Lussemburgo e Belgio a Natale

Scritto da: puremorning1999
lussemburgo e belgio a natale

Due paesi in 13 giorni, con una puntata in Francia

Alcune indicazioni generali prima di passare al racconto delle singole giornate:

  1. Abbiamo visitato i due paesi durante le vacanze di Natale e Capodanno 2022-2023. Il periodo probabilmente non è ideale, perché la parte naturale della visita ne risente. Il clima non è stato piacevole, soprattutto in Belgio, a causa di un’incessante pioggerellina.
  2. Sia Belgio che Lussemburgo ci sono sembrati due posti assolutamente sicuri, come peraltro era prevedibile.
  3. Prezzi. Belgio e Lussemburgo non sono paesi economici. In generale i costi sono leggermente più elevati che a Milano. Siamo riusciti a risparmiare un po’ cenando quasi sempre in casa e prendendo delle abitazioni su Airbnb, considerato anche il fatto che eravamo in 7, piuttosto che stanze in hotel. In compenso, le autostrade sono gratuite ed i mezzi pubblici in Lussemburgo sono gratis anche per i turisti.
  4. Siamo partiti direttamente da Milano in automobile. Il costo della benzina è inferiore in Lussemburgo. All’andata abbiamo fatto una sosta a Digione, apprezzando come al solito le ottime e poco affollate autostrade francesi. Al ritorno siamo arrivati direttamente a Milano senza soste intermedie. In tutto abbiamo percorso circa 3155 km.
  5. Comunicazioni. Il Wi-Fi è stato sempre disponibile nelle case da noi scelte e spesso nelle città è disponibile un Wi-Fi gratuito. In generale, le comunicazioni sono davvero ottime.
  6. Con la sola eccezione di Lussemburgo, abbiamo preso delle case tramite Airbnb. Bellissima e pulitissima quella di Clervaux, carina e abbastanza pulita quella di De Haan e carina, ma un po’ sporca quella di Bruxelles.
  7. Cucina. Avendo cenato quasi sempre in casa, non abbiamo avuto modo di sperimentare particolarmente la cucina locale. Quando però ci è capitato di provarla, siamo rimasti contenti, anche se dobbiamo ammettere che non è particolarmente leggera!
  8. Guide. Abbiamo utilizzato la Guida Verde del TCI, ottima soprattutto nella descrizione dei monumenti e la Lonely Planet del 2022, media. Una nota di demerito va agli uffici del turismo in Belgio, così come agli orari di apertura dei monumenti: la cattiva organizzazione dei primi e la limitatezza dei secondi non aiutano sicuramente il turismo.

Diario di viaggio

1° giorno

Partiamo in tarda mattinata e, passando per il traforo del Monte Bianco, arriviamo, senza trovare particolare traffico, a Digione poco dopo le 18. Lasciamo i bagagli nella nostra casa trovata con Airbnb (Au coeur de Dijon, 42€ per l’appartamento, carino e centralissimo) e facciamo un giro per le strade del centro. Vediamo quindi il Palais Des Ducs, Piazza della Liberazione, il quartiere di Notre Dame e le vie limitrofe. La cittadina è bella e l’atmosfera natalizia sicuramente le dona molto. Ceniamo al Gril‘ Laure (43,20€ per tre piatti; molto buono), dove sperimentiamo due specialità locali: oeufs en morette ed oeufs epoissess, una scoperta meravigliosa!

2° giorno 

Al mattino ci mettiamo al volante e poco dopo meno di 4 ore arriviamo nel paesino di Vianden, in Lussemburgo. Il paese è quasi completamente vuoto ed i pochi turisti che ci sono si trovano al castello, che è l’attrattiva principale e che merita una visita. Dopo un paio d’ore ci avventuriamo per la bella campagna lussemburghese, raggiungendo Esch-sur-Sure, un paesino, anche questo quasi completamente deserto, dominato dai resti di un castello. Carino, se siete di passaggio. Nel tardo pomeriggio arriviamo nella zona di Clervaux, dove abbiamo prenotato un alloggio tramite Airbnb (236,79€ per l’intero appartamento; ottimo) e dove poco dopo ci raggiungono i nostri due amici con le tre figlie. Cena in casa e poi organizzazione della giornata di domani.

