London dreaming

Sono nuova del sito ma lo avevo consultato prima di partire per Londra. Mi è venuta così voglia di raccontare il nostro viaggio. Per la seconda volta nella nostra vita Andrea ed io ci accingiamo a visitare questa magnifica città, ho una predilezione per gli inglesi e l’Inghilterra, finalmente possiamo ritornarci. La volta precedente, quasi 7...
Scritto da: Andcat
london dreaming
Viaggiatori: in coppia
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Sono nuova del sito ma lo avevo consultato prima di partire per Londra. Mi è venuta così voglia di raccontare il nostro viaggio.

Per la seconda volta nella nostra vita Andrea ed io ci accingiamo a visitare questa magnifica città, ho una predilezione per gli inglesi e l’Inghilterra, finalmente possiamo ritornarci.

La volta precedente, quasi 7 anni fa, avevamo prenotato in agenzia volo + albergo per 3 giorni, avevamo volato con la British e atterrati a Heathrow, l’albergo nelle vicinanze di Notting Hill seppur in una zona carina era decisamente una schifezza. Questa volta abbiamo fatto tutto per conto nostro e il risultato è stato questo: Partenza: giovedì 03 aprile 2008 con volo EasyJet da Malpensa prenotato online. Atterraggio a Gatwick alle 11.45. Ll volo è perfetto e puntuale, l’aereo nuovo e pulitissimo, il personale gentile. Una volta atterrati e sbrigato le pratiche formali, ci ritroviamo nei pressi di un Marks & Spencer dove acquistiamo panini e bibite per rifocillarci. Questa catena di supermarket è molto comune a Londra, come ci siamo poi accorti, e trovi un po’ di tutto per mangiare senza pagare molto e il cibo è buono.

Dopo pensiamo ai biglietti per il treno. Avendo prenotato l’albergo vicino a King’s Cross e St. Pancras, optiamo per il più economico First Capital Connect circa 9 sterline a persona e a tratta. Ci eravamo informati per il Gatwick Express che però oltre a costare il doppio ci lasciava a Victoria Station, quindi per forza scegliamo l’alternativa e ci troviamo benissimo.

Arrivati a destinazione cerchiamo il nostro albergo,l’European Hotel in Argyle Square, pulito e accogliente anche se la camera un po’ piccola con un bagno microscopico, ma anche in questo caso eravamo preparati visto che avevamo letto i commenti di altri viaggiatori prima di prenotare.

E’ arrivato il momento di godersi la vacanza. In metropolitana ci mettiamo in fila per acquistare la nostra tessera, rimarremo per 6 giorni ma sempre consultando vari siti, decidiamo di acquistare una Travelcard per sette giorni. Assolutamente sconsigliato acquistare biglietti singoli perché i trasporti londinesi sono molto costosi. Ci danno direttamente una carta Oyster, che è molto utilizzata soprattutto dai pendolari perché si può ricaricare di quanto si vuole. L’abbiamo pagata intorno alle 24 sterline per le zone 1 e 2 che sono poi quelle più visitate. Non l’abbiamo mai ricaricata proprio perché l’abbiamo utilizzata per meno giorni. Il bello di questa carta sta proprio nel fatto che è ricaricabile e quindi riutilizzabile, una volta che vorremo ritornare a Londra basterà informarsi sul sito dei trasporti inglesi per riutilizzarla.

Per prima cosa andiamo a vedere il famoso binario 9 e ¾ ed il binario 4 come credo tutti i fans di Harry Potter. Il binario 9 e ¾ in realtà non esiste, c’è un arco murato e il magico carrello portabagagli incastrato nel mezzo, mentre quello utilizzato per il film è in realtà il 4. La stazione di King’s Cross è molto carina, come pure la St. Pancras, il cui edificio soprattutto all’esterno è veramente bello. Questa zona ci era stata descritta come malfamata, ma anche nelle ore più piccole a noi è sembrata invece molto tranquilla, forse siamo stati fortunati.

Dopodichè ci dirigiamo verso Victoria Station, nostro sogno è fare una gita fuori porta a Stonehenge e Bath, ci informiamo in stazione e prenotiamo un tour in pullman per il sabato 5 aprile, circa 70 sterline a testa, un po’ caro ma non riusciamo a fare meglio.

