Luna di miele in Argentina
Per il viaggio ci siamo avvalsi di un tour operator specializzato in viaggi in Patagonia e abbiamo prenotato – essendo in viaggio di nozze – tutti gli alberghi, i voli interni ed alcune escursioni direttamente dall’Italia. Va però detto che molti dettagli del viaggio, volendo, possono essere organizzati e prenotati anche direttamente in Argentina, considerato che nelle località con le maggiori attrattive ci sono svariate agenzie di viaggio che organizzano ogni tipo di escursione ed è comunque facile intendersi, visto la somiglianza delle lingue ed il fatto che molti parlano italiano.
21 dicembre 2010: a soli due giorni dalle nozze siamo partiti per questo lungo viaggio che da Bologna, via Roma, ci ha portato fino a Buenos Aires. Abbiamo volato con Aerolines Argentina: ci siamo trovati bene, in quanto sono abbastanza confortevoli i posti e il servizio a bordo è buono, cosa importante considerato che il volo è di ben 14 ore e mezza. La scelta della compagnia di bandiera Argentina ci ha permesso poi di beneficiare di un po’ di sconti sui voli interni, nonché la possibilità di viaggiare sempre con un bagaglio a mano di 10 kg (anziché i 5 kg consentiti per i voli interni).
22 dicembre 2010: arrivo a Buenos Aires all’alba ed il primo impatto è stato con il delizioso clima estivo dell’alba, visto che avevamo lasciato a Bologna temperature sotto lo zero.
La perfetta organizzazione del tour operator ha fatto sì che avessimo subito l’autista pronto a portarci all’altro aereoporto, il Newbery, dove in prima mattinata abbiamo volato verso le cascate di Iguazù.
Dopo tante ore di volo, appena arrivati ci siamo rilassati godendoci la meravigliosa piscina con splendida vista sul punto di confluenza del fiume Iguazù nel Paranà, dove Argentina, Brasile e Paraguay sono vicinissimi tra loro. Pomeriggio e serata in giro per Puerto Iguazù, sorseggiando Quilmes e mangiando saporite olive.
23 dicembre 2010: intera giornata dedicata alla visita del Parco Nazionale di Iguazù, prima dal lato brasiliano e poi da quello argentino, dove abbiamo tra l’altro preso il gommone per ammirare da vicino la meraviglia delle cascate (sono oltre 200),in particolare della Garganta del Diablo, resa celebre dal film Mission. Va detto che il giro in gommone merita, ma si esce bagnati dalla testa ai piedi…di certo abbiamo potuto sentire davvero la potenza dell’acqua! Con il treno, che c’è nel parco, abbiamo poi raggiunto la parte alta della Garganta del Diablo che va vista da ogni punto perché è davvero imponente. E’ stato un meraviglioso inizio di vacanza!
Alla sera cena in un delizioso ristorante dove abbiamo mangiato il primo (di una lunga serie) ed ottimo bife de chorizo, 450 grammi di carne davvero saporita e gustosa, il tutto “annaffiato” con un ottimo vino malbec, il Latitudine 32.
24 dicembre 2010: partenza in mattinata per Buenos Aires, volando sul gioiello della compagnia di bandiera Argentina, come ci ha annunciato con orgoglio il comandante. Arrivo nella caldissima capitale (37°) e, giusto il tempo di sistemarci in albergo, che eravamo già pronti per goderci a piedi un’insolita Buenos Aires, visto che non c’era quasi nessuno in giro, ma d’altronde il Natale è molto sentito anche là. Noi abbiamo percorso a piedi dal Congresso alla Plaza de Mayo, per imboccare poi via Defense che conduce nel vivace (non il 24 dicembre!) quartiere di San Telmo e rientrare in albergo dall’obelisco posto in AV. 9 de Julio. Il primo impatto con questa grande città è stato molto positivo: sembra di girare per una città europea, ma con tutto il calore del Sud America.
25 dicembre 2010: abbiamo fatto una interessante escursione con guida di tre ore, in giro per i quartieri più importanti di Buenos Aires, dal signorile e ricco quartiere di Palermo, a quello storico di San Telmo, della Recoleta, a quello più popolare della Boca per chiudere con il modernissimo quartiere di Puerto Madera. Dopo questo assaggio della città, abbiamo preso un autobus e siamo tornati alla Recoleta dove abbiamo visitato la chiesa del Pilar ed il famoso cimitero monumentale, dove sono sepolti Evita (lunga coda davanti alla tomba) e Raoul Alfonsin.
