Londra

Diario di viaggio (Londra 3-9 Agosto 2007) Dopo avere visto Parigi, Praga, Madrid, Barcellona e Valencia non potevamo che scegliere Londra per aumentare il bottino di capitali europee visitate. Un’ottima occasione con RyanAir ci ha fatto partire ed arrivare da Palermo con volo diretto a soli 190 euro. Anche questa volta la puntualità...
Scritto da: valelosci
londra
Partenza il: 03/08/2007
Ritorno il: 09/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Diario di viaggio (Londra 3-9 Agosto 2007) Dopo avere visto Parigi, Praga, Madrid, Barcellona e Valencia non potevamo che scegliere Londra per aumentare il bottino di capitali europee visitate. Un’ottima occasione con RyanAir ci ha fatto partire ed arrivare da Palermo con volo diretto a soli 190 euro. Anche questa volta la puntualità nell’arrivo di questa compagnia Low Cost è stata perfetta, riesce sempre a recuperare anche i ritardi di partenza. Un vero peccato però che spesso le crew di RyanAir pecchino di personale che parli italiano, considerando il fatto che molti voli partono e arrivano in Italia e che i soldi italiani sono buoni come quelli degli altri paesi europei da un pò fastidio. Atterraggio a Stansted alle 12.40, ci immettiamo nel trenino (con l’ingresso simile ad un ascensore) che porta al terminal per il ritiro bagagli e compriamo il biglietto Andata/Ritorno (14 sterline) della compagnia bus Terravision che ci porta in 70 minuti a Vittoria Station nel cuore di Londra, quasi tutto il personale di terra di questa compagnia è fatto da ragazzi italiani (consigliato!!!). Questa stazione è veramente poliedrica, si va dal terminal per i bus alla stazione dei treni nazionali fino alla metropolitana. Pochi minuti a piedi e siamo nel nostro hotel a Belgrave Road, bella strada interamente in stile vittoriano. Abbiamo il pomeriggio a disposizione e alle 16 andiamo su Victoria Street dove compriamo per 19 sterline un biglietto per il bus turistico “The Original Tour” grazie al quale cominciamo a girare le città per avere una prima idea, la guida in italiano ci aiuta a capire meglio dove siamo e la storia di quei monumenti che stiamo vedendo. Il biglietto del bus dura 24 ore e ci permette di usarlo anche l’indomani mattina per avvicinarci al mercato di Portobello nei pressi di Nothing Hill. Il mercato è uno dei + caratteristici di Londra e lo si può vedere di sabato mattina, una bella strada piena di negozi dove comprare souvenir a buon prezzo e antichi oggetti in silver inglese ed altri oggetti da collezione. A differenza del Rastro di Madrid non è ancora stato contagiato dalle porcherie cinesi, Portobello resta ancora un posto dove comprare oggetti originali ed interessanti. Nel pomeriggio di sabato sempre con l’ausilio del bus turistico ci rechiamo nella zona dell’abazia di Westminster dove possiamo prendere il battello per una fantastica crociera sul Tamigi inclusa nel prezzo del bus, ma che costa 9 sterline per tutti gli altri. La zona d’imbarco è molto ricca, dal Big Ben all’abazia, dalla ruota panoramica all’acquario di Londra. La crociera ci fa vedere tutto quello che si trova nel tratto di Tamigi dal ponte di Westminster fino al Tower Bridge passando per il London Bridge, la casa-teatro di W. Sheakspeare, il ponte pedonale, la city hall, il veliero, la nave da guerra, la cattedrale di St. Paul a tutto quello che sta sul Tamigi compresi tanti ristoranti. Uno dei lati negativi di Londra è che tutto chiude verso le 18.00 con ultima ammissione alle 17.00, così non è facile visitare molte cose in un giorno, fra il traffico o il tempo che si perde nei cambi di metro spesso si possono fare solo 3 o 4 visite in un giorno. Torniamo in albergo, tipicamente inglese e vittoriano, niente a che fare con gli alberghi in cui siamo stati a Madrid e Barcellona, qui è tutto molto essenziale e mancava anche il frigobar, l’aria condizionata e la utilissima bilancia per pesare i bagagli prima di ripartire  Per fortuna non c’è stato bisogno dell’aria condizionata ed inoltre nei 6 giorni di permanenza non ha mai piovuto, gli ombrelli portatili ci hanno solo fatto da zavorra, ma credo che una settimana senza piovere a Londra capiti una volta ogni 10 anni  