Luglio in Sardegna

Una settimana sulla costa nord dell'isola più bella!
Scritto da: Bimbecha
luglio in sardegna
Partenza il: 10/07/2010
Ritorno il: 17/07/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Siamo in Aprile quando io e Francesco decidiamo di tornare in Sardegna! Ci siamo stati l’anno scorso perché un collega ha una casetta molto carina nel centro di Santa Teresa di Gallura e ce la affitta a un prezzo vantaggioso. Decidiamo di trascorrere sull’isola una settimana di Luglio perché speriamo di trovare meno gente e di godere al meglio delle spiagge bianche e dell’acqua di cristallo che già l’anno scorso ci hanno lasciato senza fiato. Si parte di sabato ma dobbiamo raggiungere Civitavecchia da Napoli. Da lì ci imbarcheremo con Sardinia Ferries fino al Golfo degli Aranci: prenotando con largo anticipo, riesco a spuntare on line una tariffa molto vantaggiosa (101 euro andata e ritorno per due adulti e automobile!). Arriviamo al molo 21 del porto di Civitavecchia da dove in perfetto orario si stacca la nostra motonave. Il viaggio dura circa 5 ore e, intorno alle 19:30 sbarchiamo in Sardegna. Dopo circa un’ora di automobile raggiungiamo Santa Teresa; il paesino è incantevole con le sue case dai colori forti, le sue stradine in salita, il mare che fa da splendida cornice turchese. La casa è molto accogliente e nuova: c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno. Giusto il tempo di preparare uno spaghettino e poi a letto.

Domenica 11 Luglio E’ il primo giorno di vacanza: abbiamo bisogno di recuperare sonno ed energie, quindi la sveglia suona un po’ più tardi… Indugiamo a letto prima di alzarci e decidiamo di andare a fare il primo bagno alla spiaggia di Rena Majore. L’anno scorso ci siamo stati e ce la ricordiamo bellissima con il mare molto tranquillo e una spiaggia ampia di sabbia bianca e fine. Facciamo una veloce colazione e ci mettiamo in marcia! Raggiungiamo Rena Majore attraverso un breve sentiero di terra battuta dopo aver lasciato la macchina in un’area lì vicino. La spiaggia è bella grande e non è molto affollata: Francesco se la ricorda diversa ed è un po’ deluso perché scorge banchi di alghe sul fondale che rovinano la trasparenza dell’acqua. Ci spostiamo sul lato della spiaggia più sgombro da alghe e facciamo il primo bagno. Io trovo l’acqua splendida! Fresca e cristallina come piace a me. Alle spalle della spiaggia ci sono delle collinette sulle quali si inerpica un sentiero percorso da diverse persone… Sono tentata di seguire il loro esempio ma il sole caldo e la pigrizia mi scoraggiano. Trascorriamo la giornata rosolandoci al sole delle ore più calde della giornata e facendo frequenti bagni e nuotate in quest’acqua che ti attira e ti chiama con i suoi riflessi azzurri. Sulla spiaggia c’è un piccolo chioschetto dove, quando lo stomaco comincia a brontolare, compriamo due panini e due pepsi light (13 euro). In spiaggia ci sono molti turisti stranieri ben felici di godersi questo angolo di paradiso… Il sole si fa meno forte; facciamo l’ultimo bagno e lasciamo la spiaggia verso le 17. Sulla strada che ci riporta a Santa Teresa, facciamo una sosta al supermercato per comprare qualcosa utile in casa; controllo che Francesco non prenda le solite mille cose inutili e via verso casa. Dopo aver bevuto qualcosa di fresco, scendiamo in piazza a Santa Teresa dove ricordiamo di aver visto delle piccole agenzie che propongono diverse escursioni: l’idea è di fare un giro attraverso l’arcipelago della Maddalena e uno nelle isole della Corsica. In piazza ci sono due agenzie: entriamo in entrambe e ci illustrano gli itinerari e il prezzo. Entrambe le escursioni partono dal porto turistico di Santa Teresa alle 9 del mattino; la prima costa 40 euro e la seconda 50. Si può fare! Torniamo a casa dopo un altro veloce giro in centro, ci prepariamo e usciamo per la cena. Leggendo le esperienze di altri turisti per caso, raggiungiamo il ristorante Azzurra: c’è la finale del mondiale 2010. La Spagna e l’Olanda si contendono il titolo mentre noi ci godiamo la prima cenetta di pesce. Prendiamo due primi, tagliolini ai frutti di mare e spaghetti a vongole (meglio il secondo) e per secondo scegliamo un pesce fresco dal banco, un cappone. Non lo conosciamo e il maitre ci suggerisce di farcelo preparare al forno con le patate. Molto buono. Mirto per concludere la cena e la Spagna campione del mondo… Il conto è piuttosto salato, 100 euro! Beh… Siamo in vacanza, cercheremo di risparmiare le prossime sere.

