Londra in quattro giorni

MARTEDI 14 AGOSTO: UN PICCOLO ACCENNO DI LONDRA

Mi ero ormai rassegnata all’idea che quest’estate non avrei fatto alcun viaggio, quando giunge un regalo inaspettato di 4 giorni a Londra. Partenza da Bari con Easy jet insieme ad un gruppo davvero assortito di 12 persone, li guardo e mi chiedo: ce la faranno i nostri eroi ad organizzarsi tutti insieme per vedere qcs?… Mah, ho i miei seri dubbi! Ad accoglierci a Gatwich è un simpatico signore sik dalla barba lunga ed il turbante, che ci accompagnerà in città e che ci fa già assaporare quel cosmopolitismo che caratterizza Londra. Giungiamo al nostro hotel Grosvenor House JW Marriot (direi che i miei amici si trattano proprio bene!) e lasciate le valigie, entriamo in un tipico pub inglese per mangiare fish & chips e hamburger. Raggiungiamo Covent Garden, dove un’elegante struttura neoclassica ospita un mercato, ristoranti, negozi, bancarelle d’artigianato, che cmq alle 18 sono tutte chiuse. Passiamo su Leicester Squarecon il suo via vai di gente, i suoi casinò strailluminati ed i teatri con le prime,fino alla famosissima Piccadilly Circus con i megaschermi pubblicitari coloratissimi, la statua dell’angelo della carità (non è cupido!) ed il continuo andirivieni dei tipici bus rossi e degli stravaganti taxi. Da qui andiamo a Trafalgar Sq. Dove spicca il colonnato greco della National Gallery e, da qualche parte dovrebbe esserci anche l’esimio ammiraglio Nelson, ma la piazza è un po’ buia e lui è posto talmente in alto che si sarà perso tra le nuvole. I miei compagni di viaggio sono stanchi così torniamo in hotel dove mi godo quel comodissimo e morbidissimo letto.

MERCOLEDI 15 AGOSTO:TOUR IN BUS

Mi sveglio di buon mattino e mi precipito nella breakfast room curiosa di vedere cosa ci offrono per colazione. Entro come Alice nella “stanza” delle meraviglie e mi si presenta un banchetto paradisiaco; deliziati i miei occhi comincio a deliziare il mio palato con muffin, cornetti, pancakes, frutta fresca, yogurt e cappuccino. Non so neanche io come faccia a mangiare tutta quella roba, so solo che quando incomincio non riesco più a smettere e che la mattina mi sveglio felice,pensando alla colazione che mi aspetta. Per avere un’idea riassuntiva della città prendiamo uno di quei bus turistici (26 £ comprende anche un giro in battello) e,cuffie alle orecchie, cominciamo a capire qcs di Londra. Attraversiamo i quartieri di Mayfair e Marylebone coi loro palazzi eleganti color magnolia o quelli dai mattoncini rossi ed i frontoni a campana; proseguiamo lungo queste strade ordinatissime fino all’affollatissima Regent st che manda in visibilio le ragazze per l’alta concentrazione di negozi d’alta moda. A Trafalgar sq l’ammiraglio Nelson, dall’alto della sua gloria,ci manda i suoi saluti e purtroppo, dall’alto cominciano a cadere le prime goccioline di pioggia; all’improvviso poi, mentre eravamo intenti a ricoprirci di poncho, ecco che spunta la magnifica Torre dell’orologio, il Big Ben, e la gotica House of Parliament. Da qui in poi ci passano davanti tutti i must di Londra: la London Eye, l’Abbazia di Westminster, the Shard, la scheggia di vetro, nuova opera di Renzo Piano, attraversiamo l’imponente Tower Bridge e finalmente scendiamo alla Torre, l’imponente fortificazione medievale.

