paese è carino, ma non come Dauphin, ma il paesaggio di cui godiamo lungo la strada ripaga. La N100 corre in mezzo a campi coltivati di grano, granturco, lavanda che purtroppo in questo periodo non è più in fiore ma giuro si sente comunque il profumo, e file di alberi sul ciglio della strada.
Torniamo a Forcalquiere e ceniamo in un ristorantino turistico dove mangiamo 1 insalata, una pizza decente, 1 piatto di patate fritte e 2 birre per 30,00 euro in due.
16/08/2007 Si parte in direzione di Aix en Provence, decidiamo di non fare l’autostrada A51 ma la N96, la panoramica che attraversa i paesi e le campagne. Alle 11 siamo ad Aix, grande, caotica, piena di traffico, riusciamo a trovare l’Hotel che abbiamo prenotato ieri telefonicamente, Le Concord, una doppia 56,00 euro, parcheggio dell’Hotel a pagamento 7,50 euro. Lo abbiamo scelto proprio perché aveva il parcheggio e per fortuna lo abbiamo scelto, altrimenti non so se avremmo trovato posto per la macchina.
Lasciati bagagli e macchina ci dirigiamo verso il centro, che si raggiunge con una passeggiata di 10 minuti, ma ci fermiamo al primo bar/ristorante per pranzare e organizzare il giro della città. Due buonissime insalate per 22,00 euro in due. Dopo pranzo ci dirigiamo verso il centro. Da Place de Gaulle parte Cours Mirabeau, un viale lungo e largo semi pedonale dove sia la mattina sia la sera ci sono dei mercatini. Passeggiamo … ma le vibrazioni non sono buone … negozi, traffico, tantissima gente, bar, ristoranti … dove è finita la Provenza? Morale … dopo qualche ora prendiamo una decisione drastica … restiamo solo una notte e non le due preventivate e scappiamo domani. Visitiamo il museo Granet, ingresso 4,00 euro. Finita la visita del museo torniamo verso il centro e andiamo a cena in uno dei locali consigliati dalla Routard, Jacquau le Croquant, un ristorantino minuscolo con un cortiletto interno dove si sta freschi. Io prendo l’oca con funghi e altre verdure … molto buona, Memy finalmente assaggia la Canard, un po’ di vino rosso, costo 40,00 euro in due.
Dopo cena subito in albergo, domani scappiamo da questa città … una delusione … in compenso oggi ho comprato qualche regalino … e come potevo non comprarli … con tutti i negozi che ci sono!!!! 17/08/2007 Partitiamo con calma, dopo colazione. Abbiamo problemi a trovare la A7, l’autostrada che va verso Salon de Provence, e percorriamo la N7, che è la panoramica, per poi prendere la A54 verso Arles. Arriviamo ad Arles alle 12, troviamo senza difficoltà uno dei parcheggi gratuiti e ci dirigiamo verso il centro alla ricerca di un Hotel, perché questa volta non abbiamo prenotato niente, idea non felice … quella di non assicurarsi l’alloggio. Arles è il punto di partenza per chi fa le escursioni nella Camargue … quindi è complicato trovare posto per dormire. Camminiamo un bel po’, entriamo in diversi Hotel, sono tutti pieni, l’unico che ha una stanza ha anche un prezzo proibitivo. Ci fermiamo sulle scale della Cattedrale e iniziamo a chiamare gli Hotels consigliati dalle nostre guide … tutti al completo. Siamo un po’ preoccupate, proviamo all’ufficio turistico, dove al secondo tentativo riusciamo a parlare con una ragazza gentilissima che capisce anche l’italiano e ci controlla sui terminali la disponibilità per la notte, ci spiega che in centro città è tutto esaurito ma fuori città è ancora possibile alloggiare. Ci prenota una stanza lei all’Hotel Flor a 66,00 euro colazione inclusa e ci spiega anche la strada. Ora siamo più tranquille, quindi possiamo pranzare … da Mc, e poi visitiamo la città.
