Londra non turistica
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Giorno 1
Si parte venerdì 27 Dicembre da Roma Ciampino con volo Ryanair delle 7.30 (una decina di minuti di ritardo ma nulla di scandaloso, per fortuna) prenotato direttamente dal loro sito in Ottobre per la cifra di 230 euro a/r a persona con un bagaglio da 15 kg in stiva, ormai salito alla stellare cifra di 50 euro (“SORVOLIAMO”) ma indispensabile considerato lo shopping che avremmo fatto nei giorni successivi; i saldi invernali a Londra cominciano il 26 Dicembre e noi non volevamo farci mancare nulla. Arriviamo a Londra Stansted alle 9.00 ora locale e, tempo di aspettare la valigia imbarcata e di ritirare 180 sterline dalla mia postepay (quando si è all’estero si possono ritirare l’equivalente di 250 euro al giorno, più o meno 180-190 £), siamo già su un pullman Terravision prenotato anticipatamente i primi di Dicembre per la cifra di 15 £ a/r a persona (ma di norma va bene anche la National Express, i prezzi sono quasi gli stessi a seconda dei giorni in cui si prenota). Per le 11.00 e poco più siamo a London Victoria e, poichè l’appartamento che abbiamo prenotato a Baron’s Court non sarà disponibile prima delle 17.00, decidiamo di non perdere il pomeriggio e lasciamo i bagagli alla poco distante Victoria Coach Station per 4 £ a bagaglio (2.50 £ fino a due ore, 4 £ fino a 24h); non fate l’errore di lasciarli al deposito bagagli di Vicotria Station, chiedono la bellezza di 9 £ a bagaglio. Lasciate le valigie, torniamo alla stazione di Victoria per comprare due Travelcard settimanali zona 1-2 al costo di 30 £ l’una: basta esibire una fototessera e l’ID card e il gioco è fatto (la preferisco all’Oyster, non devi starti a preoccupare di quanti viaggi fai e di andarti a riprendere i 5 £ di cauzione alla fine del soggiorno).
Con il bus 82 raggiungiamo velocemente Marble Arch, per dedicarci a un bel pomeriggio su Oxford Street a spasso tra negozi: siamo così presi dalla quantità di gente e di luci che ci dimentichiamo di pranzare! La pioggerellina che ci ha accolti all’arrivo ha lasciato posto a un piacevole sole invernale si sta da Dio. Per una piccola pausa ci rechiamo a uno dei miei posti preferiti, lo Yumchaa (45 Berwick St), dove servono dei tè sfusi che sono la fine del mondo e ci si può fermare una mezz’oretta per una deliziosa merenda. Rifocillati continuiamo il nostro giro tra il Primark, Disney Store e Lillywhites fino a che la fame torna a farsi sentire e verso le 7 entriamo nel carinissimo Flat Iron (17 Beak St, la traversa di Regent’s St che porta a Carnaby St)), dove servono una tagliata che è la fine del mondo: è la loro specialità e come portata principale servono solo quella, tu puoi scegliere il contorno e la salsa di accompagnamento). Le porzioni non sono abbondantissime, quindi non andate se avete una fame da lupi! I prezzi sono nella media per la zona. Finalmente torniamo a casa, un carinissimo studio flat prenotato tramite Airbnb al costo totale di 460 euro per una settimana (un vero affare considerando che siamo a inizio zona 2 ed è Capodanno!).
