Londra cosmopolita
La stessa sensazione coinvolge un altro dei nostri sensi, ovvero il gusto. Passeggiando per Camden la domenica mattina mi sono resa conto di quanto sia limitata la mia conoscenza e la mia esperienza in fatto di culinaria, eppure ho viaggiato parecchio, penso tra me e me! Non avrei nemmeno immaginato che in un unico luogo si potesse trovare una tal varietà di profumi ed aromi, forti odori di spezie sconosciute e tanti cibi tipici di ogni angolo del mondo, dal più ricco al più povero, dal più inn al meno conosciuto, almeno per noi occidentali. Con tanto d’occhi sgranati guardo con curiosità le pietanze nei vassoi e nei pentoloni che ogni commerciante espone nel proprio baracchino e osservo il modo in cui li preparano, proprio lì, davanti a tutti. E credo che questa mia curiosità, mista anche a un po’ di diffidenza, venga percepita perché qua e là piovono inviti ad assaggiare questa o quella pietanza…Ma cos’è? Pollo ora dolce ora piccante?!?… E quest’altra cosa? Assomiglia a un gambero?!? E quella specie di minestrone?!? Vorrei poterci tornare ogni domenica per assaggiare tutto e svelare al mio palato nuovi orizzonti… Peccato che da noi non ci siano tutte queste opportunità, ma di certo non disdegnerò più di prendere in considerazione i vari ristorantini etnici della mia città. Mi sento anche di scagliare un freccia a favore della cucina vegetariana che, a quanto pare, a Londra è molto apprezzata dai giovani e da coloro che vogliono mangiare un pasto sano e abbondante ad un prezzo abbordabile. Sono parecchi infatti i localini a mo’ di self service dove trovi ogni giorno piatti diversi…Qualcosa di indiano, di giapponese, di africano e chi più me ha più metta…Tutti accostamenti che nella mia testa non sarebbero mai potuti esistere ma il cui risultato, invece, è ottimo. Perché noi sostenitori della cucina mediterranea non usiamo mai quella vasta gamma di ingredienti? E’ un altro punto forte di Londra: ci puoi stare dei mesi e non mangiare mai due volte la stessa cosa! Inoltre, e parlo per tutti quelli che come me sono succubi di intolleranze alimentari, nella maggior parte dei locali e in molte catene take away, accanto alle varie pietanze c’è una leggenda che indica quali non contengono latte, uova, glutine, noci… Insomma un’accortezza che dovrebbero avere in più parti del mondo, casa nostra compresa! A chi si accingesse a visitare Londra per la prima volta, e magari vi arrivasse nel tardo pomeriggio, consiglio vivamente di prendere la metropolitana grigia e scendere a Westminster. Lo spettacolo che si staglierà davanti ai vostri occhi all’uscita della tube vi lascerà senza fiato: il Big Ben ed il Parlamento stupendamente illuminati, immersi nella tipica atmosfera londinese contraddistinta dai taxi neri e dagli autobus rossi a due piani, vi cattureranno completamente. Ma come immortalare quell’immagine nella nostra memoria per riviverla ancora e ancora senza sbiadirne il ricordo? Beh, è impossibile rinunciare alle classiche foto di rito e qui sì che un fotografo può sbizzarrire la propria creatività… scatti in bianco e nero o color seppia, con e senza la folla che riempie la strada mentre i veicoli proseguono a passo d’uomo; primi piani ai dettagli delle guglie e all’orologio della torre… magari con uno scorcio di cielo stellato… Ma lo spettacolo non finisce qui e lo stupore aumenta quando si arriva al ponte di Westminster dove ambulanti, suonatori e giocolieri si contendono l’attenzione dei turisti sotto gli occhi vigili dei poliziotti in uniforme. La riva sud del Tamigi, quella di fronte all’Imbarcadero, è sicuramente il panorama londinese più incredibile e suggestivo che possiate trovare! Il London Eye illuminato di blu, la County Hall, la Oxo Tower, la Tate Modern, il Globe Theatre, l’incrociatore da guerra Belfast davanti alla City Hall e poi laggiù, in fondo a tutto, il Tower Bridge dallo skyline unico ed inconfondibile. Rapiti da quell’atmosfera idilliaca incominciamo a passeggiare e scopriamo una ad una tutte le attrazioni della South Bank: palazzi, giardini e ponti…Si perché di ponti ce ne sono parecchi e tutti diversi l’uno dall’altro. Ma non voglio rovinare la sorpresa svelandone tutti i dettagli, dico solo che è una magnifica passeggiata, romantica ed elettrizzante al tempo stesso! Se poi avete voglia di un drink non dovete fare altro che optare per il pub che più vi ispira.
