Londra senza metro e …..

Il viaggio a Londra è stato uno dei più movimentati e comici che abbiamo mai fatto. Meditato da tempo, il 10/06/2009 mia moglie ed io ci rechiamo nella capitale britannica in occasione del nostro 1° anno di matrimonio. Partenza da Roma Ciampino alle ore 10:45 per Londra Stansted il mercoledì 10 giugno 2009 e rientro alle ore 12:45 del sabato...
Scritto da: ponzi.raf
Partenza il: 10/06/2009
Ritorno il: 13/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Il viaggio a Londra è stato uno dei più movimentati e comici che abbiamo mai fatto.

Meditato da tempo, il 10/06/2009 mia moglie ed io ci rechiamo nella capitale britannica in occasione del nostro 1° anno di matrimonio.

Partenza da Roma Ciampino alle ore 10:45 per Londra Stansted il mercoledì 10 giugno 2009 e rientro alle ore 12:45 del sabato 13 giugno.

Mercoledì 10 giugno Giunti a Ciampino con sufficiente anticipo partiamo con 1 ora di ritardo, ma questo rientra nella norma per chi è solito viaggiare. Il volo è con la Ryanair, che si conferma una buona compagnia low.Cost.

Arrivati all’aeroporto di Stansted optiamo per il pullman della Terravision che ci avrebbe condotto fino a “Liverpool Station”(l’altra opzione era il treno, ma con 10 minuti in meno costava quasi il doppio). Dopo circa 1 ora giungiamo a destinazione, entriamo in Stazione per comperare le travelcard (gli abbonamenti metro/bus che possono essere acquistati con opzione dalle 09.30 in poi risparmiando sul prezzo e costano circa 5£ al giorno a persona). Dopodiché troviamo la sorpresa, dirigendoci in direzione della famosa TUBE scopriamo che è chiusa; pensiamo a dei lavori in corso invece più tardi scopriamo che c’è lo sciopero di 48 ore. Ma la Londra super organizzata non si smentisce infatti del personale appositamente impiegato ci fornisce mappe e informazioni su come muoversi con i bus.

Così subito proviamo l’emozione di prenderne uno a 2 piani e fortunatamente riusciamo a sederci al 2° piano e al primo posto; sembrava di fare il tour della città.

Siamo nel cuore di Londra che ci appare da subito frenetica e piena di vita, ma congestionata dal traffico, infatti impieghiamo circa 2 ore per giungere al nostro hotel nei pressi dell’Hyde Park (normalmente 15 min. Di metro). Qui la seconda sorpresa: l’hotel “Seymour” non è esattamente come visto su internet; riceviamo una camera con 2 letti singoli invece che una matrimoniale, ma questa non è l’unica pecca infatti la camera è al 4° piano sena ascensore, con una scalinata stretta ed erta, il bagno di 1 m²,(sembrava quello del treno) e non era pulito.

Demoralizzati entrambi, decidiamo di iniziare la nostra avventura e armati di buon umore ci rechiamo all’Hyde Park, un immenso polmone verde, molto simile al Central Park di New York, dove i londinesi si recano per rilassarsi dal frenetismo della city.

Ammiriamo i famosi prati inglesi, gli alberi nella loro maestosità, ma anche gli scoiattoli, i cigni le anatre e tante altre specie di volatili a noi sconosciuti.

Attraversiamo Kengsinton, il palazzo di Diana e i monumenti a lei dedicati; percorriamo il canaletto che attraversa il parco fino all’uscita dove prendiamo il pullman verso Piccadilly Circus, la famosa piazza di Londra. La zona è piena di luci, turisti e non e trovandoci ancora spaesati ceniamo in uno dei tanti Pizza Hut, mangiamo bene e concludiamo con un ottimo dolce al cioccolato. Usciti dal locale ne avvistiamo subito un altro, il “Friday’s”, zeppo di persone e dall’aspetto invitante per questo ci andremo la sera successiva.

