Loira Atlantica con bimba
Il morale di partenza è alle stelle: Ric ed io non vedevamo l’ora di trascorrere del tempo con la nostra cucciola, condividendo con lei la novità di viaggiare insieme e scoprire e fare tante cose belle e nuove per tutti. Ma subito la bimba ci da’ l’altolà appena giunti in territorio svizzero: disturbata dal caldo o dalla novità del viaggio un po’ più lungo del solito giretto al lago o in montagna a cui è abituata, Alex scoppia in un pianto inconsolabile che innervosisce alquanto il papi alla guida e deprime la mami che non sa più cosa inventarsi per calmarne gli urli disperati … Fortunatamente dopo un po’ il pianto cessa e lascia spazio ad un bel sonno ristoratore! Tappa in un bellissimo autogrill di Losanna per la prima pappa all’estero, come al solito molto gradita dalla piti, per sgranchirci un po’ le gambe e mangiare anche noi un panino.
La giornata fila via abbastanza liscia tra un sonnellino, qualche lamento ed uno spuntino ogni tanto finché, stremata dal viaggio evidentemente troppo lungo, riecheggia alle nostre spalle di nuovo il pianto dirotto di nostra figlia, che stanca e annoiata, non ne può proprio più di stare seduta nel suo seggiolino.
Finalmente arriviamo a Maçon, nella Borgogna del Sud, prima tappa serale del nostro viaggio, e grazie al nostro amico-navigator Garmin (meno male che c’è!!), troviamo facilmente l’hotel prenotato per la notte, nella zona commerciale della città.
Pur attraversandola velocemente in auto, la cittadina ci pare davvero graziosa, con le sue facciate multicolori lungo la Saone e le sue piacevoli stradine pedonali, circondata da vigneti, colline e boschetti, ma ne tralasciamo la visita per dedicarci completamente alla nostra piccola viaggiatrice, che giustamente reclama una buona pappa e finalmente un po’ di pace e di tranquillità nel suo passeggino, a spasso con i genitori che per cena si accontentano di un hamburger nel mac’ vicino all’hotel.
Numeri da circo per fare addormentare Alex nel nuovo lettino da viaggio e poi finalmente un po’ di riposo anche per noi, intervallato dai risvegli notturni della piccola, in cerca di coccole e di un po’ di latte caldo. In breve … giornata campale! Ric ed io ci chiediamo se saremo in grado di affrontare tutto il viaggio in questo modo, ma l’idea di gettare la spugna alla prima difficoltà ci pare esagerata e confidiamo nella clemenza della nostra creatura ad affrontare i prossimi giorni di vacanza. Fondamentalmente siamo degli ottimisti! 2 giugno – 400 km ieri e 400 km oggi!! … Tutto sommato la giornata fila liscia, il trucco è quello di rispettare al minuto gli orari dei pasti, del cambio e della nanna della piti, e se riusciamo a trovare un autogrill carino con una bella zona verde (e in Francia ce ne sono davvero tanti) queste pause possono essere davvero rilassanti e gradevoli anche per noi.
Giungiamo nel primo pomeriggio a Loches (dipartimento Indre-et-Loire nella regione dei Castelli della Loira), cittadina medievale vegliata, pare, dal più alto e antico torrione d’Europa, costruito nel Medioevo da Folco III d’Angiò e classificata a pieno merito, secondo me, “Ville d’Art et d’Histoire”, “Ville fleurie” e “Les plus beaux detours de France”. Ci sistemiamo subito nel residence della catena “Pierre et Vacances” a cui quest’anno mi sono affidata per prenotare le nostre vacanze in terra francese; l’appartamento è veramente carino, ben arredato e disposto in maniera molto pratica, superaccessoriato, ma gli elementi più rilevanti sono che il residence è stato ricavato dall’antica struttura di un antico mulino che sorge quindi sull’acqua – sotto scorre il fiume Indre – e che si gode di una magnifica vista sul castello medievale di Loches! Purtroppo il tempo cambia velocemente e la calda giornata di sole viene rinfrescata da un temporale estivo; noi ne approfittiamo per riposarci un po’ e sistemare le nostre cose per i due giorni che trascorreremo in questo appartamento e, all’ora di cena, ci prepariamo un bel piatto di spaghetti e una buona pappa per la nostra Alex.
