Londra mordi e fuggi
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Volo e Trasferimenti
Cominciamo con il volo Ryanair, partenza da Treviso venerdì 12 novembre ore 22.40, ora di arrivo a Londra 23.45 ora locale. Ryanair vola sull’aereporto di Stanstead, che si trova circa ad un’ora dalla city, ma i mezzi per i collegamenti non mancano. Noi ci siamo organizzati con un taxi tutto per noi prenotato via internet, costo 69£. La scelta è ricaduta su questo mezzo innanzi tutto per la comodità di essere portati direttamente sulla porta di casa vista la tarda ora di arrivo e poi perché essendo in 5 la spesa è decisamente affrontabile. I collegamenti Stanstead – Londra comunque sono assicurati sia dai bus (ci sono diverse compagnie che coprono la tratta), anche notturni, sia da un treno, lo Stanstead Express che però termina le corse verso le 23 e comunque non è la scelta più economica. I biglietti, sia dei bus che del treno, possono essere acquistati on-line. In alternativa si possono prendere anche direttamente sul bus o in aeroporto a Stanstead. Trovate un banco della Terravision (compagnia di autobus convenzionata con Ryanair) anche all’aereporto di Treviso, quindi alla fine i ticket potete acquistarli anche all’ultimo momento. Il costo per tratta va da un minimo di 9£ della Terravision a un max di 15£ per il treno. Per il viaggio di ritorno noi opteremo proprio per il bus, linea National Express, che ferma anche a Finchley Station, comodissimo, 2 minuti a piedi dal nostro albergo. I biglietti li compriamo a bordo, le corse sono ogni 20 minuti, e il biglietto costa 10 £.
Albergo
Arriviamo all’aereporto di Stanstead in orario quasi perfetto, e, riunito il gruppo, in arrivo da 2 diversi aeroporti, troviamo il nostro autista che ci porta a destinazione. Abbiamo prenotato una tripla al Quality Inn Hotel in Frognal Road, una tranquilla traversa di Finchley Road, a 5 minuti a piedi dall’omonima stazione della metropolitana (linea Jubilee) e servitissima anche dagli autobus (la linea 13 vi porta fino a Piccadilly Circus o a Trafalgar Square, senza cambi) Il quartiere è West Hampstead, non centralissimo ma l’abbiamo scelto in quanto vicino all’abitazione di Marta, presso la quale alloggerà l’altra parte del gruppo. Scopriremo da subito che i mezzi di trasporto sono comunque efficientissimi e non ci faranno rimpiangere la scelta. Dedico subito 2 parole all’albergo che ho trovato perfetto, innanzi tutto per la posizione vicina a metro e bus, e nota particolare di merito va alla colazione, abbondante, e varia; ce n’è per tutti i gusti, sia se volete avventurarvi nella English breakfast a base di uova e bacon, sia se preferite la classica brioche e marmellata. La reception è aperta 24 ore su 24, la stanza dignitosa e pulita, anche se piccolina e con l’immancabile moquette, ma il voto finale è più che discreto. Prenotato tramite Booking.com l’abbiamo spuntata per 48€ a testa per notte, colazione inclusa, che comunque per Londra non è male.
In vacanza a Londra
Poche ore di sonno e siamo pronti ad affrontare il nostro sabato londinese. Andiamo a piedi a West Hampstead dove ci riuniamo con il resto del gruppo e siamo pronti per una colazione (la seconda per noi!) con Apple-Pie, servita rigorosamente con il gelato, caffè, succo ecc. Ecc…Insomma la partenza ce la prendiamo comoda, ma la giornata sarà lunga. Terminato di viziarci con il brunch londinese, prendiamo l’autobus (linea n.139) direzione Baker Street perché la metropolitana nel week end è sottoposta a lavori per le olimpiadi del 2012 e di conseguenza molte linee sono parzialmente o completamente chiuse (è il caso della Jubilee). Questa situazione però ci ha permesso di apprezzare pienamente il servizio di autobus, che sono frequentissimi, puntuali, collegano tutti i punti della città e soprattutto vedere la città da uno dei classici Red-buses a 2 piani….non ha prezzo. A differenza della metro inoltre i bus fanno anche servizio notturno, ad ogni fermata ci sono orari e linee, una volta capito il meccanismo è facilissimo orientarsi. Consiglio vivamente di sfruttare questi mezzi in sostituzione della metro, munitevi solo di una mappa anche dei bus, la potete trovare alle stazioni metro, così potrete studiare i vostri spostamenti panoramici” per la città . Il biglietto per una corsa si può fare a bordo (2 £) o ai distributori automatici che si trovano accanto alle fermate. Ovviamente la scelta più economica risulta essere o il biglietto giornaliero, che vale x metro e bus, o la Oyster card che è una carta ricaricabile, o uno dei pacchetti turistici per 3 o più giorni. Li potete fare ad una qualunque stazione metropolitana. Dato che noi ci fermeremo solo 2 giorni optiamo per il biglietto giornaliero, costo 5,60 £.