A proposito di serate londinesi, un altro must prettamente turistico è il girovagare per Piccadilly Circus e le vicine Soho e China Town. Per chi non la conoscesse, il nome “Piccadilly Circus” rappresenta una vera incognita… cosa sarà mai? L’etimologia non dà alcun indizio, anzi, svia semmai l’immaginazione verso più ampi lidi… Si tratta invece di uno dei principali punti di snodo del traffico cittadino, nonché di una piazza famosa per i display luminosi e le insegne al neon che ricordano vagamente la newyorkese Times Square. Piccadilly Circus, però, è molto più a misura d’uomo e sicuramente meno dispersiva ma al contempo anche meno impressionante. Nei dintorni è pieno di ristoranti e locali alla moda e proprio da lì ha inizio l’elegante Regent Street, la via dello shopping con la “S” maiuscola. Quando il resto della città già dorme, Piccadilly Circus pullula di gente in un continuo viavai: punto di ritrovo per tanti giovani, tappa obbligata per tutti quei turisti che non sono mai stanchi di assaporare la tanto amata Londra, e che perciò non vorrebbero mai rientrare in albergo, ed inoltre luogo adatto per comprare i classici souvenir se durante il giorno non se ne ha avuto il tempo.
Rimanendo in tema di shopping, che è senz’altro uno dei miei preferiti, non posso non menzionare Harrods ma non lo classificherò col termine riduttivo di “grandi magazzini” in quanto, a mio avviso, e soprattutto nei primi piani, è un vero e proprio tempio dello spasso, almeno per noi signore. Il reparto borse e accessori griffati rimanda al lontano Egitto ma il pezzo forte è la Food Hall, l’area dei dolciumi e dei vari tè e cioccolate… è come ritrovarsi di colpo in un vecchio film e non vi stupireste di incontrarvi Mary Poppins, magari dietro ad uno dei tanti banconi colmi di prelibatezze. Insomma, non so se dire che rimarrete a bocca aperta o piuttosto che avrete l’acquolina in bocca… tutte due le cose credo! Anche la zona dei ristoranti non è da meno e non avrete che l’imbarazzo della scelta su quale angolo preferire: spagnolo, cinese, giapponese, italiano… Avendo tempo a disposizione, la cosa migliore è tornarci più volte e provarli tutti! Il tempo nella City non basta mai tant’è che, tra tutti i programmi di gite fuori porta che avevo stilato, sono riuscita solo a trovare un paio d’ore in un pomeriggio più fresco e piovigginoso per andare a Greenwich, recentemente designata come Sito di patrimonio mondiale dall’Unesco. Consiglio di optare per il battello così si possono unire la visita all’osservatorio, dove si vede il tracciato del meridiano avente longitudine zero, al Royal Naval College ed all’Università alla suggestiva crociera sul Tamigi. Benché si trovi a meno di 10 km dalla Torre di Londra, a Greenwich si respira un’aria completamente diversa che oserei definire un po’ retrò. Siamo lontani dalla frenesia della capitale e, in quella che ha ancora tutta l’aria di essere una località di villeggiatura così come lo è stata nei secoli passati, il tempo sembra essersi fermato alle età Georgiana e Vittoriana. I connotati marittimi del luogo sono ancora ben visibili e non mancano gli ampi spazi verdi che caratterizzano le più rinomate località accademiche anglosassoni. Ma forse la ciliegina sulla torta è il fantastico panorama che si gode dalla collina dell’osservatorio!