Londra, giro del mondo in sei giorni

Tra amici italiani, quartieri cinesi, bancarelle indiane, quartieri vittoriani... Il fascino di una metropoli dove convivono il passato più "british" e il presente più multietnico. Tutto il mondo è passato da qui!
Scritto da: ludiaman
londra, giro del mondo in sei giorni
Partenza il: 06/01/2011
Ritorno il: 11/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Era da un po’ che volevamo visitare Londra, ma un fine settimana ci pareva sempre troppo poco. E finalmente, ecco l’occasione: l’invito di alcuni amici, un volo in offerta British Airways, e sei giorni di ferie.

Più che il racconto di un viaggio, vorremmo mettere insieme alcuni spunti, suggerimenti, pennellate sparse. E’ una città enorme, affascinante e varia, che si può visitare in tutte le stagioni.

Non riporteremo il diario giorno per giorno, perché tante scelte dipendono dal fatto che piova o ci sia il sole, da quanto avete voglia di camminare o quanto siete stanchi, da cosa preferite vedere… Sceglietevi un aspetto che più vi interessa, un fil-rouge per la vostra visita, un lato da esplorare, e partite. Sarà un po’ più costosa di altre capitali europee, ma ne vale la pena!

1. COSA VEDERE

Come orientarsi? Come decidere cosa vedere e cosa trascurare?

Praticamente impossibile!

Noi abbiamo acquistato la nostra immancabile Lonely Planet su Londra alcune settimane prima di partire, l’abbiamo studiata e ristudiata, perché già solo orientarsi nella suddivisione dei quartieri risulta davvero arduo.

Alla fine abbiamo stabilito alcune priorità: musei gratuiti, quartieri etnici, pub, Sherlock Holmes… e per il resto ci siamo affidati all’ispirazione del momento, nonché al suggerimento degli amici italiani che abbiamo incontrato durante il soggiorno (ben cinque che ad oggi lavorano là, nei più disparati campi: Londra è piena di italiani!)

2. COME ARRIVARE, COME MUOVERSI

Sui voli si sa già tutto. Facciamo presente soltanto che anche British Airways, pur non essendo una low cost, molto spesso ha delle tariffe migliori rispetto alle compagnie più economiche.

Siamo arrivati a Heathrow, aeroporto enorme, ottimamente collegato con la città. Un po’ di coda in dogana (visto che il Regno Unito è al di fuori del trattato di Shengen), poi siamo andati direttamente alla fermata della metropolitana.

La soluzione migliore che abbiamo trovato per sei giorni è la seguente: Oyster card, che è una tessera ricaricabile dal costo di 5£ (è una cauzione che poi viene resa, sempre che troviate dove restituire la carta… noi a Heatrow l’ultimo giorno non ci siamo riusciti). Sulla Oyster abbiamo caricato un abbonamento settimanale per le zone 1 e 2 (che racchiudono tutte le mete interessanti, compresa Greenwich), e poi un solo biglietto a/r per la zona 6 che è quella dell’aeroporto. Spesa totale 36 £, in cambio della totale libertà di movimento su tutti i mezzi londinesi.

3. DOVE DORMIRE

Nota dolente: se volete risparmiare, rischiate di trovarvi in una topaia. E non fidatevi delle foto su internet! Ma le vie di mezzo si possono trovare…

Noi abbiamo dormito al Mayflower Hotel, in Trebovir road, metropolitana Earls Court: è uno splendido quartiere residenziale (zona Brompton – Kensington), tranquillo, case in stile georgiano, e mezzi comodissimi. Con circa 430 € abbiamo dormito cinque notti in doppia, abbondante colazione compresa, hotel pulitissimo e ben arredato, anche se la stanza era molto piccola e molto calda al piano seminterrato. Nel complesso comunque un’ottima scelta, che a detta anche dei nostri amici londinesi è stata anche molto più economica della media.

Una volta là abbiamo sentito anche di altri turisti che avevano trovato ottime soluzioni analoghe in altri alberghi della zona: la via è un susseguirsi di hotel molto simili, motivo per cui vi suggeriamo di esplorarli un po’ tutti.