Giorno 2
Ci svegliamo la mattina di buon’ora, prepariamo un paio di panini prosciutto e formaggio (che bello avere Tesco e Sainsbury a meno di 5 minuti da casa :D) e ci dirigiamo a Regent’s Park, che inaspettatamente la maggior parte dei turisti con conosce il che è un vero peccato! Molti pensano solo ad Hyde Park ma questo parco è una delle cose più belle di Londra! Scendiamo con la metro proprio a Regent’s Park Station e infilandoci in park Square E. arriviamo a una delle numerose entrate del parco, la mia preferita! Subito ci accolgono diversi scoiattoli che spavaldi ci vengono in contro per scroccare qualcosa da mangiare (non dimenticate di armarvi di nocciole o anacardi si vi fate un salto, potreste avere diverse foto con scoiattoli su tutto il vostro corpo!): la cosa bella è che loro sono abituatissimi ai turisti e non hanno timore di avvicinarsi o arrampicarsi lungo le vostre gambe;) Giriamo liberamente ammirando la cura di questo gigantesco giardino (in primavera e in estate quando è tutto fiorito è uno spettacolo mozzafiato) finchè non ci imbattiamo nel The Garden Cafè, dove riusciamo a prendere due doppio espresso decenti per 3.50 £. Il nostro giro continua verso nord, fino a che non arriviamo all’entrata dello ZSL London Zoo su Outer Cir. Sfruttiamo le Travelcard fatte a Victoria e, esibendo il foglio stampato da qui (http://www.daysoutguide.co.uk/) paghiamo solo un biglietto ed entriamo in due, spesa di 21 £ (due biglietti sarebbero stata una spesa troppo onerosa per noi). Lo zoo è organizzatissimo e passiamo 2 ore circondati da ogni tipo di animale, riuscendo anche a vedere lo spettacolo dei pinguini alle 12.30 (e nel frattempo ci spariamo i nostri panini home made). Usciti dallo zoo, vogliamo dirigerci verso Covent Garden ma non per visitare il famoso mercato (già visto e rivisto) ma per perderci nel tantissimi negozietti delle vie meno conosciute ai turisti: Ednell St, Shelton St, Shorts Gardens e la fantastica Neil’s Yard, una vietta nascosta accessibile appunto da Shorts Gardens grazie a un cartello appena sul fianco del negozio “Benefit”. Sfruttiamo le ultime luci del giorno per fare qualche foto a questo angolo di arcobaleno, dove ogni palazzo ha un colore diverso: aracione, viola, giallo, sembra di essere al Alice in Wonderland! Si solo fatte ormai quasi le 16.00 passate e decidiamo di sbrigarci per raggiungere il vero motivo per cui siamo arrivati a Covent Garden, ovvero il Twinings Shop. Essendo una vera fanatica del tè pomeridiamo, non potevo farmi mancare una visita in questo piccolo ma ben gestito shop-museum risalente al 1706. Purtroppo è inverno e i negozi alle 17-17 30 chiudono, quindi facciamo giusto in tempo a comprare qualche confezione di tè particolare che dobbiamo lasciare il negozio. Il passeggiare ci ha stimolato una certa sete e ci mettiamo alla ricerca di un posto dove fermarci per una birra: passiamo casualmente davanti al The Delaunay, un posto adorabile dove ordiniamo due ottime birre per 5.50 £, una piacevolissima scoperta questo posto! Tornando verso Covent garden Station vediamo ancora un paio di negozi e poi decidiamo di avviarci verso casa, ormai stremati dalle camminate fatte. Per cena optiamo di restare a mangiare fuori e provare qualche bel ristorantino etnico nella zona vicino casa, prima del rientro (e conseguente svenimento che sarebbe seguito :P). La nostra scelta cade sull’Indian Express (3 North End Parade), un ristorante indiano di cui avevo letto delle ottime recensioni su Tripadvisor e che si è rivelato ottimo! prezzo modesti e qualità notevole, il curry è stato il più buono mai assaggiato. Con la pancia piena e qualche suovenir torniamo a casa e cadiamo in un sonno profondo.
