London: un week end grazie a Ryanair

Ciao a Tutti i Viaggiatori. Prima di partire per Londra ho tratto numerose informazioni utili da questo sito leggendo le recensioni di altri V. Con questo documento voglio fare altrettanto per coloro che devono ancora partire. Bene… incominciamo: tutto e’ iniziato circa un mese prima della partenza, quando una sera visitando il sito della...
Scritto da: stefanoxyz
Partenza il: 14/11/2003
Ritorno il: 17/11/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Ciao a Tutti i Viaggiatori. Prima di partire per Londra ho tratto numerose informazioni utili da questo sito leggendo le recensioni di altri V. Con questo documento voglio fare altrettanto per coloro che devono ancora partire. Bene… incominciamo: tutto e’ iniziato circa un mese prima della partenza, quando una sera visitando il sito della Ryanair io (Ste, 26) e la mia instancabile compagna di viaggio (Ci, 26, e compagna di vita) abbiamo trovato e prenotato un volo da Genova per Londra A/R a 50e a testa. La partenza era prevista per il 14 novembre e il rientro per il 17 novenbre. Ora ci restava un mese per cercare una sistemazione per tre notti. Qui ci e’ venuta in contro una mia collega che ci ha segnalato un ostello, chiamato The Generator, nel quartiere King’s Cross. Dal sito www.The-generator.Co.Uk e’ possibile farsi una prima idea sul posto e sui prezzi, infatti si puo’ prenotare direttamente da web lasciando come garanzia il proprio numero di carta di credito: nel caso prenotiate ,e poi, per qualche motivo non vi presentate, vi verra’ addebitata soltanto una notte. Una volta lette le informazioni sul posto e sui servizi compresi abbiamo prenotato per 3 notti una camera doppia (letto a castello e senza bagno) per 120GBP (176e circa). Ora non rimaneva che rispolverare la mitica guida della Loney Planet (LP), che circa un anno mezzo fa’ ci ha accompagnato per la prima volta a Londra, e raccogliere il maggior numero di informazioni per ottimizzare al meglio il fantastico week-end che ci aspettava. Dopo circa 3 settimane di ricerche venne la grande sera della partenza.

Venerdi 14 novembre: esco dall’ufficio, mi incontro con Ci, mi metto in tenuta cosi’ detta “antisommossa” (jeans, dr.Martins, maglia collo alto e piumino) e poi via in aeroporto curioso di provare un volo da 25euro (tasse ap comprese). Al check-in ci viene dato come carta di imbarco un foglietto con due scarabocchi a penna che indicano le classiche informazioni tranne il posto a sedere. Appena aprono il gate ci posizioniamo in pool position per prendere i posti migliori. In un attimo ci troviamo su un Boing 737 nuovissimo e ben tenuto. Durante i volo non viene servito nulla gratuitamente. Se si vuol consumare qualcosa bisogna pagarlo. Per il resto non noto altre differenze rispetto alle altre compagnie nettamente piu’ care. Atterrati a Stansted prendiamo l’ultimo treno Stansted Express per Liverpool Station (13GBP). In 40 minuti siamo in centro a Londra. Arriviamo in ostello per le 2 am, circa. Prima di entrare, vediamo diversi ragazzi seduti sulle scale che parlano, ridono e scherzano in tutte le lingue. Entriamo nell’ostello: al primo impatto si presenta come la tipica scuola superiore americana che vediamo nei film. Alla reception troviamo un ragazzo molto disponibile che ci fa il check in. Paghiamo subito (120GBP) e poi ci dirigiamo in camera. Digitiamo il codice ed entriamo in camera: 5 metri per 5, moquette blu, letto a castello con lenzuola, cuscini e coperte, asciugamani, piccolo lavandino in acciaio con acqua calda, spartana specchiera, mensola porta oggetti, finestra luminosa, 2 sedie, un tavolino e un appendi abiti. Bagno e docce sono in comune e allo stesso piano. Prima di andare a dormire, facciamo un giro per l’edificio. Troviamo un bar con tavoli da bigliardo parecchi tavolini e alcune sale TV. Tutto sommato, il posto sembra pulito per essere un ostello e molto ben organizzato. Fieri del volo e della sistemazione andiamo a dormire.