Con non poca difficoltà riusciamo a mettere a nanna la piccola ed io ne approfitto per uscire un salto all’aria aperta, giusto per scattare un paio di foto notturne della cittadina e del castello illuminato molto scenograficamente, per godere di un attimo di relax sola con me stessa e per ricaricare un po’ le pile (le mie!).
La mattina successiva (3 giugno) la dedichiamo alla visita della graziosa cittadella medievale, antico fortino militare cinto da bastioni e disseminato di torri, campanili e guglie, facendo una passeggiata tranquilla e rilassante (Alex dorme beata nel suo passeggino) per le sue viuzze dai prestigiosi palazzi rinascimentali e poi visitando la curiosa collegiata di Sant’Orso.
Ancora un temporale estivo ci costringe a ritirarci velocemente nel nostro appartamentino, non prima di aver acquistato, in un negozietto di prodotti tipici, dei piatti pronti da scaldare e gustare con calma a casa. Nel primo pomeriggio le nuvole si diradano un pochino e lasciano spazio ad ampie schiarite; prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Montrichard (in onore di mio marito Riccardo), passando per una pittoresca stradina immersa nel verde dei campi e delle colline. Incontriamo proprio sulla strada il castello di Montpoupon, tra le valli dello Cher e dell’Indre, antica residenza di caccia ora privata, che ci limitiamo a fotografare dall’esterno, e poi, vista velocemente Montrichard dal bellissimo ponte medievale sullo Cher e attraversato il paesino di Chenonceaux, il cui famoso castello abbiamo già visitato in un precedente viaggio, giungiamo nella suggestiva cittadina di Amboise, caratterizzata da gloriose memorie storiche e annoverato tra i più bei castelli della Loira.
Il paese è molto animato e gremito di turisti, ma troviamo posteggio proprio lungo le sponde del celeberrimo fiume, che scorre ai piedi del grande e splendido castello che troneggia maestoso dall’alto.
Naturalmente al risveglio di Ale dalla pennichella pomeridiana in macchina, il primo suo pensiero è logicamente quello di fare merenda. Quale sfondo migliore per gustare uno spuntino, lungo l’argine della Loira con vista spettacolare della cittadina che si adagia ai piedi del suo bellissimo castello … Le chateaux Clos-Lucè in pietra bianca e mattoni rosati dona davvero una visione quasi fiabesca a tutto il panorama circostante, ma il suo grande prestigio oltre alla sua innegabile beltà, è dovuto al fatto che vi soggiornò uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi: addirittura il grande Leonardo da Vinci! Riusciamo a scattare qualche foto della cittadina anche dalla sponda opposta del fiume in una bella veduta d’insieme, ma poi il cielo si fa di nuovo scuro e facciamo appena in tempo a metterci al riparo raggiungendo la nostra macchina, per evitare l’acquazzone che si scatena in pochi minuti … Rientriamo quindi in tutta tranquillità nel nostro punto-base a Loches, dove ci aspetta il nostro accogliente appartamento e una buona cenetta per tutti e tre, mentre fuori continua a piovere a sprazzi per tutta la notte.
Per fortuna però al mattino al nostro risveglio (oggi è il 4 giugno), o per meglio dire, quando Alex ci da’ la sveglia, il tempo è notevolmente migliorato e, stipati tutti i nostri bagagli in auto, partiamo alla volta della nostra prossima tappa che ci attende oggi.
Siamo infatti quasi giunti dove ci siamo ripromessi di arrivare in questo lungo viaggio verso l’ovest, verso l’oceano Atlantico … Tanta è la voglia di respirare a pieni polmoni la frizzante aria marina e di camminare lungo le coste, a tratti sabbiose a tratti rocciose, ma pur sempre dai paesaggi affascinanti tipici della Bretagna, anche se ci troviamo già nel dipartimento della Loira Atlantica.
Puntiamo verso Saint Nazaire, la città portuale, e poi verso Pornichet, sulla Côte d’Amour, una località nuova per noi, zona famosa per le sue lunghe spiagge sabbiose che si estendono da Batz sur Mer, sulla Côte Sauvage, alla più mondana La Baule, fino alla più dinamica Pornichet appunto.
