Lombok e Bali: il ritorno

Alla scoperta delle isole tra cultura locale e barriera corallina
Scritto da: lo russo cinzia
lombok e bali: il ritorno
Partenza il: 11/01/2013
Ritorno il: 26/02/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Puntualmente come ogni anno, eccomi qui a raccontare un altro viaggio invernale, così tanto atteso e desiderato. In compagnia come sempre di mio marito, siamo andati alla scoperta della parte sud orientale thailandese, partendo da Bangkok, per poi scendere a Bang Saphan, Chumpon, Koh Tao, Da qui inizia la nostra passione per i viaggi in Indocina, esattamente 12 anni fa e decidiamo che è arrivato il momento di ritornarci, scoprendo luoghi allora non visti e cercando di conoscere meglio questa terra, avendo inoltre, un maggiore tempo da dedicargli. Ma uno dei fattori determinanti nella scelta è stato, il periodo meno indicato causa stagione delle piogge, niente folla e tranquillità praticamente in molti contesti. Il viaggio parte già prima, passando 17 giorni in Thailandia (http://turistipercaso.it/thailandia/70424/thailandia-quarta-tappa-thai-nel-golfo-del-siam.html), per poi passare da Kuala Lumpur e approdare a Lombok.

Acquistato un fantastico biglietto multicity con Qatar airway, partenza 11 gennaio Roma Bangkok, con rientro 26 febbraio Jakarta Roma a € 546.00 p.p.

Con Airasia acquistato il biglietto Suratthani Kuala Lumpur al prezzo di € 27.90 e il volo Kuala Lumpur Lombok a € 40.00 tra l’altro questa nuova tratta è nata proprio nell’autunno 2012. Questi biglietti, li abbiamo presi solo dopo aver monitorato per più di un mese la compagnia, in attesa dell’offerta settimanale!! Ogni lunedì vengono immesse diverse tratte, con maggior sconto sulla tariffa promo, prima o poi potrebbe uscire anche la vostra.

Documentarsi per queste mete è veramente facile, tra forum e racconti di viaggio, si riescono a carpire sempre molte informazioni interessanti e spero, di riuscire a darne di altrettante utili.

Premetto che non prenotiamo se non in qualche eccezione le notti di soggiorno, ma ci limitiamo a farlo durante gli spostamenti in loco, così da poter essere liberi di modificare il tragitto, o la permanenza e con un semplice bagaglio a mano, si parte per un’altra avventura.

KUALA LUMPUR

Prenotazione in questo caso in anticipo essendo noi in arrivo di sabato pomeriggio, B&B Rumah Putih al prezzo di € 30.00 con colazione, consigliato, inoltre il proprietario è molto disponibile ad accompagnarvi alla fermata di Salak Tinggi, da dove potrete prendere la linea veloce per il centro città 20minuti e l’autobus per l’aeroporto LCCT 20minuti. Un piacevole shopping e cena a Chinatown ha allietato il nostro soggiorno e in più, vicino al nostro B&B, il sabato sera si svolge, il mercato notturno.

Dall’aeroporto LCCT per raggiungere Salak Tinggi abbiamo preso un taxi, comprando la corsa al desk posto prima dell’uscita, al prezzo di 42RN,i prezzi sono fissi, non si rischia così d’incorrere in qualche fregatura.

Per raggiungere il centro, il prezzo del biglietto KLIA Express è 12.50RN e il ritorno, su consiglio del proprietario del b&b, abbiamo preso già il transfer incluso per l’aeroporto LCCT, gratuito se acquistato con la corsa di rientro.

Il check in online permette inoltre di velocizzare i tempi, in particolare nelle partenze mattutine come la nostra, il volo parte alle 08.30 circa 4 volte a settimana e da ultimo ricordate, in questo aeroporto prima di imbarcarsi, bisogna convalidare la carta d’imbarco al desk, posto all’interno degli imbarchi. Un volo di 3.30 ore vi porterà nel nuovo aeroporto di Mataram,cercate di avere un posto finestrino, lo scenario indonesiano dall’alto è meraviglioso.

