Long weekend a Barcellona 2
BARCELLONA CITTà VIVA? VIVISSIMA!
Barcellona città viva. Sì, nel vero senso della parola.
Indice dei contenuti
Primo giorno
Partiti da Treviso e arrivati all’aeroporto di Barcellona El Prat dopo un’ora e quarantacinque minuti, una volta usciti dal terminal 2 abbiamo ritirato presso l’ufficio del turismo situato ancora all’interno dell’aeroporto, la conveniente Hola Bcn card al prezzo di € 19,08 con validità 72 ore e prenotata on-line diverse settimana prima. Un addetto alla reception con molta cortesia, ci ha spiegato dove prendere il treno e tram, nonché tutte le altre informazioni necessarie per poi scendere alla fermata Fontana situata nel quartiere Gracia. Il bed and breakfast dista cinque minuti da questa fermata e si trova in una posizione strategica. Comodissimo per spostarsi in qualsiasi parte della città. Eccezionale soprattutto per l’accoglienza ricevuta.
Essendo arrivati nel pomeriggio inoltrato, abbiamo deciso di visitare la parte del quartiere Gracia situata vicino il nostro alloggio. Dopo aver attraversato piccole piazzette, viuzze e vicoletti, siamo sbucati in Plaza de Gracia con la sua alta torre con l’orologio posta quasi al centro della stessa (sembra un campanile) e animata da tantissimi giovani seduti a consumare qualcosa all’esterno dei numerosi bar, caffè pub. Sedutici in un piccolo ristorantino, non potevamo fare a meno di consumare una squisita paella anche se non è il piatto tradizionale della Catalogna.
Ritornati in passeig de Gracia la percorriamo tutta notando gli eleganti negozi di moda ai suoi lati e che rimangono aperti fino alle ventidue. Ci sediamo in una confortevole veranda di un caffè a prendere un digestivo dopo l’abbondante e succulente cena .
Secondo giorno
Ci alziamo abbastanza presto perché abbiamo prenotato la visita alla Sagrada Familia alle 9,30. Ormai diventati esperti con orari e fermate della metro, arriviamo davanti alla Basilica puntuali. I lavori per la costruzione iniziarono del 1882 per volere dell’architetto Antoni Gaudì e sono tuttora in corso. Non supera l’altezza del Montjuic perché Gaudì volle che fosse inferiore di poco per non fare un affronto a Dio. Ci appare maestosa, stravagante. Le due facciate con la raffigurazione della natività (terminata da Gaudì) e crocifissione trasmettono un senso mistico. Il modernismo di Gaudì ci colpisce non poco e questo stile si nota in tanti palazzi di questa città. Mostriamo i nostri biglietti e mi indicano dove consegnano le audiogudia, utilissime in seguito. Entriamo e rimaniamo estasiati nel vedere le sue alte navate sorrette da colonne che sembrano strani alberi che innalzano i loro rami al cielo e il soffitto sembra essere fatto come le celle delle api, la cripta, l’abside… una meraviglia continua.
Usciamo dopo un’ora abbondante di delizioso sapere e ci avviamo alla Casa Batllò. Il prezzo del biglietto è un po’ più alto di quella della Sagrada familia ma abbiamo audio guida compresa. Esternamente è di una meraviglia unica. I fiori dal rosso colore messi fuori dai balconi ci lasciano senza parole nel vederli. E’ strana, proprio come la voleva Gaudì, tutta ondeggiante sia all’esterno sia all’interno. Non c’è porta, finestra, mobile che sia in linea diritta. Magnifico l’effetto dei petali di rosa (di carta) che, spinti da un ventilatore, creano un effetto a cascata. Usciamo e arriviamo in Rambla. Un lungo viale alberato ai cui lati passano le auto e che arriva sino al mare. Tante sono le persone che si guadagnano da vivere in questo luogo come i fiorai e fruttivendoli, i pittori che tentano di vendere le loro opere veramente belle, le statue viventi, i musicisti improvvisati. A metà percorso notiamo il mercato al coperto, forse, quello più antico: la Boqueria. Entriamo e rimaniamo affascinati nel vedere la sua vastità e i tantissimi banchetti coloratissimi di frutta esposta come fosse un’opera d’arte. Passando davanti ai banchi dei prosciutti e salumi, ci pervade un profumo che ci mette appetito, mentre altri venditori cercano di smerciare pesce di qualsiasi genere, comprese ostriche, carni fresche, spezie dal forte odore. Nei piccoli bar che si trovano tra un banco e l’altro ci si può sedere a consumare tapas e panini. Un’atmosfera folcloristica che ci mette allegria! Nel pomeriggio arriviamo in Placa Reial. Bella, tranquilla, con tante palme ai lati, la fontana al centro e i portici tutt’intorno. Con un po’ di pazienza, riusciamo a trovare un caffè con un tavolo libero. Arriviamo a Barceloneta e notiamo in lontananza la funicolare. Decidiamo di andarci il giorno dopo. Per il momento visitiamo velocemente un centro commerciale costruito sull’acqua in cui si arriva attraversando un lungo ponte. Rientriamo al B&B per riposarci un po’ perché alle ventuno ci aspetta la fontana magica. Scendiamo con la metro in piazza Espanya e andiamo a cena in uno dei numerosi ristoranti presenti in zona.