Ok cominciamo a vedere la città, iniziamo da Westminster: quindi Big Ben, Westminster Abbey, Houses of Parliament, statua di Churchill. Fa un po’ freddo perciò prendiamo un cappuccino della catena Caffé Nero, ora io sono un’amante del caffé e avendo girato anche un po’ il resto dell’Europa ho imparato ad amare il caffé lungo, per cui non mi faccio problemi, ma questo è veramente imbevibile. In realtà non ho potuto fare confronto con Starbucks perché non ci siamo mai andati però il caffé al mattino in albergo o nei ristoranti ci è sempre piaciuto. Dopo ci dirigiamo verso Trafalgar Square percorrendo la Whitehall, ormai è un po’ tardi per entrare alla National Gallery che decidiamo di vedere un altro giorno, andiamo allora verso il British Museum aperto fino alle 20.30 il giovedì. Vaghiamo un po’ per la zona di Bloomsbury, veramente carina e leggendo la nostra utilissima guida Lonely Planet acquistata insieme a Repubblica, apprendiamo che è famosa oltre al British Museum per essere sede di facoltà universitarie e per aver ospitato in passato alcuni famosi scrittori come Virginia Woolf.

Al British Museum visitiamo tutto il reparto egizio, la famosa Stele di Rosetta e le sale greco-romane, e giriamo la Great Court aperta fino alle 23, ampiamente dedicata alla cultura e storia cinese sicuramente in vista delle prossime Olimpiadi.

Ormai affamati decidiamo di cercare un posto carino ma non troppo caro per cenare. Guardando la nostra guida individuiamo un paio di posti consigliati e scegliamo il ristorante Mr Jerk con cucina tipica giamaicana, molto buono ma anche estremamente piccante per i nostri palati.

Venerdì 04 aprile 2008. Il nostro albergo offre la colazione all’inglese, quindi ci ritroviamo a mangiare wurstel, bacon e uova strapazzate con insieme caffé e latte, ma ci va benone. Italiani si ma senza troppi fronzoli nei riguardi della cucina così ci permettiamo di non disdegnare le abitudini altrui, ci adeguiamo e siamo contenti di farlo.

Ci dirigiamo sempre con i fidati mezzi pubblici, nel centro di Londra, Oxford Street, Piccadilly Circus, Regent Street per fare qualche acquisto soprattutto musica e libri, decidiamo anche per qualche maglietta leggera perché ci accorgiamo di non patire troppo il freddo anzi in questi giorni sembra che la temperatura assomigli a quella italiana, ovviamente ci ricrediamo nei giorni immediatamente successivi. La mattina scorre abbastanza velocemente e per il pranzo ci affidiamo ai già sperimentati tramezzini di Marks & Spencer che sono una salvezza.

Nel pomeriggio visitiamo finalmente la National Gallery, ci impieghiamo tutto il pomeriggio perché è abbastanza grande e vogliamo godercela. Le Rooms sono divise in base alle epoche, ci interessa tutto ovviamente ma i dipinti degli impressionisti sono quelli che maggiormente ci attraggono e che si trovano nelle ultime sale. L’ideale sarebbe poter tornare nei prossimi giorni ma vogliamo vedere ancora tanto della città.

A Londra si cena abbastanza presto, fuori dai pub molti si fanno qualche pinta prima di tornare a casa. Ci sembrano tutti molto rilassati e allegri. Noi entriamo in una caffetteria molto carina vicino a Trafalgar Square, praticamente ceniamo lì. Sabato 05 aprile 2008: alle 8.30 siamo alla Victoria Coach Station da dove parte il pullman per il nostro tour. La nostra compagnia si chiama Evan Evans. Raggiungiamo l’autostrada, nel frattempo ci godiamo zone di Londra ancora inesplorate per noi, quei quartieri che non fanno parte dei soliti itinerari, mentre la guida parla e ci illustra tutto quello che stiamo vedendo e dandoci anticipazione di tutto quello che vedremo nelle varie tappe del nostro viaggio, è simpatica ma un po’ logorroica. La prima tappa è il Castello di Windsor, non abbiamo molto tempo, ci accordiamo con la guida per l’orario in cui dovremo ripartire e ci avviamo all’entrata, prendiamo le audioguide (anche in italiano) e facciamo il giro all’interno del castello per visitare gli appartamenti di Stato, dove Sua Maestà incontrava e incontra tuttora capi di stato, bei quadri, oggetti antichi e di lusso. Non sono amante dei castelli e non mi affascina particolarmente la vita dei reali, però quello di Windsor è molto bello.