Visto d’ingresso in Indonesia $25p.p accettano anche gli euro ma il resto è a comodo loro!!!!E ricordate la validità è per 30gg, per soggiorni più prolungati, bisogna chiedere il visto in ambasciata.

KUTA DI LOMBOK

Dista poco più di 20 minuti dall’aeroporto, transfer 120.000Rp effettuato dal Kuta Bay Homestay preso deluxe room a 250.000Rp con colazione (sconsigliato) e noleggio moto a 50.000Rp.

Quando approdammo qui la prima volta non c’era nulla, ma ricordavamo perfettamente la spiaggia dove ora sorge il villaggio di Kuta, impossibile farsi una passeggiata talmente si sprofonda nella stessa. Ora vi sono diversi bar, ristoranti e in parte la spiaggia è attrezzata, ma regna una tranquillità assoluta e vi potrete anche ritrovare ,circondati da bufali che l’attraversano placidamente. Il territorio è un susseguirsi di baie ancora vergini, credo però ancora per poco visto il fermento nella costruzione di nuove strade, che per il momento rendono solo più agevole ogni spostamento nei dintorni. Dopo una frenetica Thailandia, finalmente abbiamo ritrovato un’atmosfera in cui ogni cosa nel nostro vissuto quotidiano, ci ha riempito il cuore di emozioni, un luogo per noi indimenticabile…

Fine gennaio periodo di bassa stagione, giusto qualche surfista ed alcuni viaggiatori alla scoperta di quei pochi luoghi ancora incontaminati. Un ambiente molto giovane ma non da nottate movimentate, lo rendono inoltre, un contesto all’insegna del dolce relax, appagati da un paesaggio unico. Da non sottovalutare poi l’aspetto economico, i prezzi sono ancora molto contenuti. Leggere diventa superfluo, il paesaggio emoziona e cattura in maniera così intensa, un susseguirsi di baie i cui colori si modificano al passaggio di nuvole minacciose, per poi lasciar spazio ai calorosissimi raggi del sole. Difficile esprimere le emozioni provate ma in questo luogo, abbiamo lasciato il cuore.

Tanjung Aan Beach questa è la nostra eletta fra le varie baie, complice il piacevole Turtle Warung gestito da una coppia giovane di locali, offrono un servizio di ombrellone con sdraio e sedie, basta consumare il loro ottimo cibo, assolutamente da non perdere! Dietro il warung un sentiero si inerpica sulla collina, da qui il paesaggio è mozzafiato, una visione di baie continue, colline di un verde intenso, lo sfondo del mare, nuvole che corrono, la natura dà il meglio di sé in questo scenario per il momento incontaminato. Mucche,capre,galline,cani,sono il popolo della spiaggia e dei dintorni. Non mancano gli assidui venditori, quasi sempre gli stessi, gentili e simpatici, amano raccontarsi e conoscere. Qui si arriva da Kuta con la moto in circa 10-15minuti, per il momento una parte della strada è piuttosto accidentata, ma il tratto che porta al Novotel( unico resort sul mare) è perfetta ed inoltre, in uno scenario da cartolina…

Mawun beach, altra baia che si raggiunge dopo circa 30 minuti di moto, al momento la strada è un saliscendi di sterrato ma anche questa, a breve sarà completamente asfaltata. Non vorrei essere ripetitiva ma è splendida, colline, baie che compaiono all’improvviso dall’alto, ci si emoziona e ci si stupisce. D’improvviso su di una collina ci siamo ritrovati un mercato sulla strada,colori,profumi uno scenario che ha il sapore antico. Carretti trainati da cavalli che portano le famiglie dai dintorni ,per vendere o acquistare merci.

