London Calling 5

Non potevo che chiamarlo così, dato che Chiara, la mia compagna di viaggio, non ha fatto che ripetermelo da quando (ormai mesi fa) abbiamo comprato il volo Ryanair per Londra. Qs volta mi sono lasciata tentare più dalla super offerta, che dalla città…vado per i 32 anni ma non avevo mai trovato il tempo (o la voglia) di andarla a visitare...
Scritto da: Limo
london calling 5
Partenza il: 15/05/2008
Ritorno il: 18/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Non potevo che chiamarlo così, dato che Chiara, la mia compagna di viaggio, non ha fatto che ripetermelo da quando (ormai mesi fa) abbiamo comprato il volo Ryanair per Londra.

Qs volta mi sono lasciata tentare più dalla super offerta, che dalla città…Vado per i 32 anni ma non avevo mai trovato il tempo (o la voglia) di andarla a visitare nonostante i numerosi commenti positivi.

Mary Poppins a parte, Londra non mi affascinava, ero titubante…Insomma…Tutti commettono degli errori no? Il ns aereo sarebbe dovuto partire giovedì’ 15/05 alle 22.30 da Pisa, ma giunte all’Apt…SURPRISE!! L’aereo è in ritardo di 1 ora e mezza! Dopo i primi commenti, ci rassegniamo e decidiamo di andare a mangiare il ns panino sedute di fronte all’ormai nota statua del PICCIONE, per fortuna seguite da un simpatico italiano, Diego, che vive da 6 anni a Londra (dove insegna a Cambridge) ed al quale chiediamo alcune dritte (scoprendo per altro di averne già molte in ns possesso…Ah, che organizzazione!!!).

Il viaggio in aereo è stato, grazie anche alla sua parlantina e allo stuart (OPS!), molto piacevole …Purtroppo però in Apt a Stantsed ci siamo persi e così non ci siamo potuti scambiare il numero di cellulare come promesso…O il telefono o l’ultimo bus x Londra!!! Il ns Htl era sito in Victoria Station (Chiara stavolta si è lasciata convincere ed ha abbandonato il suo motto : MAI alloggiare nei pressi della stazione!!) e meno male perché la fermata del Terravision era proprio a due passi e la zona è servita davvero molto bene! Finalmente, alle 3.00 arriviamo al B&B…Ci danno le chiavi della camera, ma prima dobbiamo pagare (che strano!).

Onestamente più che una stanza sembrava di essere in una roulotte, sotto il livello della strada ma per fortuna con una finestrella che mi permetteva di sopravvivere al mio senso di claustrofobia…Ma a ql’ora sarebbe andato bene tutto!! Ven 16/05/08 Nonostante la stanchezza, il cambio del letto (per me piccolo trauma, come sempre), l’ora tarda d’arrivo, alle 8.00 in punto (sì, ci siamo concesse mezz’ora in più di sonno in via del tutto eccezionale!) la ns sveglia suona…Ma come, non mi sono appena addormentata??? Una colazione veloce e via vs il ns itinerario: – Buckingam Palace, residenza della regina, dove troviamo una fila di signori e signore vestiti a festa e con dei magnifici cappellini, in attesa di entrare a Palazzo. Incuriosite chiediamo cosa fosse e ci spiegano che si tratta della cerimonia di nomina degli MP (ma credo che al contempo si fosse anche un qualcosa di beneficenza). Restiamo un po’ lì a guardare i poliziotti che controllano tutti gli invitati e le loro auto perfettamente in coda ed ordinati. Ma… sento come dei tamburi in lontananza, guardo Chiara, senza speranza che capisse (infatti mi risponde: è il treno)…Poco convinta e sempre + incuriosita la costringo a girare per qla “stradina là”…Dopo una gran corsa ci troviamo di fianco ad una parata delle guardie della Regina sulla Whitehall. Che bello, è emozionante! Decidiamo di abbandonare la parata e ci dirigiamo alla volta del – Bin Ben…È bellissimo, maestoso, imponente (conta circa 98 m di altezza) ma senza eccesso, circondato dal palazzo di Westminster (casa del Parlamento). Una curiosità: Big Ben è il nome della campana, non come erroneamente si pensa, della torre. Abbiamo attraversato il Tamigi (lo ammetto, ho guardato anche sotto al ponte in onore di Jack Lo Squartatore) e sedute su una panchina, ad ammirare la struttura, in attesa di sentire il rintocco della campana (che suona ogni ora e quindi alla fine ci siamo stufate e siamo ripartite). Continuiamo la ns camminata lungo il Tamigi, attraversiamo il Waterloo Bridge e percorriamo Victoria Embankment finchè ci troviamo in zona – Temple dove entriamo in una delle tante corti ben tenute e sulle qli si affacciano diversi appartamenti. Qui si trova anche la Royal Courtis of Giustice (e di fronte, per gli amanti del tea, un piccolissimo negozio Twinings) Proseguiamo verso lo Strand che con il suo drago alato (Temple Bar) segna il confine con la City, andiamo avanti per la Fleet Street che fu sede dei maggiori quotidiani inglesi fino a che avvistiamo la – Saint Paul Cathedral. Finalmente giungiamo lì davanti e…Come non ricordarsi della vecchietta che “chiede al tuo cuor due penny per gli uccellin”. Chiara, in vena artistica, si sente di dover riprodurre in foto qla scena del film e chi fa da attrice? Ovviamente io…! A volte mi chiedo perché mi presto a qs cose… Mah! I più invece la ricorderanno come la chiesa in cui si sono sposati Carlo e Diana. E’ enorme, molto ricca, ma non esagerata, ed è l’unica chiesa in Londra che possiede una cupola. Nonostante l’urlo “Non ci vedo più dalla fame” abbiamo deciso di visitarne gli interni (il costo del biglietto è di £10,00) e la cripta. Per salire alla Cupola ci sono ben 1560 gradini. La prima tappa dopo 194 scalini di agonia è la Whispering Gallery, una balconata che prende il nome da whisper, sussurro, perché i bisbigli risuonano da una parte all’altra delle pareti. Ebbene sì, lo ammetto, anche noi abbiamo tentato di sussurrarci da un capo all’altro del balcone, ma senza grandi risultati! Ma adesso basta, abbiamo una fame incredibile e scendendo un po’ verso la…Street ci fermiamo ad assaporare l’immancabile fish & chips da The Olde Cheshire Cheese, un classico pub inglese noto per esser stato frequentato ai tempi da Charles Dickens. Il ns itinerario non è finito, ma la fatica inizia a farsi sentire pesantemente…Decidiamo di prendere la metro ma dobbiamo fare i biglietti! Molti ci avevano consigliato la Travel Card per 3 giorni, alla biglietteria però ci hanno detto ke sarebbe stato più economico il giornaliero (£5.30 al giorno) per poter usufruire di Bus o Metro (ma dopo le 9.30). Noi li utilizziamo entrambi per giungere alla London Tower (con l’adiacente storico Tower Bridge), dentro la quale però non entriamo per motivi di tempo. Pare che all’interno ci siano dei corvi che, si narra, quando moriranno la monarchi cadrà. Di fronte alla Torre, sull’altra sponda del Tamigi si trova ormeggiata il Belfast: l’unica nave (incrociatore?) sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale.