A mezzogiorno ritorniamo sul bus e ci dirigiamo a Stonehenge, c’è un po’ di traffico e arriviamo un po’ tardi, purtroppo anche qui la visita è veloce, riusciamo a goderci il paesaggio e la storia (anzi le varie storie che si tramandano, sempre tramite audioguide) su questi megaliti affascinanti, nel frattempo fa in tempo ad uscire il sole svariate volte, a piovere e anche a buttar giù anche qualche chicco di grandine, wow. Ma tanto è già ora di rientrare, accidenti troppo poco tempo e ancora non siamo riusciti a comprarci qualcosa da mangiare. Dovevamo prevedere e prenderci qualcosa prima di partire da Londra ma ormai è tardi. Il pullman parte alla volta di Bath, lì decidiamo che costi quel che costi troveremo un bar. Infatti appena scesi dal pullman con una manovra diversiva entriamo e prendiamo due panini, peccato che perdiamo di vista il nostro gruppo. Sappiamo che le visite previste sono alle terme romane, si trovano nella piazza principale di Bath, in fondo non ci interessano più di tanto, quindi appena incontrato il gruppo chiediamo punto e orario della partenza e decidiamo di seguire un nostro percorso all’esterno per goderci la città. In realtà io vorrei vedere il museo di Jane Austen, con un colpo di fortuna insperato lo troviamo abbastanza in fretta, lo stesso non abbiamo tempo per visitarlo, ma qualche minuto per dare “un’annusata” in giro. La statua all’ingresso non sembra molto somigliante al suo ritratto ma va bene anche così. Giriamo un poco il centro e torniamo al pullman in tempo per salire e ripartire verso Londra.

Sicuramente la prossima volta che ci capiterà l’occasione di tornare a Londra, troveremo il modo di rivedere Stonehenge “turista fai da te”, è un luogo troppo bello e contemplativo per un mordi e fuggi del genere. Merita una tappa unica.

Per la cena consultiamo la nostra guida e notiamo che vicino a Victoria Station c’è un ristorante cinese abbastanza quotato, Jenny Lo’s Tea House, ci sediamo, immediatamente ceniamo e bene anche. Facciamo amicizia con una mamma e una figlia americane sedute accanto a noi, anche loro sono a Londra per una breve vacanza. Chiacchieriamo un po’. Rispecchiano in tutto e per tutto il profilo delle perfette americane, almeno dell’immagine che ne ho io, sono belle, pratiche e simpatiche e hanno proprio l’aria di “andare alla conquista del mondo”, sono superficiale me ne rendo conto.

Domenica 06 aprile 2008, oggi vorremmo tanto visitare i mercati, abbiamo un risveglio molto ovattato, su Londra sta cadendo la neve, che bello mi piace. Decidiamo di fare un giro per i mercati con l’opzione di entrare nei musei che ci restano da vedere, se non riusciremo a sopportare il freddo. A malincuore rinuncio al Camden ma pensiamo sia troppo affollato. Prendiamo la metro per Aldgate East, ci troviamo così nell’East End. Percorriamo la famosa Brick Lane, ne assaporiamo l’aria decisamente esotica con l’effetto neve. La zona è stata denominata Banglatown. Entriamo nel mercatino, non hanno ancora finito di allestire, anche qui mi sembrano tutti molto freak e rilassati, ci facciamo un giro, ci sono un sacco di cose interessanti, ma usciamo magari torniamo più tardi e ci dirigiamo verso Spitalfields market. Ovviamente fa un freddo glaciale ma per fortuna entrambi i mercati si trovano al coperto. Spitalfields ospita bancarelle molto carine e ci sono oggetti veramente interessanti ed originali, si vede che molti dei venditori sono artisti, stilisti e creativi, ogni cosa ha un gusto eccentrico e ricercato. Dopo un po’ di giretti ed acquisti è ora di trovare un posto caldo per riprenderci un po’ ma prendiamo la metro ci dirigiamo verso Baker Street dove si trova il Sherlock Holmes Museum, rapida occhiata non ci entusiasma più di tanto allora da lì prendiamo un bus per il Marble Arch, entriamo dallo Speaker’s Corner e siamo in Hyde Park. Ormai ha smesso di nevicare ma ancora ce n’è qualche traccia qua e là. Adoro questo parco, anche la prima volta ci abbiamo camminato per ore. C’è quiete nonostante sia praticamente nel cuore di Londra, gli scoiattoli sono simpatici e ti vengono vicino con la speranza di qualche briciola. Ci sono i temerari che giocano a calcio e a rugby in maglietta e calzoncini nonostante il freddo e ci sono persone sulle panchine che si godono la domenica guardandosi in giro, leggendo un libro oppure passeggiando lungo The Serpentine. Torniamo indietro e ce ne andiamo verso il Green Park per ritrovarci davanti a Buckingham Palace, successivamente attraversiamo il St. James Park. In un batter d’occhio siamo nuovamente a Trafalgar Square e si capisce che c’è tensione, c’è il passaggio della fiaccola olimpica oggi e parecchia gente discute e sventola bandiere di protesta. Cambiamo aria e ritorniamo nella nostra caffetteria. Piccola pausa e grande scodella di caffé che ripeto nonostante tutto mi piace, chissà perché nella patria del tè alle cinque, a me va sempre di bere caffé.