Per accedere a questa spiaggia bisogna pagare 5000Rp, un’unica baia con un villaggio di pescatori, qualche capanna dove vendono bibite,snaks e frutta, non c’è praticamente null’altro.

Selong Blanak Beach si raggiunge proseguendo da Mawun,strada completamente asfaltata e deserta, un paesaggio altrettanto suggestivo. Qui molti vengono per la scuola di surf, due belle baie ma il punto più interessante per nuotare e alla sinistra del villaggio di pescatori,l’acqua ha dei colori meravigliosi, ed è più adatta al nuoto.

Seger beach, anche questa ha un pagamento all’ingresso ed è altrettanto splendida.

Il villaggio Sasak si raggiunge in circa 20 minuti di moto, se volete immergervi nella cultura locale scoprendo un po’ i loro costumi e il loro artigianato. Magica Kuta, quindi non posso che consigliare di andarci ed esplorarla, perdendosi negli scenari che vi accompagneranno nella sua scoperta.

Il cibo è buono e ancora di ottima qualità, a Kuta si trovano diversi ristoranti sia nel paese che sulla spiaggia, il massimo che abbiamo speso per un pasto è stato di € 15.00 in due, per un’ottima cena a base di pesce, accompagnata da birra locale. L’unica pecca la nostra Homestay e la sosta probabilmente troppo breve, pensando però, di raggiungere ciò che i nostri occhi videro allora, un paradiso chiamato Gili Islands.

Trasferirsi da Kuta a Gili Air costa 180.000Rp p.p taxi comune più barca, ma qui voglio raccomandare, di non prendere assolutamente il passaggio in barca incluso. Tutto bene il tragitto con gli altri occupanti e attraversare la Monkey Forest è sicuramente un’ottima scelta. Ma c’è un ma, arrivati a Bangsal siamo stati gentilmente fatti accomodare all’interno di un bar agenzia, non si capisce bene! Dove cercano di farvi acquistare tutti i vostri spostamenti futuri, ma soprattutto facendovi perdere la public boat che costa solo 8.000Rp, per raggiungere Gili air. Dopo di ciò ci fanno incamminare al porto, dove tra varie traversie abbiamo aspettato circa 2 ore per poter partire, aspettando con tutti gli altri sfortunati, il riempimento della stessa con tutte le possibili merci. Fate questo transfer in loco e autonomamente, spenderete meno e farete prima…

GILI ISLANDS

Siamo i testimoni della distruzione… la meravigliosa barriera corallina con i suoi blu e i suoi tanti pesci colorati, non esiste quasi più. La spiaggia nel nord est di Gili air è ormai un cumulo di corallo distrutto, l’escursione giornaliera alle tre isole con la barca dal fondo di vetro, sarà poi, l’ennesima conferma di uno scenario veramente catastrofico. Sembra che fra le cause, ci sia anche una brutta tempesta di due anni fa ma basta veder il continuo andirivieni di barche che si spostano e buttano ancore in ogni dove, per capire che forse le cause, sono anche un pò poco naturali. Pesci se ne vedono pochi, qualche tartaruga e nelle vicinanze lattine, plastica ,bottiglie. Inoltre complice la stagione delle piogge, la spiaggia di Gili air era un cumulo di spazzatura ovunque, in più la perdita di un carico di merci di una barca, ha creato un ulteriore peggioramento della situazione e probabilmente qui tutti attendono che il mare, si riporti, quello che in precedenza ha portato. Fa veramente specie vedere resort dai prezzi anche poco contenuti, pulire fino al limite della spiaggia, per lasciare poi la stessa a smaltirsi da sola. Per tutta la nostra permanenza, nessuno si è prodigato nel cercare di contenere un po’ la situazione, un mare dai colori meravigliosi, una naturalità unica e nessuno che cerchi di fare veramente qualcosa, solo nuove costruzioni per ampliare lo sfruttamento.