4. MANGIARE, BERE, PILUCCARE…

E’ vero, la cultura inglese sul cibo apparentemente è simile a quella americana: quotidianamente si “pasticcia” soltanto, occasionalmente invece si “pranza”. Ma per un turista curioso Londra è una pacchia anche dal punto di vista culinario!

Non si può venir via senza aver provato una pork-pie al pub o un fish & chips. Una fetta di torta presa in una qualche caffetteria tipo Starbucks, non fosse altro per ripararsi dal freddo e dalla pioggia. I ravioli al vapore di Chinatown (allo Jen Cafè, Newport pl., metropolitana Leicester sq., ve li fabbrica sotto il naso la signora cinese, e cinesi sono la maggior parte dei clienti).

Al Camden Market, magari in una giornata di sole, girovagate fra le bancarelle lungo il Regent’s canal (ricordate la canzone dei Modena City Ramblers?): sarà come fare il giro del mondo in 80 piatti e 20 bancarelle. Il più autentico street food: da provare!

Molto simile anche il pranzo in Brick Lane (metro Aldgate East o Liverpool st.): entrando nei vecchi edifici della Truman Brewery troverete pentole fumanti di ravioli cinesi, riso indiano, carni, spezie, colori…

Altra possibilità è il Borough Market (metro London Bridge), un grande e vario mercato alimentare dove potete sbizzarrirvi fra le bancarelle per provare piatti di ogni tipo da mangiare sul posto. Nei paraggi, anche diversi locali interessanti per la serata, tra cui un “postaccio” di hamburger e birra aperto sulla strada (Stoney st., quasi sotto il ponte) che non si può proprio perdere.

Passando ai ristoranti, c’è l’imbarazzo della scelta. Noi consigliamo una serata a Islington, dove si può passeggiare lungo la Upper st. fino a trovare il locale che preferite, anche qua spaziando fra le cucine di tutto il mondo.

E a proposito di cucine dal mondo, è senz’altro da provare anche qualche esempio di “fusion”, definizione che va tanto di moda per dire, in sostanza, cucina orientale rivisitata secondo la fantasia dello chef. A noi è piaciuto molto l’Awana (Sloane ave., metro South Kensington), dove per circa 40£, in un ambiente intimo e tranquillo, si possono provare interessanti piatti della cucina malese accompagnati da un bicchiere di vino e – se ne avrete il coraggio – un dolce al durian, stranissimo frutto che sa… di formaggio!

E poi abbiamo molto apprezzato il Great Eastern Dining Room (Greateastern st., metro Old st.), suggerito dagli amici londinesi, dove si cena tra sushi e zuppe eccezionali (tra cui una delle cose più piccanti che abbiamo mai mangiato!) per circa 25£ a testa.

Ultima nota gastronomica: non fatevi influenzare da chi dice che le birre inglesi sono calde e sgasate. Una delle più belle cose da fare quando volete riposarvi nel tardo pomeriggio, o scaldarvi un po’, è infilarvi in un pub e scegliere una “cask ale”. Ce ne sono centinaia diverse, provengono da piccoli produttori e molti pub esibiscono un apposito cartello all’ingresso per indicare che le vendono. Divertitevi a provarne quante più possibile! Sono meno gasate rispetto alle birre che conosciamo noi, ma sono molto profumate, fruttate, sempre diverse.

E nel frattempo sarete immersi nel tipico ambiente del pub, con inglesi che si offrono reciprocamente giri di birra uno dopo l’altro.

E se invece siete proprio irrimediabilmente astemi… tralasciate i pub e infilatevi in qualche tea house. L’ambiente è tipico e anche la degustazione dei tè può riservare delle sorprese…

5. MUSEI e MONUMENTI

Ecco il trucco: piove e non sapete dove andare? Probabilmente fra un’ora avrà smesso e sarete liberi di scegliere, ma nel frattempo… infilatevi in un museo. Gratis ovviamente!

Noi abbiamo fatto così e ci siamo trovati molto bene: il British Museum si visita gratuitamente (magari uscendo lasciate un’offerta…) e non si riesce a visitare tutto in una volta. Molto meglio vederlo a rate, e gustarsi un po’ per volta gli splendidi settori (i babilonesi, gli egizi, i greci…). Vi verrà voglia di tornare.