Ha smesso anche di piovere così ci sbizzarriamo a fotografare e a farci fotografare con il Tower bridge sullo sfondo, dove troneggia anche il logo delle Olimpiadi appena terminate. Da qui prendiamo il battello che, solcando le acque del Tamigi, ci offre un’altra prospettiva della città, poi andiamo a visitare l’Abbazia di Westminster. L’entrata costa 16£ (un furto) ed è bellissima: necropoli di sovrani e di intellettuali illustri, capolavoro dell’arte gotica e luogo scelto dalla monarchia per le sue celebrazioni. Pranziamo con panini e frutta, dopodiché finiamo il tour con il bus. In serata ceniamo con pizza,nei pressi di Piccadilly, dai Fratelli la Bufala (buona la pizza ed i prezzi accettabili) poi passeggiamo a Chinatown tra pagode e locali cinesi , e sosta al mega negozio degli m&m. Torniamo in hotel con il mitico taxi nero che, se si è almeno in 3, conviene più della Tube (Taxi 10£ divise in 4 pers. Tube 4.30£ a persona).

GIOVEDI 16 AGOSTO: TUTTA SOLA IN GIRO PER LONDRA

Il sole splende alto sui tetti di Londra e, a dispetto delle previsioni, il tempo in questi giorni è stato davvero clemente. I programmi di oggi sono: i ragazzi allo Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, e le ragazze su Oxford street a fare shopping, ed io, non essendo appassionata di nessuna di queste cose, me ne vado in giro da sola per Londra. Passeggio un po’ per la città poi alle 11 mi trovo davanti alla Horse Guards per il cambio della cavalleria reale che, ahimè, mi porterà via molto tempo; passo davanti alla sorvegliatissima Downing Str. e poi mi addentro nel St. James’s Park fino a Buckingam palace per il cambio della guardia, che poi scopro non esserci oggi. La parata si svolge a giorni alterni ed io ovviamente ho beccato il giorno sbagliato. Dall’esterno la dimora reale non ha un granchè di particolare, se non nei bei cancelli ornati di fregi, e poi si vede il grande balcone dove i Windsor sono soliti affacciarsi per salutare i loro sudditi. Mi fermo nel parco per mangiare un muffin e guardo divertita due buffi scoiattoli sgranocchiare le noccioline e un pellicano che si cura il suo bianco piumaggio. Mi rimetto in marcia sotto un cielo gonfio di nuvolosi grigi e raggiungo Westminster che racchiude tutte le attrazioni più famose legate alla monarchia, al parlamento e alla chiesa anglicana e non faccio in tempo ad indossare il k-way che viene giù la pioggia, anche se durerà solo per una decina di minuti.

Prendo la Queen’s Walk, l’isola pedonale che costeggia la riva sinistra del Tamigi; sono a South Bank, un posto di divertimento, intrattenimento e di espressione artistica dove incontro teatri, spazi per graffittari e skatebordisti, la London eye, la ruota panoramica più alta d’Europa, la Tate Modern ricavata da una vecchia centrale elettrica, lo Shakespeare’s globe, il teatro all’aperto dove il grande drammaturgo ha messo in scena le sue opere e che per me, che ho rivisto centinaia di volte il film” Shakespeare’s in love”, è una grande emozione trovarmelo davanti. Cammino entusiasta scattando foto al bel panorama della riva destra del fiume, dove s’impone la City, il centro finanziario di Londra, nonché anche la zona più antica, qui infatti convivono la Tower e St. Paul’s, accanto alle nuove architetture del Gherkin e del Lloyds. Lungo la Queen’s walk ci sono una serie di piccoli moli e scopro una piazzetta caratteristica, la Gabriel Wharf dove, i vecchi docks sono stati trasformati in originali e colorati studi di design, botteghe artigiane e ristorantini all’aperto. Vorrei visitare la Tate ma è tardi ed ho altre priorità, così attraverso il futuristico Millennium bridge di sir Norman Foster, quello preso d’assalto dai dissennatori in cerca di Harry Potter, e mi trovo di fronte la spettacolare cattedrale di St Paul, capolavoro post rinascimentale di Wren che, col suo bianco candore contrasta con i colori grigiastri della città. Percorro le lunghe Fleet str e Strand, dove spiccano la gotica Corte di giustizia e tre antiche case con travi a vista, e raggiungo la National Gallery con la sua collezione di pittura europea, la mia grande passione. Con l’audioguida alle orecchie faccio un salto nella storia ed ammiro incantata i dipinti religiosi del Medioevo, quelli rinascimentali di Botticelli, van Eyck, Durer, e lo spettacolare cartone- studio della “Vergine e il Bambino con S. Anna e S.Giovanni” di Leonardo da Vinci, che mi ha lasciata a bocca aperta; Michelangelo, Tiziano,il ‘600 con Caravaggio e Rubens che catalizzano la mia attenzione e infine, come ciliegina sulla torta, ecco i miei adorati Monet, Van Gogh, Canaletto e la scoperta di un impressionista nuovo, l’inglese Constable ed i suoi caldi paesaggi romantici, e il 2° incontro con Turner e i suoi suggestivi effetti di luce e colore. Quando esco sono le 18 ed ormai è tutto chiuso, così chiamo le ragazze che sono ancora su Oxford str, che pazze! Le raggiungo, compro dei souvenir mescolandomi alle migliaia di persone che si muovono velocemente come un fiume continuo, e poi andiamo a cena in un Steakhouse nei pressi dell’hotel. Continuiamo a passeggiare a Mayfair tra questi eleganti palazzi dai mattoncini rossi e rifiniture bianche, con le finestre ornate da fiori colorati ed i loro particolari comignoli che si allungano verso un cielo grigio fumoso, rischiarato appena dal chiarore della luna. L’immagine è talmente fiabesca che mi aspetto di vedere, da un momento all’altro, Peter Pan che esce malandrinamente da una di quella finestre.