Ci arriviamo nel primo pomeriggio e il panorama che ci accoglie appena raggiunta la passeggiata lungomare ci toglie quasi il fiato: mare calmo e blu, spiaggia immensa di sabbia, il porto turistico pieno di barche a vela, pochissimo traffico e una tranquillità quasi irreale … Un vero paradiso! Individuato il nostro residence che ci ospiterà per cinque giorni, uno della famosa catena Maeva, sul Boulevard des Océanides, proprio fronte mare, posteggiamo la nostra auto e ci precipitiamo, impazienti e felici di aver scoperto un posto così bello, sia per noi che per la nostra piccola novella esploratrice, verso la spiaggia! La prima cosa che ricordo chiaramente, e mi fa sorridere ancora adesso a ripensarci, è stato l’urlo di gioia di Alexandra alla vista di un gruppo di bimbi che giocavano a fare le capriole sulla sabbia e poi ancora il suo sorriso, con i due candidi dentini appena spuntati a renderlo ancor più simpatico, ai giochi di papà e mamma che in queste occasioni ritornano un po’ bambini anche loro … E’ stato davvero un bellissimo momento, di cui tengo in serbo un carissimo e dolce ricordo, di questo nostro primo viaggio insieme a nostra figlia … Camminiamo sulla lunghissima passeggiata lungomare, sotto un bellissimo sole e sfiorati da una piacevole e profumata brezza marina, fino all’ora di apertura della reception del residence e poi, superate le solite formalità burocratiche, prendiamo possesso del nostro appartamentino. Sinceramente mi aspettavo un po’ di più da questo residence … La tanto attesa vista mare in effetti c’è, eccome, ma la posizione del nostro appartamento sito al 5° piano e un po’ ad angolo fa sì che ci sia sempre troppa aria, per cui non è possibile stare fuori sul balcone a goderci tranquillamente il panorama come speravamo di fare. Inoltre ci eravamo forse abituati troppo bene all’ottimo trattamento ricevuto nel residence della catena concorrente, che qui tutto ci sembra meno adeguato, più misero e ordinario, dalla qualità della biancheria allo stato dell’appartamento in generale, un po’ spoglio e non troppo confortevole per la verità, a parte la splendida veduta dalla grande vetrata.
Pazienza! Sistemiamo velocemente i bagagli e usciamo subito alla ricerca di viveri per il nostro soggiorno qui; per fortuna a poca distanza troviamo subito una Spar dove acquistiamo il necessario per i prossimi giorni e poi rientro veloce a casa, perché la piti deve fare la sua pappa serale, seguita dalla solita tragedia greca per metterla finalmente a nanna tardissimo! I pochi giorni (5-6-7 giugno) che abbiamo a disposizione per visitare questa zona, proprio al confine tra la Bretagna meridionale e la Loira Atlantica, li trascorriamo a fare lunghe passeggiate, sulle belle stradine che costeggiano l’oceano, e a scoprire le sue località turistiche più famose.
Così, dopo il primo giorno dedicato a riposo e totale relax sulla spiaggia di fronte a casa, il pomeriggio intero a camminare a piedi scalzi sul bagnasciuga, i giorni successivi li dedichiamo a piccole escursioni nei dintorni.
Visitiamo così la mondana La Baule, la stazione balneare sulla Côte d’Amour più esclusiva della Bretagna, la cui principale attrazione è incontestabilmente la sua lunga spiaggia di sabbia bianca finissima, lunga ben 8 km, che si estende da Pouliguen a Pornichet, che pare sia la più bella d’Europa e addirittura la 4° a livello mondiale! Da qui la caratteristica località di Le Pouliguen, che chiude la baia di La Baule e segna l’inizio della rocciosa Côte Sauvage, con la sua splendida “promenade” del porto, che si sviluppa verso l’entroterra, ricca di bei negozi e localini all’aperto, abbellita da fiori dai mille colori un po’ dappertutto.
E’ davvero molto piacevole la passeggiata e gradevole anche il clima e l’atmosfera grazie anche al periodo non troppo caldo né affollato di turisti.