Bus e siamo a St. Paul’s Cathedral, percorriamo il Millennium Bridge, c’è un bel vento e ci ritroviamo a Southwark dove si trovano il Tate Modern, il Shakespeare’s Globe da visitare la prossima volta e la bella cattedrale di Southwark. Proseguiamo verso il Tower Bridge e la Torre di Londra. Ci passiamo vicino e basta, l’avevamo già visitata la volta precedente. Oggi abbiamo camminato tantissimo, ci concediamo una pausa relax, ma in metro, perché vogliamo raggiungere un ristorante consigliato, nella zona di Waterloo. Purtroppo lo troviamo chiuso, siccome è tardi saliamo sul primo bus che ci porta verso Tottenham Court Road. Anche Pizza Hut andrà bene stasera vista la fame e la pizza in realtà è anche abbastanza buona. La nota negativa arriverà dopo quando mi accorgo di non avere più il mio portafogli. Panico ma escludiamo l’idea del furto perché la borsa è intatta ed è sempre stata incollata al mio corpo. Capiamo di averlo probabilmente lasciato alla caffetteria vicino a Trafalgar e ci dirigiamo lì ma nulla, cerchiamo per quanto possibile di ripercorrere alcuni dei punti del nostro percorso odierno ma è difficile, ci dirigiamo poi verso l’ambasciata e poi il consolato per avere informazioni ma ovviamente vista l’ora, entrambi chiusi. Una bella sfortuna. In metro trovo due Policemen molto gentili che mi dicono di rivolgermi innanzitutto al Lost Properties Office per fare una denuncia, molto importante perché oltre a darti la speranza che in caso di ritrovamento potranno restituirti la tua roba, con questa ci si può presentare al consolato e farsi rilasciare un documento sostitutivo di viaggio valevole qualche giorno, cinque mi sembra, ah cosa importante per le urgenze in consolato ci si deve presentare dalle 11.00 alle 12.00 altrimenti bisogna prendere un appuntamento telefonico. Così una volta in albergo chiedo aiuto al signora della reception che gentilmente ci rintraccia il più vicino posto di polizia. Più vicino significa Holborn e ci andiamo a piedi, ormai completamente fuori per la preoccupazione e la stanchezza. Mi scoccia parecchio per i documenti e per la Poste Pay usata pochissimo e che non sarà possibile bloccare fino al giorno dopo visto che il numero di telefono magico non lo conosciamo e l’unico modo per averlo è trovare un collegamento internet. Lunedì 07 aprile 2008, dopo aver dormito poco e fatto un’abbondante colazione, entriamo in un internet cafè vicino alla stazione. Non so come, ma ci siamo ricordati il numero della carta e ne verifichiamo online i movimenti, nessun addebito sospetto, chiamiamo il numero di riferimento e la blocchiamo. I soldi sono salvi ma non possiamo chiaramente più accederci finché non saremo a casa e potremo attivare una nuova carta. Fortuna che Andrea aveva ancora le sue sterline, avevamo sempre speso la mia parte così non ho perso poi molto. Comunque questi soldi ci devono bastare per ancora due giorni.