3° giorno

In tarda mattinata raggiungiamo la città di Lussemburgo, prendiamo possesso delle stanze in hotel (Ibis Budget; 86€ a stanza; buono), lasciamo l’auto in uno dei P+R (parcheggi gratuiti in periferia) e raggiungiamo il centro con uno dei bus. In Lussemburgo sia gli autobus che i treni sono gratuiti per tutti, anche per i turisti! Visitiamo prima la Città Alta, una bella sorpresa inaspettata, soprattutto la Corniche, per proseguire nel quartiere europeo, dove purtroppo però scopriamo che la Corte di Giustizia non è aperta al pubblico. Molto bella anche la Filarmonica. Visitiamo poi il Mudam: bella la struttura, ma le mostre – sia la permanente che la temporanea – lasciano molto a desiderare. Nel tardo pomeriggio, passando per Fort Thüngen, raggiungiamo il quartiere di Grund, che piace a tutti moltissimo, immerso com’è nelle luci della sera. Ceniamo a base di hamburger e patatine allo Scott’s Pub (circa 20€ a testa; buono) e, dopo un rapido giro in centro, torniamo in hotel.

4° giorno

Lasciamo il Lussemburgo e la nostra prima tappa in Belgio è la cittadina di Dinant. La cittadella è onestamente troppo cara e le guide non ne parlano come di un posto particolarmente interessante, per cui visitiamo la bella cattedrale ed il bel panorama di quest’ultima con la collina come sfondo suggestivo. Dopo una pausa colazione ed una breve pausa pranzo, raggiungiamo il Mar del Nord e facciamo un giro sulla duna più estesa del Belgio, Hoge Blekker, per concludere il pomeriggio con un giro su una vicina spiaggia, bella e poco affollata. Andiamo quindi a De Haan, dove abbiamo preso una casa con Airbnb (230€ a notte per l’intero appartamento; buona). Facciamo la spesa in un paesino vicino e ceniamo in casa.

5° giorno

Oggi siamo diretti a Gent. Lasciamo l’auto in uno dei P+R gratuiti in periferia e con una navetta, anch’essa gratuita, raggiungiamo il centro. All’Ufficio del Turismo acquistiamo la Gent Card, con la quale visitiamo lo Het Gravensteen (bello, ma lasciate perdere l’audioguida a meno che non abbiate bambini), la Sint-Baafskathedral, con il bellissimo polittico dell’Agnello Mistico di van Eyck (ne vale la pena anche se non siete appassionati di questo tipo di arte) ed il Belfort, dal quale si ha una vista spaziale sulla città. Dopo un discreto hamburger al Manhattn’s Burgers sulla splendida Graslei, fidandoci delle informazioni ricevute dall’Ufficio del Turismo, in base alle quali l’ultimo giro in barca per i canali sarebbe stato alle 17, ci presentiamo verso le 16 all’imbarco, per sentirci dire che i tour erano già chiusi. No comment. Decidiamo quindi di visitare lo STAM, museo dedicato alla storia di Gent e questa scelta fortunatamente si rivela ottima, perché è davvero interessante, sia per l’abbazia nel quale è ospitato, che per l’esposizione: la foto di Gent dal cielo ed il refettorio dell’abbazia valgono da soli la visita. Tornati in centro continuiamo la nostra visita per le splendide vie cittadine ed in prima serata, dopo numerose foto in notturna, riprendiamo la navetta e l’auto e torniamo a casa per cena.

6° giorno

Oggi è la volta di Brugge/Bruges. Non iniziamo proprio bene perché l’addetto dell’Ufficio del Turismo sul Markt è incompetente: impiega 20 minuti per emettere delle Musea Brugge cards, che ci consentono una visita a numerosi edifici del centro e, ancora peggio, non ci comunica che dovremmo prenotare la visita al Belfort. È il 31 dicembre, la città è molto affollata ed il 1° gennaio musei e chiese sono chiusi, per cui decidiamo di visitare oggi quanto più è possibile, dedicando il 1° gennaio alle passeggiate esterne. Iniziamo dal Groeningemuseum (bellissime le prime sale, un po’ meno le altre), continuiamo con l’interessante Gruuthusmuseum, dimora di un ricco mercante che consente un viaggio nella Brugge medievale, con il Sint Janshospitaal (splendido edificio, ma le opere in mostra non sono niente di che, con l’eccezione di due straordinari Mammling), con la Onze-Lieve-Vrouwerk (carina, ma abbiamo dei Michelangelo migliori in Italia), con la bella Stadhuis ed il vicino Brugse Vrije, del quale è possibile visitare una sala con un camino alquanto singolare e con il Belfort. Peccato che ci dicano che, non avendo prenotato, non ci sono più posti disponibili per la giornata. Optiamo dunque per una visita alla bella ed originale Basilik Heilig Bloed, chiesa a due piani e concludiamo a metà pomeriggio con un giro in barca per i canali cittadini. A fine pomeriggio lasciamo la città, facciamo una spesa mastodontica destinata soprattutto al cenone di Capodanno ed andiamo a casa per festeggiare.

