Londra in tre giorni

In giro per le vie della capitale inglese tra musei, pasticcerie e il palazzo di Hampton Court
Scritto da: brabam
londra in tre giorni
Partenza il: 09/02/2012
Ritorno il: 14/03/2012
Viaggiatori: 1
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A febbraio mi sono dovuto recare a Londra per un summit, che si teneva sabato11 nelle strutture dello stadio di Twickenham. Durante la scelta dei voli Ryanair non ho potuto fare altro che scegliere il volo di andata Genova Londra del giovedì 9 ed il volo di ritorno martedì 14 Febbario, in quanto non ce n’erano altri disponibili. Il prezzo, inclusa l’assicurazione ed il check-in online, é sempre molto basso ed incredibile, ma si può fare uno sforzo ed accettarlo…

Giovedì 09.02.2012 Genova – Londra

Parto da casa con un intercity che mi porta comodissimamente alla stazione di Genova Brignole. Proprio fuori della stazione c’é il Volabus che, con una tariffa di 12 Euro A/R garantisce i collegamenti con l’aeroporto di Genova-Sestri Ponente Arrivato al terminal mi concedo la pausa pranzo al ristorante self-service (ottimo e assolutamente a prezzo: lo consiglio a tutti). All’ora stabilita l’aereo decolla e mi porta alla volta della cara e vecchia Inghilterra. Alle 16.30 ora locale atterro e mi reco fuori dall’aeroporto di Stansted alla fermata Terravision, che è un vettore bus molto a buon prezzo (il meno caro) che, con una tariffa di 14 sterline a/r garantisce i collegamenti con Victoria Station e/o Liverpool Street Station. Alle 19.00, superato il traffico dell’ora di punta, il pullman raggiunge Victoria, dove mi precipito alla Metropolitana per fare l’abbonamento settimanale (conviene: con 49 sterline si viaggia a qualunque ora, con treno/treno di superficie/bus/metro, entro le aree dalla 1 alla 5). Infatti io mi devo recare alla fermata di Oakwood, penultima stazione in direzione nord della Piccadilly Line. Il viaggio in metro dura una cinquantina di minuti ed una quindicina di stazioni (Londra é molto estesa e le distanze di conseguenza… quindi dimentichiamoci di sbrigare ogni faccenda in una mezz’oretta, perchè gli spostamenti, seppur facili, non sono veloci). Arrivato ad Oakwood c’è John, il proprietario del B&B, ad attendermi. Nevica, il paesaggio e bianco e candido. Sono le 20.00 e la gente é già tutta a casa a vedere la tv. L’auto percorre la distanza tra la stazione e la via del mio b&b in pochissimi minuti. Il cottage é molto accogliente e caldo. Silvana, la moglie di John, mi accoglie altrettanto calorosamente, dopo avermi fatto indossare le ciabatte (per non sporcare la moquette). I proprietari di casa sono molto gentili e mi offrono una cena a base di panini e pomodori, che apprezzo tantissimo (vista l’ora e la fame). Conversiamo amabilmente e ci raccontiamo aneddoti degli ultimi 7 anni (ero già stato loro ospite nel 2005). Poi la stanchezza ha il sopravvento e mi ritiro nella splendida ed accogliente camera che mi hanno preparato.

