L’Islanda e l’aurora boreale: un binomio perfetto per un’avventura indimenticabile

Quattro giorni tra ghiacci e neve, piscine termali e aurore boreali
Scritto da: rosaz2
l'islanda e l'aurora boreale: un binomio perfetto per un'avventura indimenticabile

Partiti da Malpensa il 2 gennaio con volo Wizz diretto per Reykjavik. Lo scopo primario del viaggio era vedere l’aurora boreale pur sapendo di dover affrontare il freddo inverno islandese.  Durata volo quattro ore che poi diventano tre se si considera l’ora guadagnata con un’ora di fuso orario in meno. 

Per il trasporto dall’aeroporto di Keflavik, che poi era la vecchia base militare americana convertita in aeroporto civile, alla stazione bus BSI di Reykjavik, avevamo prenotato on line un biglietto con la compagnia Flybus. Il viaggio dura circa 50 min, la tariffa è di 24€ ( i ragazzi sotto i 14 anni pagano la metà). Il bus non parte ad orari precisi, ma quando è pieno.

Il nostro hotel (spartano ma con posizione strategica) “Travel Inn” è proprio di fronte alla stazione BSI, lo raggiungiamo in pochi minuti a piedi nonostante i cumuli di neve che ricoprono la strada.

Reykjavik a piedi

Per il nostro primo giorno in Islanda abbiamo prenotato un tour pomeridiano a piedi della città con www.citywalk.is  che consiglio perché la durata è di 2 ore circa e fornisce consigli molto utili a chi, come noi, è appena arrivato. La guida ci ha illustrato i  monumenti più importanti e gli avvenimenti salienti della storia della città durante una piacevole camminata del centro , nonostante la neve.

Per la sera avevamo prenotato un tour per vedere l’aurora boreale, tramite viator con Reykjavik Excursions, prezzo 70€ per due ( i ragazzi < 14 anni pagano la metà), punto d’incontro: l’hostel bus, hub strategico per le attese perché  fornito di tour desk, bar, bagno e lockers.

Visto che non abbiamo fatto in tempo a cenare, nell’attesa che parta il tour, ci facciamo consegnare una pizza da Domino’s prenotata on line. Il prezzo non è certo economico : 46€per due pizze piccole , ma in linea con i prezzi islandesi e la consegna è veloce ed efficiente.

Purtroppo, durante l’attesa, scopriamo che  il tour serale è stato cancellato causa maltempo e ci verrà rimborsato da Viator . Per quella sera niente da fare per l’aurora, ma non demordiamo dato che ci restano ancora due sere a disposizione per tentare di vederla.

Golden Circle: un’esperienza unica per gli amanti della natura selvaggia

Il giorno seguente abbiamo prenotato un’escursione al “Golden Circle” che comprende: Þingvellir (Thingvellir) National Park, Gullfoss Waterfall, Geysir Hot Spring. Anche questa volta il punto d’incontro è l’hostel bus raggiungibile a piedi in 15 min. Scegliamo la partenza delle 12 perché il sole sorge alle 10.30 del mattino pertanto prima non saremmo riusciti a vedere molto, almeno nella prima tappa.

Passiamo attraverso distese immense di neve e ghiaccio, visto che il sole è perennemente a filo dell’ orizzonte, abbiamo costantemente l’impressione di essere sulla cima di una montagna.

I colori sono meravigliosi: arancione e rosa di alba e tramonto che illuminano la distesa  bianca.

Per pranzo consumiamo due panini al caffè del Tourist center vicino al Geyser hotspring. Un posto sicuramente turistico , ma non ci sono altre scelte nel mezzo del nulla. Anche il costo dei due panini è molto islandese: 32€

Alle cascate arriviamo vicino al tramonto, che qui è alle 17.30 e la temperatura ormai è scesa a -20. Nonostante siamo molto coperti non resistiamo all’aperto più di 20 minuti e dopo aver scattato qualche foto e ammirato le incredibili cascate che si aprono la via tra le nevi, ci rifugiamo all’interno per un caffè e cioccolata calda.

Il ritorno con il bus lo facciamo completamente al buio dopo il tramonto, però seguiti dal riflesso di una luna piena sulla neve che da lì ci sembra ancora più grande. 