Il nostro però è un giudizio influenzato dal nostro precedente soggiorno, che ci ha permesso di vedere qualcosa di unico ed inoltre, bisogna tener presente la stagione che con le sue piogge altera lo scenario. Ma resta pur sempre un contesto piacevole, per il trascorrere di una vacanza.

Abbiamo soggiornato al Tyrell cottage diciamo decente 300.000Rp con colazione, il problema principale di buona parte delle strutture in questo periodo è l’odore di muffa, spesso insopportabile e poco conciliante con il dolce dormire.

Le migliori cene di pesce le abbiamo fatte qui a Gili air, viene esposto alla sera fuori dai locali ed ognuno ha il suo prezzo! Allontanarsi dal centro dei locali più gettonati, vi farà mangiare un pesce migliore e più economico, una cena si aggira intorno a € 10.00-12.00 in due completa di birra. Molto gettonati sono lo Zippo bar e il Biba, noi abbiamo sempre preferito il primo più economico e il cibo non è male, con tanto di sdraio sulla spiaggia di cui usufruire gratuitamente. Escursione in barca con snorkeling alle tre isole costa 80.000Rp p.p senza pranzo, si possono noleggiare biciclette per 30.000Rp o farsi portare dai carretti a 50.000Rp. Dopo 4 giorni decidiamo di trasferirci a Sengiggi, non serve affidarsi al tutto organizzato, basta acquistare il transfer con lo shattle boat 8.000Rp e far arrivare un taxi meter al porto, con 70.000RP abbiamo raggiunto il nostro resort.

SENGIGGI

La strada dal porto è un sali e scendi ed un susseguirsi di baie incontaminate e non, con la moto si raggiungono facilmente, ma qui la sabbia è nera . Decidiamo di fermarci solo due giorni, conosciamo il contesto e se pur cambiato, resta pur sempre una meta da turismo di gruppo, con grandi strutture sul mare. Per il mare il punto più bello si trova, sulla stranamente chiara spiaggia di fronte al Pool villa resort, lato sinistro della spiaggia di Sengiggi. Alla sera viene allestito un ristorante sulla strada, molto frequentato dai locali, alcuni tavoli e sedie di plastica dove spesso bisogna attendere che qualcuno finisca, ma la cucina è buona e a buon prezzo. Visto il tipo di turismo nei ristoranti, i costi sono molto più alti. Qui comunque ci si può dedicare ad un po’ di shopping e rilassarsi, cercando di organizzarsi la meta successiva. Abbiamo soggiornato al Jo Je Bungalows $35 con colazione, fuori dal paese e in riva al mare, forse un po’ troppo rumoroso visto il tetto di paglia e la vicinanza della strada, ma un buon rapporto qualità prezzo per questa zona. La moto sempre per 50.000Rp al giorno.

SEKUTONG

Non si trovano molte informazioni al riguardo e anche le strutture, sono veramente scarse, ed alcune piuttosto care. Anche qui vi sono diverse Gilis e sembra siano meglio preservate, basta questo a far scattare la curiosità e la scoperta di un luogo poco gettonato! Non ci facciamo abbattere dalla difficoltà nel raggiungere questa meta e riusciamo dopo tante richieste, a trovare un transfer privato a 350.000rp. Contattiamo il proprietario del Secret Island resor, situato su Gili Gede; scelta dettata dalla scarsa presenza di strutture ricettive e da una buona presentazione della struttura. Questo luogo diventerà la nostra avventura!