Prima tappa a Baker Street non può che essere la casa-museo di Sherlock Holmes, non possiamo perderci la foto di rito con cappello e pipa, per qualcuno di noi è un must irrinunciabile… In realtà saltiamo la visita al museo e ci accontentiamo di visitare il negozio attiguo, in perfetto stile londinese di fine ‘800, dove troverete graziose idee regalo. Ma per lo shopping vero e proprio a Londra c’è da sbizzarrirsi, non fermatevi certo qui! Smarcata questa tappa d’obbligo, da Baker Street ci dirigiamo alla Waterloo station, stavolta con la metro e da qui usciamo firettamente lungo il Tamigi passando tra artisti di strada, bancarelle e file di turisti in coda per salire sulla London Eye, l’altissima ruota panoramica che consente di godere di una emozionante vista sulla città, per chi non soffre di vertigini come me! Mentre 2 di noi scelgono di provare l’ebbrezza di questo panorama gli altri proseguono verso il Big Bang e la House of Parliament, enorme, maestosa, elegante da’ quasi l’impressione di essere circondata da una luce brillante che spicca sul grigio del cielo Londinese. Dietro il Parlamento si può scorgere la Cattedrale di Westminster, che ha fatto da cornice ai matrimoni reali più famosi. Per me è la prima volta a Londra, gli altri sono già esperti quindi passiamo oltre ma mi riprometto di tornarci per visitarla meglio ma non ce ne sarà più il tempo purtroppo. Proseguiamo la passeggiata lungo la Parliament Street, la grande arteria che porta direttamente in Trafalgar Square e lungo la quale abbiamo modo di imbatterci in una cerimonia commemorativa dei caduti della seconda guerra mondiale. Ci sono cornamuse, kilt e…il Principe Carlo! Incredibile, non sono ancora trascorse 24 ore di permanenza in questa città e abbiamo già avuto l’occasione di vedere una testa coronata, che soddisfazione!
Dopo le foto di rito per testimoniare questo “incontro”, proseguiamo verso la Horse Guards House davanti alla quale troneggiano 2 guardie a cavallo, impassibili davanti alle centinaia di flash; i cavalli in realtà sono un po’ meno impassibili, ma come dargli torto, sono alla mercè di turisti che li toccano, li accarezzano e li fotografano in continuazione. Superate le guardie a cavallo ecco finalmente Trafalgar Square, con la colonna dell’ammiraglio Nelson al centro e, davanti a noi, la National Gallery. Questa piazza è forse l’angolo di Londra che mi è piaciuto di più, un po’ perché stranamente ricordavo ancora abbastanza bene la storia di Nelson dai tempi della scuola, un po’ perché effettivamente si ha l’impressione di essere in un punto nevralgico della città. Qui infatti si trovano molti dei simboli londinesi. La piazza ospita dal 1824 la sede della celeberrima National Gallery. A sud della piazza trovate l’Admiralty Arch, monumentale cancello che dà accesso a The Mall, il viale delle parate ufficiali della famiglia reale, che conduce direttamente a Buckingham Palace. Dalla parte opposta invece parte un’altra importante arteria di Londra: lo Strand. La colonna centrale è l’altrettanto noto monumento dedicato all’ammiraglio Nelson, ricorda la Battaglia di Trafalgar, in cui l’ammiraglio sconfisse le flotte di Francia e Spagna, durante le guerre napoleoniche. D’inverno, in questa piazza, viene eretto un enorme albero di Natale, ma purtroppo siamo in anticipo di qualche settimana e non facciamo in tempo a vederlo.
