Londra, la città delle apparenze
Il primo giorno, avendo l’albergo nel Westminster decidiamo di non usare mezzi pubblici e di spostarci a piedi. Giusto il tempo di posare gli zaini e darci una rapida rinfrescata e subito ci dirigiamo verso Buckingham Palace. Arriviamo giusto nel momento del cambio della guardia che non è particolarmente entusiasmante, ma comunque da vedere. Dopo aver visto la residenza reale ci incamminiamo verso il Big Ben passando attraverso l’incantevole St. James’s Park. Purtroppo è l’unico parco che siamo riusciti a vedere per bene e devo dire che merita davvero, sembra incredibile che nel cuore di una città enorme come Londra si possa trovare un tale paradiso naturale, con scoiattoli e vari animali che ti passeggiano accanto! Attraversando il parco arriviamo presto sotto il Big Ben, facciamo un giro intorno alla House of Parliament per le foto di rito e ci dirigiamo verso il London Eye, anche se rinunciamo a salirci. Era ancora molto presto così decidiamo di andare a Trafalgar Square per osservare la splendida piazza e fare un rapido giro nella National Gallery (io e Dario non siamo grandi esperti d’arte per cui un giro nella sezione 1800-1900 ci ha soddisfatti). Rapiti dalla bellezza di Londra decidiamo di proseguire per Piccadilly Circus e decidiamo di fare un giro nel centro commerciale Trocadero, un immenso edificio con negozi, sale gioco e piste da bowling all’interno. La sera ormai incalzava così decidiamo di ripercorrere la strada a ritroso per tornare in albergo per riposarci. Durante la strada ci fermiamo a chiacchierare con degli italiani che avevano sentito il mio colorito commento alla vista del prezzo di una pizza Margherita… Ben 6,20 sterline!!! Ripercorriamo il parco di cui eravamo ormai innamorati e ci meravigliamo per il poco traffico e le tante persone che fanno jogging. Torniamo in albergo distrutti dai 12 chilometri percorsi durante il pomeriggio (avevo un conta-passi legato alla cintura per rendermi conto delle distanze che avremmo percorso durante la vacanza… In tre giorni ben 39.14 km!!!). Dopo esserci riposati un oretta usciamo, eravamo molto stanchi così decidiamo di restare nei dintorni dell’hotel e ovviamente facciamo la cavolata che fanno tutti gli italiani all’estero… Entriamo in un ristorante italiano, o che si spaccia per tale, sperando di trovare un po’ di calore meridionale (gli inglesi sono un po’ freddini) ma soprattutto qualcosa di buono da mangiare… Ma cosa ci sarà saltato mai in mente??? Ovviamente mangiamo dei pessimi ravioli e una pizza gommosa da dimenticare, però il cameriere era davvero italiano (l’unica cosa autentica del locale!) e ci facciamo quattro chiacchierare. Il mattino dopo ho un po’ di mal di pancia, postumi di una finta cena italiana, ma non mi faccio scoraggiare e dopo aver passato una mezzoretta buona in bagno a chiedermi che fine avesse fatto il bidet, ci rimettiamo in marcia. Facciamo un’abbondante colazione inglese in un ristorante nella stazione e ci avviamo a prendere l’underground. Noi abbiamo preferito fare un biglietto giornaliero al modico prezzo di 5.30 sterline, secondo me molto più conveniente delle varie card (vedi Oyster card) che tutti consigliano.
