Long weekend a Londra 3
Sfruttando un’ottima offerta della Ryanair per un volo A/R Pisa-Stansted a circa 55€, in un weekend di Febbraio, dopo diversi anni, sono tornato a Londra. Ho deciso, soprattutto nel secondo e nel terzo giorno della mia visita, di percorrere a piedi itinerari fuori dalle principali rotte turistiche, alla scoperta di alcuni dei quartieri della “vera Londra”. Visto l’alto numero di diari sulla capitale inglese, ho deciso di ripercorrere brevemente il mio percorso cercando soprattutto di dare qualche spunto a chi cercasse qualcosa di ‘inconsueto’.
Indice dei contenuti
Questo il mio itinerario in breve:
Sabato 11/2: il lungo Tamigi da Victoria Station al Tower Bridge e l’architettura moderna di Londra
Domenica 12/2: un breve giro in centro città e visita di alcuni quartieri benestanti di Londra (Mayfair, Belgravia, Chelsea)
Lunedì 13/2: alla scoperta dei quartieri Nord: Little Venice, Prime Rose Hill, Camden Town e Hampstead
Qualche consiglio pratico
Deposito bagagli Dopo essermi informato sulle possibili opzioni (e aver scartato tutte quelle a prezzi assurdamente alti), ho scoperto la presenza di un deposito bagagli alla Victoria Coach Station che fa pagare 5£ al pezzo per l’intera giornata: può essere utile per chi, come me, ha il check-in in serata o soggiorna lontano dal centro e non vuole tornare a recuperare i bagagli il giorno della partenza.
Mezzi di trasporto Sono eccellenti e frequentissimi. Consiglio assolutamente la Oyster Card, che è una tessera intelligente ricaricabile che calcola in automatico la tariffa spesa. È utilizzabile su bus, metro, ferrovia di superficie e molti treni. L’aspetto più positivo è che viene applicato un tetto massimo di spesa giornaliera. Anche per me che amo spostarmi a piedi, l’utilizzo dei mezzi pubblici è imprescindibile per raggiungere diversi quartieri. Le tariffe si basano sulle zone in cui si trovano le stazioni di partenza e di destinazione di ciascuna tratta.
Transfer da Stansted Ci sono molti bus, ma per non avere problemi per prendere il volo di ritorno può valer la pena spendere qualche pound in più per viaggiare con lo Stansted Express, un comodo treno che collega l’aeroporto con la stazione di Liverpool Street.
Pernottamento Per chi come me viaggia da solo (ma anche in coppia) e vuole ridurre sensibilmente la spesa per il pernottamento senza rinunciare a un minimo di comfort, suggerisco di valutare qualche zona nella prima periferia della città. Io ho prenotato tramite AirBnB a Beckenham, che è in zona 4, ma ha ben 3 stazioni ferroviarie che lo collegano al centro di Londra in circa 20 minuti. Per chi ama fare le ore piccole in città non è certamente la scelta migliore, ma per chi invece cerca una zona più tranquilla con un’atmosfera molto locale può essere una buonissima scelta.
Diario
Sabato 11/02
Dopo aver lasciato i bagagli al deposito della stazione dei pullman di Victoria Station inizio, sotto una leggera nevicata, la mia avventura londinese. Tramite Buckingham Palace Road arrivo al Buckingham Palace che osservo esternamente, per poi arrivare, attraversando St James Park, alle Houses of Parliament, che non avevo mai visto sotto la neve. Il Big Ben e la West Minster Abbey hanno sempre il loro fascino. Attraverso il Westminster Bridge e percorro il lungo fiume su Albert Embankment, superando la London Eye (che ha un prezzo assurdo) e London County Hall. La vita della capitale lungo la sua principale via d’acqua scorre a ritmi frenetici nonostante la nevicata che ora è piuttosto fitta. Riattraverso il Tamigi e decido di fermarmi alla Somerset House dove, dopo aver attraversato i bellissimi cortili, decido di entrare a visitare la Caurtauld Gallery: questa è una sorta di piccolo Museo d’Orsay di Londra, con un gran numero di quadri di impressionisti e postimpressionisti (ingresso 7£). La visita, per chi è appassionato di questo periodo artistico, è davvero molto bella.