Di giorno con il sole si toccavano anche i 26 gradi ma non c’era quell’afa terribile tipica degli agosti mediterranei. La colazione “continentale” era compresa nell’albergo e per il pranzo e la cena ci siamo divisi fra Sainsbury, Marks & Spencer, Pret a Manger e i piccoli Food & Wine sparsi per la città, qui abbiamo trovato ogni meraviglia già preconfezionata, dai panini ai sandwich, dalle crepés alle insalate di pasta. Alcune volte mangiavamo li sul posto (anche da EAT si poteva fare) altre invece portavamo il cibo in camera, devo dire che abbiamo mangiato proprio di tutto e stranamente abbiamo trovato prezzi accettabili e una buona qualità di pane, il pane di Londra è sicuramente molto meglio di quello che fanno a Firenze…  Se andate a Londra non portatevi la macchina, sarebbe un grave errore, parcheggi difficili da trovare e con tariffe alte, qui è inutile fare i furbi perché le multe sono salatissime. Noi ci siamo forniti di London Pass + Travel Card 3 Giorni (dalla zona 1 alla 6), così non solo avevamo accesso illimitato a Bus e Metro, ma non abbiamo pagato in tantissime attrazioni e musei, abbiamo speso 72 euro a testa ma per visitare quello che abbiamo visitato e spostarci coi mezzi che abbiamo preso avremmo speso almeno il doppio… Londra è grande ed è importante risparmiare le energie non facendo lunghi tratti di strada a piedi senza meta che poi si pagano cari in stanchezza, abbiamo usato così i bus anche per sole tre fermate. L’abbonamento giornaliero Bus/Metro (Solo Zona 1 e 2) utilizzabile dopo le 9.30 (Off Peak) costa 5.10 sterline, tutto dipende da quello che dovete fare, ma non pensate di fare ogni volta i biglietti perché vi bruciano vivi, la singola corsa di metro costa 3 STERLINE e quella di Bus costa 2 STERLINE… Domenica mattina al Madame Tussads, ovvero il più bello e grande museo delle cere nel mondo, dopo quello di Londra lo hanno aperto a New York, Amsterdam, Tokio, Las Vegas, Hong Kong etc… etc… Il biglietto d’ingresso costa 18 sterline se lo comprate dagli “omini” della compagnia “The Original Bus Tour” che potete trovare anche ad Hyde Park Corner (Marble Arch), compratelo qui perché oltre a risparmiare 3 sterline non dovrete fare la fila per entrare al museo. L’esperienza del Madame Tussadds è unica e capirete poi che sono stati soldi ben spesi, l’atmosfera è allegra e festosa, appena aperte le porte dell’ascensore sarete investiti di flash dei fotografi, una volta entrati nella prima sala non capirete + chi sono le statue e le persone reali, vi capiterà anche di chiedere permesso e poi accorgevi che quello era Jhon Travolta…  Ci sono proprio tutti li dentro, dai divi di Hollywood a quelli dello sport, dai capi di stato fino agli scienziati, filosofi e musicisti del passato. L’incredibile Hulk, Marylin Monroe, Lady Diana, Bush, Blair, Arafat, Mozart, I Beetles, la famiglia reale inglese e tanti altri ancora… Per chi ama l’horror c’è anche la camera del terrore con attori veri pronti a tendervi degli agguati, da fare solo se non soffrite di cuore o claustrofobia da buio , è possibile infatti non fare quella stanza e passare oltre… Spettacolino guidato in un cinema 3d con proiezione tipo imax e poi verrete finalmente liberati, non prima ovviamente di passare dallo shop che è un passaggio obbligato in quasi tutti i posti che visiterete a Londra  Giretto a piedi passando per l’affollata Trafalgar Square e visitando la splendida National Gallery, pausa pranzo e poi diretti a Piccadilly Circus per una visita al centro commerciale del Trocadero. Passaggio obbligato per Buckingam Palace, giusto per vedere quando sarà il prossimo cambio della guardia, qualche foto col Police Man di turno e riposo sulla panchina del vicino Green Park. Dopo aver comprato qualcosa al Food & Wine vicino l’albergo abbiamo cenato in camera e ci siamo buttati sul letto per una dormita rigenerante. Lunedì mattina ci dirigiamo col metro a Kensington Palace dentro l’omonimo parco, questa fu per tanto tempo la residenza di Lady Diana, oggi viene sfruttato per incassare soldi in sua memoria, una sorta di museo a lei dedicato, il palazzo è davvero bello e anche i bagni per il pubblico sono di ottima qualità. Usciti