Seduti sotto la statua dell’angelo della carità cristiana (erroneamente scambiato da tutti per Eros) che sovrasta la piazza, organizziamo la giornata di domani dopodiché stanchi del viaggio ritorniamo nel nostro tugurio (l’hotel).

Giovedì 11 giugno Svegli dalle 8:00, con calma e dopo aver fatto colazione (buona, ma non tipicamente inglese perché non c’erano né uova né pancetta), ci rechiamo alla fermata del pullman, ma siccome siamo ancora nel pieno dello sciopero, attendiamo più di 15 minuti prima di intrufolarci all’interno del bus dalla porta posteriore dato che gli autisti inglesi bloccavano le porte anteriori in quanto gli autobus giungevano in fermata già pieni.

Ci rechiamo sulla famosa Oxford Street , piena di negozi per la gioia di mia moglie, e al primo che incontriamo già si perde più di un quarto d’ora.

Sono cira le 10:30 e la nostra prossima meta è il cambio della guardia al Buckingham Palace, affrettiamo il passo sostando un po’ di meno fuori le vetrine fino ad arrivare sulla Piccadilly poi attraversiamo il Green Park fino a giungere di fronte al palazzo Reale. Sorpresi troviamo moltissime persone che curiose come noi attendeva il cambio, che non si fa attendere infatti alle 11:30 in punto possiamo assistere uno dei momenti storici di Londra mentre il cielo si schiarisce e nasce una splendida giornata di sole che ci fa riporre nello zainetto ombrello e giacchetti.

Proseguiamo per il St James Park ( più piccolo ma non meno curato degli altri parchi), fino a giungere sulla Horse Guards Rd dove c’è il Churchill Museum, continuiamo fino ad una grande piazza utilizzata per le parate, la attraversiamo tutta proseguendo sotto un arco che ci fa sbucare sulla Whitehall , qui possiamo subito ammirare sulla sinistra Trafalgar Square mentre sul lato destro alla fine della strada ritroviamo il famoso e inconfondibile Big Ben. Iniziamo il nostro percorso dirigendoci verso la colonna sulla quale è posta la statua dell’ammiraglio Nelson quindi a Trafalgar Square, una piazza molto bella con dei grossi leoni ai piedi della colonna e subito ne approfittiamo per fare delle foto; in piazza c’e anche la National Gallery , (ingresso gratuito) che al suo interno custodisce dei capolavori quali i “girasoli di Van Gogh” e altre innumerevoli opere di Monet, Renoir e altri ancora.

Dai portici della galleria ammiriamo in lontananza, all’altro capo della strada il “Big Ben” che sarà la nostra prossima meta, ma è ora di pranzo e ci fermiamo da Mc Donald’s avvistato in precedenza da mia moglie. Anche se diffusi in tutto il mondo, curiosi di conoscere quelli inglesi siamo soddisfatti per la qualità delle patatine e dei panini novità davvero ottimi e dall’ottimo prezzo infatti pranziamo con 10£.

Continuiamo il nostro cammino verso l’icona di Londra, il famoso orologio, attigua alla Westminster Abbey, ma decidiamo con rammarico di saltarla perché desiderosi di giungere al Tower Bridge.

Seguiamo un itinerario a piedi consigliato dalla guida tascabile, il percorso è di circa 2 miglia ossia 3,2 km ma bellissimo: iniziamo attraversando il Tamigi e passeggiamo lungo la sua riva; centinaia sono le panchine dalle quali è possibile ammirare lo splendido panorama della città. Sono quasi tutte poste più alte del piano stradale per consentire la vista del panorama e su alcune di esse sono incise dediche a persone scomparse che amavano sedersi in quei punti. Meravigliati dalla vista delle imponenti Houses of Parliament proseguendo il nostro itinerario incontriamo l’altro simbolo della capitale la London Eye: la ruota panoramica, così invogliati anche dall’assenza di code vado a comprare i biglietti (17£ a persona) e ci avventuriamo in queste cabine di vetro e acciaio dalle quali si ammira un panorama mozzafiato. Il giro dura circa mezzora, terminato proseguiamo il percorso con delle piccole soste, sono quasi le 17:00 e sul nostro cammino ritroviamo la Tate Modern, il Millenium Bridge, una nave da guerra (anch’essa visitabile) e infine quasi alle 18:00 giungiamo al Tower Bridge; il famoso ponte che è davvero bellissimo e ci facciamo fotografare con quello sfondo incantevole.

