Londra, come trasformare una gita scolastica in un viaggio indimenticabile

Diario di viaggio di un'insegnante di scuola primaria con i suoi alunni, piccoli viaggiatori e, speriamo, futuri TpC
Scritto da: Gughy60
londra, come trasformare una gita scolastica in un viaggio indimenticabile
Partenza il: 22/04/2014
Ritorno il: 24/07/2014
Viaggiatori: 13
Spesa: 1000 €
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è possibile portare ragazzini di 10-11 anni a Londra, da soli, con le insegnanti?

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Possibilissimo, anzi esperienza pionieristica ed entusiasmante di una insegnante, molto “Turista per caso”, che ha voluto trasmettere il gusto del viaggio come scoperta e arricchimento personale che inizia con la preparazione dello stesso e finisce, o forse non finisce mai, con gli indelebili ricordi che lascia.

La scelta è caduta su Londra, una città multiforme, tradizionale e moderna al contempo, cosmopolita dove c’è posto per tutti e dove i ragazzi d’oggi possono cominciare a sentirsi cittadini del mondo, non solo d’Europa.

Durante le vacanze pasquali, dal 22 al 24 aprile 2014, non potendo effettuare il viaggio di istruzione nei giorni di lezione, la sottoscritta, con la collaborazione di altre due insegnanti, ha intrapreso l’avventura con 10 alunni di classe 5 della scuola primaria. Consapevoli che non si sarebbe potuto vedere tutto di una città che offre moltissimo, la scelta si è indirizzata verso i monumenti e le attrazioni principali includendo il cambio della guardia a cavallo e rinunciando, volutamente, a quella di Buckingham Palace al fine di evitare la miriade di persone che sempre e comunque accompagna l’evento.

La macchina organizzatrice si è messa in modo già dall’ottobre scorso per le prenotazioni dei voli (British Aerways), dell’hotel e, soprattutto, per la ricerca di sponsor affinchè il fattore-denaro non risultasse essere discriminante. Superati inevitabili ostacoli, in un soffio si è arrivati al conto alla rovescia e al fatidico giorno!

Di seguito il diario di viaggio.

