Londra, gioie e dolori
Il volo è stato tranquillo, appena arrivati a Stansted, già con le sterline cambiate in Italia abbiamo preso i biglietti per la Terravision, non so se sia la scelta migliore, più avanti capirete il perché, è sicuramente la più economica, specie pagando in sterline, 2 biglietti a/r per Victoria Station sono costati 28 pounds. Con il bus impieghiamo un’ora per arrivare in città e già riusciamo a dare uno sguardo a tutto ciò che avremmo visto in seguito, il Millenium Done, il London Eye, il Tower Bridge, il Big Ben, insomma un po’ tutto.
Arriviamo a Victoria Station, enorme, fa perdere subito l’orientamento, il tempo di fare le Travel Card (3 giorni, zona 1 e 2, per 2 persone costo 34,80 pounds) e ci catapultiamo nella metro per raggiungere il nostro hotel. Un tre stelle, preso su www.Fastbooking.Com, il Queens Park Hotel, carino, pulito, le stanze sono piccole è vero ma in fin dei conti ci devi solo dormire e nel caso aspettare che smetta di piovere, il bagno era ok, la colazione era molto buona, e inclusa nel prezzo, per 2 notti, una matrimoniale con bagno in camera abbiamo pagato 95 pounds, dicevo, la colazione era ottima e al buffet, quindi potevi prendere quello che volevi, cornetti, pane tostato, cereali, panini, burro marmellate, caffè, latte succo d’arancia, insomma, di tutto e poi con un supplemento era disponibile la colazione inglese, sinceramente però salsiccia e omelette alle otto di mattina non è nei nostri stili alimentari.
Abbiamo lasciato i bagagli alla reception, la stanza era pronta per le 15, e abbiamo cominciato la nostra esplorazione, la metro “Queensway” sulla linea rossa è davvero a due passi e di fronte alla via dell’hotel c’è Kensington Garden, che poi diventa Hyde Park, molto bello, gli scoiattoli ti camminano affianco. Comunque, usciamo per andare a visitare uno dei mercati di Londra e ci avviamo verso la zona di Spitafields, carino, negozietti caratteristici, bar, locali, attenzione però, anche se siete in astinenza da caffè, evitate di fare come me, attratta dai nomi italiani delle varie catene dei bar, il caffè non vale proprio la pena, specie per 1,30 pounds che ti chiedono. Ci infiliamo tra le bancarelle che vendono un po’ di tutto e visto che era ora di pranzo prendiamo da una bancarella una specie di panino ripieno di verdure africane, sicuramente molto sostanzioso ma pieno di cipolla, poi un bel dolcetto al cioccolato e una guinness. Continuiamo la passeggiata ma comincia a scendere la pioggia, che ci accompagnerà a sprazzi per tutto il viaggio e visto che si fa insistente andiamo in albergo per riposare un po’. Il tempo migliora e ci dirigiamo allora dopo un riposino verso Nottingh Hill e poi più avanti verso Portobello Road, non c’è il mercatino ma ci sono un sacco di negozi dell’usato nei quali si riesce a fare degli acquisti davvero originali, i negozi ormai stanno chiudendo allora ci avviamo proprio per dare un’occhiata veloce verso Covent Garden e Leicester Square, li nei dintorni ci fermiamo a mangiare in un pub, peccato che si siamo dimenticati di metà del nostro ordine e quindi dopo aver mangiato una zuppetta di verdure io e patate al forno con formaggio fuso Alessio ce ne torniamo in albergo abbastanza stanchi.