Lunedì 12 Luglio Oggi si va a Stintino! Sul sito e sul magazine di “Turistipercaso” leggo che la spiaggia della Pelosa è straordinaria e convinco Francesco a farci 130 km all’andata e 130 a ritorno per vedere questa meraviglia. Ci alziamo di buon’ora (si fa per dire) e ci dirigiamo verso Stintino. Il viaggio da Santa Teresa non è proprio uno scherzetto: la strada non sempre è piacevole, ci sono molte curve e tratti stretti; tuttavia il panorama ripaga una tale fatica: in molti tratti, si possono ammirare la macchia, le rocce rosse, bestiame al pascolo. Notiamo la presenza di molte case che offrono formaggi in vendita: vorremmo fermarci ma l’ansia di raggiungere La Pelosa è tanta… Dopo circa due ore, raggiungiamo la spiaggia! Troviamo parcheggio lungo la strada che costeggia la spiaggia (1,50 euro all’ora), e scendiamo in spiaggia. Lo scenario è bellissimo: la spiaggia è in una piccola insenatura protetta da un isolotto davanti e su uno dei lati da un’altra piccola isola che ospita una vecchia torre di avvistamento. I colori sono splendidi. Il turchese, il blu, l’azzurro e il verde si confondono e si danno la mano creando scorci di indimenticabile bellezza. Il mare somiglia a una grande piscina tanto è calmo e limpido, l’acqua è bassa e tranquilla… Un sogno, un paradiso degno di qualsiasi posto dei Caraibi. L’unico neo è che la spiaggia è molto affollata. A fatica troviamo un posticino in spiaggia per poter stendere i nostri teli. La bellezza del posto, però, ci riempie di soddisfazione e di allegria. Stiamo quasi sempre in acqua, soprattutto a riva dove l’acqua è molto bassa e tranquilla. La giornata è caldissima e noi siamo senza ombrellone. Ci arrangiamo come possiamo e ci tratteniamo a lungo in acqua. Verso le due avvertiamo fame e troviamo un po’ di ristoro nel bar della spiaggia dove ordiniamo due panini, una coca cola light e una bottiglietta d’acqua (14 euro). Dopo pranzo decidiamo di raggiungere l’isolotto roccioso che ospita la torre spagnola: percorriamo il primo tratto di mare camminando dove si tocca, affrontiamo un tratto a nuoto e, infine, c’è da superare un tratto di mare dove sul fondo ci sono delle rocce! Ci osserviamo l’un l’altro per quanto siamo goffi muovendoci su questi scogli appuntiti e scivolosi; ridiamo dei graffi e dei tagli che ci procuriamo arrivando su quest’isoletta… Saliamo attraverso un piccolo sentiero di terra battuta e ci avviciniamo alla torre. L’isola ci sembra un po’ desolata e abbandonata: per evitare che i turisti come noi che abbiano raggiunto l’isola si avventurino troppo vicino alla torre, ci sono delle transenne di ferro squallide che un po’ rovinano lo scenario idilliaco in cui ci troviamo. Oltre l’isola, tra gli scogli ci sono diverse persone che fanno immersioni: ciò che potranno ammirare là sotto lo posso solo immaginare dalle incredibili trasparenze dell’acqua che qui in Sardegna lasciano senza parole. Torniamo gattonando sugli scogli e poi nuotando fino alla spiaggia. Ci asciughiamo al sole per un po’ e verso le diciotto lasciamo la spiaggia che è ancora molto affollata. Risalendo la strada che costeggia la spiaggia, notiamo i villaggi che ci sono proprio a ridosso del mare: sono costruzioni basse, in pietra nascoste tra la vegetazione e non rovinano il paesaggio; facciamo le ultime foto dall’alto e portiamo via da Stintino il nostro ricordo di questo posto incredibilmente bello. Il viaggio di ritorno è tranquillo e, prima di tornare a casa, ci fermiamo al centro commerciale “Le Onde” a Santa Teresa per ordinare per l’indomani un porcellino arrosto. Al banco macelleria del piccolo centro, scegliamo di farci preparare la spalla del maialino per le 19,30 del giorno dopo. Torniamo a casa piuttosto stanchi; dopo una bella doccia, usciamo di casa a piedi perché stasera si mangia a “La Lampara”! Il ristorante si trova a Santa Teresa, sulla strada che dal centro conduce al porto turistico. Il locale è molto carino, il maitre ci sistema un tavolino all’aperto ed è lì che consumiamo due primi (per me ravioli ripieni di frutti di mare con sugo di gallinella e per Francesco spaghetti con vongole e pesto) e due secondi (Francesco si è fatto fare un calamaro fresco alla brace e per me pesce spada con verdure grigliate), beviamo un vermentino frizzante ghiacciato e mirto di rito. Il conto è piuttosto onesto: 80 euro. Torniamo a casa a piedi stanchi e soddisfatti… Domani si ricomincia.