Dopo circa 2.30 ore raggiungiamo il piccolo approdo delle barche e con 10.000rp veniamo traghettati sull’isola, premetto che durante il tragitto in macchina, ho telefonato più volte il proprietario del resort, il quale stranamente non mi da più udienza. Al cancello chiuso cominciamo a chiamare, poco dopo arriva un ragazzo locale alquanto stupito della nostra presenza. Il povero giovane comincia a correre in ogni dove alla ricerca dei proprietari fantasmi, americani che si sono inoltre prodigati, nell’insegnare allo stesso l’inglese….manco una parola o forse giusto due. Nel frattempo, i nostri occhi cominciano a posarsi sulla struttura da incubo che ci si è parata davanti. Fortunatamente la famigliola non compare e noi ci diamo alla fuga, per modo di dire, visto che, chi ci riporterà sulla terra ferma? Cominciamo a vociare verso la riva e le nostre braccia, si agitano nella speranza di un soccorso rapido. Dopo poco un baldo giovane ci salverà e ci organizzerà il passaggio ad un altro resort, il Palm Garden. Paghiamo 125.000rp la camera (meglio non soffermarsi in descrizioni…), proprietario un tedesco diventato mussulmano, che passa la sua giornata e serata, in compagnia di diverse bottiglie di birra, ricoperte da una sacca. Unico luogo dove potersi bere una birra alla sera, uomini locali arrivano qui per farsi la loro bevuta, lontani da sguardi e con discrezione. Devo dire però, sarà il luogo che ricorderemo per l’ottima cena, con prodotti altrettanto ottimi.

Questo è un territorio poco avvezzo alla presenza di turisti ed inoltre, sono prettamente mussulmani e quindi, ci si sente molto osservati sia per strada che in spiaggia, pur vestendosi con rispetto.

Tutto sommato la nostra giornata è stata piacevole, noleggiamo una moto al prezzo di 50.000rp e ci dirigiamo verso una delle spiagge migliori, di fronte ad un resort lussuosissimo, che però è chiuso.

La spiaggia è molto bella ed anche il mare non è da meno, mettiamo la moto in un posto sicuro, dopo aver chiesto autorizzazione ad un europeo all’interno dell’ufficio diving, stranamente è aperto pur essendo il resort chiuso. Qui tutti si raccomandano di mettere al sicuro la moto, sembra non essere così tranquillo come appare. Chiedo alcune informazioni sulle isole ed il territorio, ed il responsabile del diving mi riferisce che le Gilis del sudest versano in altrettanto stato di distruzione e quindi la nostra permanenza qui, visto la pessima sistemazione, si può concludere e l’indomani ci dirigiamo a Bali. Acquistiamo il transfer per il porto di Lembar 150.000rp e ci imbarchiamo sul slowferry ticket 36.000rp p.p, viaggio di circa 3.30 tutto sommato leggermente noioso, ma il peggio è stato attendere di poter attraccare a Padang Bay per un’ora, guardandoci con invidia, le poche persone che si sollazzavano nelle belle acque di Tugal beach.

BALI

Candidasa. Da Pedang prendiamo un taxi 70.000rp e andiamo al Genggong Resort 400.000rp, bella location ma il sentore di muffa nella camera, un po’ fastidioso. Comunque passeremo alla fine 5giorni al The Rishi, dove per 350.000rp avremo un mega bungalow. La struttura è un po’ decadente ma la camera enorme, arredata con mobili in stile, mantenendo ancora un fascino coloniale.

Candidasa, in questa stagione non è un luogo paradisiaco, il mare è poco fruibile, bisogna recarsi a White beach o a Padang bay. La prima spiaggia è piacevole con diversi warung e servizio di ombrelloni e lettini, il problema resta il mare, sempre molto mosso e piuttosto pericoloso per bagnarsi. Stessa cosa a Padang bay sulla spiaggia di Tugul. Candidasa non è una location da entusiasmo ma il periodo non è neanche dei migliori, ed inoltre, qui cominciamo a notare una bella lievitazione dei prezzi, pur essendo poco frequentata.

Noleggiamo la moto a 50.000rp e andiamo alla scoperta di White beach, percorriamo la strada molto trafficata che porta verso Amed, per poi deviare in un percorso più piacevole ma anche più impervio. Non aspettatevi il luogo segreto, l’andirivieni quotidiano dimostra il contrario ma resta sicuramente, un bel angolo per godersi una piacevole giornata di spiaggia. Il mare purtroppo è sempre stato piuttosto burrascoso, divertente per chi ama le onde ma piuttosto pericoloso, sicuramente durante la bella stagione questo è un luogo che non delude. I warung sulla spiaggia sono diversi, si mangia bene ed i prezzi sono più contenuti.