Visitiamo la Cattedrale, il teatro antico lo vediamo solo da fuori, non ci ispira, l’anfiteatro invece lo visitiamo. Il biglietto costa 5,50 euro e comprende anche la visita alle terme. Una parte delle arcate è stata completamente ricostruita e arrivare dalle stradine e trovarsi davanti la parte ricostruita è uno shoc. La maggior parte dell’arena però è rimasta intatta anche se nei secoli è stata adibita anche ad altro. Nel Medioevo ad esempio è stata trasformata in fortezza, all’interno sono state costruite case e una piazza intorno alla quale sono state costruite delle torri. Da una delle terrazze dell’arena si gode di una bella vista sui tetti della città e sul Rodano. Dopo l’arena visitiamo le terme che sono proprio vicino al fiume. Finita la visita ci sediamo su un muretto lungo l’argine del Rodano e ci godiamo per parecchio … il Mistral … eh già rieccolo … davvero non smette un attimo di soffiare … altra immagine che non cancellerò facilmente .. Il Rodano, il sole che tramonta e il Mistral che scompiglia i capelli … ad Arles.
Verso le 18.30 riprendiamo la macchina e andiamo in albergo … diciamo che se consideriamo che non sapevamo dove sbattere la testa per dormire … l’albergo va bene … non lo consiglierei comunque se non in caso di emergenza… come il nostro. Abbiamo una stanza per 4, quindi è decisamente comoda, più o meno pulita, ma anche per il fatto che è fuori città 66,00 euro è decisamente troppo. Dopo una doccia torniamo in città ma sono le 9.30 e i ristoranti consigliati dalle guide non servono più, quindi ci fermiamo in un bar turistico, caotico da morire dove prendiamo due insalate e ce ne andiamo a dormire. Peccato aver sprecato una giornata ad Aix, probabilmente sarebbe stato più piacevole fermarsi di più ad Arles … è deliziosa… anche se un po’ caotica.
18/08/2007 Alle 9.00 partiamo dirette a Cavaillon, lungo il tragitto ci fermiamo prima a Les Baux de Provence … veramente un gioiello! Un paesino arroccato su una montagna, a picco sulle rocce bianche e in mezzo al verde delle montagne intorno. E’ bellissima la strada che si inerpica sulla montagna e che arriva a Les Baux de Provence, ci sono anche alcuni punti panoramici spettacolari. Il paese è una miniatura, è stato quasi completamente ristrutturato ma è stato rispettato fedelmente l’assetto originario. Si susseguono bar, ristoranti, negozi, locali, case che sono incastonati nella roccia. La Chiesa è molto bella, piccola, molto semplice e le cappelle sulla destra sono anch’esse incastonate nella roccia. Unico neo … stracolmo di turisti … in alcuni momenti non si riesce a camminare. Molto a malinquore, dopo aver fatto incetta di dolci alla biscuterie che sta all’inizio del paese ce ne andiamo.
Tappa successiva St Remy de Provence, dove ha vissutto i suoi ultimai anni Vincent Van Ghogh. La strada per arrivarci è bellissima, si susseguono i viali di platani. Il paese è carino ma non mi entusiasma particolarmente. Passeggiamo, compriamo qualche souvenir, pranziamo in un bar con la solita insalata gigante e dopo pranzo partiamo dirette a Cavaillon.
A Cavaillon, abbiamo prenotato una stanza all’Hotel Toppin, carino, pulito, la doppia che in realtà è una tripla ci costa 58,00 euro a notte. L’Hotel è centrale, ma diciamo che parlare di centro e di periferia a Cavaillon è un azzardo. Dopo una doccia usciamo per una passeggiata del paese, la passeggiata finisce dopo mezz’ora, visitiamo la Chiesa, la Sinagoga è chiusa, non c’è molto movimento, i negozi stanno chiudendo, i locali sono vuoti … ci deprimiamo un po’. Torniamo in albergo e decidiamo di provare ad uscire più tardi e vedere se la città si anima un po’. Alle 21.00 ci riproviamo, anche perché dobbiamo cenare. Proprio sotto il nostro Hotel c’è un ristorante, che si vede è nuovissimo, con tanto di piano forte, pianista e musica dal vivo. Il ristorante è molto carino, il personale è gentilissimo prendiamo due menù a prezzo fisso a base di pesce, 2 bicchieri di vino bianco, 2 bottigliette d’acqua e 2 dessert per 60,00 euro in due ed era tutto buonissimo. Insomma era iniziata male … alla fine siamo state contentissime.