Poi ricordo con estremo piacere la bellissima gita a Le Croisic, un paesino in cui abbiamo davvero lasciato il cuore, antico villaggio di pescatori, ora prevalentemente località turistica.
Il paesino si estende su una penisola protesa sull’oceano ed è meraviglioso il panorama che abbiamo avuto la fortuna di ammirare in una splendida giornata di sole, che esalta i profumi ed i colori di questo piccolo angolo di paradiso. Anche Alex sembra apprezzare il posto ed è vivace e sorridente, fino al momento della sua siesta pomeridiana, durante la quale ne approfittiamo per concederci un peccato di gola e ordinare una buonissima crèpe au chocolat, accompagnata da una tazza di sidro dolce, in un grazioso localino sul mare, mentre lei dorme beata nel suo passeggino.
Altra gita, interrotta però sul più bello dalla piccola che mal sopporta, credo sia questa almeno la ragione del suo nervosismo, il vento un po’ troppo “frizzante” che soffia lungo il sentiero pedonale della Côte Sauvage, che va da Pouliguen a Le Croisic, dalle belle vedute sugli scogli impervi della costa fino alle bianche spiagge di Batz sur Mer.
Ed ancora … una capatina a Saint Nazaire, sull’estuario della Loira, giusto per dare un’occhiata ad uno dei più grandi cantieri navali del mondo, e per passare sul pont de Saint Nazaire, davvero fantastico e futuristico, lungo 3.5 km e alto circa una sessantina di metri. Un cenno merita poi sicuramente tutto il paesaggio dell’entroterra di questa zona, occupato da saline (famosa la produzione del “sel de Guerande”), e canali e paludi, dove in alcuni tratti pare addirittura di viaggiare sull’acqua, avvistando qualche mulino a vento qua e là, in un ambiente davvero particolare.
Il nostro viaggio, dopo quattro giorni di semi-relax, prosegue quindi verso sud, in direzione della tanto attesa La Rochelle nel dipartimento del Poitou-Charentes, meta ideale della nostra spedizione in terra francese.
Quindi – 8 giugno – giorno di partenza dal residence (quanto tempo per re-impachettare tutte le nostre cose!) e di trasferimento a sud, dove ho prenotato un hotel della catena della Accor a Chatelaillon Plage, una località vicina a La Rochelle, che ci è piaciuta veramente molto per la sua calma, la camminata lungomare ed il clima eccezionale. Ma prima di arrivarci, impossibile perdersi la stupenda Ile de Rè, collegata alla terraferma e a La Rochelle da un altro grandioso ponte a pedaggio lungo 3 km, e definita uno dei gioielli dell’Atlantico.
Appena oltrepassiamo il ponte e mettiamo piede sull’isola, subito ci pare di aver varcato un confine spazio-temporale e di essere arrivati in un posto fiabesco, dove la natura regna sovrana. Davvero impressionanti qui i colori e la luce del paesaggio, la tranquillità dei luoghi, nonostante la presenza di molti turisti, la maggior parte “à vélo” perché l’isola è il paradiso degli amanti della bicicletta, con più di 100 km di piste ciclabili! Noi però accostiamo la macchina lungo la strada e ci sediamo su un bel prato a fare merenda con Alex, che oggi riesce finalmente a stare seduta da sola (che grande traguardo!), e ci godiamo la splendida veduta sul mare, il ponte svettante e i caratteristici borghi di pescatori sullo sfondo. Incantevole la pace che si respira qui! Ci rimettiamo a malincuore in auto per proseguire fino alla punta estrema dell’isola dove è segnalato le “Phare des Baleines”; attraversiamo paesaggi quasi incontaminati, rovine antiche e campi di papaveri rossi.
Ci fermiamo a circa metà strada ad osservare la spiaggia caratterizzata da una zona fatta di dune ed infine raggiungiamo il famoso faro delle Balene, che con i suoi 57 metri è uno dei più alti di Francia e uno dei pochi che si può anche visitare, con una vista eccezionale sull’oceano.
Classico giretto per negozietti immancabili di souvenir e poi ripercorriamo a ritroso la strada per lasciare l’isola e raggiungere l’albergo prenotato per la sera.