La notte verrà ricordata per una delle peggiori tempeste che Londra abbia sopportato quest’anno, pioggia vento fortissimo, fortunatamente al mattino sembra migliore il tempo, noi ci siamo si muniti di impermeabili e ombrello ma preferiremmo non usarli!!! Comunque, dopo la sostanziosa colazione ci avviamo verso la zona del London Eye, sul quale però non saliamo, non tanto per il costo che comunque è un po’ elevato (13 pounds a persona se non erro) ma perché impiegherebbe molto del nostro tempo e lo stesso purtroppo facciamo con altri monumenti che varrebbe la pena di visitare, allora bella panoramica solo da fuori del London Eye, del Big Ben e dei monumenti vicini. Pioviggina… allora in metro per andare verso il TATE Modern con il Millennium Bridge di fronte, appena usciamo dal museo il diluvio e allora corriamo verso un ristorante che avevamo visto sulla guida, la versione piccolina della Lonely Planet, si chiama LONDRA INCONTRI, dettagliata, con le mappe dei singoli quartieri, c’era anche quella di tutta Londra peccato che l’abbiamo persa appena arrivati!!!. Insomma corriamo nel vero senso della parola verso The Table, visto che ci sono raffiche di vento incredibili prendiamo un piatto di pasta buono, un coscio di pollo arrosto e 2 porzioni di tortini di verdure credo, il tutto per circa 20 pounds, non è male per Londra che ci avevano prospettato come una città carissima, secondo noi, con un po’ di attenzione si riesce a non spendere tanto e a mangiare anche bene. Dopo pranzo visto il tempo bruttissimo ci dirigiamo verso l’hotel per un riposino, peccato che la signora delle pulizie ci chieda cortesemente di lasciare la stanza per poterla riordinare, così, nonostante la pioggia entriamo in Kensington Garden e ci ripariamo dalla pioggia nella Serpentine Gallery. Usciamo che piove meno quindi andiamo in albergo per cambiarci gli abiti bagnati (a Londra comunque più che gli abiti di riserva servirebbe un altro paio di scarpe, le nostre erano completamente bagnate!). Usciamo per andare al Greenwich ma la metro che ci serviva viene sospesa e quindi non c’è possibilità di raggiungere il quartiere, o meglio, ci saranno sicuramente gli autobus ma non avevamo la piantina dei bus, allora ripieghiamo su una breve panoramica di Piccadilly Circus che di sera è spettacolare, con la statua di Eros, poi scendiamo per Trafalgar Square, ammiriamo la National Gallery e la vista bellissima sul Big Ben illuminato fino ad arrivare al Tower Bridge, alla torre di Londra e alla City Hall, tutto ciò di notte è davvero suggestivo, non pensavo che Londra potesse piacerci così tanto, un posto dove il moderno e l’antico convivono e si integrano perfettamente, è entusiasmante. Da li andiamo a cena in un altro dei locali segnalati dalla guida, Anchor and Hope, localino carino, si dice molto frequentato e quindi bisogna attendere un po’ per un tavolo, ci sediamo prima nel bar per prendere una birra ma si libera quasi subito un tavolo e ci fanno sedere, prendiamo una sorta di spezzatino cotto nella guinnes e ricoperto da una specie di pasta sfoglia, buonissimo, accompagnato da un’insalata scaldata nel burro sciolto, insomma, non mangeranno proprio leggero però era molto molto buono. Costo della cena con 2 pinte di guinnes e mancia 41 pounds.
Ultimo giorno di vacanza, solita ricca colazione e andiamo in giro per la City con i suoi palazzi moderni, il quartiere è in trasformazione, ci sono cantieri ovunque, Alessio studia architettura quindi per lui è il massimo girare tra il Gherkin e il palazzo dei Lloyd’s, dopodichè torniamo a Portobello Road per una passeggiata con i negozi aperti, mangiamo qualcosa per strada e andiamo al British Museum, ultima tappa del nostro viaggio, siamo in realtà anche un po’ stanchi, naturalmente pioviggina e allora ce ne torniamo in albergo a prendere i bagagli (il deposito dopo il check out costa 1 pound a bagaglio) e prendiamo la metro per tornare a Victoria Station a prendere il bus Terravision.
Qui inizia la seconda parte della nostra avventura, Victoria Station è enorme e perdiamo un po’ l’orientamento quindi arriviamo al terminal Terravision che il nostro bus è appena partito, va bene però, prendiamo il bus successivo che ci darebbe ancora un po’ di margine rispetto al nostro volo, considerando il check-in on line dobbiamo stare li solo mezz’ora prima della partenza dell’aereo, peccato che per arrivare a Stansted ci impiega quasi 2 ore (all’andata impiegammo solo un’ora) , arriviamo correndo al gate del check-in on line ma il lettore non legge i nostri biglietti, si deve rifare il check-in tradizionale, perdiamo tempo, però lo facciamo, passiamo al controllo bagagli dove purtroppo dimentico la busta con i liquidi nella borsa, altro tempo perso, arriviamo al gate e gli impiegati non ci fanno salire in aereo nonostante le nostre insistenti ma inutili preghiere… morale… perdiamo il volo, noi e diverse altre persone che come noi non hanno tenuto conto del traffico londinese, e passiamo la notte in aeroporto, ci siamo sentiti un po’ come Tom Hanks in The Terminal, la cosa più spiacevole è stata dover fare un nuovo biglietto per la mattina successiva e pagare circa 170,00 pounds in più. Pazienza, la prossima volta o prendiamo il treno che a questo punto consiglio vivamente a tutti almeno per il ritorno (che avevamo scartato in quanto molto costoso) o si parte con molto più anticipo, il fatto è che in tutte le altre città visitate, da Parigi a Barcellona a Valencia, il bus è sempre stato puntualissimo, senza alcun problema, vabbè, pazienza.
Londra è stata una scoperta meravigliosa, teniamo d’occhio ancora le offerte e appena capiterà un altro volo ad 1 centesimo cercheremo di tornarci.
Saluti a tutti Elisabetta ed Alessio.