Finita la cena, arriviamo prima delle ventuno, orario previsto di inizio spettacolo e notiamo già da lontano un’infinità di persone sedute sulla scalinata del Palacio National. Facendoci largo tra la folla, arriviamo a circa 5 metri da lei. Improvvisamente, ecco l’acqua che comincia a fluttuare verso l’altro formando dei giochi. Parte la musica classica e il cambio continuo del colore la rende meravigliosa. Nonostante gli spruzzi che ci arrivano sulla testa, rimaniamo lì sotto incantanti da tanta bellezza per più di un’ora. Magica è dir poco.
Terzo giorno
Ci addentriamo di mattina nel Barrio Gotico, ossia il centro storico di Barcellona. Notiamo innumerevoli strette vie con palazzotti vetusti e negozietti tipici che mantengono ancora le insegne di legno di un tempo. E quando arriviamo davanti alla Cattedrale di Barcellona in stile gotico, ancora una volta rimaniamo estasiati da tanta imponenza. Dopo circa un’ora siamo a visitare un’altra cattedrale gotica, quasi austera, quella di Santa Maria detta Cattedrale del mar. Cattedrale amata da tutte quelle persone che prima di uscire in mare chiedevano alla Madonna di essere protetti. Lì vicino si trova il Palau de la musica catalana e quello che colpisce di più (esternamente) sono i suoi terrazzi con alte colonne colorate tra un piano e l’altro e i mosaici dai tanti colori sui soffitti. Tralasciamo questa visita perché l’entrata per i turisti di lingua italiana è prevista nel pomeriggio.
Verso le dodici arriviamo all’ingresso della teleferica del porto, dove, dopo un’attesa di circa un’ora, riusciamo a entrare in cabina. Da lassù si ha una vista mozzafiato sul mare e su tutta la città. Arriviamo sulla cima del monte Montjuic dopo circa quindici minuti, dove pranziamo in uno dei ristoranti presenti sul posto seduti su un terrazzo che guarda il mare. Rimaniamo in silenzio a contemplare il panorama che spazia dalla città all’infinito del mare.
Dopo circa due ore risaliamo sulla cabina della teleferica per scendere a Barceloneta. Percorriamo un viale adiacente alla spiaggia ancora affollata di bagnanti e, strada facendo, notiamo un particolare bar ricavato in un ex garage. Il suo arredamento è strano, come un bancale adagiato sul pavimento con sopra tanti cuscini come fosse una grande poltrona! La metro lì vicino ci aspetta per riportarci al nostro alloggio.
Verso l’ora di cena usciamo e approfittiamo per fare un ultimo giro nelle vie adiacenti Passeig de Gracia dove, tra innumerevoli ristorantini, pub, bar e negozi di ogni genere, troviamo una piccolissima bottega artigianale in cui facciamo un po’ di acquisti.
Rientriamo abbastanza presto perché il giorno successivo abbiamo l’aereo alle sette e dieci. Dobbiamo tentare di dormire un po’, sebbene la malinconia nel lasciare Barcellona sia grande.