7° giorno

Torniamo a Brugge per visitare le zone periferiche ad est del centro, iniziando dai mulini, passando per il quartiere di Sant’Anna, i canali e la Jan van Eyckplein. Dopo una breve pausa pranzo, ci aggreghiamo al tour della città organizzato da Libertas, che ci porta a rivedere Markt e Burg ed a visitare nuove zone, come la Groenerei ed il Begijnhof. Il tour non è male ma non è al livello dei tour ai quali abbiamo partecipato in altre città. Nel tardo pomeriggio continuiamo il nostro giro per il centro per guardarlo illuminato e dobbiamo ammettere che è ancora più bello. Trascurabili, invece, le installazioni luminose presenti in numerosi siti della città. Dopo una sessione di foto torniamo a casa per cena.

8° giorno

Torniamo a Brugge per visitare l’interessante Adornesdomain con la Cappella di Gerusalemme, costruite dall’omonima famiglia di mercanti genovesi e poi, dopo un giro in centro, saliamo sul Belfort, che abbiamo prenotato il giorno prima e dal quale ammiriamo uno splendido panorama sulla città. Brugge è una città indiscutibilmente bella, ma la pioggerellina che ci accompagna sempre e l’enorme quantità di turisti non ci consentono di apprezzarla al meglio. Andiamo quindi a Zeebrugge per una passeggiata sul molo e concludiamo con una gaufre sul bel lungomare di De Haan. Tornati a casa presto, passiamo la serata a pianificare le giornate successive a Bruxelles.

9° giorno

Oggi lasciamo De Haan per trasferirci a Bruxelles, che raggiungiamo in poco più di un’ora di auto. Facciamo due soste en passant, la prima alla Basilica del Sacro Cuore a Koekelberg e la seconda all’Atomium, entrambi molto belli. Raggiungiamo poi l’appartamento trovato con Airbnb (circa 200€ a notte; carino ma non pulitissimo; da notare anche che abbiamo trovato una casa evidentemente abitata dai proprietari fino a poche ore prima del nostro arrivo, come dimostrano le numerose tracce ed effetti personali sparsi ovunque), che lasciamo poco dopo per raggiungere il centro, dove abbiamo appuntamento con alcune amiche. Visitiamo quindi la parte storica della città: iniziamo con le Galeries Royales e la Cattedrale di San Michele, davvero notevole, proseguendo per la splendida Grand Place, e continuando per le limitrofe stradine medievali, per il quartiere del Boulevard Anspach, di Place St-Géry, concludendo con il Sablon. Tutte zone piacevoli, anche se quelle più centrali sono pienissime di turisti. Torniamo quindi a casa in tram e ceniamo.

10° giorno

La giornata di oggi inizia con un tour per gli edifici Art Nouveau per i quali Bruxelles è famosa. Iniziamo dall’Old England, per scoprire però che il bar all’ultimo piano, che ospita una vetrata magnifica, è chiuso per ristrutturazione da anni… peccato che né la Lonely Planet, aggiornata al 2022, né i siti web ufficiali, incluso il sito per l’acquisto del pass Art Nouveau, ne facciano assolutamente menzione! Ci spostiamo poi nel quartiere di Ixelles e guardiamo il palazzo della Radio TV Belga, proseguendo poi per diversi palazzi, tra i quali l’Hotel Solvay. Purtroppo però tutti questi palazzi sono chiusi o in restauro, per cui, complice anche una pioggia incessante, ci scoraggiamo un po’. Decidiamo a questo punto di fermarci per pranzare in un ristorante nella zona di St. Boniface. La tappa successiva è il Museo delle Belle Arti: il primo mercoledì del mese l’ingresso è gratuito dalle 13, per cui quando arriviamo affrontiamo una fila notevole e scopriamo che le sale di Magritte sono sold out per oggi. Visitiamo quindi gli Old Masters; tuttavia, con l’eccezione della sala dedicata a Brueghel, che è davvero meravigliosa e di poche altre opere, questa sezione non ci convince del tutto. Riusciamo anche a visitare l’area fin-de-siècle quasi interamente, fino a che un’impiegata non ci informa che il museo sta per chiudere e che dobbiamo andar via (ore 16.45!). Dopo aver visitato la bella Chiesa di Notre Dame, facciamo quindi un giro per il quartiere di Marolle, ma nonostante siano le 17.30, molti negozi e locali sono già chiusi o in chiusura. Di conseguenza, decidiamo di tornare a casa per cenare.