Martedì 13 Luglio Oggi giornata più soft! Rimaniamo a letto piuttosto a lungo poiché il programma della giornata prevede di andare in spiaggia a Rena Bianca: questa spiaggia si trova nel centro di Santa Teresa e dalla nostra abitazione impieghiamo circa 10 minuti a piedi. Scendiamo di casa dopo aver fatto colazione con la torta a gelato e affrontiamo i gradini che ci separano da Rena Bianca. La spiaggia è molto bella e non si possono visitare questi posti senza andarci almeno una volta; si trova in una caletta riparata dove l’acqua assume mille tonalità diverse che vanno dal verde al turchese, fino al blu intenso che si vede in lontananza guardando verso la costa della Corsica che appare molto vicina attraverso la foschia. Purtroppo però la spiaggia è molto affollata. A stento si trova posto per i teli, in ogni momento c’è qualcuno che passa troppo vicino tanto da riempirti di sabbia dorata e finissima ma particolarmente fastidiosa quando si tratta di staccarla dalla pelle! L’anno scorso, ad agosto, era davvero un’impresa anche raggiungere l’acqua ma quest’anno, in luglio, ce la siamo goduta di più. Ci rilassiamo in spiaggia alternando ore di sole caldissimo e lunghe nuotate nell’acqua chiara di questa piccola perla della costa sarda. Osserviamo i nostri vicini ognuno con la propria storia, con la propria voglia di staccare la spina anche solo per qualche giorno in un posto incantevole. Arriva l’ora di pranzo: io e Francesco torniamo nella nostra fresca casetta, al riparo da questo caldo opprimente che sta affliggendo l’intera Italia; la spiaggia di Rena Bianca si raggiunge dal paesino attraverso un percorso in discesa particolarmente duro da fare a ritorno! Inoltre le stradine di Santa Teresa sono tutte in salita, non certo il massimo per lunghe passeggiate. Nonostante tutto, noi abbiamo spesso preferito camminare a piedi e scoprire angoli nascosti, negozietti carini o semplicemente per ammirare le case colorate e lo splendido panorama. A casa ci aspettano salame e formaggio sardi, prosciutto e pane carasau. Recuperiamo le forze e via, di nuovo in spiaggia… Verso le quattro del pomeriggio la spiaggia si popola: c’è tanta gente… Io e Francesco decidiamo di scappare un po’ dalla calca e ci affrettiamo a percorrere un sentiero che corre lungo le rocce che circondano la spiaggia. Franci porta la sua macchina fotografica e fa un’infinità di scatti! Il posto è un incanto… Tra le rocce ci sono delle calette deliziose dove l’acqua ci appare splendida. Titubiamo un po’; vorremmo bagnarci e seguire l’esempio di altri turisti che sembrano divertirsi un mondo. Desistiamo e, dopo l’ennesima foto, torniamo indietro. Recuperiamo dalla spiaggia le nostre cose e torniamo a casa. Per la cena di stasera, abbiamo ordinato il porcellino arrosto che è il tipico piatto sardo (porceddu); Francesco va a ritirarlo mentre io scendo in paese: abbiamo deciso di fare l’escursione all’arcipelago della Maddalena giovedì, così vado in agenzia e verso l’acconto (5 euro a persona); Francesco rientra con il porceddu ancora caldo (45 euro), il vino Cannonau ben freddo e tanta fame!