Padang bay, la spiaggia principale è praticamente adibita a tutte le compagnie di fastboat, per escursioni e transfer alle Gilis ed altre isole, sicuramente la spiaggia di Tegul è la migliore, vi si accede però solo attraverso uno sterrato e un sentiero nella vegetazione. Anche qui alcuni warung presenti ma offrono solo un servizio di ristoro e provvedono, a pulire la spiaggia. Un luogo molto tranquillo visto anche il percorso per raggiungerlo, il mare purtroppo era molto ondoso e piuttosto pericoloso, in condizioni di calma questo è un contesto molto piacevole. Nell ’interno trovate il paese di Tenganam, molto grazioso, con tutte le sue botteghe ,le sue tradizioni e i tanti galli dai colori sgargianti, rosa, arancio…. Rientrando, restiamo incuriositi da una villa con pezzi d’epoca sparsi per il giardino e scopriamo che, nel paese c’è una festa religiosa. Chiediamo se è possibile inoltrarci, presi dalla curiosità e dai bellissimi abiti degli abitanti, ci dirigiamo così verso il fulcro del movimento. Si ode il salmodiare di una preghiera, scorgiamo la presenza di sangue in alcuni punti e vediamo i vitelli sgozzati, offerti per il rito, i suoni ed i colori creano un’immagine unica da catturare. Assistiamo poi alla partenza di tutto il villaggio con tutte le offerte, motorini macchine che si avviano di corsa verso il villaggio di Tenganam, dove i fuochi sono pronti per dare inizio alla grande festa. A Bali, la cultura e le tradizioni sono sicuramente, il fattore più determinante nello scenario paesaggistico, un’identità ancora molto forte spesso in contrasto con il progresso. Il nostro vagabondare ha qui una battuta d’arresto, mio marito causa un raffreddamento, viene steso da una febbre che non gli darà tregua per alcuni giorni. Decidiamo comunque dopo due giorni, di affrontare il viaggio verso Pemuteran. Troviamo un ragazzo complice una visita alla sua amica, acconsente a trasportarci per 400.000rp, ma dovremo scordarci una qualsiasi sosta.

PEMUTERAN

Bello il tragitto per raggiungerla lungo la costa, attraversando anche le caotiche cittadine in circa 4.30 ore, si riesce ad arrivare a destinazione. Alloggiamo al Taruna Homestay 300.000rp deluxe room con colazione,consigliato, in particolare per l’ottima ristorazione. Vi resteremo per 5gg, due dei quali per mio marito steso dalla febbre. Il tempo sarà piuttosto ballerino, il sole si alternerà a piogge torrenziali ed inoltre, il bagno esterno diventerà poco piacevole, in particolare quando da una presa elettrica comincerà ad uscire un rubinetto d’acqua.

L’attrattiva maggiore di questo luogo è principalmente il Bio Rock project, la ripopolazione della barriera corallina attraverso l’elettroforesi e devo dire, che il risultato è veramente straordinario. Questo è sicuramente il contesto migliore per vivere il mare. Presenti alcuni ristoranti dei resort poco economici, ma con la possibilità di usare i lettini, una sabbia non completamente nera e un bello snorkeling ne fanno anche, un’ottima alternativa alla caotica Lovina. Una località placida dove tutti si conoscono e molti sono parenti, quindi la trattativa su noleggio o transfer è praticamente impossibile, si fanno poca concorrenza, inoltre qui non si viene infastiditi dai vari venditori d’escursioni. Nelle vicinanze c’è un bel tempio da visitare e qui da padroni la fanno le scimmie, ma si possono catturare belle immagini in particolare quando il caldo induce le stesse, a ristorarsi con un bel bagno in mare.