Giunta l’ora del pranzo mi sottopongo al rito del fish&chips in un bel pub nei dintorni di Trafalgar; non ricordo il nome del locale ma di pub ce ne sono talmente tanti che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dopo che il gruppo si è ricomposto per pranzo, ci suddividiamo di nuovo in 2, matricole e veterani! Noi andiamo alla National Gallery, i musei a Londra sono gratuiti, incredibile ma vero. I dipinti della National Gallery appartengono al pubblico e si possono ammirare liberamente le sale di questo edificio e i capolavori che vi sono custoditi. C’è anche lo spazio per una leggera puntina di nazionalismo: i “nostri” Tiziano, Raffaello, Botticelli, Leonardo Da Vinci, Caravaggio, insieme a numerosi altri artisti italiani, riempiono diverse sale ma ovviamente si possono ammirare capolavori internazionali, gli impressionisti francesi, con Monet, Pissarro, Renoir, Cezanne o la pittura fiamminga di Veermer e Van Dyck, e poi ancora Van Gogh, di cui finalmente vedo dal vivo i Girasoli. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Un solo consiglio: non fate il nostro errore di aver dedicato un pomeriggio di “bel tempo” a questa visita. Tenetevela per quando pioverà, è quasi sicuro che vi imbatterete in almeno qualche ora di pioggia durante un soggiorno londinese. Uscite dalla National Gallery ci dirigiamo a piedi lungo il Mall, direzione Buckingham Palace. Ormai si sta facendo buio quindi riusciamo ad ammirarlo solo da fuori, però ne possiamo apprezzare se non altro l’illuminazione by night. Peccato, altro motivo per tornare a Londra! Si è fatto tardi e dobbiamo rientrare in albergo per prepararci, ci aspetta una serata impegnativa per festeggiare il compleanno di Marta.
Dopo una doccia veloce e un tè caldo (le camere del Quality Inn offrono anche bollitore in camera con bustine di tè annesse) siamo pronte per uscire di nuovo, linee 13 e 31 per arrivare a Chalk Farm, ritrovo di tutto il gruppo. La compagnia è numerosa, composta da amici inglesi e italiani che vivono a Londra, oltre a noi 5 turisti di un week end. Cena prenotata in un ristorante greco, ce la caviamo con 25 £ a testa, discreto, e poi serata danzante in un bel locale, the London Groove a Southwark, 10 £ l’ingresso, 2 £ il guardaroba. All’ingresso veniamo perquisiti, ci controllano le borse e mi obbligano a lasciare la mia inseparabile bottiglietta d’acqua ….va beh, accettiamo queste misure un po’ estreme di sicurezza pur di lanciarci nelle danze! Locale molto raffinato, bella gente, elegante, però la musica alla fine è un po’ monotona per i nostri gusti, il genere che prevale è l’hip hop e R&B, quello più “cattivo”; sono pezzi troppo poco noti per le nostre attitudini da ballerini, ma trascorriamo comunque un paio d’ore divertenti in compagnia.
Quando usciamo piove, e vista l’ora (sono le 3 del mattino) ci convinciamo a prendere un taxi. Il classico cab nero può portare fino a 6 persone, però siamo rimasti in 7 quindi ci dobbiamo dividere in 2 taxi. Costo dell’operazione 28 £. Arriviamo in albergo abbastanza stravolte dalla giornata, c’è giusto il tempo per darsi la buonanotte e crollare.
La domenica ci svegliamo sotto i migliori auspici: piove e noi abbiamo in programma la visita al mercato di Camden Town. Dopo una abbondante colazione inglese prendiamo il solito autobus e ci godiamo la vista della città all’asciutto fino a Camden. Che dire di questo posto: io ne sono rimasta entusiasta, a mio avviso è una tappa che non si può perdere. Non è un mercato normale, è costituito da una serie bizzarra di negozi con vere e proprie opere d’arte che ne decorano le facciate esterne, nonché da bancarelle di tutti i tipi. Ma la vera perla a mio parere è il tunnel denominato Horse Gallery, il regno del vintage, degli artisti, del mercato etnico, delle cucine internazionali. Impossibile non fermarsi a mangiare qui, tutti ti invitano ad assaggiare le loro specialità, alla fine ci arrendiamo anche noi e pranziamo in piedi sotto un precario riparo dalla pioggia pur di partecipare a questa festa di colori e odori. Consiglio spassionatamente di andarci, forse non è uno dei simboli londinesi, ma è davvero un angolo da vedere, soprattutto per dell’ottimo shopping. Purtroppo la pioggia non accenna ad abbandonarci. Ci riscaldiamo con un caffè prima di separarci di nuovo. Il gruppo “matricole” raggiunge di nuovo il centro, abbiamo ancora mezza città da vedere e il tempo stringe. Prendiamo la direzione della St. Paul’s Cathedral, che con la sua imponente cupola è una delle mete londinesi più famose. Entriamo, essendo domenica è in corso una funzione e possiamo godere delle voci del coro che riempiono le alte navate diffondendo un’atmosfera…..gotica. L’interno è maestoso ma non possiamo proseguire oltre a causa della funzione in corso, credo però che ne valga decisamente la pena. Tra l’altro qui si trovano le tombe di inglesi famosi come il pittore Turner e lo scrittore Fleming, per cui , avendone il tempo, è sicuramente una conoscenza che vale la pena approfondire.