Mercoledì 14 Luglio Stamattina si va a “La Liscia”! Si tratta di una spiaggia situata sul litorale tra Santa Teresa e Porto Pozzo e prende il nome da un fiumiciattolo che sfocia in corrispondenza della spiaggia. Ci siamo alzati tardi come al solito e arriviamo in spiaggia verso mezzogiorno. Dopo aver lasciato la macchina in un polveroso parcheggio libero, ci apprestiamo a fare un bel bagno. Oggi si è alzato il maestrale e, intorno a noi, ci sono diversi windsurfer che preparano la loro attrezzatura per godersi la giornata favorevole. Dalle strutture che ci sono sulla spiaggia, si capisce che questo è un posto prevalentemente frequentato dai patiti del windsurf e del kite probabilmente anche perché è favorevolmente esposta per il vento. Francesco non è poi così felice per questo: il mare non è affatto una tavola come piace a lui, quindi risulta un po’ torbido e mosso. Facciamo fatica persino a stendere i teli a causa del forte vento e tutto quello che abbiamo con noi prende immancabilmente il volo non appena ci distraiamo. Verso le 16, lasciamo la spiaggia: decidiamo di tornare a casa, posare le cose e andare a fare un meraviglioso bagno in quelle calette incantevoli dietro la spiaggia di Rena Bianca che ieri ci hanno incantato. Percorriamo felici il sentiero per mano e scegliamo il punto che ci appare meno ripido e pericoloso per raggiungere l’acqua. E’ divertentissimo arrampicarsi un po’, scivolare, barcollare, sorriderci emozionati. Rimaniamo in quest’acqua trasparente e limpida per un bel po’ di tempo, siamo solo noi due e l’acqua è anche fraschetta, è un vero piacere rimanere a mollo! Quando il sole comincia ormai a calare, risaliamo la scogliera e il sentiero sereni e soddisfatti; percorriamo il tratto di strada che ci separa da casa e cominciano i preparativi per la serata. Stasera andremo in un ristorantino a Porto Pozzo, “Il Corallo”, che ci hanno consigliato. Parcheggiamo in un’area nelle vicinanze del locale e raggiungiamo la sala coperta ma esterna: l’ambiente è molto rustico e familiare, niente di eccezionale. Occupiamo un tavolino e si avvicina il proprietario per proporci la zuppa di cozze; i frutti di mare sono del posto e accettiamo subito poiché chi ci ha consigliato il ristorante ci aveva già accennato alla bontà del piatto. La zuppa è perfetta! Dopo questo delizioso antipasto prendiamo per primo degli spaghetti con cozze e pesto, assolutamente squisiti. Con acqua e vino della casa, spendiamo 43 euro. La serata è breve: domani abbiamo l’escursione alla Maddalena e non possiamo rischiare di svegliarci tardi.

Giovedì 15 Luglio Oggi è la giornata dedicata all’escursione nell’arcipelago della Maddalena! Il consorzio delle bocche offre una giornata in questo splendido arcipelago con pranzo a bordo per 40 euro a persona. L’organizzazione ci è sembrata adeguata e, in fin dei conti, abbiamo avuto l’opportunità di vedere posti che altrimenti sarebbe stato difficile visitare. Peccato che quando si fanno questo tipo di escursioni è necessario adeguarsi al ritmo dettato dall’organizzazione e non si può decidere in autonomia quanto rimanere in un posto piuttosto che in un altro. Ci siamo svegliati di buon ora perché abbiamo deciso di raggiungere il porto turistico a piedi: un po’ di moto ci fa bene e poi evitiamo i problemi legati al parcheggio. Durante il tratto di strada ci accorgiamo che il cielo è molto nuvoloso e la nostra allegria si vela un po’… Arriviamo al porto e, dopo aver saldato il conto al chioschetto in legno del consorzio, ci imbarchiamo! Sono le nove e, miracolosamente tutte le nuvole sono sparite! Il capitano ci spiega che al mattino presto l’umidità si addensa in grosse nuvole che vengono dissipate quando il sole si fa più caldo. Torna il buonumore e la barca aumenta la propria velocità; in circa mezz’ora raggiungiamo l’arcipelago e ci godiamo il paesaggio di questa terra selvaggia osservandola dal mare. La prima tappa prevede il passaggio nei pressi dell’isola di Budelli per ammirare da lontano la famosa spiaggia rosa: è una spiaggia meravigliosa dal tipico colore di cui porta il nome. Un decreto legge del 1992 vieta la balneazione nelle sue acque e l’accesso alla stessa spiaggia: la nostra imbarcazione si ferma qualche minuto per lasciarci ammirare questa rara bellezza… E’ davvero bellissima. La guida ci spiega che i turisti stavano distruggendo la spiaggia portando via la sabbia come ricordo e minacciando il litorale; sulla spiaggia vi è una costruzione degli anni 50 e i loro proprietari sono gli unici ad avere