L’incanto dell’aurora boreale

Tornati alla base ci affrettiamo ad andare alla stazione BSI per prenotare l’escursione “Aurora boreale” per quella sera stessa che sarebbe partita entro un’ora e mezza. Siamo stanchi e un po’ tirati con i tempi ma forse non avremmo avuto un’altra opportunità per cercare di vederla e dato che la serata è splendida e senza una nuvola, cogliamo l’occasione.

Dato che non c’ è tempo per una vera e propria cena, ceniamo da “Sbarro”, una sorta di autogrill alla stazione bus. Il prezzo però, anche qui, è molto diverso da quello di un autogrill.

Il bus ci porta nel parco nazionale ad un’ora da Reykjavik dove l’esperienza dei tour operators dice che l’aurora è visibile al meglio. Attendiamo a naso in su, sotto una luna piena splendente ( condizione che di solito rende meno visibile l’aurora), un cielo senza una nuvola, trapunto di stelle ed una temperatura di -12, di avvistare l’aurora fino alle 23.30… ma, con nostro disappunto, quella sera dell’aurora neppure l’ombra. Siamo un po’ delusi perché le previsioni degli esperti dicevano che si sarebbe vista, ma l’aurora, come dicono qui, non è prevedibile con assoluta certezza. 

Il Blue Lagoon: un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita

Il giorno seguente sveglia all’ alba  per prendere il bus alle 7 dalla vicina stazione BSI che ci avrebbe portato al famoso “Blue Lagoon”: l’attrazione forse più famosa dell’Islanda . Avevamo prenotato il trasporto tramite “getyourguide” anticipatamente per un prezzo di €24 ( i ragazzi non pagano). I biglietti di ingresso invece li avevamo acquistati direttamente dal sito del blue lagoon. L’ingresso delle 8.00 infrasettimanale costa 63€ (www.bluelagoon.com). Si può stare all’interno quanto si vuole però è consigliata una permanenza massima di 2 ore. Il bagno nelle vasche calde, quando fuori c’è una temperatura di -10 gradi è davvero un’esperienza unica. Vedere l’alba sorgere alle 10.30 tra i fumi caldi della piscina è un evento che sicuramente ricorderemo.

Al ritorno dal Blue Lagoon, dedichiamo il pomeriggio all’esplorazione del porto vecchio e la sala da concerti “Harpa” che ha un’interessante struttura in vetro e metallo che si affaccia sulla baia.

La sera tentiamo nuovamente l’escursione per vedere l’aurora. Dato che la sera prima non l’avevamo vista , il nuovo tentativo è gratuito.

Partenza nuovamente alle 21, cielo senza nuvole, freddo ancora più intenso. Finalmente intorno alle 22 iniziano a vedersi dei movimenti nel cielo, come delle nuvole che, se viste dalla macchina fotografica, si vedono verdi in tutto il loro splendore: finalmente l’aurora boreale! I movimenti vanno crescendo e restiamo ad ammirarla scattando una miriade di foto fino alle 23.30 passate. Finalmente ce l’abbiamo fatta! Torniamo stanchi ma estremamente soddisfatti all’hotel.

Il giorno seguente dopo il check out andiamo ad una delle piscine locali: esperienza consigliata dalla guida del primo giorno e dalla lonely planet. Effettivamente è stata un’ottima scelta. Nella piscina  (Sundhollin), la più antica di Reykjavik ma in ottime condizioni ci sono vasche calde e una sauna. Restiamo cinque ore in acqua, il tempo trascorre  veloce nel relax più assoluto sotto la neve che comincia a scendere. Costo circa 7€ ( i ragazzi < 14 anni non pagano). Forse unica cosa economica che abbiamo trovato in Islanda.

Dopo esserci rilassati nelle calde piscine è tempo di tornare. Cena al Lebowsky bar del centro, locale carino ben decorato e dai prezzi abbordabili e poi bus per l’aeroporto dalla stazione BSI.

Salutiamo questo freddo ma accogliente paese che ci ha mostrato dei panorami emozionanti e ci ha permesso di vedere, in fine, l’aurora boreale.

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