Idem alla National Gallery, dove si resta senza fiato (soprattutto, secondo il nostro campanilistico parere, nelle sezioni degli italiani fra il ‘200 e il ‘400).

E’ libero anche l’ingresso alla Tate Gallery (noi abbiamo visitato la Tate Modern, un po’ velocemente a dire il vero perché l’arte contemporanea non sempre ci convince), così come è gratuito il Museo di storia naturale (interessante!), e quello della Scienza (non abbiamo fatto in tempo, ma pare sia bello).

E’ libera anche la Wallace Collection in Manchester sq., strana collezione mista, un po’ kitsch a dire il vero, ma interessante poiché permette di visitare tutta una casa arredata secondo lo stile e le abitudini del XVIII secolo londinese.

C’è anche un modo per visitare gratuitamente la cattedrale di Saint Paul, il cui interno non giustifica a nostro avviso le 14£ del biglietto, a meno che non vogliate salire sulla cupola. Basta entrare per i vespri (ore 17.00 dal venerdì al sabato, ore 15.15 la domenica); ci si siede sulle panche, si assiste alla breve celebrazione, e se si è fortunati si sente anche il coro che canta o che prima dell’inizio fa alcune prove, creando comunque un clima molto bello… (fra l’altro tutti vestiti un po’ come se fossero gli studenti di Hogwarts… molto british, insomma).

Abbiamo pagato invece per visitare Westminster Abbey, 16£ che è tanto, ma qui vale senza dubbio la pena. In fondo avrete risparmiato abbastanza sugli altri ingressi per potervi ora permettere la spesa!

E poi si pagano i musei privati. Qui va a gusti… abbiamo lasciato perdere alcuni “must” come la London Tower e il museo delle cere (ma vale poi davvero la pena?), mentre ci siamo sentiti obbligati a visitare la casa di Sherlok Holmes, in Baker St. (6£).

Un pellegrinaggio, più che una semplice visita. Consigliato agli appassionati, ma anche a chi voglia respirare un po’ l’aria della Londra vittoriana.

6. PARCHI, QUARTIERI, GITE…

La metropolitana è comoda ma… siete pronti per camminare?

Una delle cose più belle di Londra è lasciar stare per i monumenti e cominciare a girovagare per i quartieri. Quelli residenziali vicino al nostro albergo: Brompton, e poi Notting Hill col mercatino di Portobello Road, Kensington, su a nord fino a Little Venice, non citata dalle guide ma interessante con le sue boat house sul Grand Union Canal (metro Royal Oak).

E poi, come avrete già capito, c’è il fascino dei quartieri etnici, dai cinesi di Chinatown ai bengalesi di Brick Lane. E il mercato di Camden Town, nonché altri mille interessantissimi mercati su cui potete trovare molte informazioni tra internet e guide varie.

E ancora: attraversare i ponti di Londra; ammirare il Big Ben o il London Bridge; girovagare per la City; fotografare Soho, i cartelloni luminosi di Piccadilly Circus e le insegne dei teatri nei dintorni; cercare grandi magazzini (Harrods…) o piccoli negozietti di tè e di spezie…

E infine i parchi, che se erano interessanti in inverno quando siamo andati noi, chissà come saranno in primavera. Non perdetevi per lo meno un giro a St. James’s Park, tra uccelli acquatici e scoiattoli che arriveranno ad arrampicarsi sui vostri pantaloni per mendicare una nocciolina che magari nemmeno avete. E poi un giro ai giardini di Kensington, non prima però di aver riletto i primi capitoli di Peter Pan…

Infine, una gita di mezza giornata, se trovate il sole: imbarco sul Tamigi all’ombra del Big Ben (6,25£ con la Oystercard), e si arriva a Greenwich dopo una mezz’oretta, attraversando tutta la città. Il ritorno potete farlo coi mezzi pubblici, visto che Greenwich è ancora in zona 2. Una volta là, non si può non visitare l’osservatorio, col suo interessante museo gratuito sulla misura del tempo e delle longitudini e col suo bel panorama sulla City. E poi c’è il museo navale (probabilmente interessante, ma ce lo siamo perso: occhio che a Londra TUTTI i musei chiudono presto!) e il centro del paese.

Il nostro viaggio finisce qui, ma sappiamo che da vedere ce ne sarebbe ancora molto.

Torneremo!

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