– A lato della torre, attraversata la strada, si trovano i St Katharine’s Docks, una ristrutturazione del vecchio porto di Londra. Il luogo è un po’ nascosto, ma altamente suggestivo (magari con il sole e non sotto la pioggerellina!!). La piazzetta è dominata dal Dickens pub, una struttura completamente in legno e ricoperta di fiori e piante sulle balaustre e finestre…Davvero molto molto carino! Noi purtroppo non ne abbiamo potuto godere a pieno dato il tempo, ma non stento a credere che sia un posto molto frequentato nelle belle giornate! Decidiamo di rientrare per la doccia, ormai si è fatto tardi e per stasera abbiamo deciso di andare a cena nei pressi di Covent Garden…Considerando che alle 20.00 chiudono le cucine, è meglio muoversi… La zona è carina, ricca di pub dove la gente beve la sua birra e fa due chiacchiere in strada fuori dal locale. Covent Garden è un mercato di giorno e la sera si trasforma in una zona in cui gli artisti di strada si esibiscono (noi infatti ci siamo rilassate ascoltando tipiche canzoni da falò cantate da un ragazzo che si accompagnava con la chitarra). Una curiosità: il suo nome attuale è una storpiatura di “Convent Garden”: infatti, tra il XII e XIII secolo vi sorgeva l’orto di un convento.

Sab. 17/05/08 Oggi in programma Portobello Road e Camden Town. Mannaggia il tempo non promette bene, anche oggi ci sono un sacco di nuvole e mi sembra ancora più freddo di ieri. Ci copriamo per bene e si parte alla volta di Portobello Road, dove ogni sabato mattina si svolge il mercatino dell’antiquariato (ma non solo). Una signora sul treno ci aveva consigliato dei negozietti caratteristici, che ovviamente non abbiamo mancato di andare a vedere. Chiara, come al solito, si confonde nelle sue scelte per i vari regali ed io invece, come sempre, non trovo nulla (ma poi magicamente rimpiango di non aver comprato…). Inizia a piovere, ecco…Ma dove l’ho messo l’ombrello? Noooo, è rimasto in valigia, porca paletta!! Per fortuna la felpa ha un cappuccio e non piove forte, riusciamo a coprirci ugualmente…E poi siamo in ferie, chi se ne importa!! Un giro per Notting Hill e le sue casette (no, non abbiamo incontrato né Hugh né Julia…) e poi a prendere il bus per Camden. Certo il tragitto è più lungo, ma almeno ci godiamo un po’ della città anziché starcene sottoterra! Arriviamo, il cielo è sempre più grigio, ma il mercato è talmente colorato che riesce cmq a mettere tanta allegria.