1° giorno

Ritrovo nella piazza del Castello di Sartirana Lomellina e foto di rito davanti al maniero con il sindaco che ci accompagna con lo scuolabus fino all’aeroporto di Milano Malpensa. Ci dirigiamo, maestre, alunni, genitori, al check-in che richiederà un po’ di tempo in più perché i minori sono affidati a noi insegnanti anche attraverso il visto del questore. Senza problemi vengono controllati minuziosamente i documenti, si prosegue e si raggiunge la scala mobile per il piano inferiore, dove scendono solo i passeggeri: è arrivato il fatidico momento dei saluti! Baci e abbracci, raccomandazioni da parte dei genitori ai bambini, rassicurazione da parte delle maestre ai papà e alle mamme… e via! L’avventura comincia davvero! I controlli si svolgono senza intoppi e in poco tempo siamo al gate. Volo in orario perfetto e alle 12,35, ora locale, sbarchiamo a Heathrow. Lì ci aspetta un minivan che ci lascia al Royal National Hotel nei pressi di Russel Square. Nel tragitto i bambini cominciano a farsi un’idea di com’è Londra, ma il bello deve ancora venire! L’hotel si sviluppa su due vie (Bedford Way e Woburn Place) con un cortiletto interno a dividere le due ali con le sue oltre 1600 camere. Con il senno del poi, era forse un po’ troppo grande e dispersivo, infatti alla consegna delle chiavi, per cercare le camere, abbiamo impiegato più di mezz’ora! Il fatto, poi, che non fossero tutte vicine, ma divise per tipologia, ci ha costrette a rivedere tutte le combinazioni prestabilite non senza qualche recriminazione. Alla fine, però, saremmo rimasti solo due notti, quindi tutti si sono adattati! Il tempo di mangiare un boccone nel bar adiacente l’hotel e poi a piedi verso il British Museum, distante solo pochi isolati, passando da Russel Square Garden dove scoiattoli e strani tipi che fanno yoga nel parco o assopiti al tiepido sole cominciano a incuriosire i nostri ragazzini. Non perdiamo l’occasione di fare una foto vicino alla classica cabina telefonica rossa e proseguiamo verso l’ingresso principale del museo. Avevo già selezionato da casa i reperti da far vedere, quelli che fossero attinenti a ciò che avevano studiato o visto in fotografia oppure in Internet in modo tale che l’interesse rimanesse sempre vivo: la realtà mi ha dato ragione. La visita infatti è “frizzante”, si entusiasmano per la stele di Rosetta, la statua di Ramses II, i fregi del Partenone e i vasi della Grecia Antica..I bambini iniziano a fotografarli e contemporaneamente sono affascinati dai riflessi del sole sulla struttura di metallo e vetro del “tetto” dello scalone principale. Va detto, e non è cosa di poco conto, che nel museo il WIFI è gratuito..Il British chiude alla 17,30, ma già dalle 17 le sale più lontane cominciano a chiudere per permettere un’uscita ordinata e tranquilla senza scene di panico (anche questo è un punto a favore dell’organizzazione inglese!). Come centinaia di persone ci riversiamo in strada e decidiamo di godere anche noi del sole londinese, visto che c’è!, mentre i bambini corrono e si divertono nel parco prima di rientrare in hotel per la cena rigorosamente a base di “fish and chips”. Per il dopo cena, poi, le promesse vanno mantenute: già da casa avevamo detto loro che alla sera saremmo usciti e figuriamoci se lo scordano! Già muniti di Travelcard decidiamo di prendere i famosi Bus rossi e i piccoli viaggiatori fremono dalla voglia di salire al piano superiore. Partiamo dalla vicina, non vicinissima, fermata di Tottenham Court Road, accompagnati da una tipica pioggerellina londinese, e scendiamo a Trafalgar Square al crepuscolo. Le luci della fontana e le ultime nubi rosate si riflettono sull’asfalto umido e, più scuri che mai, i leoni “ di guardia” alla colonna di Nelson appaiono maggiormente imponenti e strappano esclamazioni di meraviglia: ovunque la si guardi questa piazza è affascinante … ma l’occhio vispo di qualcuno spazia oltre e alla fine di White hall si intravede la parte superiore illuminata di verde del Big Ben. Allora ci incamminiamo con passo spedito verso l’orologio più famoso al mondo non prima di aver fatto una tappa per un giro di acquisti! Si intravede alla nostra destra anche London Eye con le sue luci ammaliatrici che cambiano colore..ma la stanchezza si fa sentire e quindi si torna a Trafalgar Square per la destinazione finale, ma sbagliamo fermata, andiamo troppo oltre e tocca aspettare il bus per ritornare indietro!

2° giorno

Ore 9,00, puntuale, la guida ci aspetta nella hall dell’hotel: si parte alla scoperta di Londra! L’idea condivisa è di partire dalla tappa più lontana, Tower Bridge, per avvicinarsi man mano a London Eye per la quale abbiamo già il voucher prepagato e sulla quale vorremmo salire dopo che la guida ha concluso il suo itinerario. Si parte, quindi, e passando per la City raggiungiamo il Tamigi e attraversiamo London Bridge scendendo proprio ai piedi della Shard. Inutile dire che “la scheggia” esercita una particolare attrazione per cui le foto si sprecano … La guida suggerisce, prima di proseguire, di munirci di bottigliette d’acqua e ci indica… una farmacia dove acquistarle! Londra è anche questo! Passiamo sotto la galleria di Hay’s Wharf costituita da una volta in ferro e vetro che unisce due begli edifici di mattoni rossi, un tempo deposito di spezie e altre merci che provenivano dalle navi mercantili. Sostiamo in una panchina di fronte al Tamigi e all’incrociatore Belfast con alle spalle lo skyline dei palazzi ultramoderni: imperdibile! Notiamo un grattacielo il cui lato rivolto verso di noi è completamente ricoperto da un telo oscurante e la curiosità degli alunni viene soddisfatta dall’episodio raccontato dalla guida, secondo il quale l’inclinazione della facciata in questione ha permesso ai raggi solari di riflettersi al suolo al punto da cuocere un uovo al tegamino e di far appiccare il fuoco alle auto di lusso parcheggiate nelle vicinanze! Ci incamminiamo sulla Queen’s Walk, oltrepassiamo il futuristico edificio di City Hall e giungiamo al Tower Bridge dopo aver ascoltato episodi leggendari della Tower of London. Il ponte è imponente e poterlo attraversare è una bella emozione soprattutto quando si osserva il punto di congiunzione delle due parti mobili. A Tower Hill station riprendiamo il bus e scendiamo a Cannon Street nei pressi del Millenium Bridge, altro ponte che attraverseremo, solo a metà, perché ci aspetta la cattedrale di St Paul. Siamo intanto attratti da una musica che ci ricorda quella prodotta da un pianoforte e ci chiediamo come è possibile visto che proviene dal ponte, in realtà si tratta di un suonatore di hang, uno strumento a percussione, la cui forma ricorda un Ufo, dal suono metallico, ma armonioso..pare sia uno strumento del terzo millennio: singolare coincidenza!