Serata molto romantica a passeggio sul lungomare di Chatelaillon-Plage, con cena a base di “kebab et frites” in spiaggia e poi giretto con passeggino fino a tardi, uno splendido tramonto sullo sfondo, per fare addormentare la creatura che, una volta arrivati in hotel, si sveglia e ci fa dannare fino a notte fonda … Inconvenienti del “mestiere”! … Il mattino, un po’ “sconvolti” decidiamo di festeggiare il nostro primo anniversario di nozze (oggi è il 9 giugno), concedendoci una colazione nella piazzetta del porto di La Rochelle, complice un’altra giornata di sole spettacolare e la scoperta di una cittadina davvero stupenda come ci immaginavamo.
Naturalmente il panorama più noto di La Rochelle è quello del suo magnifico porto, che è situato in fondo ad una stretta baia, la cui bellezza ha affascinato tanti pittori, specie impressionisti.
Le due famose torri sono lì, a fare da vedetta e a segnare il passaggio in mare aperto: quella di Saint-Nicolas, la più alta, e quella de la Chaine, collegata da una cinta muraria alla più lontana torre de la Lanterne, che fu sia faro che torre da difesa.
Apprendiamo che La Rochelle, ben 1000 anni di storia – da piccolo villaggio di pescatori a porto di importanza mondiale – città libera – democratica – fu una piazzaforte protestante che subì il terribile assedio condotto dal cardinale di Richelieu nel 1627, ma che si è risollevata e arricchita grazie ai commerci con l’America.
Insomma questa città ci conquista e ci regala una mattinata davvero indimenticabile, prima seduti ad un bistrot del porto per la nostra colazione, mentre guardiamo meravigliati, incantati, il panorama che ci circonda, una vera gioia per gli occhi la sua luminosità ed i suoi forti colori.
Poi ci addentriamo nelle caratteristiche vie del centro storico, dall’antico fondo lastricato, una delle quali, la grande rue des Merciers, è molto commerciale e particolare, con portici e palazzi del 1500-1600, case medievali a graticcio che si alternano a dimore rinascimentali. Purtroppo il tempo è tiranno ed oggi dobbiamo percorrere un lungo tragitto per raggiungere un’altra delle nostre mete di viaggio. Così, molto a malincuore, lasciamo la bellissima La Rochelle, con la promessa di tornarci con più tempo e molta più calma appena sarà possibile, magari nel nostro prossimo viaggio in Francia (speriamo la prossima estate, con la vaga idea di provare l’esperienza di una vacanza in camper con bimba!).
Ci mettiamo in marcia, prima verso Bordeaux – anche qui la promessa di visitare in modo più approfondito questi posti incantevoli e soprattutto il famoso bacino di Arcachon – scorgendo dall’auto i bellissimi panorami scenografici – e poi ci addentriamo nella Francia più centrale, verso la zona della Valle della Dordogna, corrispondente alla zona storica del Perigord-Limousine, regione verde dalle mille sorgenti, costellata di foreste, fiumi stagni e laghi, e villaggi suggestivi tutti da scoprire.
Ed è proprio in uno di questi villaggi caratteristici che si trova il residence scelto per trascorrere un paio di giorni in questa zona meravigliosa, trovato navigando nel sito della catena Pierre et Vacanze, in cerca di un luogo di sosta durante il nostro viaggio di ritorno.
Un piccolo inconveniente ci preoccupa durante il percorso, quando, in previsione del nostro arrivo in serata in notevole ritardo sull’orario di apertura degli uffici, non riusciamo a contattare la reception del residence.
Attimi di panico (l’idea di una nottata in auto è da escludere a priori ed ignoriamo l’esistenza di alberghi nei dintorni, in caso rimanessimo fuori dal residence!); inoltre anche Alex contribuisce a peggiorare la situazione già critica, dando prima segni di irrequietezza dovuti al caldo e alla stanchezza e poi esplodendo in una delle sue devastanti crisi di pianto! Dopo una sosta a Brive-la-Gaillarde (città dal traffico caotico), calmati sia la piccola che il papi molto nervoso e stanco, finalmente riesco a parlare con il gentilissimo gestore del residence, che ci da’ precise indicazioni per entrare in possesso del nostro appartamentino senza alcun problema! Tiro un sospiro di sollievo … mamma mia che incubo … e mi rilasso, insieme al papi visibilmente più sollevato e tranquillo e la piti che nel frattempo si è addormentata! Percorriamo con animo più leggero e disteso l’ultimo tratto di strada che ci separa dalla nostra meta di stasera e riusciamo anche ad apprezzare la beltà del paesaggio che attraversiamo, incontrando luoghi boscosi, alte colline verdeggianti e paesini arroccati.