Si dice che in qs zona ci siano tante persone “alternative”, punk, metallari, rastoni…In realtà non ci ha dato qs impressione, ma forse perché anche a Firenze si vede un po’ di tutto! E finalmente qui, sono riuscita a fare i miei acquisti (una splendida maglietta di Cousto ad una cifra irrisoria, due paia di coloratissimi calzini da sfoggiare immediatamente e qualke classico ricordino da portare a casa).

Chiara mi sta stressando con Carnaby Street, la via rinomata per essere stata (e sottolineo il verbo al passato) una delle vie alternative dello shopping …Oggi ahimè, ricca di negozi di grandi firme…Tutt’altro che alternativi! Un po’ deluse ci accingiamo verso Soho, il quartiere limitrofo ma appena svoltate l’angolo, ci troviamo davanti ad un invitante ethico bar (di qli molto new age) che ci ospita per un break. Ordiniamo: un cappuccino per Chiara e per me tea, ovviamente…Gusto Fresh Mint…Ma eccoti la tazza: acqua bollente e 5 foglie di menta fresca…Eh per forza si vuol fare le biologiche noi!!!! Prossima tappa dovuta (stavolta è mio padre che mi incuriosisce dato che di Londra pare ricordarsi solo qsta!) Piccadilly Circus…Bellissima rotonda, non c’è che dire, ma poi?? Io sono morta, fradicia ed ho i piedi congelati…Voglio andare a farmi una doccia e poi a cena ad Angel, che pare sia la zona meno turistica e frequentata dalla gente del loco.

AVVERTIMENTO: nonostante sia ricca di pub, non ci dobbiamo fare ingannare dalla possibilità di cenare più tardi delle 20.00! Infatti alla fine ci siamo dovute accontentare di un kebab al volo…Almeno il proprietario era simpatico! Dom 18/05/08 E siamo arrivate alla fine, purtroppo! Eppure mi sembra di non aver visto niente…No, sbaglio, di aver visto tanto ma di lasciare altrettanto da vedere…Ma come si fa?? – Prima tappa: Leicester Square (quartiere Soho), dove troviamo una celebrazione al Budda. Un giro per Chinatown che onestamente mi lascia ben poco e poi dritti a – Trafalgar Square dove mi lascio tentare non solo dalla classica foto sui leoni ai piedi della colonna di Nelson, ma anche e soprattutto dalla National Gallery. Chiara decide di rimanere fuori a scattare qlke foto, troviamo un compromesso: scelgo di visitare solo il settore 1800/1900.

– Saint Martins in The Field: la chiesa del re, situata di fianco alla National Gallery. Appena entrate ci accorgiamo che si sta svolgendo la Messa, e ci giriamo perplesse verso il custode che ci esorta ad entrare ugualmente. Appena messo piede dentro un signore offre a Chiara il libretto della funzione, indicandole il passo a cui era arrivata la lettura e così ci troviamo ad assistere a tutta la Messa…Tra l’altro era presente pure il Vescovo di Londra! E’ stata un’esperienza simpatica, che di certo ricorderemo! E poi avevamo sempre da prendere un volo la sera!! La Chiesa è anche famosa per il suo organo e per i molti concerti che si tengono lì dentro dell’Accademy. Prendiamo il bus (stavolta quelli rossi a due piani vecchi, che si prendono quasi a corsa, senza porte!) e ci dirigiamo ad – Hyde Park, bellissimo, enorme, esagerato parco nel cuore della città. Ci sistemiamo per il ns rituale picnic (in ogni posto che andiamo è di prassi il picnic nel giardino più importante) ed attendiamo fiduciose e speranzose gli scoiattolini (che pare non si lascino impaurire dalla presenza delle persone…Ed infatti eccoteli scorrazzare sereni tra turisti incuriositi in cerca di qualche cosa da mangiare. Ma adesso è davvero finito il ns tempo a disposizione, dobbiamo tornare in Htl, prendere le ns valigie ed il bus per Stantsed…Che peccato! E’ stata davvero un bella sensazione vivere Londra, anche se per soli 3 giorni. Me ne vado con l’idea di aver visto solo una piccolissima parte della città, con la sensazione che ogni angolo nasconda tante altre cose da scoprire… Ho amato l’ordine e la pulizia della città (non proprio degli Htl, ma della città sì!), la coesistenza pacifica tra razze così diverse, la cortesia e la gentilezza degli inglesi, la originalità delle persone e delle cose, i monumenti, le luci, la creatività, la frenesia della city, la monarchia stessa…Un po’ meno il clima, ma fa parte di Londra e alla fine riesci ad accettarlo ugualmente. Provando a riassumere Londra cito due versi di una canzone: “ Questo è l’ombelico del mondo dove si incontrano facce strane di una bellezza un po’ disarmante pelle di ebano di un padre indigeno e occhi smeraldo come il diamante facce meticce da razze nuove come il millennio che sta arrivando questo è l’ombelico del mondo e noi stiamo già ballando questo è l’ombelico del mondo.

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Questo è l’ombelico del mondo è qui che nasce l’energia centro nevralgico dell’universo da qui che parte ogni nuova via dalle province del grande impero sento una voce che si sta alzando questo è l’ombelico del mondo e noi stiamo già ballando questo è l’ombelico del mondo. “



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