Approfittando di quel leggero tepore lasciato dal sole ci sdraiamo sui prati adiacenti.

Dopo un po’ ripartiamo attraversando il ponte e sull’altra riva del fiume ci sono le Tower of London ,da visitare sicuramente durante il prossimo viaggio insieme all’abbazia; poi proseguiamo fino a Liverpool Street, nei suoi paraggi c’è “Tesco”, un supermercato dove è molto conveniente acquistare acqua, frutta etc.

La metro è ancora ferma, riprendiamo il bus fino a Oxford Circus e da lì scendiamo fino alla Piccadilly, ormai di casa facciamo un po’ di shopping nei negozi di souvenir sparsi nella zona. Girando nelle adiacenze ritroviamo l’imponente quartiere cinese con dei veri e propri varchi di entrata, un po’ più a nord il quartiere cambia: siamo nella red light zone; ci sorprende la vicinanza di questo quartiere alla Piccadilly Circus. Nel frattempo sono passate da poco le 21:00 e andiamo a cenare al Friday’s, il locale avvistato il giorno precedente; mangiamo bene, ci sono panini, primi e ottimi arrosti, anche il prezzo è ottimo (25/30 £ in due). All’uscita, sazi e esausti dopo aver ammirato i famosi cavalli di Apollo rientriamo in albergo.

Venerdì 12 giugno È il nostro anniversario, dopo colazione andiamo alla metro, e prendiamo la linea rossa, “la Central Line” fermata di “Lancaster Gate”. Finalmente è aperta e tutta la viabilità ritorna alla regolarità; per strada ci sono meno macchine, gli autobus meno affollati e non si vedono più i migliaia di londinesi che corrono per le strade per raggiungere il posto di lavoro.

Sono le 9:26, entriamo in metro, ma i nostri biglietti non sono ancora validi infatti non si apre il tornello; ricordo che le travel card off peak sono valide dalle 9.30 quindi attendiamo 4 minuti e curiosi ci addentriamo nella tube di Londra.

Le corse sono frequentissime e i vagoni molto comodi, dotati di sedili imbottiti con i braccioli, quasi ti dispiace dover scendere.

La nostra prima destinazione è St Paul Cathedral, imponente, si visita anche la cupola circa 450 gradini fino alla cima: la vista è mozzafiato.

La cattedrale ha anche una cripta dove tra i più famosi ritroviamo i resti del duca di Wellington e dell’ammiraglio Nelson.

All’uscita, considerato terminato il nostro percorso culturale iniziamo quello dello shopping, allora prendiamo la linea nera della metro e scendiamo a Camden Town, un quartiere molto caratteristico dove oltre al mercato è possibile degustare qualsiasi tipo di cucina, dal messicano al giapponese, dal brasiliano al cinese all’arabo etc…

Una particolarità che ci colpisce è proprio una fila di selle di motorini poste in fila che fungevano da sedili per mangiare e al di sotto un canale percorribile anche in battello.

Questo quartiere ci ha sorpreso molto soprattutto perché è così diverso anche se a poche fermate di metro dalla city.

Da lì a piedi (circa 20 minuti) ci rechiamo al Regent’s Park dove visitiamo il London Zoo, uno dei più antichi al mondo, ma anche qui si fanno pagare bene (£17 a persona).