Escursione all’isola di Menjangan costo 250.000rp p.p con il pranzo incluso,isola popolata da cervi da cui prende il nome, non abitata ma meta di pellegrinaggio al tempio presente, che può essere visitato con abbigliamento consono. Sicuramente da non perdere, bello snorkeling, begli scenari e complice una simpatica compagnia di barca, abbiamo trascorso una piacevole giornata. Organizziamo la nostra partenza da qui per Ubud con una ragazza canadese, dividendoci così le spese 450.000rp, pulmino della homestay. Veniamo inoltre invitati ad un matrimonio a Tabanan si trova a circa un’ora da Ubud, un’esperienza sicuramente unica ma vi abbiamo rinunciato, per tempi di percorso e per il tempo piuttosto impervio.

UBUD

L’inerpicarsi e il ridiscendere attraverso montagne fa di questo viaggio una bella esperienza, scenari dai colori intensi dove la vegetazione la fa da padrone. Peccato l’autista troppo frettoloso e poco propenso a soste nei luoghi più suggestivi ma anche il tempo, inizia a fare qualche capriccio e in circa 4 ore riusciamo a raggiungere il nostro albergo, Tanjungan Mas Bungalow $40 con colazione. Otteniamo una camera di categoria superiore causa lavori in corso, consigliato; unico handicap l’odore di muffa nel bagno abbastanza comune a molte strutture. Con 50.000rp noleggiamo la moto ed iniziamo l’esplorazione. Visitiamo il teatro e veniamo catturati dalle vetrine dei molti negozi presenti, purtroppo il tempo impervio ci raggiungerà anche qui, con fiumi d’acqua che ci lasceranno per due ore bloccati fra orde di giapponesi, sotto la tettoia del teatro. Durante il giorno Ubud, diventa meta gettonata dai tanti gruppi di turisti che dal mare partecipano all’escursione giornaliera, ma alla sera i ritmi si fanno più lenti e la cittadina, pian piano si spopola. Assistiamo ad un bello spettacolo di danza legong all’interno del teatro, comunque si trovano diverse rappresentazioni ogni sera, prezzi intorno ai 75.000rp e le 100.000rp, si possono acquistare all’ufficio turistico, o per strada dai diversi venditori.

Il secondo giorno l’abbiamo dedicato all’interno, visitando templi e risaie e la Monkey Forest, l’umidità è molto elevata e sfiancante e decidiamo che, due giorni per noi sono più che sufficienti e quindi organizziamo di trasferirci sull’isola di Lembongan. In un’agenzia acquistiamo il transfer 250.000rp p.p taxi e fast boat.

LEMBONGAN

30 minuti di traversata con il tempo che sembra non prometta niente di buono, non abbiamo prenotato nulla perché stando ai consigli dell’amica canadese, si trovano le camere con comodità. Purtroppo non è così semplice. Veniamo subito inseguiti dai taxi moto e in più comincia a piovere. Fra le varie peripezie troviamo al Bunda no7 200.000rp con fan e una specie di colazione… niente di entusiasmante, ma un diluvio universale ci blocca qui per ore e la camera, la facciamo andare bene. Solo verso sera riusciamo ad inoltrarci un po’ in esplorazione, trovando così una struttura a poca distanza molto più confortevole, dove trasferirci. L’isola è molto tranquilla e i colori del mare splendidi ma purtroppo anche l’indomani, ricomincia il diluvio e trascorrere un’altra giornata chiusi nel bungalow non ci entusiasma. Riusciamo a prenotare immediatamente una fast boat per Sanur, non considerando la tempesta in corso! Quindi completamente infradiciati d’acqua ci imbarchiamo, allo stesso prezzo dell’andata, con transfer per l’albergo che prenotiamo all’istante. Esperienza terribile! Nel documentarmi avevo letto molti forum riguardo alla pericolosità, dell’uso delle fast boat nella stagione delle piogge, ma ad una mia richiesta sulle condizioni del mare, vengo tranquillizzata, insomma va tutto bene, per loro! Partiamo a tutto gas, man mano che ci allontaniamo dalla costa il mare diventa sempre più grosso e iniziamo a saltare e sbattere, mentre il cielo è sempre più nero e la pioggia sferzante, non si arresta un attimo. Non è la prima volta che ci troviamo in situazioni del genere ma probabilmente la troppa lettura… non mi ha fatto molto bene. Vengo colta da una crisi di panico che mi blocca completamente gli arti, fortunatamente risoltasi con l’assunzione di alcune gocce e grazie anche al rallentamento della barca. Se non avete delle urgenze causa prenotazione, evitate di usare questi mezzi se il tempo non è dei migliori, in particolar modo in questa stagione, come d’altronde tutti raccomandano; vi garantisco che lo scenario non è dei migliori. Ci resta un unico rammarico, quello di non aver potuto vivere quest’isola, che ci ha mostrato i suoi aspetti affascinanti, ma senza concederci di viverli.