VENERDI 17 AGOSTO: LE “B” DI LONDRA : BUCKINGAM PALACE E BRITISH MUSEUM

Raggiungiamo Buckingam palace per la parata della guardia reale, anche se c’è una tale bolgia di gente che difficilmente riusciremo a vedere qcs. Alle 11:30 ecco arrivare in marcia ottoni scintillanti, sgargianti giubbe rosse e alti cappelli d’orso, tuttavia ci si rende subito conto quanto questa fanfara sia un bel teatrino messo in scena a solo uso e consumo turistico e che di tradizionale abbia ben poco. Ancora una volta il gruppo si divide: alcuni a visitare la Tower, io ed i ragazzi al British Museum. Il museo brulica di gente, ed anche se l’archeologia non è un mio grande amore, la visita è d’obbligo, trattandosi di uno dei più grandi musei di storia e cultura del mondo. Oltrepassato il porticato greco, si entra nella Great Court dove si è quasi accecati dal candido biancore che irrompe attraverso la spettacolare cupola di vetro e acciaio di N. Foster, e da qui andiamo alla ricerca delle opere più interessanti. Ad accoglierci è la Stele di Rosetta, che ha svelato al mondo gli oscuri geroglifici, e poi mummie, sarcofagi,le sculture del Partendone, le antiche armature dei samurai e le grandi statue di Buddha… Fuori dal museo ci sbizzarriamo negli ultimi acquisti di souvenir.

SABATO 18 AGOSTO: GOODBYE LONDON

Oggi è sabato e dunque, come consuetudine per gli inglesi, voglio andare al Portobello Market. Raggiungiamo il mercatino dove c’è un sacco di gente che cammina incuriosita tra i tipici palazzi color pastello, sbirciando nell’immensità di chincaglierie stravaganti, pezzi d’epoca, porcellane e pellicce di seconda mano, e tra il caldo incredibile e la confusione si fa davvero fatica a soffermarsi su qualcosa di specifico. Riusciamo a percorrere solo una strada che è già ora di tornare in hotel per prendere le valigie ed andare in aeroporto. Londra ,come meta di viaggio, l’avevo sempre tralasciata, innanzitutto perché troppo esosa per me, ma più che altro perché non mi aveva mai affascinata dal punto di vista architettonico. Di certo non la si può paragonare a Roma o Parigi per la quantità di monumenti, tuttavia mi ha sorpresa l’architettura dei suoi eleganti palazzi d’epoca, e poi Londra è una città di cui bisogna vivere la strada, conoscere la sua gente, la sua cultura, le sue tendenze avanguardiste che purtroppo in questa vacanza, con tante persone da mettere d’accordo, ho colto solo di striscio. Allora goodbye London e alla prossimo viaggio!