Lontano dalle coste e dal caos estivo, la Sardegna insolita è uno scrigno incredibile di bellezze da scoprire

Scritto da: Ilaria Piras
lontano dalle coste e dal caos estivo, la sardegna insolita è uno scrigno incredibile di bellezze da scoprire

Da tempo desideravo raccontare una Sardegna un po’ insolita, lontano dalle coste e dal caos dei mesi estivi, quell’isola che rimane quando tutti se ne vanno via, misteriosa e avvolta nel silenzio che non è mare e nemmeno alta montagna ma che procede, a passo lento ma irremovibile verso la sua strada.

Per questo tour day by day di sette giorni, abbiamo suddiviso la Sardegna in tre zone:

  • Silius e Ballao
  • Orroli e Burgos
  • Santullusurgiu, Iglesias e Silqua

L’ideale, secondo me, sarebbe disporre di un camper o un furgoncino attrezzato, magari noleggiarlo sui siti di settore ma rimane comunque possibile godersi appieno il percorso anche come abbiamo fatto noi, con un auto confortevole e soggiornando due giorni per zona, approfittando anche dei costi molto più accessibili della bassa stagione.

Diario di viaggio

Primo e secondo giorno: verso il Gerrei e Ballao

Sono numerose e poco note le battaglie che nell’epoca medievale hanno tracciato confini e destini del popolo sardo e dei sui Giudicati, i resti dei quali si trovano disseminati in giro lungo tutto il territorio. Partendo da Cagliari e addentrandoci sulla SS387 arriviamo dopo circa 45’ al Sardinian Radio Telescope in Località San Basilio, dove è possibile accedere gratuitamente attraverso prenotazione sul sito ufficiale. Peraltro se vi dovesse sorprendere la notte, in quelle strade così immerse nel nulla, potreste assistere ad uno spettacolo di buio davvero inconsueto.

Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto in poco meno di 15 minuti il piccolo paese di Silius e a circa 4 km, su di uno splendido altopiano il Castello Orguglioso di Sassai, edificato per conto del Giudicato di Cagliari allora controllato da Pisa – XIII sec. Si narra che in quest’area si sia svolta una battaglia che ha coinvolto fino a 700 cavalieri partigiani provenienti da Cagliari per volere di Mariano IV d’Arborea contro il potere aragonese.

Paesaggi intensi di macchia mediterranea, tavolozze di campi coltivati e pozze di raccolta d’acqua mi hanno fatto vivere come dentro un’animazione di Miyazaki e così abbiamo iniziato a rallentare. Una lunga sosta al bosco attrezzato dove ci siamo concessi una lunga pausa rinfrancante alla scoperta della sorgente di Is Alinos (circa 11 minuti dal castello) e del pozzo sacro di Funtana Coberta. Un primo giorno di puro relax.

A poco meno di 10km dal centro di Silius abbiamo raggiunto il paese di Ballao, dove era previsto l’incontro con Daniele Facchino, guida di sopravvivenza AIGS e membro del Sardinian Survival School. Sul loro sito e nei vari profili social è possibile conoscere attività per tutti i livelli di preparazione, nonché la finalità etica e formazione delle guide responsabili del progetto ed eventualmente trovare i contatti per prenotazioni e pagamenti. Pur essendo sardi non conoscevamo quest’area dell’isola e grazie a questa escursione abbiamo finalmente esplorato “Is Tronas di Ballao”, dei veri e propri terrazzamenti rocciosi sospesi nel vuoto . Il supporto della guida ci ha permesso intanto di non perderci e poi di inerpicarci in sicurezza così da abbracciare appieno l’infinito paesaggio avvolto nel vento sulla vallata sottostante. Abbiamo attraversato incavi naturali scavati nella roccia e sottoboschi incantati dove ripararci seduti insieme tra le braccia degli ulivi secolari e non solo, e dove sembra di sentire l’eco delle voci dei bambini e dei ragazzi che abitavano le aree circostanti trasformandole in teatri segreti. Finalmente ho poi potuto pranzare all’interno di in una tipica Pinneta, uno spazio gentile dove fin dai tempi più antichi i pastori riposavano corpo e mente in attesa di ripartire.

La giornata è volata via e oltre alla bellezza dei luoghi, certamente ho portato via quel valore aggiunto di una narrazione speciale in grado di fare la differenza tra un esperienza fine a se stessa o portavoce di una storia generazionale tanto misteriosa quanto inafferrabile.

Terzo e quarto giorno: il Gigante Rosso (Sarcidano) e Burgos (Goceano)

Iniziamo il nostro terzo giorno la mattina presto per godere della meravigliosa luce delle prime ore, poco meno di 40 km da Silius e raggiungiamo il Nuraghe Arrubiu nel territorio di Orroli (SU) dove avevamo prenotato (sito dedicato reperibile facilmente on line) una visita al Monumentale Nuraghe Arrubiu. Risalente al 1500 a.C. si tratta del più complesso nuraghe esistente in Sardegna e appena mettiamo i piedi all’interno del vasto cortile iniziamo immediatamente a renderci conto del motivo per cui gli è stato dato quest’appellativo. Le mura perimetrali, le cinque torri, la vegetazione circostante, i colori a contrasto con cielo e terra, uniti alla narrazione del gruppo che ha gestito la visita, ci ha reso minuscoli e riconoscenti verso queste pagine di storia a cielo aperto.

Devo confermare ancora una volta che la bellezza di ciò che la storia ci ha restituito non è solo l’opera muraria in sé ma anche la maestria con cui i nostri antenati andavano alla ricerca dei luoghi più suggestivi. È disponibile anche la possibilità di esplorare il nuraghe al buio, previa prenotazione e accertamento delle condizioni meteo. La mattina è proprio volata e dopo un break ci siamo rimessi in viaggio, questa volta in direzione Sassari dove avremo poi trascorso due notti.

Anche solo arrivare al paese di Burgos è un’esperienza davvero coinvolgente, perché il paesaggio cambia repentinamente e, quando dal nulla è apparso il Monte Rasu sopra cui svetta il famoso Castello del Goceano o di Burgos ci siamo dovuti fermare, quasi a voler riprendere fiato. Appena scesi dall’auto, poi, abbiamo avuto la sensazione che tutti gli abitanti fossero per le strade e in tanti si sono fermati a scambiare due chiacchiere, devo dire che accoglienza e propensione all’incontro hanno reso la visita davvero piacevole. Per acquistare i biglietti e poter accedere alla visita è presente un addetto all’ingresso ed è anche possibile sceglierlo in combinata con il museo dedicato, presente nella stretta via sotto le mura.

Burgos è immerso nell’atmosfera del castello che nonostante al momento non offra sale o torri interne da visitare permette ai visitatori di incantarsi col paesaggio e quel tipico profumo intenso di lentischio e mirto selvatico che circondano la zona. Infatti a poca distanza da lì è possibile accedere alla vasta area della foresta, completa di sosta picnic e dove abbiamo anche esplorato i resti del Nuraghe Costa prima di rientrare al paese e trascorrere la notte in un B&B.

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