SANUR

Alloggiamo al Son House guesthouse, 300.000rp senza colazione, ma da qui scappiamo dopo una notte per alloggiare al Abian Kokoro per 320.000rp con colazione più vicino al mare ed al centro ma non consigliato. Luogo in cui trascorreremo gli ultimi giorni del nostro viaggio. Il tempo sarà piuttosto ballerino, con improvvisi acquazzoni ma fortunatamente solo in serata. Per vivere il mare la zona migliore è sicuramente quella a nord verso la marina, lettini ed ombrellone a pagamento 50.000rp, nelle vicinanze troverete anche il mercato. I prezzi sono un po’ più alti ovunque nei ristoranti, il mercato notturno sempre a nord può essere un’ottima alternativa e nella stradina che lo collega c’è un semplice warung dove si mangia bene a buon prezzo. Muoversi con una moto a noleggio 50.000rp è sicuramente pratico, non abbiamo però fatto lunghi spostamenti ,visti gli assidui appostamenti di polizia lungo la statale, che collega le varie località turistiche. Se non si è in possesso di una patente internazionale fioccano le multe, succede un po’ ovunque a Bali ma al sud, i controlli sono veramente assidui. L’ultimo giorno alla consegna della moto a poche centinaia di metri dal rent motobike, siamo incappati in un posto di blocco ma fortunatamente, avevamo il casco e non hanno indagato oltre. Per gli spostamenti la miglior soluzione è il taxi meter costo per Kuta in andata 54.000rp, rientro 65.000rp in tarda serata. Una visita a Kuta per lo shopping è imperdibile, se poi siete amanti di bei falsi è sicuramente il luogo ideale. Ci concediamo anche un ottima cena di pesce ma anche qui, i prezzi si sono fatti un po’ più europei.

Non mi soffermo molto sul nostro soggiorno qui ,in quanto meta per noi di scarso entusiasmo è solo l’ultima sosta in attesa della partenza e comunque, non avevamo nemmeno grandi aspettative. Vi sono belle visite da fare ma abbiamo preferito oziare, avendo inoltre già visitato alcuni templi nel precedente viaggio. Bali resta sempre un luogo ricco di fascino e cultura e sicuramente un ottima meta da vivere in piena libertà.

Il transfer all’aeroporto fatto sempre con un taxi meter è molto più conveniente 65.000rp, munirsi di rupie sufficienti per la tassa d’imbarco 40.000rp voli interni e 150.000rp voli internazionali. Sarà un rientro stancante e con la modifica del volo Doha- Roma, saremo dirottati ad Ankara, con un ritardo di più di 3 ore che ha quasi messo a rischio la nostra coincidenza per Palermo, ma tutto questo fa parte del gioco… buon viaggio a tutti.

Cinzia



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