Giorno 3
Anche domenica, come sabato, Londra è illuminata da un bellissimo sole con tanto di cielo azzurro senza neanche una nuvola! Decidiamo allora che è la giornata propizia per recarci in uno di quei posti che desidero vedere da tanto: il quasi sconosciuto Highgate Cemetery. E’ vero, l’idea di visitare un cimitero potrebbe di primo acchitto non stimolare la curiosità di alcuno…ma se solo provate a scrivere questo nome su google immagini, capirete che non è un semplice cimitero! E’ un luogo mistico, tutto avvolto dalla natura, radici e muschio ricoprono la superficie delle statue che sormontano le tombe, sembra un luogo avvolto da un velo di magia! Tempo di preparare un’insalata di pollo (ebbene siamo salutisti noi u.u), arriviamo a King’s Cross e prendiamo il bus 214 su Pancras Rd che in meno di 20 minuti ci lascia alla fermata di Oakeshott Avenue. Proprio dall’altro lato della fermata c’è questa vietta privata che, se attraversata tutta, sbucherà sulla via dell’entrata del cimitero (basta girare a sinistra una volta sbucati dall’altra parte) dove con 12 £ a persona (si, è vero, il prezzo è un po’ caro), potrete accedere a entrambe le parti del cimitero la West e la East (la West è senza dubbio la più interessante e vi accederete solo ed esclusivamente con la guida che spiegherà tutto sulle origini e le simbologie delle tombe all’interno del cimitero. Fidatevi, comunque, se vi dico che questo è il modo più veloce per arrivarvi;). La visita guidata dura un’ora circa, dopodiché siamo liberi di girare nella parte Est, dove possiamo ammirare la tomba di Carl Marx e fermarci su una panchina a pranzare. Finita questa piacevole e insolita “gita”, dove scatto una quantità strabiliante di bellissime foto, riprendiamo il bus 214 (la fermata è proprio dall’altro lato della strada rispetto a quella dell’andata) scendendo però nel pressi di Camden Town. Non riesco a fare a meno di concedermi almeno un pomeriggio qui ogni volta che mi reco a Londra! Trovo sia un posto dal fascino incomparabile (senza considerare che si fanno degli ottimi affari, mi rivolgo soprattutto allo shopping femminile!). Trascorriamo 2-3 ore a passeggiare fino a Camden Lock, poi facciamo un salutino a un nostro amico italiano che lavora da quelle parti e, sempre stanchissimi, torniamo a casa, organizzando una cena con le tipiche “pies” inglesi con pollo e funghi, noddles alle verdure e un paio di formaggi inglesi di cui non ricordo il nome, tutto comprato al Sainsbury e tutto ottimo!
Giorno 4
Non soddisfatta dello shopping fatto fino a questo momento (la visita da Primark il primo giorno si era rivelata inconcludente data l’enorme quantità di gente presente al suo interno che rendeva impossibile qualsiasi movimento), scopro che c’è un altro Primark vicino Hammersmith e io e il mio ragazzo ci passiamo praticamente l’intera mattinata, non prima di aver fatto colazione con degli ottimi cookies comprati da Millie’s proprio nel banchetto dentro la stazione di Hammersmith (secondo me sono i più buoni di Londra). Il negozio è senza dubbio più tranquillo di quello su Oxford Street, sia per il fatto che è mattina e sia per la posizione un po’ meno centrale. Sia io che il mio compagno facciamo degli ottimi acquisti (io, ovviamente, più carica di roba) e torniamo a casa per pranzo. Giusto il tempo di digerire appena, ci rimettiamo in marcia con direzione lo Westfield Shopping Centre. Che dire, anche se la maggior parte dei negozi sono fuori dalla nostra portata, vale la pena passare un paio d’ore nel centro commerciale più grande d’Europa, magistralmente addobbato e illuminato per il periodo natalizio. La stanchezza comincia a farsi sentire e così usciamo per tornare un attimo a casa a posare i pochi acquisti, prima di uscire nuovamente per andare a cena. Avevamo voglia di fish&chips e così, sempre ricorrendo a Tripadvisor, scoviamo dalle parti di casa nostra il Bayley’s Fish&Chips, un localetto con al massimo 13-14 coperti ma che serve secondo me questo piatto tipico inglese in maniera PERFETTA! Con 7 £ a persona hai la tua porzione di fish&chips e una bevanda (puoi avere la versione large per 1.50 £ se non sbaglio, ma noi abbiamo fatto fatica a finire la medium!). Consiglio vivamente questo posto a chi vuole assaggiare il VERO fish&chips senza spendere uno sproposito. Felici e sazi torniamo a casa, e crolliamo appena tocchiamo le coperte.