Venerdì 10.02.2012 in giro per Londra

Sono le 08.00, dalla finestra vedo un paesaggio bianco candido. E’ nevicato molto e sembra di essere a Natale. Il cottage di John e Silvana si trova in una zona residenziale di Londra, dove non esistono condomini ma solo cottages ad un piano+mansarda, ognuno con il proprio giardino davanti e dietro, il tutto in puro stile “british”. Qui si respira veramente aria di Inghilterra “old style”, dove i londinesi vengono a cercare un po’ di pace e quiete dal caos del centro. La colazione continentale preparata da John é impeccabile ed abbondante (ho scelto questa a discapito di quella inglese, un po’ troppo pesante di prima mattina). Conversiamo amabilmente e poi, verso le 10.00 mi preparo per raggiungere il centro città. Percorro la distanza a piedi fino alla stazione della metropolitana in circa 10 minuti, superando montagnole di neve fresca e candida. E’ freddino, più del solito, e mi godo la sciarpa e lo scaldacollo. Arrivato in centro esco subito a Piccadilly Circus, dove scatto una quarantina di foto (d’obbligo). Ripendo la metro e mi reco al British Museum, che é la terza volta in vita mia che vedo (e che ogni volta rivedo con notevole piacere). I musei a Londra sono gratuiti, a parte le collezioni private, per cui, volendo uno visita Londra senza svenarsi. Al British bisogna mettere in contro che, per visitarlo, occorre qualche ora, senza fermarsi, tanto é enorme. Ci sono reperti di tutte le epoche e di tutte le civiltà, delle quali quella Egizia é la parte più importante. Pranzo in uno dei self service all’interno della grande hall e finisco la mia visita. Fuori mi attende un pomeriggio freddino, che dedico ad una bella gita in double-deck bus (il classico bus a due piani) fino a Camden Town, in quartiere dove ci sono i mercati in stile suk e molte altre attrazioni. Il freddo si fa sentire e mi scaldo con un succo di mela alla cannella, bollente, servitomi da un ambulante. Le foto si sprecano, i colori e le luci si sovrappongono in un vortice di rumori e suoni. Sul marciapiede noto una lunga fila di giovani che attendono di accedere ad un locale dove, di li a poco, si terrà un concerto. Noto che il primo della fila indossa abiti estivi: bermuda con calzino corto, t-shirt con manica corta sopra alla t-shirt con manica lunga (siamo a -4°). Il ragazzo batte i denti e saltella per scaldarsi… io rimango allibito, ma non più di tanto: non vi stupite se notate gente per strada poco coperta, per loro é normale, forse reggono il freddo più di noi mediterranei (ma quando si esagera si esagera… e il ragazzo lo dimostra). Londra é piena di ristoranti, di qualsiasi tipo e per tutte le tasche, ovviamente i migliori sono quelli italiani, ma sono cari oltremodo. D’altronde non mi lascio convincere né da quelli cinesi e vietnamiti (non voglio rischiare virus intestinali) né da quelli giapponesi, che con il sushi hanno rotto. Soprassediamo su tutti gli altri. Ci pensa Tesco. La catena di supermercati é presente in ogni angolo di Londra, e vi si trova di tutto, ma proprio tutto, ed i prezzi sono abbordabili. I miei cibi preferiti sono i sandwich e la frutta, così non rischio la salute ed il portafogli. Rientro a casa stanco ed infreddolito, dopo una sosta a Piccadilly per vedere i vari spettacolini serali improvvisati sul marciapiede da artisti di tutto il mondo.

Sabato 11.02.2012

Summit a Twickenham Svegliataccia alle 04.45… colazione alle 05.15, dopodiché mi incammino verso Oakwood a prendere il primo metro, quello delle 06.00. Mi attende un discreto viaggio di 26 stazioni (per fortuna tutte sulla stessa linea, la Piccadilly) che va in direzione Heatrow (a Londra, come a Madrid, si può arrivare in aeroporto direttamente col metrò) di circa 1 ora e 20 minuti di durata. Alla stazione, una volta uscito cerco la stazione dei bus per prendere l’871 che mi porterà a Twickenham Tutto ok, la giornata procede come previsto, anzi meglio, e la sera rincaso tardi, stanco ma felice.

Domenica 12.02.2012 visita ad Hampton Court (una delle residenze di Enrico VIII)