Dopo un ottimo gelato – che fa decisamente strano per noi a Natale – siamo tornati verso la Plaza de Mayo questa volta però usando la metro, in particolare la linea storica con treni d’epoca, d’altronde Buenos Aires vanta la prima metro del Sud America.
Dopo un piacevole aperitivo allo storico Bar Durango nel cuore di San Telmo, abbiamo raggiunto a piedi il bel quartiere di Puerto Madera, costruito su un canale che in origine doveva essere il porto della città: è un posto assai vivace, pieno di locali, con imponenti grattacieli che incombono. Sul canale vi è anche un antica imbarcazione della marina argentina.
26 dicembre 2010: in prima mattinata abbiamo visitato la CASA Rosada, residenza del Presidente della Repubblica e aperta gratuitamente ogni fine settimana; il palazzo, seppure non eccessivamente ricco negli arredi, rappresenta un pezzo importante della storia di questo popolo. Una volta usciti ci siamo goduti il vivace mercatino di Sant’Telmo lungo via Defensa: pieno di bancarelle che vendono di tutto, tra musica, colori e personaggi folkloristici, ci si perde piacevolmente in acquisti.
Nel tardo pomeriggio abbiamo preso il volo aereo per Trelew (Penisola Valdes) per poi raggiungere in auto Puerto Madriyn. Alla sera ottima cena di pesce al ristorante TASKA che si trova in av. 9 de Julio, un po’ nascosto perché è fuori dalla zona prettamente turistica.
27 dicembre 2010: insieme ad altri 3 turisti italiani ed accompagnati da una guida abbiamo girato la penisola Valdes, con sosta per giro in barca per vedere le balene (ma la stagione non è quella buona: ci sono fino ai primi di dicembre) e poi abbiamo raggiunto lo scenografico faro Delgado con ottimo ristorantino specializzato in agnello, ma soprattutto con una bella discesa che conduce alla spiaggia dove c’erano centinaia di elefanti marini (solo femmine e cuccioli perché in fase di allattamento i maschi stanno lontani circa 8 settimane). Abbiamo poi visti alcuni pinguini, nandù e guanaco a volontà!
Davvero affascinante questa selvaggia propaggine tutta tesa verso l’oceano e spazzata dai venti.
28 dicembre 2010: sempre con piccolo gruppo di turisti siamo andati a Punta Tombo, spettacolare è stata la vista che si è aperta ai nostri occhi. Migliaia e migliaia di pinguini ovunque che girano indisturbati (d’altronde hanno diritto di precedenza!) vicinissimo alle persone. Inutile dire che verrebbe voglia di portarne a casa uno!
Abbiamo poi raggiunto la cittadina, di origine gallese, di GAIMAN: prima città della Patagonia dove fu edificata sul finire dell’800 la prima scuola. Ora è caratteristica soprattutto per i diversi saloni da the:noi ne abbiamo testato uno e siamo usciti molto soddisfatti e pieni, visto che il the è accompagnato da ogni ben di dio dolce e salato.
Partenza in aereo da Trelew a Ushaia, dove siamo arrivati in serata nonostante splendesse ancora il sole, ma d’altronde eravamo in pieno verano e la luce c’è fino alle 23 almeno.
29 dicembre 2010: abbiamo visitato il verdissimo parco della Fin del Mundo che offre scorci bucolici e diverse facili passeggiate; ci siamo anche fatti apporre il timbro con il pinguino sul passaporto, nell’ufficio postale più a sud del mondo! Pranzo nel ristorante CHICHO’S dove abbiamo mangiato un’ottima zuppa di granchio e tanto pesce.
Nel pomeriggio abbiamo navigato per quasi 3 ore lungo il canale di Beagle: davvero affascinante la vista di Usuhaia dal mare, ma anche la vista ravvicinata di leoni marini e cormorani reali.
Alla sera altra ottima cena in un ristorante cileno, CHIKO, dove abbiamo mangiato divinamente il pesce e bevuto dell’ottimo vino bianco. Da consigliare alla grande!
