Lisbona, Napoli portoghese

Gemellaggio quasi perfetto
Scritto da: vilasi
lisbona, napoli portoghese
Partenza il: 15/09/2010
Ritorno il: 19/09/2010
Viaggiatori: DUE
Spesa: 500 €
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Ho vissuto per 40 anni a Napoli, che considero a tutti gli effetti la mia città: è per questo che ho avvertito il desiderio di visitare Lisbona, da molti definita la Napoli portoghese. Con un volo Iberia Roma/Madrid/Lisbona in quattro ore sono stata catapultata da questa grande e bellissima città, dove ora vivo, nella intrigante Lisbona, adagiata sonnolenta sulle rive del Tago (Tejo in portoghese). Un taxi (conveniente, solo 10 euro) ci ha portato all’hotel, prenotato via internet, Principe Lisboa in av. Duque d’Avila (270 € quattro notti), comodissimo perché c’è una fermata della metro proprio davanti all’hotel. Lasciati i bagagli, con la metro (quattro linee che raggiungono tutti i punti di maggior interesse della città) ci dirigiamo al Chiado, centro della vita culturale di Lisbona, ricco di caffè, librerie e teatri. La fermata Baixa/Chiado è proprio di fronte al famoso caffè A Brasilera, da oltre un secolo luogo d’incontro di intellettuali. Qui era solito sedersi il poeta portoghese Fernando Pessoa ed ancora oggi siede in mezzo ai turisti, raffigurato con una statua di bronzo. Rua Garrett è un‘animata via, ricca di boutique con vetrine in stile art-deco, che parte da Largo do Chiado ed arriva fino al teatro nazionale di Sao Carlos. La piazza del Largo do Chiado è limitata su due lati, nord e sud, da due chiese: Igreja da Encarnacao e Igreja do Loreto, detta anche Chiesa degli Italiani, sia perché progettata dall’architetto Terzi, sia perché sono di origine italiana i sacerdoti che celebrano la Messa. Visitiamo l’interno, ammirando i dipinti sul pannello centrale del soffitto e all’esterno la statua della Madonna di Loreto. Quindi ci tuffiamo in rua Garrett e da qui percorrendo la strada in discesa ci avviamo verso il Rossio. Le colline di Lisbona, il Tejo che da quassù sembra una distesa di mare, il castello di Sao Jorge, che illuminato sovrasta la città, mi procurano un tuffo al cuore: con la mente sono tornata al mio Vomero, collina di Napoli che dal castello di Sant’Elmo domina il bellissimo golfo. Passiamo davanti al teatro Sao Carlos (anche a Napoli c’è il bellissimo teatro lirico San Carlo!) e facilmente arriviamo in piazza dom Pedro IV, detta Rossio. Il suo pavimento ad onde bianche (calcare) e nere (basalto) caratterizza questa bella ed ampia piazza, ornata al centro con il monumento a Pedro IV, primo sovrano liberale del Portogallo. La nostra attenzione è attirata da rua dos Correeiros dal lato opposto al caffè Nicola: qui è un susseguirsi di ristoranti. Vista l’ora, ne scegliamo uno, Cervejaria Moderna ed assaggiamo per la prima volta il famoso bacalaho portoghese e i calamari alla piastra. Un’avvertenza: in tutti i ristoranti troverete già sulla tavola gli antipasti. Non siete obbligati a consumarli, potete tranquillamente chiedere al cameriere di portarli via e non li pagherete. Dopo cena una sosta al caffè Nicola è d’obbligo: seduti ai tavolini esterni ci lasciamo avvolgere dall’atmosfera di questa antica piazza. Ormai sono le 22 e con l’elevator da Justa, costruzione in ferro che ricorda la torre Eiffel, saliamo fino alle rovine del Convento do Carmo, distrutto dal terremoto del 1775, unico esemplare di architettura gotica rimasto a Lisbona. Da qui scendiamo nuovamente al Largo do Chiado dove prendiamo la metro per far ritorno all’hotel.