dal parco ci dirigiamo sempre in metro verso il mitico stadio del Chelsea, dopo una lunga attesa per fare i biglietti (a Londra abbiamo trovato bigliettai molto lenti e poco pratici che facevano allungare inutilmente le file) ed un pò di shopping a prezzi scontati nello shop point, abbiamo iniziato il tour dello stadio. Abbiamo visto dalla sala stampa agli spogliatoi della squadra ospite e quelli del Chelsea, fino al tunnel con ingresso in campo. Lo stadio è molto bello e raccolto, la dimostrazione del fatto che per essere bello uno stadio non deve essere per forza grande, molto simpatica ed esaltata la ragazza che ci ha fatto da guida nel tour, chissà quante volte ripete sempre le stesse cose ogni giorno  Torniamo alla vicina stazione di metropolitana su Fhulam Brodway (una delle più belle e pulite stazioni metro di Londra, ricca anche di negozi) e ci spostiamo con il Tube verso la splendida cattedrale di St. Paul, dove si è sposata Lady Diana col famigerato Carlo d’Inghilterra. La cattedrale è veramente grande e risale al 1666, la sua grande cupola visitabile fino in alto e la sua pianta non può che ricordare quella di San Pietro a Roma ed era proprio questa l’intenzione del suo progettista. In questa chiesa potrete trovare le tombe di decine di personalità illustri per il mondo inglese ed europeo, una per tutti quella dello scopritore della penicillina Fleming. La cosa che risalta più all’occhio quando si entra a piano terra è il forte profumo di cibarie, sembra quasi di essere in un ristorante (cosa molto inusuale in una chiesa) ed infatti abbiamo scoperto che da alcuni tombini dorati si poteva notare un grande ristorante proprio al piano inferiore della chiesa, davvero un accostamento al limite del blasfemo  In questa chiesa potrete notare infine delle donne sacerdotesse, hanno lo stesso abito nero con quadratino bianco sul colletto dei nostri preti ma sono donne, evidente mente non è una chiesta cattolica cristiana ma anglicana o protestante. Usciti dalla cattedrale abbiamo pranzato da EAT con dei fantastici panini e sandwich (come quelli di Pret a Manger) e poi ci siamo ritirati in hotel per riposarci fisicamente … Nel pomeriggio visita d’obbligo all’Hard Rock cafè e passeggiata in Regent Street e Oxford Street per lo shopping di ogni genere, prima di tornare in albergo passiamo da Pizza’s Hut di Victoria Street dove fanno alcune cose buone ma il servizio è davvero molto lento, vi consiglio la pizza speciale coi bocconcini di mozzarella ai bordi. Dedichiamo l’ultima giornata completa ad Harrods e British Museum, per gli spostamenti abbiamo fatto una travelcard da un giorno (zona 1-2) per 5 sterline. Per quando riguarda Harrod’s che dire, un lusso sfrenato che forse supera quello dei magazzini Lafayette di Parigi ed è unico e non diffuso in tutta la nazione come El Corte Ingles in Spagna e Portogallo. Dentro Harrods’ puoi trovare di tutto, dalla scatoletta di tea inglese all’olio extravergine d’oliva di Castronovo di Sicilia, al Sushi vegetale, ai migliori giocattoli, fino ai migliori orologi (da appena 35 mila sterline) o dei cellulari tempestati di diamanti e che costano appena 45 mila sterline… Non so chi vada a compare orologi o cellulari che costano quanto un monolocale o un box auto, so solo che è un offesa alla povertà nel mondo. Non esiste solo il lusso sfrenato, ci sono anche molte cosine che si possono comprare, specialmente nella zona alimentari dove ci sono vetrine per le cucine di tutto il mondo. Gli impiegati che parlano altre lingue oltre all’inglese hanno la bandierina accanto al proprio nome nella targhetta sulla divisa. Pausa pranzo ha Sainsbury e poi ci dirigiamo verso il British Museum dove è custodita la Stele di Rosetta. Il Museo è immenso e spettacolare, diviso per zone (Antica Roma, Grecia, Egitto, Asia etc…) possiede reperti storici e archeologici di tutto il mondo, praticamente c’è tutto quelli che gli inglesi hanno rubato nei secoli in giro per il mondo compreso pezzi di templi greci o sarcofagi egiziani. Fa impressione come un museo così grande e con una quantità immensa di reperti preziosissimi, non solo sia mancante di un controllo all’ingresso (che ormai