Sabato 15 novembre: non riusciamo ad alzarci prima delle 9. La colazione a buffet compresa con la stanza offre: numerosissimi cereali, latte, caffe’, pane tostato burro e marmellata. Se si vuole invece una tipica colazione inglese bisogna pagare 3GBP. Dopo di che’ lasciamo l’ostello e andiamo alla scoperta di Londra. Compriamo una travel card week end per le zone 1 e 2 del metro (6.10GBP) e ci dirigiamo verso Trafalgar Square per andare a visitare il National Portrait Gallary (gratis). Premetto che la socia ed io siamo molto ingnoranti in materia d’arte, pertanto snobbiamo il National Gallary (su suggerimento della LP) e troviamo invece molto interessante il Portrait. Qui vengono esposte numerose opere fotografiche realizzate con tecniche diverse, foto di personaggi famosi (anche italiani) in un ambiente moderno e molto diverso dal comune museo. Il giro completo ci porta via un paio d’ore. Fatte due foto sopra uno dei grandi leoni della piazza, ci dirigiamo verso il famoso grande magazzino Harrod’s in Brompton Rd. L’intero palazzo rappresenta un monumento al consumismo moderno: qui dentro troviamo tutto quello che un classico grande magazzino puo’ offrire immerso in un ambiente tutt’altro che scontato. Parte dell’edificio e’ stato arredato a tema egiziano, con finte sfingi in muratura, geroglifici sulle parati, scale modili rivestite di pietre… Sembra di essere a Gardaland. Esiste anche un angolo in memoria di Diana e Dodi. Parte del piano inferiore e’ dedicato ai numerosi gadgets griffati Harrod’s: borse, penne peluches, grembiuli portachiavi… Persino le palle da golf! Non mancano reparti alimentari che offronno qualsiasi tipo di prodotto da tutto il mondo. E’ possibile anche mangiare in uno dei numerosissimi ristoranti/bar. Per quanto rigurda l’abbigliamento, le piu’ importati firme (quasi tutte italiane) hanno aree dedicate. Ovviamente non manca il reparto hi-tech e il reparto elettrodomestici. Fantastico! Tenete conto che il tutto e’ immerso in un clima natalizio caratterizzato da luci, alberi di Natale e strenne. Sconvolti dai prezzi esorbitanti, usciamo dopo due ore a mani vuote. Ora ci dedichiamo alla ricerca dei biglietti per il teatro. Troviamo numerosi uffici che offrono in prevendita biglietti per le piu’ importati opere della serata. Molto ingenuamente, ci affidiamo ad un ufficio e acquistiamo 2 biglietti per Fame alla modica cifra di 45GBP. Al pagamento ci viene consegnata una ricevuta che ci servira’ per ritirare i biglietti tra mezz’ora. Tutto fila liscio. Guradando i biglietti mi accorgo che il prezzo reale e’ di circa 28GBP. La differenza pagata e’ la commissione di prevendita. La LP consiglia vivamente di non anticipare i soldi e di contrattare la commessione. Ovviamente noi abbiamo appreso questi consigli solo dopo averli comprati! Vabbe’… La prossima volta non succedera’ piu’! Ci fermiamo a mangarci una Jecket Potato: patata lessa grossa come un melone, scavata all’interno e farcita con formaggio fuso,bacon e buro… Assolutamente da provare. Attraversiamo a piedi Green Park: i colori dell’autunno si mescolano al verde dell’erba ben curata. Arriviamo davanti a Backingam Palace dove si stanno svolgendo i preparativi per la visita di Bush di martedi’. Il palazzo reale si presenta maestoso e perfetto nei dettagli. Viene l’ora di dirigersi verso Picadilly Circus dove abbiamo intenzione di passare tutta la sera. Cerchiamo il teatro, ma prima di entrare ci infiliamo in un pub a consumare una mezza pinta di Guinness. Lo spettacolo inizia alle 7.30pm. Dal nostro posto in platea vediamo molto bene il palco. Anche se abbiamo grossi problemi a capire la lingua lo show si rivela molto divertente. Trovo che andare a Londra e non assistere ad un’opera teatrale sia un vero peccato. Usciti dal teatro ci siamo diretti verso Covent Garden: il quartire e’ molto vivace di sera, anche fino a tardi. Abbiamo cenato in un ristorantino dall’arredamento moderno e tutto sommato anche economico.