accesso alla spiaggia. La nostra escursione prosegue verso l’isola di Santa Maria dove abbiamo la possibilità di fare il bagno e di trattenerci per un paio d’ore. La spiaggia è incantevole, il mare limpidissimo e tranquillo… Facciamo il bagno e scattiamo un sacco di fotografie perché questo posto vogliamo portarlo con noi, vogliamo serbarne il ricordo per la sua pace e per i suoi indimenticabili colori. All’ora stabilita, tutti a bordo verso le piscine naturali denominate “il manto della Madonna” per la loro incredibile bellezza e per i colori; la barca si ferma in un posto tranquillo e ci servono il pranzo a bordo: dopo averci sistemato sul ponte ciascuno al proprio posto, i marinai distribuiscono delle ciotole colme di pennette ai frutti di mare e passano per il bis quante volte vuoi! Come secondo mangiamo delle belle porzioni di formaggio sardo con il pane. E’ divertente mangiare in mezzo al mare, intorno alla barca si assiepano i gabbiani che, abituati ai turisti, aspettano un pezzetto di pane per tuffarsi facendo a gara tra loro per recuperarlo. Ci rimettiamo in movimento e raggiungiamo l’isola La Maddalena: qui è prevista la sosta di un’ora per visitare il centro abitato. Attracchiamo al porto e scendiamo per una passeggiata in questa piccola cittadina con tanti negozietti per turisti e vari locali. Io e Francesco ci siamo stati già l’anno scorso ma la veloce passeggiata è ugualmente piacevole. Ci soffermiamo ad osservare qualche scorcio del paesino, a godere dei colori allegri delle case e a confonderci con mille altri turisti. Si salpa verso l’isola di Spargi per l’ultima sosta a Cala Corsara. L’isola ci appare splendida e selvaggia. Appena scesi dalla barca, siamo quasi travolti dai nostri compagni di viaggi che si affrettano con la speranza di assicurarsi una posizione favorevole su una delle 5 spiagge che ci si presentano. Sono tutte meravigliose e sono convinta di non rendere l’idea come vorrei dicendo che l’acqua è assolutamente calma e trasparente come se fosse quella di una piscina ma mille volte più bello perché i piedi camminano sul morbido fondale sabbioso e c’è l’odore buono del mare, quell’odore che ti fa sognare e che, ancora adesso, porto con me. Io e Francesco rimaniamo in acqua fin quando possiamo e ci godiamo questo angolo di paradiso quasi senza parlare; so che gli piace da morire il mare così e io sono felice che possa goderselo insieme a me. Il ritorno a Santa Teresa è alle 17 circa, come da programma: ci tratteniamo un po’ nel porto turistico dove osserviamo la barche ormeggiate. Alcune sono molto lussuose e fantastichiamo sul possederne una! Sarebbe bellissimo andare per mare di notte in quelle case galleggianti così belle e così accoglienti. Peccato che non possiamo permetterci questo lusso e ci consoliamo con la nostra bella vacanza sarda che, anche senza barca di lusso, procede alla grande! Stasera torniamo in un agriturismo dove siamo stati anche l’anno scorso, dove siamo stati benissimo. Si tratta dell’agriturismo Saltara: da Santa Teresa è piuttosto semplice arrivare; si prende la direzione per Sassari/Castelsardo e poi si svolta a sinistra seguendo l’indicazione Saltara per circa 8 km. Lo consigliamo molto. L’accesso al locale è forse un po’ buio e nascosto e il parcheggio non è illuminato ma l’interno è accogliente e denota buon gusto. Oltre alle sale interne che d’estate penso rimangano sempre deserte, c’è un grazioso giardinetto interno ben curato dove accolgono gli ospiti; in un lato c’è una grande brace dove preparano il porcetto arrosto e la salsiccia che saranno poi anche i nostri secondi. Come antipasto, invece, ci servono un’infinità di piatti con pietanze tipiche sarde: cipolle in agro, zucchine, salumi e formaggi locali, ricotta, sottaceti, pane caldo, fave con lardo, lardo di Saltara… Io e Francesco abbiamo assaggiato ogni cosa preparandoci ai primi anch’essi deliziosi: la suppa cuata (pane raffermo imbevuto nel brodo di manzo e passato al forno con erbe aromatiche), e i ravioli galluresi (ripieno dolciastro e sugo rustico). Mentre mangiavamo il secondo, uno dei camerieri, ci ha proposto un piccolo fuori programma, ha portato al nostro tavolo del guancialino di maiale ancora attaccato alla testa del porcellino. Una delizia di morbidezza e gusto; in realtà Francesco non ha voluto neppure assaggiare tanto era impressionato dalla cosa! Un bel mirto per finire ma purtroppo abbiamo rinunciato al dolce. L’intera cena per entrambi ci è costata 85 euro. Torniamo a casa sazi e felici… Che bei momenti!