Dopo aver mangiato una soup al caffè del museo, proseguo il mio percorso verso nord-est sul lungo Tamigi. Osservo l’esterno del Globe shakespiriano, rivalorizzato con maestria tipicamente britannica, per poi fare un tratto dell’innovativo Millennium Bridge, realizzato all’inizio del nuovo millennio con il contributo di Norman Foster. Sono quindi arrivato alla zona di Southwark, dove è possibile visitare gratuitamente anche all’interno la bella Southwark Cathedral, in forme gotiche, e i vicini mercatini alimentari. Si sta facendo buio, ma è forse il momento migliore per vedere la parte più moderna della città: lo Shard di Renzo Piano domina lo skyline con le sue forme aerodinamiche e il London City Hall si inserisce nella vista del Tower Bridge con coraggio, dando l’idea di una capitale che riesce ad armonizzare la propria storia con elementi di novità. Attraversato il ponte più famoso di Londra, arrivo anche all’originalissimo Gherkin, il ‘cetriolo’ di Norman Foster, uno degli esempi più brillanti di edifici ad auto-sostenibilità energetica (consiglio a tutti di leggere qualcosa in proposito). Contento di questo primo giorno londinese prendo la metro fino a Victoria Station per procedere quindi in treno fino a Beckenham dove, dopo aver fatto la conoscenza con i padroni di casa, mangio una steak con una Guinness al pub locale, il George’s Inn. Sono solo le 20:30 ma la cucina sta già chiudendo i battenti: le luci e le notti insonni di Londra qui sembrano lontanissimi.
Domenica 12/02
Piccola colazione e via in centro per la seconda giornata londinese: l’idea è di fare ancora un breve giro in centro-città la mattina (in realtà sono già quasi le 10 quando inizio a girare) e visitare poi un po’ di quartieri benestanti nel pomeriggio. Alle 17:30 poi ho appuntamento con un’amica che vive qui per andare a vedere una mostra al White Cube.
Anche oggi è freddo ma fortunatamente non nevica né piove. Parto dal Piccadilly Circus per arrivare in pochi passi a Trafalgar Square. Percorrendo un breve tratto degli Strands arrivo quindi a Covent Garden dove faccio un giro. Dedico un’oretta alla scoperta di Soho, uno dei quartieri più caratteristici di Londra (bella Soho Square) e centro culturale cittadino. Percorro un breve tratto di Oxford Street per poi tornare sui miei passi per andare a pranzo in una delle filiali di Franco Manca, dove per 10£ mi mangio una delle pizze migliori di Londra (buona anche per gli standard italiani) accompagnata da una birra. Dopo pranzo inizia il giro dei quartieri: Mayfair, con le sue attività commerciali e sue costosissime residenze in mattoncini rossi è, almeno nel mio immaginario, tipicamente londinese. Il mio giro prosegue quindi per Belgravia, con numerosi edifici neoclassici e, quindi, per Chelsea, con il Royal’s Hospital e King’s Road. Il giro di questi tre quartieri mi ha fatto scoprire la dimensione più residenziale di Londra, un aspetto troppo spesso trascurato nel classici giri turistici.
Con la metro faccio una fermata a St Paul, che oggi è in parte visitabile gratuitamente all’interno: la chiesa è certamente imponente, ma il suo stile barocco non si sposa troppo con i miei gusti. Splendida invece la mostra di Kiefer (un artista tedesco contemporaneo) al White Cube, in uno splendido allestimento, che visito insieme a Daniela. Le opportunità che offre Londra sono davvero numerosissime. Concludiamo la giornata con una sosta al pub e una breve cena insieme, dopo di che riprendo il treno per Beckenham.
Lunedì 13/02
Ultimo giorno a Londra e, dopo la solita breve colazione e aver lasciato di nuovo i bagagli alla Victoria Coach Station, prendo la metro per arrivare nella zona di Little Venice, un’area periferica punteggiata di piccoli canali. La zona è carina e particolare ma rimane un’area semplice e un po’ dimessa, il cui appellativo sembra quasi offensivo per la Serenissima. Con una bella passeggiata arrivo a Prime Rose Hill, dalla cui cima (raggiungibile con una comoda passeggiata di 5 minuti) c’è una bella vista sullo skyline di Londra da una prospettiva inconsueta: purtroppo, nonostante oggi sia una bellissima giornata, c’è un po’ di velatura e quindi non tutti i monumenti sono distinguibili chiaramente. Attraverso quindi il quasi confinante ed enorme Regent’s Park per arrivare a Camden Town, zona di mercato e shopping che non mi entusiasma particolarmente. Mangio un tipicissimo (e ottimo) fish & chips a un pub della zona, per poi prendere la metro in direzione Hampstead, zona ultra-benestante abitata da intellettuali e artisti. La zona è molto bella e vale la pena farci una passeggiata, mentre i prezzi degli immobili nelle agenzie raggiungono cifre inquietanti.
Mi sto avvicinando alla fine del soggiorno londinese, ma ho ancora il tempo (dopo un lungo tratto in metro) per una rapida visita a Canary Wharf, il nuovo distretto finanziario, che però non ha lo stesso fascino della Défense parigina. Decido di impiegare le ultime due ore a Londra per tornare in zona Houses of Parliament, per fare un giro in zona con la bella luce del tramonto. Una passeggiata per il White Hall e un pezzo degli Strands mi porta alla metro, che mi permette di tornare a Liverpool Street, dopo aver recuperato i bagagli, per prendere quindi l’espresso per Stansted. Alle 20:30 lascio il suolo britannico, contento di questa 3-giorni londinese, intensa e un po’ fuori dagli schemi.
Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it