2° giorno

Mattina dedicata interamente alla visita dell’Alfama. Dal Rossio prendiamo il tram 28 pieno di turisti, in quanto con un giro panoramico si inerpica sulla collina di Sao Jorge, giungendo nel cuore dell’antico quartiere dell’Alfama. Qui veramente si respira l’atmosfera pigra dei secoli passati, le strette vie separano palazzi posti l’uno di fronte all’altro, ma così vicini da permettere facili conversazioni delle massaie da una finestra all’altra. Ancora una volta torno con il pensiero alla mia Napoli: sono nei quartieri spagnoli, alle spalle della frequentatissima via Roma, dove strade strette si inerpicano fino alla collina del Vomero. A Lisbona si usa questo tram elettrico per risparmiarsi la fatica del percorso a piedi, a Napoli ci serviamo delle tre funicolari. Il 28 passa per il miradouros di Santa Luzia, dove vi consiglio di scendere per ammirare lo splendido panorama. Lo sguardo del turista può spaziare sui tetti dell’Alfama fino alla chiesa di San Vincenzo e al Tejo. Un pergolato di viti concede un po’ di refrigerio mentre si ammirano i bellissimi azulejos in giallo e blu che raffigurano la Santa e una parata militare. Dal miradouros si sale verso l’ingresso del castello di San Giorgio. Un arco immette nella piazza d’armi alberata ed affacciata sulla parte occidentale di Lisbona con un panorama che si estende fino al ponte 25 aprile. E’ possibile camminare lungo le mura di cinta ed avere una panoramica a 360° della città. Dal castello si procede a piedi attraverso le viuzze dell’Alfama fino alla chiesa di Sant’Antonio, eretta là dove sorgeva la casa natale del Santo. I Lusitani sono molto devoti e si arrabbiano moltissimo quando noi Italiani lo chiamiamo Sant’Antonio da Padova. Poco distante si erge il Sé Patriarcal, la cattedrale di Lisbona. Il portone d’ingresso è sovrastato da un bellissimo rosone medievale a cui fanno da cornice due torri merlate. Procediamo attraverso l’Alfama, curiosando fra le strade e le vetrine fino a raggiungere la placa do Comercio. Questa piazza è il cuore della città: qui venivano scaricate dalle navi che risalivano il Tejo le merci provenienti dalle colonie portoghesi. I tre lati della piazza sono chiusi da palazzi con portici e nel lato settentrionale l’Arco Triunfal immette nella strada pedonale rua Augusta. Questa lunga via è piastrellata con pietre bianche e nere ed è ricca di negozi, ristoranti, caffè e bancarelle. Seduti al tavolino di un caffè, consumiamo uno spuntino veloce e da qui percorriamo anche la via parallela rua Sapateiros, dove al n. 222 c’è il ristorante “O bacalhoeiro” molto caratteristico e con le pareti abbellite da azulejos. Decidiamo di tornare qui per cena dopo un riposo in hotel. Alle 20 siamo di nuovo davanti al ristorante. Il personale è gentilissimo e mi consiglia il baccalà cotto al forno con patate e besciamella. Squisito, il baccalà più buono che abbia mai mangiato. Buono anche il vino e il tiramisù, il tutto con una spesa che non supera i 30 €.