19/08/2007 Per colazione andiamo alla ricerca della Boulangerie Azut, consigliata dalla Routard, dove il caffè è buono e anche i cornetti. Dopo colazione visita della Sinagoga. Siamo le uniche due turiste e la guida fa la visita solo per noi. Lei parla francese ma parla molto lentamente e quindi riusciamo a capire praticamente tutto. La Sinagoga è composta da due stanze una sopra l’altra, è diversa dalle altre che ho visitato, è tipicamente Provenzale, colori rosa, celeste, un po’ barocca; è stata costruita dai Cristiani, perché agli Ebrei era stato vietato di fare qualunque lavoro tranne il rigattiere e l’usuraio. La stanza superiore era per gli uomini, quella inferiore per le donne, che dovevano ascoltare attraverso il solaio. E’ stato molto emozionante perché quando siamo scese a visitare il matroneo, la guida ha aperto il tabernacolo dove è riposta la Torà e l’ha presa per farcela vedere, cosa che normalmente non si può fare, solo il Rabbino può aprire il tabernacolo e leggere e toccare la Torà, ma in quel caso era autorizzata perché la Torà era parzialmente bruciata. Ci ha spiegato che la Torà viene scritta a mano, e che se colui che scrive dovesse sbagliare qualcosa deve ricominciare da capo. Io avevo le lacrime agli occhi, e credo anche che la ragazza se ne sia accorta … ma non ho potuto fermarle … è stato davvero emozionante vedere così da vicino una cosa così sacra … anche se sacra per un altro popolo; la stessa emozione che ho provato quando ho visto il Mirhab nella Mezquita di Cordova. Gli Ebrei di Cavaillon erano 200 e il Papa di Avignone aveva garantito loro di lasciarli vivere tranquilli a patto che vivessero nel ghetto, che lì era costituito da una sola piccola strada e a condizione che andassero in giro con un particolare cappello in modo da distinguersi dai cristiani e a condizione che non svolgessero alcun lavoro eccetto usura e rigattieri.
Finita questa esperienza emozionante, prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Roussillon. Bellissimo, un intero paese color OCRA, arroccato su uno sperone di montagna ROSSO OCRA. Delizioso, passeggiamo un po’ e ci godiamo la vista della falesia. Ripartiamo dirette a Gordes, la strada che collega i due paesi è panoramicissima, distese di vigneti, mas in pietra stupendi … che ti viene voglia di mandare tutto al diavolo entrarci dentro e rimanere lì a goderti il silenzio e il paesaggio, viali alberati, abeti e verde che riempie gli occhi e il cuore. Anche Gordes è un paese arroccato su una montagna, con stradine strette e acciottolate, fiori alle finestre e angoli tipicamente provenzali. Pranziamo qui, la solita insalata per 30,00 euro in due. Facciamo una passeggiata e visitiamo anche Gordes sotterranea, alcuni luoghi dove un tempo venivano svolti determinati lavori. Noi visitiamo un frantoio sotterraneo. A questo punto dobbiamo assolutamente andare a visitare l’abbazia di Notre Dame di Senanque che non è molto lontana da Gordes, è consigliata dalla guida che ci dice anche che la strada per arrivarci è molto stretta, talmente stretta che in alcuni punti ci passa solo una macchina cosa che è molto pericolosa visto l’affollamento di turisti e infatti restiamo bloccate in un ingorgo di macchine, su questa stradina piccolissima a strapiombo su una gola tra le montagne. Restiamo completamente fermi per una mezzoretta mentre in 4 o 5 volenterosi si mettono a studiare la situazione e fanno fare spostamenti millimetrici alle macchine e alla fine riusciamo a ripartire.
L’Abbazia è veramente bella, prima di tutto è bellissimo trovarsi all’improvviso davanti, in mezzo ad una gola con il nulla intorno a questo imponente e austero edificio. L’Abbazia si può visitare solo con la guida e le visite guidate partono ad orari stabiliti, la visita è in francese ma ci sono depliant in italiano. Il biglietto costa 6,00 euro. Anche l’interno è molto bello ed austero.