Oggi in programma c’è il British Museum che ci affascina con le sue mummie. La mattinata scorre veloce, ma riusciamo a vedere gran parte del museo. Verso ora di pranzo ci dirigiamo verso la cattedrale di St. Paul, molto bella, ma una volta dentro scopri che se vuoi fare tutto il giro devi pagare 10 sterline… Ci sembra assurdo pagare per visitare un luogo che più di ogni altro dovrebbe essere gratuito, così decidiamo di andar via e dirigerci verso i ponti che avevamo deciso di vedere. Primi fra tutti il Millennium Bridge. Una volta lì ovviamente decidiamo di fare un salto alla Tate Modern, dopo di che proseguiamo verso il London Bridge, scoprendo una parte di Londra davvero pittoresca, fatta da stretti vicoli e atmosfere a volte anche tetre e affascinanti (incontriamo il museo della prigione che però è a pagamento e decidiamo di non visitare) che ci rimandano con la mente al film “Sweeny Todd”. Alle quattro del pomeriggio ci ricordiamo che dovevamo pranzare così ci fermiamo in un pub davvero carino, situato sulla riva del Tamigi, poco distante dal London Bridge, dove ordiniamo il più classico piatto inglese, Fish and Chips. Finito il pranzo tardivo prendiamo la metro verso Camden road, un posto di cui ci avevano parlato. Ci eravamo chiesti per due giorni che fine avessero fatto i colori,i giovani, il caos ed ecco ritrovato tutto in questa strada piena di vita con negozi e mercatini ovunque. Dopo una lunga passeggiata in una Camden road piena di colore e profumo di incenso, torniamo in albergo per riposarci prima di andare all’Hard rock cafe. Una volta lì riusciamo miracolosamente ad ordinare subito, veniamo serviti da Rob, un cameriere davvero simpatico che alla fine della cena (ottima, ma ancora fritto!!!) ci regala due biglietti per visitare il piccolo museo dell’Hard Rock situato nello shop di fianco, cosa che facciamo il giorno dopo, incontrando di nuovo tanta simpatia. Decidiamo di tornare a piedi in albergo per vedere un po’ la vita londinese a luci spente… Beh in quella zona (da Hyde park a Victoria station) non ce né molta di vita, anzi non ce n’è affatto. Solo nei pressi della stazione incontriamo qualcuno, meravigliandoci delle molte ragazze che girano da sole di notte (io qui a Bologna ho paura di uscire sola dopo una certa ora…). Il mattino dopo prendiamo i nostri zaini e lasciamo l’hotel. E’ il nostro ultimo giorno a Londra e il bel tempo che ci aveva accompagnati per i primi due giorno lascia il posto ad una leggera pioggia. Decidiamo di rifugiarci nel museo della scienza che ci cattura per quasi tutta la giornata. E’ bello ed interessante ma vi sconsiglio l’imax cinema 3D perché è a dir poco noioso!!! Stanchi decidiamo di riposarci un po’ nella Victoria Station (ormai è casa nostra) e poi andiamo all’Hard Rock shop. La sera ci deliziamo con lo splendido panorama offerto dal Tamigi illuminato dal London Eye, e facciamo ancora qualche foto sotto il Big Ben. Prendiamo il Terravision delle 23:00, ancora puntualissimo, e passiamo la notte a Standsted, il volo è di mattina molto presto. La nostra vacanza è stata perfetta, non abbiamo avuto inconvenienti e ci siamo divertiti molto.
Vi starete chiedendo perché ho scelto di intitolare la mia recensione “la città delle apparenze”… Beh è semplice… Londra è una città incantevole, come vi si arriva sembra di essere su un altro pianeta: poco traffico, niente cartacce a terra, tutti molto educati e ordinati (soprattutto in metro), ma poi ci si rende conto che manca il calore, manca un tocco di altruismo in più… Insomma è un’educazione totalmente di facciata! Ovviamente non voglio dare giudizi, anche perché sono stata lì per troppo poco, ma questa è l’impressione che si ha. Mi è capitato di assistere ad una scena in cui ad un ragazzo cadeva il ticket della metro e il signore accanto, un tipo distinto, invece di restituirlo lo ha messo via, quando ho visto il ragazzo che si guardava attorno in cerca del suo biglietto gli ho fatto capire che ce l’aveva il tipo di fianco… Insomma cosa gli costava restituire il ticket invece di buttarlo via visto che sapeva che apparteneva a quel ragazzo??? e chi è stato a Londra sa che il biglietto serve sia per entrare che per uscire dalla metro, pena una multa! … In ogni caso andate a Londra e godetevi le bellezze architettoniche che offre perché ne vale decisamente la pena!!! Anna