30 dicembre 2010: in mattinata abbiamo girato la città di Usuhaia, godendoci l’atmosfera di questa città di frontiera. Nel pomeriggio abbiamo preso un altro volo aereo per El Calafate, dove abbiamo preso alloggio poco fuori il centro, in un bell’albergo sulla collina con vista sul lago pieno di fenicotteri! Ottima cena di carne in un ristorantino in centro. Con l’occasione abbiamo girato per cercare dove festeggiare l’ultimo dell’anno senza farci “spennare”..la scelta è caduta su EL CUCHARON delizioso ristorante in cui poi siamo tornati più volte, visto l’ottima qualità e la gentilezza dei proprietari.
31 dicembre 2010: in pullman abbiamo raggiunto il lago Argentino, dove purtroppo a causa del forte vento non c’è stato possibile fare l’escursione che avevamo scelto, ma – senza perderci d’animo – abbiamo optato per un lungo giro con una barca molto grande di quella che avremmo avuto nell’escursione; e così abbiamo navigato tra le acque mosse del lago e gli iceberg, ammirando da vicino le maestosità dei ghiacciai Spegazzini, Uppsala, Baia Onelli e su tutti il Perito Moreno.
La nave si è a lungo posizionata sotto questo imponente fronte di ghiaccio alto 60 metri e lungo 5 km, per una profondità di oltre 30 km, con straordinari riflessi azzurri e dove frequentemente cadono con violenza blocchi enormi di ghiaccio, visto che ogni giorno avanza di 2 metri perde 2 metri..in perfetto equilibrio!
Uno spettacolo naturale incredibile.
Alla sera abbondante e ottima cena di fine anno al ristorante El Chuciaron.
01 gennaio 2011: siamo tornati a visitare il Perito Moreno però da una diversa posizione, infatti siamo andati nel parco posizionato davanti al perito, dove attraverso una serie di sentieri si ha modo di vedere il ghiacciaio dall’alto o da più in basso, comunque sempre da molto vicino.
Nel pomeriggio shopping nel curatissimo centro di El Calafate, pieno di negozi e di vita. Ci siamo concessi un ottimo gelato di calafate e un’altra deliziosa cena a El Cucharon.
02 gennaio 2011: lunga giornata di trasferimento in pullman di linea da El Calafate a Torres del Paine, in Chile passando per Puerto Natales. L’arrivo nel parco ci ha proiettati in un’altra dimensione: qui non prendono i cellulari e non ci sono televisioni (un vero paradiso!), c’è un unico albergo e del resto solo montagne, laghi e silenzio.
03 gennaio 2011: escursione di ben 18 km a piedi per ammirare le Torres del Paine dal Mirador. Faticoso ma bellissimo questo giro tutto nella natura. Abbiamo osservato che i sentieri sono perfettamente tenuti e segnalati, oltre a prevedere molte escursioni anche di gruppo, preferibili per raggiungere alcuni posti; il sentiero che abbiamo percorso è invece fattibile da soli e non richiede un particolare allenamento, anche se il tratto finale tira parecchio.
04 gennaio 2011: purtroppo alla mattina abbiamo lasciato questa oasi di pace, potendo avrei fatto almeno un altro giorno per raggiungere il Ghiacciaio Grey e il relativo lago. Siamo tornati più rapidamente a El Calafate, passando il confine a Cerro Castillo. Nel pomeriggio abbiamo trovato un autista che ci ha portato al lago Roca, una diramazione del lago Argentino, percorrendo una strada secondaria ma ricca di fascino.
Alla sera immancabile cena a El Cucharon.
05 gennaio 2011: lasciata El Calafate in pullman, con direzione El Chalten, altro paradiso isolato da tutto ma con una efficiente rete telefonica via filo e connessione a internet, ma niente tv e cellulare. Il paese è il più recente dell’ARGENTINA, sorto nel 1985 per mettere a tacere rivalse territoriali da parte del Cile. Il paese è popolato soprattutto da turisti che amano le scalate e il trekking in quanto si trova in un’ottima posizione per ammirare e scoprire da vicino il Cerro Torre ed il Fitz Roy. Chi inserisce questa meta nel proprio viaggio deve prevedere almeno un paio di giorni perché spesso queste meravigliose montagne sono coperte da una fantozziana nuvoletta ed inoltre, il paese più vicino cioè El Calafate è ad oltre 200 km. Noi abbiamo preso alloggio in un B&B gestito da un torinese che – oltre 20 anni fa – ha lasciato l’Italia per rifugiarsi in questo paradiso naturale. Noi abbiamo avuto l’enorme fortuna di vedere per ben 2 giorni le vette del Cerro Torre ed il Fitz Roy, prive di nuvole: uno spettacolo impagabili.