Finita la visita dell’Abbazia, ci rimettiamo in macchina e decidiamo di dirigerci a Fontain de Vauclause. La particolarità di questo paesino è che dalle rocce sotto la montagna che sovrasta il paese nasce il fiume Sorgue. Si percorre un sentiero a piedi che costeggia il primo tratto del fiume. L’acqua del fiume è talmente limpida che sembra un prato verde perché si vedono le alghe e le piante sul letto. La fonte non è al pieno della sua portata quindi scendiamo fino quasi a toccare l’acqua alla sorgente. Tornando dalla fonte ci fermiamo lungo il fiume, la tentazione di bagnarci i piedi è troppo forte … l’acqua è gelida a tal punto che al solo toccarla ti prendo i crampi ai piedi … bellissima sensazione però. Si è praticamente fatta l’ora di cena, decidiamo per una cosa frugale, ci prendiamo due panini, due lattine di tè, ci sediamo su una panchina lungo il fiume e mangiamo sotto la montagna da dove nasce la Sorgue con il sole che tramonta e che colora di arancio e di rosso la roccia. Finita la cena a malincuore ci rimettiamo in macchina, torniamo a Cavaillon.
20/08/2007 Sveglia alle 9.00, colazione alla boulangerie, questa mattina Cavaillon è molto caotica, c’è il mercato. Dopo colazione partenza per Avignone. Appena arrivate cerchiamo subito le indicazioni per Villeneuve les Avignon che si trova ad 1,5 Km da Avignone, dove abbiamo prenotato una Chambre d’Hotes per 70,00 euro. Naturalmente … sbagliamo uscita… (quelle del secondo giro). In realtà l’uscita si trova proprio alla fine di uno dei ponti sul Rodano. Villeneuve les Avignon, è un delizioso paesino, tranquillo dove è più facile trovare una stanza per dormire e anche a prezzi più contenuti. La nostra Chambre d’Hotes è in realtà un mini appartamento, c’è l’angolo cottura completamente attrezzato, le travi del soffitto sono in legno, i pavimenti in cotto e i mobili, almeno alcuni sono antichi, si trova all’ultimo piano di una casa che in passato era un deposito di bachi da seta. La Signora che ci ospita è una anziana Signora, gentile, un po’ svampita. C’è una bella scala con ringhiera in ferro battuto che conduce alla nostra stanza e lungo le scale ci sono foto che raffigurano gli antenati della Signora.
Depositate le valige torniamo ad Avignone, parcheggiamo la macchina, fuori le mura, all’interno non si può accedere; i parcheggi sono a pagamento, tariffa 1,50 euro per 4 ore. Ci dirigiamo immediatamente verso il Palazzo dei papi. Il biglietto costa 11,50 euro e comprende anche l’ingresso al ponte di Avignone. C’è una fila chilometrica per i biglietti, quindi ci dividiamo, Memy resta a fare la fila io , visto che è ora di pranzo, entro in uno dei bar che si trovano proprio di fronte il palazzo dei papi, e per un paio di panini e due bottigliette d’acqua, spendo come per un pranzo a base di pesce. Il Palazzo dei Papi è imponente, e molto suggestivo, visto da fuori, la visita all’interno però ci delude. Dopo il Palazzo, andiamo al ponte di Avignone, 18 delle 22 arcate sono crollate per le piene del Rodano quindi il ponte finisce improvvisamente in mezzo al fiume… non raggiunge la sponda sull’Isle de la Barthelasse, un’isola che si trova in mezzo al fiume, dove ci sono giardini, panchine, case e dove la gente va a passeggiare, a correre, a leggere. Da Avignone parte periodicamente una navetta che gratuitamente traghetta sull’Isle, comunque l’Isola è raggiungibile anche attraverso il ponte a piedi o in macchina. Noi dopo la visita al ponte di Avignone e una passeggiata al centro prendiamo il battello per l’Isle del la Barthelasse, ci facciamo una passeggiata lungo il Rodano e ci godiamo il sole che tramonta e che colora di rosa, arancio e argento le mura che circondano Avignone e il Palazzo dei Papi. Devo dire che Avignone vista da lì è davvero bellissima … peccato che lo sia solo vista da lì.