Giorno 5
E’ la vigilia di Capodanno, tutto freme a Londra. Noi ancora di più, perché alle 10.30 abbiamo una visita prenotata per “The making of Harry Potter” agli Warner Bros Studios a Leavesden, nella periferia di Londra. Alle 8.30 siamo già a Euston Station per comprare due biglietti andata e ritorno per Watford Juction (20 £ circa a persona andata e ritorno) e da lì, proprio appena usciti dalla stazione, un pullman tappezzato con foto di Harry Potter porta, in 10 minuti, le persone proprio fin davanti l’entrata degli studios per la modica cifra di 2 £ a persona a/r. Facciamo la fila, la trepidazione è alle stelle!!! Non voglio dire troppo su questo meraviglioso tour, solamente che per chi è fan della saga è un’esperienza indimenticabile! per 35 £ a persona (prenotare esclusivamente dal sito con ALMENO un paio di mesi di anticipo) si danno l’audioguida digitale (un piccolo concentrato di tecnologia touch) che ti accompagna mentre cammini nella Sala Grande, nei dormitori dei Grifondoro, nello studio di Silente. I soldi spesi li vale tutti, unica pecca è il negozio di gift alla fine del tour che ha prezzi troppo alti per pensare di portarsi via qualcosa in più di una tazza o una calamita. Più felici dei tanti bambini che stavano lì, assaggiamo finalmente la vera burrobirra e facciamo mille foto e video ad ogni dettaglio! Una volta usciti torniamo facendo il percorso inverso a Euston Station, sfruttando i 20 minuti di treno (assicuratevi sempre della durata del tragitto, essa dipende dall’orario del treno) per mangiare una modesta pasta fredda preparata la sera prima. Da Euston ci muoviamo verso Charing Cross, dove ci aspetta alle 15.00 lo spettacolo “Let it be” al Savoy Theater, un concerto cover band dei Beatles che ci lascia letteralmente senza parole! Ho deciso di fare questo per regalo di Natale al mio ragazzo, e ne siamo rimasti assolutamente soddisfatti! Lo spettacolo è durato 2 ore e mezza con la pausa, è stato un crescendo di emozioni e di coinvolgimento del pubblico! Anche questo lo consiglio caldamente se si hanno un po’ di soldi da parte (i biglietti per dove stavamo noi, diciamo fascia centrale rialzata, sono costati 65 £ l’uno!).
Riposati fisicamente dalle due ore e mezza seduti, facciamo una breve passeggiata per la Strand fino a che arriviamo al luogo dove avevo prenotato la cena di capodanno (in realtà gli inglesi non hanno la nostra concezione di “cenone”, ma da qualche parte si doveva pur mangiare e io non volevo assolutamente andare al fast food). Il luogo è lo Champagne + Fromage, un piccolo bistrò francese in 22 Wellington Street. Che dire, abbiamo ordinato una fonduta che era la fine del mondo! per non parlare dei salumi, dei formaggi con la confettura e di tutto il resto! Il conto è stato assolutamente onesto: due antipasti e una grande portata principale da condividere + l’acqua a 40 £ totali! Un altro posto dove tornare 🙂 Usciamo da lì per le 19.30 ed è ormai ora di avviarci verso il Big Ben, per cercare di accalappiare due buone posizioni per goderci i fuochi a mezzanotte. L’attesa è lunga, fortunatamente alleviata dall’incontro con una coppia simpaticissima di Perugia. Ad ogni rintocco di Ben saliva l’adrenalina, un tappeto enorme di gente riempiva per almeno un km tutta la zona intorno alla London Eye! Finalmente scattano le 00.00 e comincia lo strabiliante spettacolo pirotecnico, che per un quarto d’ora ci tiene con gli occhi incollati al cielo. Un’esperienza unica. Una volta terminato il tutto, impieghiamo un’ora e mezza per tornare a casa, ma tutto è ottimamente gestito dalle forze dell’ordine londinesi. Il miglior capodanno di sempre, senza dubbio.
Giorno 6
Ci svegliamo più o meno alle 12.00, ancora intronati dalla fatica delle 4 ore in piedi al freddo. Mangiamo qualcosa a casa e poi ci prepariamo per uscire, volevamo fare una passeggiata dalle parti del Tower Bridge e vedere il Saint Dunstain in the East Church Garden (cercate su google!), ma piove parecchio e questo inconveniente può essere risolto solo in un modo: musei. Decidiamo di trascorrere il pomeriggio visitando un paio di musei poco noti ai più, The Wallace Gallery poco distante da Bond Street e il London Museum tra Barbican e St. Paul. Entrambi bellissimi e gratuiti, ci fanno trascorrere un piacevole pomeriggio nonostante il tempaccio. Decidiamo di passare l’ultima cena in un pub particolare, The Blackfriar, andateci se potete perché ha delle ottime birre e il locale ha degli interni fantastici! Alle 21.00 siamo già a casa, prima di andare a letto facciamo le valigie perché il giorno successivo avremmo avuto il pullman della Terravision alle 9 30 a Victoria.
Giorno 7
Con tante esperienze in più ci avviamo a lasciare la nostra amata Londra, il volo è previsto per le ore 13.00.
Spero che questo diario possa costituire una fonte di buoni consigli per chi si appresta a tornare a Londra, una città che non smette mai di stupire.