Appena arrivati, dopo le informazioni sui sentieri e sulle regole di comportamento (davvero un efficiente servizio) in ben 2 lingue, abbiamo deciso di affrontare subito la prima escursione: 22 km in tutto per arrivare al Lago Torre posto sotto il Cerro Torre. Anche qui – come per il giro a Torres del Paine – è stata una meravigliosa fatica: ne valeva la pena!
Alla sera cena all’ESTEPA, ottimo ristorante. Una delle cose belle di El Chalten è che è popolato di giovani a cui il paese offre molti ristoranti e locali aperti fino a tarda notte.
06 gennaio 2011: altra bella escursione, più lunga e – se possibile più faticosa (soprattutto l’ultimo tratto con un forte dislivello) – alla Laguna del Los Tres con splendida vista sul Fitz Roy. Una volta giunti al lago vi consigliamo di percorrere il lato sinistro (guardando la vetta) e, allo sbocco di un fiumiciattolo, spostatevi sulle rocce che trovate….la vista che si aprirà sotto di voi è mozzafiato. Alla sera aperitivo in una graziosa birreria e poi ottima cena al ristornate My Vech, annaffiata da un altro buon vino rosso.
07 gennaio 2011: escursioni più tranquille a Los Aquilas e a Los Condors, dove si può ammirare dall’alto il paese e gli sterminati spazi attorno. Nel pomeriggio giro a piedi al Cherrillo del Salto, graziosa cascata. Sera cena al ristornate El Muro.
08 gennaio 2011: partenza da El Chalten e ritorno nuovamente a El calafate dove abbiamo trascorso qualche oretta in giro per negozi, senza farci mancare un fantastico pranzo (ahimè l’ultimo) a El Cucharon. Nel tardo pomeriggio ci siamo imbarcati per andare a Buenos Aires, via Ushaia. Purtroppo a causa di un buffo imprevisto (intasamento del wc dell’aereo), l’aereo – una volta arrivato a Ushaia, dopo lunghi e ripetuti tentativi di rendere agibile la toilette – si è fermato ed il successivo volo è stato cancellato. L’ottimo servizio dell’Aerolines Argentina ci ha però garantito la notte in uno dei migliori alberghi della città, con annesso trasporto e colazione.
09 gennaio 2011: partenza per Buenos Aires in mattinata, visto che il guasto era stato finalmente riparato. Abbiamo lasciato in fretta i bagagli all’hotel Savoia per dirigerci nuovamente in Sant’Telmo, al delizioso mercato che c’è la domenica lungo via Defense. Ci siamo concessi una birra alla piazza Durrango e abbiamo fatto gli ultimi acquisti, tra l’altro dei deliziosi e colorati quadretti, che ben rispecchiano la magia di questa città.
Alla sera cena e spettacolo di tango al cafè del Los Angelitos, uno dei più famosi della città: temevamo uno spettacolo eccessivamente per turisti, invece l’ho trovato gradevole e vario. Davvero una gran bella ultima serata argentina.
10 gennaio 2011: avendo il volo tardi, alla mattina siamo andati a visitare in barca la zona del Tigre, ovvero la foce del Paranà dove la fitta ramificazione dei canali, le tante isolette abitate rendono molto particolare il posto.
Nel pomeriggio siamo tornati alla Boca, per riempirci ancora di questa atmosfera vitale e malinconia nello stesso tempo. Davvero una gran bella capitale.
Alla sera abbiamo raggiunto l’aeroporto internazionale Pistarini e a mezzanotte siamo decollati per Roma.
11 gennaio 2011: giornata solo di volo…d’altronde per il rientro ci vogliono ben 13 ore abbondanti di volo; poi abbiamo pazientemente aspettato il volo Roma – Bologna.
Gran bella vacanza: ci ha affascinato la gente, gentile e fiera delle proprie origini – molto spesso – italiane, la natura esuberante e maestosa nelle sue molteplici forme, l’atmosfera di Buenos Aires dove si respira la grandezza vissuta dall’Argentina a inizio secolo…viene già voglia di tornarci quanto prima.