La cattedrale di St. Paul con l’imponente scalinata ci attende e, le solenni campane che suonano le dodici, contribuiscono ad aumentare la suggestione, ma ci ricorda anche che forse e meglio mettere qualcosa sotto i denti! Sosta in un lussuoso cortile interno di un centro commerciale per un panino o un tramezzino, ma gli sgargianti colori delle salse, così attraenti, non coincidono con l loro sapore molto piccante che non incontra i gusti dei nostri allievi! Si riparte con il bus alla volta di Trafalgar Square dove, questa volta, ci soffermiamo a lungo ad ammirare la piazza con i suoi molteplici e variegati artisti di strada; la colonna di Nelson e il “gallo blu”, opera moderna di un artista francese, sul quarto piedistallo che fa bella mostra di sé. Entriamo alla National Gallery dove “selezioniamo” alcune opere di pittori italiani e qualcosa dell’impressionismo in modo da tenere sempre vivo l’interesse dei bambini evitando inutili lamentele! E infatti la strategia, già collaudata in patria, è quella vincente: gli alunni, seduti in cerchio, ascoltano Annamaria, la nostra guida, mentre spiega loro alcuni particolari della “Vergine delle rocce” di Leonardo, “I discepoli di Hemmaus” di Caravaggio, “Il battesimo di Cristo” di Piero della Francesca, ma anche di quadri del Canaletto, di Monet e di alcuni pittori inglesi, del resto siamo a Londra! Pongono delle domande “intelligenti” e pertinenti e noi insegnanti ci “gongoliamo” dei giudizi lusinghieri e di ammirazione degli altri visitatori.

A piedi percorriamo il famoso “The Mall” per raggiungere la folla radunata nel cortile di Horses Guards dove assistiamo alla pomposa cerimonia, sempre coinvolgente però!, del cambio della guardia. Gli zainetti arancioni e i cappellini blu o bianchi ci permettono un’immediata identificazione dei nostri ragazzi… (aspetto di cui va tenuto molto conto!) Da lì a Westminster Abbey il passo è breve, facciamo anche in tempo a sostare nei pressi di Dowing Street mentre auto dai vetri oscurati escono dal cancello: ci piace pensare che il primo ministro sia passato proprio davanti ai nostri occhi! Tra la folla ci facciamo largo per osservare meglio il Big Ben e il Parlamento, ma i ragazzi fremono … la ruota, che cominciamo a scorgere sempre più vicina, li attrae inesorabilmente. Si sono fatte, però, le 17 e perciò salutiamo la guida e, a passo spedito e zigzagando tra la gente, attraversiamo Westminster Bridge, e finalmente eccoci davanti a London Eye. Il vaucher ci permettere di saltare la lunga coda accedendo ad una cassa a parte, libera, dove ritiriamo velocemente i biglietti e anche per la salita sfruttiamo la possibilità di una corsia preferenziale. In poco tempo, infatti, siamo all’interno della cabina, dalla forma inequivocabile, dotata di tablet e panchina per ammirare comodamente dall’alto dei suoi 135 metri la città di Londra. Lo sguardo spazia da Buckingham Palace a City Hall, dal Parlamento a Tower Bridge: l’entusiasmo, inutile dire, è incontenibile; non si sa più dove guardare e la paura che aveva preso di sorpresa alcuni bambini è ormai un lontano ricordo.. Alle 18, finito il giro, tentiamo di cenare in un noto fast-food nelle vicinanze, ma il fatto di doverci distribuire su più tavoli ci va desistere con le inevitabili lamentele di alcuni, stemperate ben presto dal ricordo del “fish and chips” che ci aspetta al ristorante dell’ hotel e la promessa strappataci di ritrovarsi nelle varie camere per una “battaglia di cuscini”. Battaglia che si concluderà alle ore 22 con il crollo di una tenda, ma .. tanté: in un hotel dove i gruppi scolastici sono rappresentati da studenti delle superiori, la tenda staccata non ha rappresentato un grosso problema per il personale della reception …