Seguo il suggerimento di John e, invece di visitare Windsor (a suo dire troppo turistica e poco interessante) decido di visitare la residenza di Hampton Court. Per prima cosa raggiungo la stazione di Waterloo, da cui un treno mi porterà a destinazione (posso arrivarci con l’abbonamento, ma devo pagare la tratta tra la zona 5 e la zona 6, che costa a/r 3,5 sterline). Rimango stupefatto dalla grandezza della reggia e dei suoi giardini. Dentro si respira la storia ed i momenti di vita di un re sanguinario e della sua sterminata corte (600 persone a suo carico, a mangiare, bere e dormire tutti i santi giorni). Degli attori in costumi originali intrattengono i visitatori con delle scene tratte da storie di vita vissuta. La mia attenzione cade sulle sale e sulle cucine. In una saletta sono appesi i ritratti delle mogli di Enrico VIII, sono dei fotomontaggi tratti da foto di ragazze somiglianti alle mogli di un re, tanto irrequieto quanto sanguinario. Le cucine rendono bene l’idea di come e quanto mangiassero i commensali del re. Le ricostruzioni fedeli delle mense e delle vivande, fanno capire quanto fosse dispendiosa la vita di corte, e quante tasse i sudditi dovessero pagare per permettere al re di mantenere quella ed altre residenze. Pranzo nel buffet a base di passata di verdura, frutta e dolci. Finisco la visita nel pomeriggio, nei giardini della reggia, con il cruccio di non poter visitare il labirinto, poiché sono arrivate le 16.00 e si inizia a chiudere. Stanco, raggiungo la stazione ed il treno che mi riporta in centro. Alle 19.00 mi incontro con mio cugino davanti alla stazione di South Kensinghton, nella zona fra le più care ed esclusive di Londra (siamo in zona Chelsea, dove i russi hanno comprato a mna bassa). Mio cugino lavora a Londra, nella city finanziaria, ormai da 5 anni, e pare non voglia tornare in Italia. E’ sposato e sua moglie lo ha seguito a Londra, dove anche lei lavora. Facciamo un giro del quartiere e poi ci incamminiamo verso la Royal Albert Hall, teatro dei teatri, dove si terrà lo spettacolo del Cirque du Soleil. Il teatro é enorme, e di forma rotonda, strapieno, uno spettacolo nello spettacolo… Lo spettacolo é veramente una “chicca”, da vedere almeno una volta nella vita. Tra le altra cose le Cirque du Soleil non usa animali nei suoi spettacoli, e la cosa lo rende ancora più affascinante. Bello da spellarsi le mani. Con mio cugino, finito lo show corriamo alla stazione del metro, perchè abbiamo paura che la chiusura anticipata alle 23.30 mi impedisca di tornare a Oakwood (c’é il bus notturno N91, che parte da Trafalgar Square, ma meglio non rischiare). Ci salutiamo dandoci appuntamento per l’indomani sera a cena a casa sua. Arrivo in camera alle 00.30.

Lunedì 13.02.2012 Musei e pasticcerie

Il lunedì, lo dedico ai rimanenti musei. L’intenzione é di visitare il Museo di Storia Naturale ed il Museo della Scienza. Code chilometriche mi fanno desistere subito, e allora propendo per la visita al Albert Museum, situato di fronte (da vedere, ci sono tanti capolavori e “furti” di tutte le epoche). Uscito dal museo mi reco a prendere il metro per Notting Hill, per la visita alla famosa Portobello Road. Tanti negozi sfitti, poca gente, pioggerellina, tanta merce “cinese”, mi fanno pensare che i bei tempi siano finiti. Mangio due panini al volo (buoni quelli al salmone, non prendete quelli alla salsiccia, cioé salsiccia di pork cotta in crosta di pane: un vero mattone) torno alla stazione e prendo per Westminster. Attraverso il ponte sul Tamigi e corro lungo la riva animata di gente e spettacoli. Raggiungo il Tate Museum of Modern art. Anche qui corro e scatto foto a ripetizione. Alle 16.00 pago lo scotto del tour de force e mi sdraio su una poltrona, su cui mi addormento quasi subito. Esco dal Museo e riattraverso il ponte, che mi porta in zona Cattedrale di St. Paul. Vado in Fleet Street alla ricerca di una pasticceria, dove poter comprare una torta per la cena a casa dei cugini. Giro come un matto e finalmente ne trovo una francese, non ne trovo altre e compro una torta all’albicocca… il convento non passa null’altro (altro che le nostre pasticcerie…). Mancano 2 ore all’appuntamento, giro ancora per Fleet Street, mezza sfitta, e torno al Bus che mi porta in giro per la city. Alle 18.00 riprendo il metro per arrivare a Canary Warf. Difendo la torta con tutte le mie forze, e non é facile perchè becco i milioni di persone che affollano i treni e sis chiacciano l’un l’altro. Alle 19.00 sono a destinazione e con i cugini andiamo a mangiare una pizza nel loro ristorante preferito (italiano, ovviamente), perchè casa loro non sembra agibile. Finito cena facciamo visita ad una loro collega russa che abita nei pressi (ci sono tantissimi est-europei a Londra), mangiamo finalmente la torta (nulla di che), saluto e riguadagno la metro (sono le 22.30 e non voglio rischiare di perdere l’ultimo treno). Arrivo in camera alle 00.10.

Martedì 14.02.2012 Ritorno

Sveglia alle 05.45, colazione alle 06.15, metro per Liverpool Street e bus per Stansted, dove arrivo con tanto (troppo) anticipo e dove ho modo di schiacciare un pisolino per recuperare il sonno perso. Alle 12.50 l’aereo mi riporta in Italia.

Ciao Londra.



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