Venerdì 16 Luglio Oggi Francesco preparerà la cena per me a base di pesce! E’ un ottimo cuoco e gli piace coccolarmi… Ci alziamo con calma e scendiamo per la spesa. Approfittiamo per fare un bel giro per la splendida Santa Teresa, così lasciamo a casa l’auto e raggiungiamo la località Lungoni, dove troviamo una bella pescheria ben fornita (Marongiu). Acquistiamo cozze, vongole e gamberi spendendo in tutto 33 euro. Torniamo a casa accaldati e sistemiamo la spesa. Abbiamo un certo languorino, così organizzo uno spuntino prima di scendere in spiaggia con uova sode, pomodorini e pane carasau. Sono circa le due quando scendiamo a Rena Bianca. La spiaggia e il mare sono sempre bellissimi anche se, a quest’ora c’è molta folla. Facciamo il bagno e ci godiamo lo splendido sole che non ci ha lasciato neppure per un giorno durante la nostra vacanza. Ci intratteniamo giocando un po’ a carte e ridendo come matti quando sulla spiaggia arriva il venditore di cocco, assolutamente e doverosamente napoletano, che con le sue frasi ci invita ad assaggiare il suo frutto! Quest’uomo è geniale… Fa parte della spiaggia quanto la sabbia! I suoi ritornelli fanno ridere tutti. Lo premiamo acquistando una coppetta familiare da 5 euro per la sua fantasia. Lasciamo la spiaggia per un po’ e troviamo un po’ di ristoro al bar della spiaggia (costa una bella salita!): prendiamo due caffè zero e ci tratteniamo un po’. Dall’alto osserviamo la spiaggia svuotarsi e ci appare ancora più bella. Rena Bianca è davvero una perla… Intorno alle 17 torniamo a casa. Ci sistemiamo e Francesco si mette ai fornelli: io provo ad aiutarlo per quello che posso ma lui è molto severo e pignolo; le cose devono essere fatte come dice lui! Con grande pazienza pulisce le cozze, prepara il soutè, mette l’acqua per gli spaghetti e organizza la cottura dei gamberi in padella. Il risultato è splendido… Sono una donna fortunata!

Sabato 17 Luglio Oggi è l’ultimo giorno della nostra vacanza. La solita tristezza ci prende. Ci alziamo tardi perché la fatica della vacanza si fa sentire e anche perché ci avvolge quell’apatia della partenza da un posto che abbiamo amato. Decidiamo di salutare il mare della Sardegna ancora una volta da Rena Bianca. Scendiamo in spiaggia verso l’una e vi rimaniamo fino alle 18; verso quest’ora la spiaggia si spopola e sarebbe il momento più bello per trattenervisi. Purtroppo dobbiamo preparare le valigie, così dopo un’altra coppetta di cocco e un fresco caffè zero, torniamo mestamente a casa. Domani mattina dobbiamo partire presto per raggiungere Golfo degli Aranci in tempo per la partenza, così stasera abbiamo intenzione di non fare troppo tardi. Scendiamo a piedi per provare un ristorante nuovo, “Lungoni” che si trova nell’omonima località di Santa Teresa. Quando arriviamo ci rendiamo conto che è un posto molto frequentato; c’è tanta gente! Ci sistemano presto ad un tavolo all’esterno e scegliamo come primi un piatto di tagliatelle ai gamberi reali che lasciano Francesco senza parole per il gusto prelibato che hanno delle linguine con cozze, gamberi, zafferano e pachino sorprendenti. Per secondo trancio di tonno alla brace e polpo alla catalana con contorno di radicchio alla brace. Tutto fresco e saporito. Bevendo vino della casa e mirto a fine pasto, spendiamo 75 euro. Sicuramente onesto.

E’ giunto il momento di lasciare questa splendida isola, ma nel nostro cuore ci portiamo dietro il desiderio di tornarci, ancora una volta… A presto, Sardegna!



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