Denuncia in tasca, facciamo un ultimo giro vicino al Tower Bridge, nella speranza di trovare un indizio, magari aver comprato il cappello e la lente di Sherlock Holmes il giorno prima mi avrebbe aiutato a ritrovare i miei averi? Boh, ma a questo punto andiamo verso il consolato, c’è fila mi chiedo se tutti siano sfigati come me e debbano fare un documento per poter rimpatriare. No alcuni devono procurarsi il foglio elettorale e altri il passaporto. Parliamo con il funzionario, ci dice di fare le foto tessera e ci dà in mano anche un numerino che mi servirà per le prossime due ore di attesa. Tralascio alcune scene esilaranti sentite lì dentro, la burocrazia italiana è difficile da comprendere per i nostri compaesani che ormai vivono probabilmente con un sistema più snello.

Finalmente usciamo con il nostro documento in mano. L’ora di pranzo è passata ma abbiamo ancora tutto il pomeriggio davanti. Andiamo al National History Museum. Lì c’è tutta una sezione sui dinosauri che ci interessa e poi facciamo un giro nella sezione dedicata all’ecologia, veramente ben strutturata.

Ormai siamo più tranquilli ma non abbastanza, quindi ci dirigiamo verso Hyde Park per fare il pieno di relax, l’ho già detto che adoro questo parco? Oggi c’è un po’ di sole, è ancora più bello camminare. Siamo ormai nei giardini di Kensington e troviamo la statua dedicata a Peter Pan, c’è un bimbo che ne è ammaliato. Poi sempre i nostri amici scoiattoli con un signore che dà loro le briciole, c’è anche un topo..Vabbè ce n’è per tutti.

Proseguiamo e ci ritroviamo a Notting Hill, abbiamo fame e troviamo un ristorante sulla Notting Hill Gate che scopriamo dopo essere gestito da un ragazzo italiano, mangiamo bene e ci piacerebbe fargli pubblicità ma non ritroviamo più lo scontrino, comunque più o meno di fronte si trova un grosso supermarket Tesco.

Prendiamo il bus e siamo in Oxford Street, mi piace moltissimo salire e scendere dai mezzi, ormai siamo abbastanza pratici e ne sentiremo la mancanza. Londra è proprio una città vivibilissima a tutte le ore grazie all’efficienza dei trasporti urbani su cui si sposta ogni giorno un numero impressionante di persone; mi ha affascinato molto la varietà di gente che ci si può incontrare. E’ una città veramente multietnica dove l’integrazione, almeno in apparenza per turisti come noi, pare riuscita.

Martedì 08 aprile 2008. E’ il giorno del rientro ma l’aereo è alle 18.50 da Gatwick. Praticamente disponiamo ancora di un bel po’ di tempo però andiamo subito a fare i biglietti del treno, solita tratta solito prezzo. Diamo un’occhiata agli orari e via verso la British Library che ci siamo tenuti opportunamente per l’ultimo giorno visto che è molto vicina. Al primo piano c’è la John Ritblat Gallery dove sono esposti molti manoscritti di famosi autori, c’è la mia amata Jane Austen ma anche Dante, la Bibbia e scritti delle altre religioni, e note di musica, dai Beatles a Beethoven ed una galleria dedicata alla Magna Carta.

Bellissima la King’s Library al centro dell’edificio dove si trovano 65.000 volumi (così dice la guida) della collezione di Giorgio III, disposti in una torre di sei piani.

C’è ancora tempo, vogliamo vedere ancora un negozio di modellismo dalle parti di Holborn e fare qualche altro ultimo acquisto. Finiamo al Covent Garden Market, un po’ affollato ma bello e dopo pranziamo, dove? ma ad Hyde Park dove devo salutare gli scoiattoli. Ormai siamo agli sgoccioli, ritorniamo in albergo a prendere le valigie ed andiamo a St. Pancras a prendere il treno che ci porterà via. Siamo malinconici e il viaggio di ritorno a Gatwick ci fa rivedere tutto il paesaggio dell’andata, questo non aiuta perché appunto ci ricorda l’inizio di una vacanza che sta terminando. Ma bisogna tornare a casa e siamo un po’ dispiaciuti per tutto quello che abbiamo dimenticato o saltato perché non abbiamo fatto in tempo, speriamo di vederlo la prossima volta.

In effetti siamo in aeroporto con largo anticipo, riusciamo a fare anche un sonnellino in attesa dell’imbarco. L’aereo parte in perfetto orario e alle 21 siamo in Italia.

Caterina



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