Trascorse un paio di ore tra i variopinti uccelli, gli animali della savana africana nonché rettili, simpatiche scimmie e gli imponenti gorilla andiamo a Portobello a visitare l’omonimo mercato; il giorno preferibile è il sabato, ma siccome coincide con la nostra partenza anticipiamo a venerdì; è una strada lunga divisa a settori dove si trova praticamente di tutto, dall’antiquario all’abbigliamento agli alimentari. Ma non finisce qui, mia moglie vuole chiudere in bellezza agli Harrods. Giunti lì dopo aver cambiato di nuovo metro alle 17 e 40 mentre i negozi chiudono alle 19:00.

Così io e mia moglie ci dividiamo dandoci appuntamento all’esterno alle 19:00, ma il fato ci fa rincontrare al quinto piano dopo 15 minuti e mia moglie si rende conto che con le sue £ 30 non può comprarsi praticamente nulla.

Riscendiamo, fino a pianoterra dove c’e anche il monumento in onore della principessa Diana e del suo compagno Dodi ed è possibile anche lasciare una dedica.

Riprendiamo un bus per Piccadilly, lì decidiamo di provare l’esperienza di un pub inglese. Andiamo al Waxy o’ Connor (dal nome tipicamente irlandese); sono circa le 18:00, è pieno, all’interno è molto caratteristico; c’è persino un albero; si beve una buona birra con circa 3£ e poi ti siedi al primo tavolino libero. Molti pub sono affollati anche all’esterno, dove si raggruppano tutti i ragazzi che sorseggiano una birra. Inconsueto è l’orario, infatti la birra la usano a mo’ di aperitivo. Fatte le 20:30 ritorniamo al Friday’s (il locale è pieno, ma l’organizzazione è al massimo. Al momento della prenotazione ci danno un apparecchio che si sarebbe illuminato al momento del nostro turno), è il nostro anniversario quindi chiudiamo anche con un ottimo dolce. Si riconferma un’ottima scelta. Non sono ancora le 22:00 e ci domandiamo come fosse il Tower Bridge e il Big Ben di notte, così ci avviciniamo con la metro e possiamo ammirare queste bellezze tutte illuminate.

Molto suggestivo è il Big Ben con le Houses of Parliament; è scoccata mezzanotte e dopo i rintocchi dell’orologio tutte le luci si spengono.

Attraversiamo il ponte e troviamo un bus notturno (frequenti e precisi) che ci riporta fino all’albergo.

Sabato 13 giugno Giorno di partenza e altre sorprese.

Abbiamo prenotato il rientro a Stansted con il Terravision bus alle 09:35 da Liverpool station. Prima sorpresa: la sveglia, che per un problema al telefono non suona quindi invece che alle 07:00 ci svegliamo alle 08:00 grazie a mia moglie.

Così in maniera affrettata poniamo la nostra roba nelle borse quando, all’improvviso scatta l’allarme antincendio. A questo punto apro la porta della camera e trovo un signore che scende frettolosamente, mi affaccio alla finestra e ritrovo un gruppo di persone, così sollecito mia moglie anche perché desidero ritornare in Italia con le mie gambe.

Scesi giù alla hall, mi dicono che l’allarme è scattato in cucina a causa del troppo fumo prodotto dalla macchina dei toast. Dopo una veloce colazione ci rechiamo alla metro, per fortuna la stazione di Liverpool e sulla nostra stessa linea e alle 09:15 siamo lì.

Il bus parte in orario e in meno di un’ora siamo all’aeroporto. Qui dopo i dovuti controlli ci fermiamo a mangiare qualcosa da “Pret à Manger” e qui l’altra sorpresa, infatti appena ci mettiamo seduti riscatta un altro allarme antincendio, ci dicono di uscire dall’aeroporto e recarsi presso il punto di emergenza più vicino. Non sapevamo ancora il gate e ci dirigiamo verso una direzione che per fortuna corrisponde al gate del nostro volo.

Ripartiamo dopo un’oretta per Roma, il volo è regolare e giunge a destinazione anche in anticipo. Termina così la nostra “avventura” inglese, piena di emozioni e con tanta voglia di ritornarci.

Al prossimo viaggio Raf e Mary.



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