Quando usciamo finalmente ha smesso di piovere quindi ci dirigiamo a piedi verso il Millenium Bridge, un ponte esclusivamente pedonale, fabbricato in acciaio, dal quale si gode una bellissima vista su London Bridge, Tower Bridge e sulla City moderna. L’estremità nord del ponte si situa giusto sotto la cattedrale di St Paul. L’allineamento del ponte è tale che offre una bellissima vista della facciata sud della cattedrale.Arrivate all’altra estremità del ponte possiamo vedere il teatro Globe e la galleria d’arte moderna Tate, che ovviamente non avremo tempo di visitare. Su questo lato del Tamigi si respira un’aria di Londra veramente “old style”. Taverne, locali, edifici, tutto qui ha un sapore passato, accentuato dal fatto che ci arriviamo all’ora dell’imbrunire; con l’illuminazione artificiale ancora debole questa sponda del fiume è molto romantica. Data la tregua che il meteo ci ha concesso ci godiamo ancora un po’ la passeggiata prima di prendere nuovamente l’autobus diretto alla Tower of London. Arriviamo troppo tardi e non ci è possibile entrare: a giudicare dall’esterno questo vastissimo palazzo reale offre sicuramente molti spunti e scoperte interessanti. Ci dobbiamo accontentare di ammirarlo da fuori, illuminato, con il Tamigi a fargli da cornice, sullo sfondo il Tower Bridge e dall’altra parte del fiume la city moderna: davvero un quadro notevole. Giunti fin qui non ci si può privare se non altro dell’esperienza di attraversare a piedi il Tower Bridge. Questo enorme ponte levatoio, in stile gotico vittoriano risale alla fine dell’800, ed è davvero affascinante. Volendo si possono anche visitare le 2 torri che lo dominano, basta salire i 300 gradini che portano in cima, dove si trovano anche 2 musei, sulla storia dei ponti e sui vecchi ingranaggi in uso fino al secolo scorso. Il mio solito senso di vertigine unito al tempo che stringe ci fanno proseguire oltre. Dopo il Tower Bridge, ultima tappa del nostro breve tour londinese non può che essere Piccadilly Circus. Questa piazza è un tripudio di gente, luci, immagini e suoni che provengono dai display sugli edifici che la circondano: l’impatto visivo è un po’ quello di Time Square a New York. Nostro obiettivo primario qui è il negozio di tè Witthard: per gli estimatori di questa bevanda e per chiunque non voglia esimersi dal portare a casa del buon tè dalla migliore tradizione inglese potete trovare diverse fraganze in foglie o in bustina ed è possibile anche effettuare degli assaggi. Inoltre ci sono anche cioccolata, infusi e molte idee regalo. Negozio piccolissimo ma davvero carino. Comprato il tè, ci dirigiamo verso Regent’s street, non è più ora di shopping ma solo guardare le vetrine dei negozi che si trovano in questa famosa arteria cittadina è uno spettacolo. Gli addobbi di Natale forse contribuiscono ad arricchire ciò che probabilmente è già ricco di per sé tutto il resto dell’anno, l’effetto è sfavillante. Svoltiamo in Carnaby Street, altra strada simbolo di Londra, illuminata a sua volta dalle ricche vetrine dei negozi e dalle luci natalizie, prima di rifugiarci per la nostra “ultima cena” ludica in un’accogliente Steack House. A dire il vero non mangiamo niente di indimenticabile ma essendo il luogo della nostra ultima divertentissima serata a Londra ne serbiamo sicuramente un ottimo ricordo!
E così purtroppo siamo giunti al momento dei saluti e con rammarico ci accomiatiamo dai nostri amici prima di riprendere l’autobus 13 che ci riporterà per l’ultima volta in Finchley Road. Salutiamo Londra, sperando di tornare presto per scoprire tutto quello che ci siamo lasciati alle spalle.