Londra a luglio 2
3 giorni e mezzo nel fresco di Londra
Ascolta i podcast
Il nostro soggiorno londinese è iniziato martedì 13 luglio, alle 2230, quando l’autobus Terravision ci ha lasciato alla Victoria Coach Station. Personalmente ho trovato il servizio ottimo, puntuale sia all’andata sia al ritorno (cosa molto più importante), avevo prenotato on line perché arrivavamo un po’ tardi e il nostro albergo si trovava in Belgrave Road, a pochi minuti a piedi dalla stazione degli autobus. L’albergo si chiama Days Inn Westminster ed è veramente ottimo, pulito, camera piccola, ma più che sufficiente per dormire, bagnetto molto ridotto ma con doccia abbastanza spaziosa, quindi vivamente consigliato. Noi lo avevamo prenotato tramite CTS perché era il periodo in cui il vulcano islandese faceva le bizze, quindi ci dava più sicurezza in caso di eventuali problemi, che alla fine non ci sono stati. Il primo vero giorno londinese è il 14 luglio, che decidiamo di passare tra i quartieri di Chelsea, Knightsbridge e Belgravia. La prima meta della giornata è il Victoria and Albert Museum, a causa di una mostra sulle leggende di Top of the POops, il mitico programma di musica rock della BBC (“My generation: the glory years of British rock”, dovrebbe rimanere fino al 24 ottobre, ed anche se occupa poco posto fisico a livello emotivo è molto intensa, almeno per chi è stato cresciuto con la musica rock inglese degli anno ’60 – ’70). Sempre al VA proseguiamo visitando il settore sul teatro, con i suoi tantissimi costumi di scena di grandi opere e ricostruzioni di camerini, per poi spostarci prima nelle sale dedicate alla moda, veramente molto belle, poi in quelle sull’Inghilterra del 1700, dove ci divertiamo come bambini nella sala interattiva, tra prove di abiti dell’epoca (sottogonna e crinoline varie), creazione dei propri monogrammi,… veramente un museo molto bello e divertente, credo che sarebbe consigliabile tornare più volte avendo tempo a disposizione, data che è veramente enorme. A questo punto usciamo dal museo e ci dirigiamo verso Harrod’s, che personalmente non ho per nulla apprezzato, soltanto un’esibizione di lusso. Fortuna che lungo la stessa via ci sono tanti altri negozi molto più invitanti, e meno male, visto che il tempo è cambiato, adesso pioviggina, passiamo il resto del pomeriggio in giro per negozi, a provare cose molto strane chiedendosi perché il colore must dell’anno qui è l’albicocca…. Ma è possibile? Verso le 6 ci incamminiamo per Sloane Street, in direzione del nostro albergo e ci fermiamo a mangiare in uno dei tanti Pret à Manger che incontriamo, siamo troppo stanche per cercare qualcosa di più. E poi il giornoi seguente la giornata si prospetta molto intensa culturalmente. Giovedì 15 decidiamo di dedicare la giornata a due musei, la Tate Britain il mattino, dato che si trova a cinque minuti dal nostro albergo, e poi la National Gallery il pomeriggio. Usciamo dall’albergo presto, verso le 915, pensando che ci vorrà un po’ ad arrivare ma in pochissimo siamo lì… e , manca ancora parecchio all’apertura… quindi? Facciamo un giro a piedi per il quartiere, dove vediamo molte case di mattoni e tanti alberi, dei bei giardini recintati e curati che invogliano a fermarsi se non fosse che oggi c’è un vento freddo che non spinge proprio a stare fermi! Ormai però sono le dieci quindi possiamo andare al museo dove aspettiamo di entrare insieme ad un paio di scolaresche del luogo (come sono carine le divise, mi sarebbero piaciute un sacco a scuola!), che poi ci seguiranno anche alla National Gallery, ma non hanno le vacanze estive? È pur sempre il 15 luglio… La visita della Tate Britain è straconsigliata per chi, come la sottoscritta, ama l’arte inglese in generale ed i pre raffaeliti in particolare, altrimenti è sconsigliata. Personalmente avrei potuto restare anche tutto il giorno davanti ai quadri di Millais, Dante Gabriel Rossetti,… spettacolare l’atrio del museo con le due carcasse di aerei, che non ho esattamente capito cosa ci facessero lì ma non è questo il punto. Dopo un paio di ore di adorazione usciamo e prendiamo a sinistra lungo il Tamigi, percorso che ci porterà prima alla House of Parliament ed all’ Abbazia di Westminster, poi da lì, sempre a piedi, lungo Parliament Street e White Hall a Trafalgar Square, dove vediamo la famosissima statua di Nelson e la fortissima nave in bottiglia … molto simpatica. Complice il tempo ancora fresco e coperto ci infiliamo dentro la National Gallery, da cui usciremo solo tre ore e mezza più tardi, dopo