Domenica 16 novenbre: per le 9.30am riuscimo ad uscire dall’ostello per dirigersi verso il famoso mercato di Camdem. Ci troviamo di fronte a un quartire visibilmente multietnico. Alla prima bancarella che vende Dr.Martens capiamo subito che qui costano meno che in Italia, circa 45GBP. Qui troviamo felpe, magliette, vestiti di ogni tipo a poco prezzo. Vengono venduti anche capi in pelle e accessori di ogni tipo. La cosa piu’ sorprendente di Londra e’ che non esiste una moda, una tendenza che molti seguono: qui ognuno e’ vestito in modo diverso. Sembra che il look di ogni persona voglia rispecchire il carattere, la religione o semplicemente la passione musicale. E la cosa piu’ sorprendente e’ che nessuno ti squadra per come sei vestito o per quello che fai. Tutto cio’ si riflette su queste bancarelle, dove persone di razze diverse offrono migliaia di capi differenti tra loro. Qui non troviamo solo vestiti e cianfrusaglie, ma anche piatti di diverse cucine: passiamo dalla paella al kebab, dalle jacket poteto al fish and chips. I profumi dei diversi piatti si mescolano tra di loro, l’odore dei capi in pelle si mescola con il profumo degli incensi accesi, accenti di tutto il mondo si mescolano al brusio della citta’, la pelle scura si mescola nella folla con quella chiara… E’ una sensazione unica. Ovviamente non possiamo fare a meno di pranzare li: ci divoriamo una jecket farmaggio e bacon e un piatto di kebab a testa. Nel pomeriggio, dopo una lunghissima coda saliamo sulla London Eye: da qui la vista e’ bellissima e ci si rende conto di quanto e’ estesa questa citta’. Il giro completo della ruota dura poco piu’ di 30 minuti. Diciamo che ne vale la pena fare un po’ di coda per godersi questo panorama. Dopo andiamo a visitare il British Museum: il posto e’ si rivela interessante, ricco di dipinti molto grossi che per la maggior parte rappresentano personaggi ed eventi famosi per il Regno Unito. La sera la passiamo a nella zona di Piccadilly. Sfinita dalla giornata torniamo in ostello piuttosto presto.

Lunedi 18 novenbre: questa mattina la sveglia e’ stata sofferta, entrambi sapevamo che questa sera avremmo dormito a casa. Ma il volo del rientro era ancora lontano. Anche il tempo vuol farci ricordare il tipico paesaggio londinese di cui si parla tanto: una piogerrellina fine ma costate. Assistiamo ad un cambio della guradia tutto sommato un po’ deludente. Sorpresi da un acquazzone ci infiliamo in un tipico pub inglese vicino a Buckingham Palace. Prima di partire promettemmo ad alcuni amici e parenti di portare al loro un pensierino. Eccoci qua in un supermenrcato a comprare confezioni di pudding e burro di arachidi. Cosa meglio tutto cio’ rappresenta questo popolo? Ritirate le valige in ostello ci dirigiamo verso Liverpool Station per andare in aeroporto. All’andata non abbiamo avuto modo di apprezzare le dimensioni di questo scalo. Nonostante sia un aeroporto di secondaria importanza ha le stesse dimensioni e lo stesso traffico passeggeri di Malpensa. Questo successo, senza dubbio, e’ garantito fondamentalmente da due compagnie aeree economiche Ryanair e Easyjet: ci sono soltanto 40 sportelli check-in dedicati a loro. Senza peralare di negozi, bar, ristoranti. Una volta imbarcati i bagagli ci divoriamo l’ultima Jacket Potato.

Dopo una lunga coda per l’accesso al gate (controlli di polizia molto severi) ci troviamo difronte al cancello in attesa di esssere imbarcati: questa volta i passeggeri vengono fatti salire in ordine di check-in. L’aereo e’ sempre un Boing 737. Partiamo e arriviamo in perfetto orario. Il nostro microviaggio (ma macroesperienza) finisce qui, ma siamo gia’ pronti per partire per un’altra destinazione. Presto lo saprete. Buon viaggio a tutti e ricordatevi che non esiste niente di piu’ indelebile che il ricordo di un viaggio. Grazie.



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