3° giorno

Abbiamo tutta la mattinata a disposizione perciò optiamo per Madame Tussauds Museum: ai servizi di concierge dell’hotel acquistiamo i biglietti ad un costo leggermente scontato (sono veramente molto cari, ma poi abbiamo capito il motivo..) che ci permetterà anche di evitare le code accedendo al “gate” riservato. A piedi arriviamo a Euston Station e da lì con il bus 18 scendiamo esattamente di fronte. La coda chilometrica suggerirebbe di rinunciare a coloro che non hanno prenotazione, ma noi no! Sappiamo già dove andare e quindi via, verso l’ingresso riservato … salvo scoprire poi che non era quello giusto, gli addetti ci mandano da una parte all’altra e noi, perdendo un po’ del self-controll inglese, riusciamo finalmente ad entrare in tempi ragionevolmente brevi. Si entra in una sorta di discoteca tutta luci e suoni, personalmente mi ha ricordato gli Universal Studios di Hollywood.. il percorso è obbligato e nessuno resiste al fascino di farsi immortalare con qualche divo del cinema o della musica..i flash sono continui..ma non è tutto: è previsto un percorso che riguarda la storia di Londra che si effettua con una sorta di trenino i cui vagoni sono delle macchinine, i famosi” black cabs” e un film in 4D con effetti veramente speciali! All’uscita, ma ormai sono le 12, ci attira un ristorante- self.service che scegliamo e che scopriremo essere gestito da una signora di Conegliano Veneto: ci sentiamo già un po’ a casa con un caffè espresso fantastico e con la disponibilità della proprietaria! Alle 15, puntuale, nel cortile dell’hotel ci raggiungere il pulmino per andare in aeroporto: alle 16 siamo a Heathrow; 18,30 partenza e 21,10 arrivo a Malpensa dove genitori trepidanti attendono agli arrivi con tanto di fiori per noi tre maestre! Da parte nostra, una bandiera inglese sventolante, orsetti vestiti da guardie della Regina e cappellini british annunciano l’arrivo della brigata: è tutto finito, ormai..le insegnanti possono “abbassare la guardia”,si rilassano, ma la nostalgia di una esperienza indimenticabile rimarrà.

P.S. Piccolo vademecum

– con bambini di 10/11 anni l’organizzazione deve essere perfetta e nulla va lasciato al caso: occorre che gli adulti siano già stati nella città da visitare in modo da sapere quali itinerari scegliere, le relative distanze e le eventuali criticità. Inoltre ho fatto riferimento ad una agenzia di viaggi per le varie prenotazioni e assicurazione. Quest’ultima per noi importantissima visto che, non essendo durante il periodo scolastico, non avevamo alcuna copertura assicurativa.

– per tempo vanno preparati i documenti, carte d’identità valide e autorizzazioni per la questura.

– le travel card per adulti consentono di portare con sé, gratuitamente, due bambini al di sotto degli 11 anni e i conducenti dei bus sono molto tolleranti nel controllo..

– non è un’impresa impossibile, anche se molto impegnativa: non nego di essere stata piuttosto preoccupata sia per l’organizzazione, sia per gli eventuali inconvenienti che avrebbero potuto inficiare tutto il lavoro. Ciò nonostante, ribadisco, è una esperienza veramente unica che mi sento di consigliare. Preciso che non è stata la mia prima esperienza di questo genere: la prima volta, cinque anni fa, ho portato gli alunni tre giorni in Toscana, sempre con due colleghe di cui una con me anche a Londra e, per la seconda volta, ho deciso di puntare all’estero! Quindi l’affiatamento tra colleghe è condizione irrinunciabile! Io, poi, nei cinque anni intercorsi ho maturato una maggior esperienza turistica personale che mi ha permesso di affrontare con minor ansia le varie fasi del viaggio e di trasmettere una certa sicurezza ai genitori e agli alunni, anche questa si è rivelata una condizione importantissima!

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Gallo blu

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London eye

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Cabina Telefonica

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Shard

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British Museum

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Partenza

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St. Paul Cathedral

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Westminster abbey

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Hay’s Wharf

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Skyline

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Big Ben



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