Per la cena torniamo a Villeneuve les Avignon, e mangiamo lì in un bar ristorante vicino il B&B, bistecca e prosciutto grigliato, patate fritte acqua e birra alla spina per 22,00 euro a testa.
21/08/2007 La colazione avremmo dovuto farla in stanza visto che c’era tutto l’occorrente, ma non siamo riuscite a capire il funzionamento del bollitore che era anche un po’ sporco, perciò usciamo e andiamo alla boulangerie per prendere i cornetti e al bar per il caffè. Questa mattina ce la caviamo con 4,00 euro. Dopo colazione visita della Certosa di Villeneuve, costo biglietto 6,00 euro e comprende anche la visita del forte, abbiamo usufruito di uno sconto perché avevamo il biglietto della visita al palazzo dei papi. La certosa ora è diventato un centro culturale dove, scrittori e artisti si ritirano per scrivere e creare, e vivono nelle vecchie celle di monaci. La certosa è molto bella e si possono visitare molti degli ambienti. Quasi alla fine della visita inizia a piovere ed anche parecchio, quindi aspettiamo che smetta e poi torniamo in stanza per cambiarci e indossare equipaggiamento da pioggia. Dopo il cambio, compriamo due panini, due bibite per 10,50 … il nostro pranzo. A questo punto ci dirigiamo al forte per la visita, non c’è molto da vedere: le mura, le torri, qualche stanza però la vista su Avignone, le mura ed il palazzo dei papi è molto bella. Dopo pranzo prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Isle sur la Sorgue, ci vuole un po’ per uscire dal traffico di Avignone ma Isle sur la Sorgue è a soli 18 Km. Arrivate ci mettiamo un po’ per trovare parcheggio alla fine riusciamo nell’impresa, facciamo una passeggiata, il paese è carino lo chiamano la Venezia dei contadini … alcune case sono costruite proprio sul fiume Sorgue, quindi ci sono i canali e molte terrazze che affacciano sui canali e sul fiume. Decidiamo di riprendere la macchina ed arrivare a Carpentras dove possiamo solo fare una passeggiata per le stradine perché Cattedrale e Sinagoga sono chiuse, in compenso passeggiando passiamo davanti ad una pasticceria che aveva in mostra ogni ben di Dio … entriamo e … come due bambine … iniziamo ad indicare al gentilissimo pasticcere … voglio … questo questo questo questo … morale abbiamo speso la bellezza di 20,00 euro e dico 20.00 euro per un po’ di dolci … che erano buonissimi ed anche piuttosto pesanti. Tornate ad Avignone è ancora presto quindi con la macchina scendiamo sull ‘Isle de la Barthelasse, ci sediamo su una panchina e aspettiamo che il sole tramonti leggendo un libro lungo il Rodano. I dolci di Carpentras … ancora non li abbiamo digeriti, entriamo ad Avignone per cercare un posto dove comprare qualcosa di veloce per cena… troviamo un supermercato che sta per chiudere ed in meno di 5 minuti compriamo acqua e biscotti. Torniamo nel B&B e ceniamo a base di tè e biscotti.
Avignone è stata una delusione … l’effetto che fa da fuori le mura è magico … dall’Isle de la Barthelasse guardi le sue mura, il Palazzo dei Papi che si staglia contro il cielo fiero ed imponente e vieni catapultata in un’altra epoca .. E poi quando il sole tramonta le mura e le finestre del Palazzo risplendono … ecco questa è una delle immagini di questo viaggio che porterò sempre con me, per il resto decisamente una delusione.