11° giorno

Abbiamo prenotato una visita in mattinata al Musée de la Bande Dessinée: interessante solo per chi ha uno specifico interesse per la produzione belga, unico tema trattato. Fortunatamente c’è una mostra, Can For Balkans, dedicata alla storia del fumetto nei Balcani, che rende la visita interessante. Successivamente facciamo una lunga passeggiata fino al Museo Horta, dove la prenotazione è obbligatoria e qui la visita vale davvero la pena. Continuiamo a girare per il quartiere di St Gilles a caccia di palazzi Art Nouveau e ne vediamo qualcuno dall’esterno. Dopo un rapido giro nel quartiere europeo, ci fermiamo nella bella piazza Ambiorix nel quartiere di Etterbreek e poi ceniamo a base di una birra e patatine. In tutta onestà, Bruxelles non ci è piaciuta particolarmente: la Grand Place, la stanza di Brughel al Museo degli Old Masters ed il Museo Horta sono davvero belli, ma per il resto la città non ci convince, complici anche un tempo atroce, la chiusura di molte delle case che avremmo voluto vedere e gli improponibili orari di visita dei musei.

12° giorno

Lasciamo Bruxelles e raggiungiamo in poco meno di un’ora Anversa. Siamo fortunati perché la zona a traffico limitato in questi giorni non funziona per dei problemi tecnici, per cui parcheggiamo senza particolari formalità. Consigliamo di verificare sempre lo status della registrazione delle auto prima di raggiungere Anversa in macchina. Iniziamo con la visita dall’esterno del Red Star Museum e proseguiamo salendo sul MAS: non solo è molto bello l’edificio, ma la vista dalla terrazza è davvero splendida. Andiamo quindi in centro e visitiamo il Grote Markt, la spettacolare cattedrale di Onze-Lieve-Vrouwekathedraal e le vie limitrofe. A quel punto facciamo una lunga passeggiata per il Meir, una delle principali arterie cittadine, per raggiungere la Stazione Centrale, davvero maestosa e da non perdere.

Tornati in centro, ci dirigiamo nel quartiere di ‘t Zuid, vecchia zona di magazzini portuali da qualche anno in corso di riconversione. Qui visitiamo l’esterno di alcuni musei, ma la cosa che ci colpisce di più è sicuramente l’edilizia di inizio secolo scorso, con degli edifici davvero molto belli che sono stati adibiti ad altri usi. ‘t Zuid è un quartiere davvero da non perdere. Percorrendo il lungofiume torniamo quindi in centro e poi al MAS per ammirare il panorama serale. Riprendiamo l’auto e, dopo aver guardato l’Havenshuis, uno degli ultimi progetti di Zaha Hadid, raggiungiamo di nuovo la nostra casa di Bruxelles, passando per l’Atomium, che è illuminato molto bene. Anversa è sicuramente una città interessante e le aree che abbiamo visitato, seppure purtroppo di fretta, ci sono piaciute molto. Sicuramente avrebbe meritato un giorno in più da dedicare alla visita di alcuni musei. Ceniamo in casa per l’ultima sera.

13° giorno

Giornata di rientro a Milano: arriviamo in 9 ore e mezzo senza intoppi particolari.

In sintesi, il viaggio è stato piacevole e ci ha consentito di esplorare una parte d’Europa che conoscevamo poco. Per il Belgio, gli aspetti negativi sono stati il tempo, il cattivo funzionamento degli uffici del turismo e i mercatini di Natale terribilmente kitsch, collocati proprio in molte delle splendide piazze medievali delle città.

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