3° giorno

Oggi con il tram 15 raggiungiamo Belem dove visitiamo il monastero di San Geromino, la torre e il monumento alle scoperte portoghesi. Tutto bellissimo, tutto da visitare con calma per ammirare lo stile manuelito e i particolari che rendono unici questi monumenti. Il tempo vola e si fanno le 14, così decidiamo di fermarci alla famosa pasticceria di Belem conosciuta in tutta Lisbona per i suoi pasticcini. Non fatevi ingannare dall’ingresso piuttosto piccolo del locale, perché all’interno ci sono tre sale attrezzate con sedie e tavolini dove poter gustare con calma i famosi pasticcini. Che delizia per il palato! La sera con la metro scendiamo alla fermata Avenida (linea blu) per percorrere a piedi un tratto dell’Avenida de Liberdade, ampio viale con numerosi negozi ed alberghi, fino ad arrivare alla stazione ferroviaria. Ne ammiriamo la facciata a ferro di cavallo e ne approfittiamo per informarci sugli orari dei treni per Sintra, nostra meta del giorno successivo. Ci addentriamo quindi sulla destra del Rossio dove si inerpicano viuzze con un fascino particolare e qui girovagando ci imbattiamo in una autentica tascas, osterie frequentate da gente del luogo, molto alla buona. Non sappiamo resistere e per vivere l’atmosfera rarefatta di questa parte della città entriamo e prendiamo posto al lungo tavolo dove gli avventori siedono e chiacchierano fra di loro come vecchi amici. Mangiamo veramente bene dall’antipasto al dolce, passando per un ottimo cozido à portuguesa (stufato a base di carne e legumi), spendendo 10 € a testa.

4° giorno

Partendo dalla stazione del Rossio, in 40 minuti arriviamo a Sintra. Qui prendiamo il bus 434 che porta fino al Palacio de Pena, fatto costruire dal futuro re Ferdinando II sulle rovine di un convento di frati geronimi nel 1840. E’ un castello carinissimo, che ricorda quello di Disneyland, colorato di giallo, rosso e viola e con uno stile stranissimo che la guida definisce romantico portoghese. Visitiamo l’interno, ben tenuto, e passeggiamo lungo il camminamento esterno, ammirando il bel panorama. E’ già ora di pranzo, con l’autobus torniamo a Sintra centro, dove pranziamo in uno dei tanti ristoranti per turisti che offrono un menù a prezzo fisso di 8 €. Terribile, meglio un panino. Girovaghiamo un po’ per le caratteristiche stradine del centro ed infine andiamo a visitare il Palacio Nacional da Vila, riconoscibile per i due camini enormi e tondeggianti che spiccano dal tetto. Bello, ma meno interessante del Palacio da Pena. E’ ora di tornare a Lisbona per l’ultimo giro alla Baixa e al Rossio. Ceniamo nuovamente al “O Bacalhoeiro” e trascorriamo le ultime ore portoghesi passeggiando lentamente per le vie sonnolente fino al caffè A Brasilera, dove sediamo vicino a Pessoa per sorseggiare un caffè.

CONCLUSIONI

Lisbona è una città interessante, immersa in una quiete che è difficile incontrare nelle moderne città. Ai TPC che mi hanno letto fino a qui vorrei dare un suggerimento: visitate Lisbona e qualche weekend successivo visitate Napoli. Provate a ritrovare nella città partenopea ciò che avete apprezzato a Lisbona. Passeggiate dal porto e piazza Municipio, la placia do Comercio lusitana, fino a piazza del Plebiscito, delimitata su due lati dal Palazzo Reale e dalla Chiesa di San Francesco di Paola, passando per il Teatro San Carlo. Sostate al Gambrinus per una deliziosa sfogliatella (ricordate i pasticcini di Belem?), continuate per via Roma, ricca di negozi, addentratevi nei quartieri spagnoli e poi proseguite fino alla Pignasecca, dove bancarelle e negozi che espongono la merce in strada vi meraviglieranno. Prendete la funicolare di Montesanto (non è uguale alla Bica portoghese?) ed arrivate al Vomero. Visitate San Martino con il Castello di sant’Elmo, ammirate il paesaggio del golfo, addentratevi nella zona pedonale del Vomero e qui lasciatevi trasportare dalla folla che passeggia pigra, guardando le vetrine (non siamo forse a rua Augusta?) Con la funicolare di Mergellina tornate alla Baixa napoletana, percorrete via dei Mille, Piazza dei Martiri, via Chiaia (non state respirando l’aria un po’ snob del Chiado?)

Napoli e Lisbona, un gemellaggio quasi perfetto.



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