Arriviamo finalmente a destinazione! Il paesino di Argentat è una piccola perla di bellezza, perfetto, e il nostro residence, sulla riva sinistra della Dordogna, con il fiume sullo sfondo, gode di una posizione privilegiata, proprio di fronte all’incantevole villaggio, e sorge nel cuore di un bellissimo giardino.
Ci sistemiamo giusto in tempo per evitare un temporale estivo che ci convince a restare al riparo nella nostra graziosa villetta, cenando con un piatto caldo e apprezzando la pace del posto, finalmente liberi di godere del meritato riposo dopo una giornata un po’ pesantina!! Fortunatamente il mattino seguente il sole è tornato a splendere su Argentat e dopo una buona colazione all’aria aperta (ogni appartamentino ha un porzione di giardino con tavolo e sedie per poter mangiare “en plain-air”), usciamo alla scoperta del borgo sul fiume ed in cerca di una farmacia per il povero maritino che, causa guida nervosa e trasporto peso massimo in braccio (Alex!), accusa dolori un po’ dappertutto! Trovato cibarie fresche per il nostro pranzo e medicinali per Ric, rientriamo alla base e trascorriamo l’intero pomeriggio in completo relax: il babbo sonnecchia sul divano per smaltire la sbornia post-medicine antidolorifiche, Alex sprofonda in un sonnellino pomeridiano di ben 3 ore (poverina, è proprio stravolta!) ed io finalmente riesco a trascorrere un pomeriggio tranquillo e sereno dedicandomi ai miei hobby preferiti come la stesura di questo diario di viaggio e la lettura dei dépliants turistici raccolti durante la nostra vacanza, comodamente sdraiata al sole ed in compagnia di alcune curiose anatre, … in sottofondo il rilassante suono del lento scorrere delle acque della Dordogna …
Ne approfitto anche per fare una piccola escursione lungo le rive del fiume, che offrono scorci caratteristici e bellissime vedute, prontamente immortalate con alcuni scatti fotografici – altro mio grande hobby – sul villaggio di Argentat, il cui nome, ho scoperto, deriva dal celtico “argentoratum” che significa appunto “passaggio sul fiume”. In effetti il villaggio è proprio nel cuore della valle della Dordogna e si stende sulle sue rive, bellissimo con le sue viuzze tipiche, le eleganti case a torretta e la piazzetta affacciata sul fiume, con ristorantini e negozietti turistici. Nel tardo pomeriggio, al risveglio dei miei “belli addormentati” facciamo ancora una piacevole passeggiata nei dintorni e terminiamo la giornata con una buona cenetta seguita da una seratina tranquilla … Domani comincia il rientro verso casa … Lasciamo a malincuore questo bel residence in mezzo al verde in una splendida mattinata di sole e intraprendiamo il lungo viaggio di ritorno, passando per la regione dell’Alvernia, dal territorio lussureggiante, punteggiato di antichi vulcani, laghi e foreste, già visitato in altra occasione, ma dai paesaggi sempre molto affascinanti. Passiamo ancora in Borgogna, facendo nuovamente sosta come nel viaggio d’andata a Maçon, la bella cittadina dal carattere meridionale circondata da vigneti, ed infine di nuovo la Svizzera, per giungere finalmente a casa.
Ad attenderci, con un pochino di ansia e trepidazione, nonne/i e zii/e, in impaziente attesa di rivedere e riabbracciare la nipotina, novella viaggiatrice, che, a dire il vero, si è dimostrata persino eccezionalmente tollerante e paziente anche in condizioni di viaggio non proprio ideali per una bimba piccolina come lei … BRAVA ALEX! … e speriamo che questo sia solo l’inizio di una lunga serie di viaggi e di avventure in giro per il mondo con mamma e papà!