Long weekend a Siviglia 2

Un viaggio che desideravo da tempo e che non ha deluso le altissime aspettative
Scritto da: vince_ro
long weekend a siviglia 2
Partenza il: 13/05/2014
Ritorno il: 15/05/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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Sono partito entusiasta al 100% per Siviglia con un volo diretto Ryan da Bari. L’orario è molto comodo, tanto che ho potuto andare a lavoro al mattino e partire con calma dopo pranzo. Appena atterrato a Siviglia ho preso il primo autobus di linea urbana dedicata per il centro(a/r 6€) e ho cominciato la mia escursione. L’autobus ferma in Plaza de Armas che è poi la stazione degli autobus. Sono pochissimo distante dal mio hotel ma poichè mi risulta difficile orientarmi chiedo informazioni a una ragazza tra i milioni di praticanti jogging lungo i viali alberati della città. La ragazza è così gentile che non si limita a darmi informazioni, mi accompagna proprio all’hotel! La struttura si trova in effetti in una stradina molto piccola sebbene centralissima ed è segnalato ma solo seguendo un altro percorso, cosa che avrei scoperto da me il giorno dopo. La sera mi butto subito a vedere i dintorni. La zona è quella dei Campana- plaza del Duque, che è una zona centrale e servitissima, piena di negozi e locali abbastanza carini sebbene molto turistici. mangio qualcosa velocemente, è tardi e vado a nanna. Il giorno dopo riparto alla scoperta della città: anche se sono le otto del mattino, ancora non è giorno pieno, ma i locali per la colazione sono già a regime. Il tour inizia da nord, mi faccio una lunga passeggiata costeggiando il Guadalquivir che taglia Siviglia in due incrociando quella che dovrebbe essere la copia(?) magari un po’ più anziana della Città della Scienza di Valenza (che già ho visitato). Si tratta di svariati Km di capannoni dalle forme architettoniche abbastanza avveniristiche piene di ampie vetrate in uno spazio verde grandissimo. Il tutto in completo stato di abbandono. Svetta in una angolo quella che sarebbe dovuta essere probabilmente una fontana sormontata dalla copia a grandezza quasi naturale di un missile.

Mi lascio alle spalle velocemente questa semi desolazione senza troppi commenti e mi dirigo deciso verso la Il paseo de las Delicias. Effettivamente il panorama cambia notevolmente. Le sponde del fiume, appena sotto il livello stradale, sono pecorribili e piene di bellissima vegetazione curata e rigogliosa. dappertutto gente che fa sport o se ne sta beatamente al sole. Risalendo sui marciapiedi, una serie di panchine in pietra che coprono tutta la passeggiata da un lato, mentre sulla sponda opposta troneggiano pensiline ricoperte di boungavilles. Così fino alla Torre De oro, una fortezza di non eccessiva bellezza che è attualmente il museo navale. Poco più avanti piego verso la Piazza di Spagna, tagliando per i giardini di Maria Luisa. Inutile dire quanto belli e curati fossero questi giardini e che varietà di piante ci fosse. Superati questi ultimi entro in nella Piazza e mi si apre quello che è uno spettacolo mozzafiato. Mi ci è voluto moltissimo prima di capacitarmi di come tanta bellezza potesse essere concentrata in quei 50.000 mq! Tutta la piazza è decorata con ceramiche bellissime e colorate e sormontata da 4 ponti che rappresentano poi i regni antichi spagnoli. Sotto i ponti scorre un canale navigabile in barca da chiunque volesse concedersi una pausa in puro stile San Valentino. Ci sono dovuto tornare altre due volte, una delle quali a notte inoltrata per metabolizzare tutto quello spettacolo. Ovviamente la zona è assolutamente tranquilla, come tutta la città, almeno nella parte più turistica dove io ho bazzicato. Dopo la piazza la tappa seguente è stata la Cattedrale l’annessa Giralda, la sua torre campanara. Entrambe sono visitabili, pena qualche “attimo” di coda per entrare. dalla Giralda si gode il panorama aereo della città. Di fronte alla cattedrale si possono invece visitare i bellissimi giardini dell’Alcazar, un palazzo reale in puro stile moresco circondato da fantastici giardini, grandissimi “impluvium” e numerosissime fontane con i classici sistemi di canalizzazione per l’umidificazione degli ambienti interni ed esterni, caratteristica tipica di questa architettura. Lascio la cattedrale e percorro il Ponte di San Telmo per attraversare il fiume e visitare l’altro lato della città, il quartiere, o barrio, di Triana. E’ questa la parte antica della città allo stesso tempo turistico per l’enorme quantità di locali lungo le direttrici principali, ma caratteristico per la presenza dei tanti palazzi che portano affisse le famose azulejos, come pure nel sud portoghese, le piastrelle bianco azzurre che riportano memoria dei matadores nati in quelle zone. Qui nasce la cultura gitana, quella del flamenco e della corrida. Il tratto che percorro è lungo abbastanza da farmi stancare! Cena in un locale attiguo al ponte San Telmo (omonima vineria) e poi un’ultima puntatina in Piazza di Spagna per la vista by night.

Le ultime ore della mia permanenza sono state dedicate alla visita della Casa di Pilato, con la sua curiosa storia legata poi a tutto il quartiere in cui la casa si trova e che riguarda poi le stazioni della Passione di Gesù. Anche questa è una costruzione completamente adorna delle bellissime ceramiche e giardini curatissimi. Mi resta ancora del tempo per riscendere lungo le viuzze del quartiere, perdermi per l’ennesima volta (non so perchè ma l’orientamento a Siviglia si perde facilmente, mappe alla mano. A proposito, io di mappe ne ho fatte fuori 6 perchè si disintegrano dopo 2-3 volte che le apri) e sbucare nuovamente alle spalle della cattedrale, affacciandomi però prima al famoso Bar AlfaAlfa che consiglio di visitare a sera inoltrata. Di qui risalgo verso Plaza de Toros dove svetta in bianco e ocra la più antica delle arene della Spagna, ma dove la corrida è stata proibita dalla fine dell’800. Bellissima anche questa, quindi vado soddisfatto a recuperare il mio trolley che è diventato talmente pesante che quasi non mi riesce di spostarlo..sono tentato di restare , Siviglia mi ha completamente rapito per tutto, per il clima, per la gente, per la elevatissima qualità della vita! Sono innamorato dell’Europa, e adesso ne sono praticamente sicuro: il cuore batte a sud! 10 e lode!

A Siviglia ho detto solo “arrivederci a presto”



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