Lungo weekend madrileno

Allora è deciso, si parte per Madrid. Famiglia di tre persone, genitori più figlio di 12 anni. Nessuno parla spagnolo e nessuno è mai stato prima a Madrid. In compenso, pare che pochissimi parlino inglese, ma ci si capisce bene ugualmente. Voli low-cost da Malpensa (Easyjet all'andata e Vueling al ritorno), costati molto poco, puntualissimi ed...
Scritto da: bibitrue
lungo weekend madrileno
Partenza il: 28/03/2007
Ritorno il: 01/04/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Allora è deciso, si parte per Madrid. Famiglia di tre persone, genitori più figlio di 12 anni. Nessuno parla spagnolo e nessuno è mai stato prima a Madrid. In compenso, pare che pochissimi parlino inglese, ma ci si capisce bene ugualmente.

Voli low-cost da Malpensa (Easyjet all’andata e Vueling al ritorno), costati molto poco, puntualissimi ed efficienti come (e più) dei voli di linea.

Arrivo a Madrid in serata, indicazioni molto chiare per la metropolitana, che, con due cambi di linea, ci porta in centro città. Nota di merito specifica per la metropolitana, moderna, pulitissima, veloce e che non fa mai aspettare, neanche di domenica pomeriggio alle 4… E ben 12 linee 12!!! In più, esiste una specie di “carnet” da dieci corse che costa qualcosa più di 6 € (1 corsa = 1€).

Avevamo prenotato una camera all’Hotel Lope de Vega, molto vicino al Prado, incrociando i vari commenti delle guide e dei siti internet, e siamo arrivati con la metro molto vicini. Camera media, molto pulita, silenziosa e bagno spazioso il giusto. Diciamo qualità e prezzo equilibrati. La posizione non è centralissima, ma a nostro avviso è ottima: tranquilla e a 10 minuti a piedi da Puerta del Sol, l'”ombelico” di Madrid.

Cena della prima sera (ormai erano le 22,30) in uno della miriade di baretti vicino all’hotel.

Nei tre giorni seguenti abbiamo praticamente visitato tutto il visitabile, le cose più notevoli di sicuro sono: – il Palazzo Reale, dove con 1 solo € più del biglietto semplice si può richiedere una guida in italiano, – il Prado, nonostante la disposizione delle opere sia assolutamente irrazionale e dispersiva, – il Parco del Ritiro, molto curato – lo Stadio Bernabeu, che ha impressionato e affascinato anche una profana di calcio come me.

Altre cose particolari da vedere: Plaza Mayor, la stazione di Atocha, il museo Reina Sofia (per Guernica).

N.B. L’entrata ai musei è gratuita sabato pom e domenica.

Per il pranzo ci siamo sempre arrangiati, facendo un’ottima e tarda colazione alla Cioccolateria San Gines, in pieno centro: cioccolata superdensa e churros caldi.

Per la cena abbiamo provato: La Posada de la Villa, conosciuto come uno dei migliori, ambiente particolare e “rustico-chic”, buon servizio, piatti non eccelsi, prezzi medio-alti e Barbarroja, tutto sommato dello stello livello, cibo forse anche un filo meglio e prezzi medi.

Secondo me da segnalare, anche se sarà banale, il Museo del Jamon, che non è solo per turisti, dove si possono mangiare una varietà di piatti abbondanti a prezzi decisamente contenuti.

Ma quello che resta di Madrid, seppure bella dal punto di vista “monumentale”, è il fermento, la vita, il movimento a tutte le ore del giorno e della notte… Mai vista una città così viva, così piena di bar e locali pieni in qualunque momento. E’ un feeling quello che si vive mentre si è lì, una sensazione che resta anche dopo la partenza. Noi abbiamo girato sempre a piedi, sconfinando anche nelle zone non-turistiche, e possiamo dire che sia proprio bella da respirare.



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