22/08/2007 L’idea è di incamminarci verso nord per avvicinarci a Grenoble, e passare per alcuni paesi consigliati dalla Lonely. Io ho un attimo di appannamento e invece di andare verso nord prendiamo la strada verso sud. Correggiamo la rotta e ci dirigiamo finalmente sulla A7 verso Orange e Montelimar. Prendiamo l’uscita a Montelimar verso Aubenas, percorriamo la N102 che in alcuni tratti è molto panoramica. Dobbiamo trovare la D579 verso Vallon Pont d’Arc. Ci fermiamo nel villaggio di Balazuc, che la Lonely definisce il villaggio più bello della Francia. Probabilmente è così, è piccolissimo, arroccato sulla montagna a picco sul fiume Ardeche che scorre ai suoi piedi. Case di pietra, balconi, finestre e patii fioriti, stradine piccolissime, scale che collegano le case tra loro. Dopo una piacevole passeggiata ci fermiamo in un ristorantino turistico per pranzare, io prendo le tagliatelle … eh si dovevo provare … un’esperienza da non ripetere. Dopo pranzo riprendiamo la macchina, l’idea è di visitare qualche altro paese, ma strada facendo troviamo le indicazioni per le gole dell’Ardeche e decidiamo di dirigerci lì. Uno spettacolo incredibile ed emozionante, la strada si arrampica su costoni di montagna a strapiombo sul fiume Ardeche. Ci sono punti panoramici bellissimi dove … naturalmente c’è un affollamento di turisti che scattano foto che può anche diventare un po’ pericoloso visto che la strada è stretta e trafficata. Lungo la strada ci sono tantissimi campeggi, migliaia di canoe in affitto e ovviamente canoe sul fiume. E’ spettacolare passare su queste pareti, dentro le gallerie scavate nella roccia e arrivare al punto più spettacolare il famoso PONT D’ARC, è un ponte naturale, un arco naturale scavato dal fiume veramente bellissimo. L’ultima sosta sulla strada nel punto più alto è veramente un po’ da brivido sembra di essere in vetta al mondo. A malincuore torniamo indietro sulla stessa strada lasciandoci alle spalle queste meraviglie naturali. Riprendiamo la A7 verso Montelimar e arriviamo a Valence, caotica da morire. Andiamo all’ufficio turistico dove ci facciamo prenotare un albergo che è poco distante da lì e che ha anche il parcheggio. La doppia non proprio piccolissima, con letti ad 1 piazza e mezza, con bagno piccolissimo e con qualche difetto 52,00 euro a notte, il parcheggio 6,50 euro. Facciamo una passeggiata, la città non sembra un granchè, alcuni bei palazzi, ma le strade sembrano un po’ morte. Mangiamo in uno dei soliti bar ristorante, per una pizza, una entrecote di carne argentina, due bicchieri di vino bianco e due creme brulè 40,00 euro.
23/08/2007 Ultimo giorno del nostro viaggio, torniamo verso la cattedrale, facciamo colazione in un bar e poi entriamo nella cattedrale. Dopo la visita, carichiamo le valige in macchina e partiamo per Grenoble lì prenderemo l’aereo, volo Blu-express costo 65,00 a testa arrivo a Fiumicino aeroporto. L’idea è di fermarci qualche ora a Grenoble e fare un giro prima di andare all’aeroporto, ma non siamo fortunate. La città è grande, caotica, ci sono i lavori in corso. Perdiamo un sacco di tempo a cercare un parcheggio e l’ufficio turistico. Proviamo anche a prendere cartine e qualche guida, a farci consigliare un percorso .. Ma alla fine facciamo due conti, l’aeroporto in realtà è un po’ lontanuccio … insomma decidiamo di incamminarci verso l’aeroporto. Pranziamo nell’unico bar dell’aeroporto che è davvero piccolissimo … c’è un solo negozio di souvenir e giornali … quindi possibilità di distrarsi nessuna… per fortuna l’aereo parte in orario, alle 20.15 siamo già a casa.
Anche questa esperienza si conclude, la vacanza finisce … IL VIAGGIO CONTINUA… il priorato di Salagon che si staglia solitario in mezzo alla campagna, il tramonto che si accende sulle mura di Avignone, lo scorrere dei fiumi, le distese dei campi coltivati, i viali di platani, la terra ocra di Roussillon sono le immagini che resteranno indelebili … e i rumori … il silenzio quasi assordante di Mane e di Dauphin, il Mistral che scompiglia i capelli e fa cantare le foglie degli alberi, le cicale che cantano incessantemente nel caldo asfissiante e l’acqua … l’acqua dei fiumi che scorre placida e quella impetuosa e gelida alla sorgente di Fontaine de Vauclause … tutto questo CONTINUERA’ … BUON VIAGGIO!