averla visitata praticamente tutta. Siamo stremate, quindi andiamo alla cripta di St. Martin in the Fields, dove c’è un ristorante in cui si può mangiare spendendo poco. Noi prendiamo il piatto di dolci del the pomeridiano, veramente buono, con un caffè che non è niente male (sempre caffè lungo chiaro, l’espresso fuori dall’Italia non sono in grado di farlo quindi meglio adattarsi). Dopo la pausa ci dirigiamo verso Buckingham Palace, attraversando St. James’s Park, con il laghetto pieno di oche e cigni. Quando arriviamo a Buckingham è uscito il sole, chiaramente proprio dietro il palazzo … magnifico tempismo. Da qui decidiamo di andare ad Hyde park, già che siamo qui perché non andiamo a salutare Peter Pan? Ma sì tanto è solo dal lato opposto del parco! Bella statua, con panchina strategica davanti dove possiamo riposare un po’. Da qui torniamo indietro per dirigerci di nuovo verso l’albergo, breve cena in un locale incontrato in strada e poi in albergo dato che siamo sfinite. Il sedici luglio è l’ultimo giorno intero che passiamo a Londra e dobbiamo andare a vedere il British Museum, quindi si parte presto dato che rifaremo la strada di ieri per Whitehall, Trafalgar, e poi da lì attraverso il West End, passando per Leicester Square, fino a Bloomsbury ed al British. Museo che però si è rivelato una delusione cocente! Sarà perché volevo vedere soprattutto i marmi del Partenone, ma una volta lì mi hanno fatto una tristezza … non devono stare a Londra, manca completamente una contestualizzazione, stanno solo lì appesi al muro. Per questo ce ne andiamo quasi subito, e ci spostiamo ad Oxford Street, che percorreremo fino a Marble Arch, in tutta la sua lunghezza, divertendoci in tutti i negozi che in Italia non ci sono. Stremate dallo shopping ci prendiamo un caffè allo Speakers’ Corner, ma non incontriamo nessuno che pontifica, peccato. Da qui andiamo verso Carnaby Street, passando davanti al monumento degli animali caduti in guerra e attraverso Mayfair, altro quartiere di lusso. Carnaby Street è favolosa, piena di negozi con un sacco di cose carine ed originali, non le solite catene uguali in tutto il mondo, e con un’atmosfera che mi ricorda un po’ quella del Temple Bar a Dublino, con i musicisti che suonano lungo la via. A questo punto si è fatto tardi sono quasi le 8, quindi verso Piccadilly Circus e poi da lì di nuovo verso St. James’ s Park e poi l’albergo, con una breve sosta da McDonald’s per la cena. Siamo veramente esauste ma ancora dobbiamo preparare la valigia per domani, dato che abbiamo l’albergo nel tardo pomeriggio ma la camera dobbiamo lasciarla entro le 11. Oggi è l’ultimo giorno, anzi l’ultima mezza giornata, quindi visto che è sabato andiamo a Camden Town, stavolta però via metro perché non abbiamo tempo da perdere in vagabondaggi. Prima di Camden però tappa a King’s Cross, per vedere la piattaforma 9 ¾ del treno di Harry Potter. Che ci vuole almeno mezz’ora per trovare dato che non è segnalato per nulla! Ma io dico è possibile? Alla fine ci arrendiamo e chiediamo alla security, che ce lo indica. È un po’ misero, sinceramente è in un angolo dietro i bagni degli uomini, fortuna che c’è anche un po’ di fila che aiuta a trovare il carrello infilato nel muro. Foto di rito, e pensierino che se fosse stato in Italia ci sarebbero sati almeno i maghi in costume con cui fare le foto! Adesso è veramente ora di andare a Camden, quindi via e poi blocco! Che facciamo qui? Abbiamo solo due ore come scegliamo? Il mercatino è favoloso, si trovano tantissime cose a prezzi non male, forse complici anche i saldi, peccato solo che il tempo vola via e noi dobbiamo correre in albergo, recuperare la valigia che avevamo depositato a poi andare in aeroporto, dato che ci vorrà parecchio sia per i controlli della sicurezza sia per lasciare la nostra valigia, che rivedremo solo a Rimini. Che dire di Londra? Città innegabilmente molto bella, ma che non è riuscita a stregarmi come mi è capitato a Dublino. Sicuramente positivo il clima, almeno per me che soffro tanto il caldo, mai sopra i 25 ° sono il mio sogno. E poi il fatto che le persone si fermano quando devi attraversare la strada, ciclisti inclusi! Che fermano pure ai semafori rossi! Nota un po’ dolente è la lingua, perché veramente non capisco, possibile che per parlare con gli inglesi mi serve un interprete mentre con americani/irlandesi/australiani/sudafricani/… non ho problemi? ma sbaglio io? Oppure capita a tutti? PS: grazie ad entrambe le guide per caso di Londra, Cristina e Marco, per i suggerimenti!