hanno pure al museo delle cere) ma molti dei reperti sono liberamente toccabili dalle migliaia di visitatori ed il controllo degli impiegati non è serratissimo come quello che si trova alla National Gallery o alla Queen’s Gallery, solo la Stele di Rosetta e qualche altro reperto sono protetti da lastre di vetro, in compenso però l’ingresso è assolutamente gratuito come la Nationa Gallery, da apprezzare. Giovedì 9 è il giorno del triste rientro, a piedi andiamo da Belgrave Road fino alla stazione di bus di Victoria (Coach Station), sappiamo che il punto di partenza del pullman Terravision è lo stesso di dove siamo arrivati, facciamo un pranzetto a panini da Subway e saliamo in vettura che in appena un’ora e mezza ci porta all’aeroporto di Stansted. Anche se un aeroporto secondario ci ha sorpreso la sua grandezza, area ceck-in molto semplice da individuare e lo facciamo subito, il RyanAir per Palermo era già aperto e ci siamo liberati dei bagagli da imbarcare. Facciamo un giro nei negozi interni per spendere le ultime sterline, ignari del tempo che avremmo perso per i controlli e di quanto era distante il gate di imbarco per l’aereo. Subito appena ci avviciniamo per fare i passare i bagagli nel metal detector ci fermano dicendo “One man, One bagage…”, ovvero ogni passeggero deve entrare li dentro con un solo bagaglio a testa e anche se io avevo un borsello/marsupio oltre al bagaglio a mano non andava bene, così abbiamo dovuto compattare i nostri bagagli per fare finta di averne uno a testa, una cosa veramente idiota!!! Passiamo il pre-controllo e infiliamo i bagagli nel rullo, alcuni passano subito uno viene deviato dove erano seduti gli omini, una gentile signorina mi chiede di chi è il bagaglio e se poteva ispezionarlo (ma perché potevo anche rifiutarmi di farglielo ispezionare? Boh) e comincia ad aprilo tutto, ma proprio tutto, ha controllato ogni sacchettino ogni tasca, ogni scatolina mi ha fatto perdere non so quanto tempo, era contenta perché ha visto i sacchetti del Chelsea Store (pensa se era tifosa dell’Arsenal…) e mi ha detto “Ahhh this is very GooD!”, mi ha controllato pure il cellulare e la macchina fotografica con un metal detector particolare, nel frattempo però c’erano altri che passavano dritti e avevano anche due cellulari addosso non controllati. A mio padre hanno fatto posare lo scovolino per la pipa perché lo ritenevano pericoloso (robba da matti) ma non si sono accorti che aveva i fiammiferi in tasca ahahah… Ad alcuni hanno fatto levare anche le palle con la neve (il souvenir per antonomasia) perché conteneva acqua, robba da matti anche questa. Finiamo i controlli e ricomponiamo i pezzi (anche qui il rischio di perdere pezzi fra un controllo e l’altro è alto), pensiamo di dirigerci all’imbarco quando scopriamo un altro controllo, c’è un tizio che smista a destra quelli che devono fare il controllo a campione e a sinistra tutti gli altri, noi siamo fortunati e quindi facciamo tutti il controllo, dobbiamo levarci anche le scarpe e metterle in un rullo specifico per il controllo calzature, mentre me le levo e le metto sul rullo guardo il tizio inglese sdegnato come a dirgli “ma quanto siete scemi…”, le scarpe passano e devo rimettermele, il tempo passa e abbiamo il tempo di scambiare le ultime sterline e comprare l’acqua minerale (che dopo i controlli si può comprare ma prima no, anche questa è un’idiozia che serve solo a far fare affari d’oro ai bar che stanno dopo i controlli, basterebbe controllare che la bottiglia sia sigillata o fare bere l’acqua a chi la possiede, ho visto levare anche il latte ad una mamma che aveva un bimbo neonato, e nel frattempo la gente entra sulle piste dai buchi nella rete). Il gate d’imbarco è il 50, si cammina tantissimo a piedi, poi lo spostano al 56 (senza comunicazioni sul monitor ma lo sappiamo solo col passavoce) e scendiamo ancora, ci mettiamo finalmente sull’aereo e ci rallegriamo con le hostess RyanAir che sono di media gradevoli a parte qualche eccezione, peccato che sui voli da e per l’Italia molto spesso nessuno parli italiano, ma per migliorare c’è sempre tempo. Alla prossima vacanza!!!


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