Lisbona, Inferno o Paradiso?

Anche in questa occasione, siamo partiti in sei ( Gian, Ful, Mark,Pat,Nazz,Cris ) dall’aeroporto di Roma Fiumicino con volo Tap nelle primissime ore di Sabato 25 Luglio, e siamo arrivati in quel di Lisbona dopo 2ore e 45 minuti di volo. Con l’aerobus 91, che collega l’aeroporto con il centro città, siamo giunti a Campo Pequeno dove era...
Scritto da: GianTivoli
lisbona, inferno o paradiso?
Partenza il: 25/07/2009
Ritorno il: 01/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
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Anche in questa occasione, siamo partiti in sei ( Gian, Ful, Mark,Pat,Nazz,Cris ) dall’aeroporto di Roma Fiumicino con volo Tap nelle primissime ore di Sabato 25 Luglio, e siamo arrivati in quel di Lisbona dopo 2ore e 45 minuti di volo. Con l’aerobus 91, che collega l’aeroporto con il centro città, siamo giunti a Campo Pequeno dove era ubicato il nostro Alif Hotel, una scelta che si è rivelata davvero azzeccata.La metro dista soltanto 200 metri, i servizi e l’assistenza sono stati ottimi, così come la colazione, varia, abbondante e per tutti i gusti; inoltre il prezzo si è rivelato molto vantaggioso, 429 euro a persona per 7 notti compreso il viaggio aereo.

In questo primo giorno visitiamo il quartiere di Alfama prendendo il famoso tram 28, che arrampicandosi lungo le strette e contorte vie, tra panni stesi e auto parcheggiate, ci risparmia una bella sfacchinata in salita.Questo quartiere, l’unico sopravvissuto al terremoto del 1775, mostra l’antico volto di Lisbona; ancora oggi mostra di essere il quartiere povero della capitale.Scesi dal mitico 28 ci troviamo proprio nel Miradouro de Santa Luzia, una terrazza panoramica da dove si può ammirare l’intricato ammasso di tetti rossi che degradano scendendo verso il Tago.

Poi saliamo verso il Castelo de Sao Jorge che si trova sulla sommità della collina che domina la città.Dell’antico castello oggi rimangono soltanto i bastioni; da qui si può godere una splendida vista su Lisbona e sul Tago.

Proseguiamo con la visita alla cattedrale di Lisbona o Sé.Fu distrutta da vari terremoti e subì varie trasformazioni, tanto che oggi risulta un insieme di vari stili architettonici.

La seconda giornata inizia prendendo la funicolare da Gloria, che dalla stazione del Rossio ci porta al Miradouro de Sao Pedro de Alcantara.Da questo punto panoramico, siamo nel Bairro Alto, si gode di una splendida vista sull’Alfama e soprattutto sul Castelo de Sao Jorge.Questo miradouro, proprio come il Bairro Alto, ha una doppia vita; di giorno è una specie di oasi di tranquillità dove si aggirano soltanto turisti con le loro armi (macchine fotografiche).Di notte invece diventa il regno di soli giovani, che vengono per riunirsi, parlare, bere, divertirsi e anche … fumare.

Proseguiamo per la chiesa de Sao Roque, di cui colpisce la ricchezza degli interni : marmo, legno, azulejos che si incastrano in modo magnifico, formando uno splendido esempio di arte barocca.Si continua con la chiesa di Loreto, che è la chiesa degli italiani di Lisbona.

Sconfiniamo dal Bairro Alto per andare a vedere il Museu Nacional de Arte Antiga, che merita attenzione soprattutto per alcuni pittori di eccellenza : Bosch, Durer, Brueghel.

Nel pomeriggio si torna a respirare un po’ di fresco nell’ombreggiato Miradouro de Sao Pedro.

Per ridiscendere questa volta usufruiamo de l’ascensor da Bica, una funicolare che scende con una forte pendenza, fino ad arrivare al capolinea che è situato all’interno di un palazzo.Fantastico! Il terzo giorno si va al mare; quindi dalla stazione di Cais do Sodre con un battello attraversiamo il Tago per giungere a Cacilhas, un paesino molto caratteristico.Da qui con il bus 135 ed in 30 minuti arriviamo alla spiaggia della costa de Caparica.Lo scenario che si apre è davvero imponente: una distesa larghissima di sabbia che si estende per diversi chilometri; e poi … il mare di un blu profondo, con onde bianche che si infrangono sul bagnasciuga.L’oceano Atlantico è davanti a noi, con la sua acqua gelida, ma anche con il suo fascino, con il suo mistero, con la sua maestosità, con quel senso dell’infinito che procura a noi, punti infinitesimali, immobili intenti ad ammirare questo spettacolo mozzafiato.

Di ritorno a Cacilhas, con il bus 101 ci arrampichiamo fino al Cristo Rei, una versione mini del Cristo di Rio de Janeiro.Il panorama che si gode dall’altura è staordinario: il ponte 25 Aprile passa sotto di noi e davanti si ha tutta la vista del Tago con Lisbona.

La quarta giornata andiamo a prendere il treno alla stazione di Sete Rios per recarci a Sintra, ed in 30 minuti siamo a destinazione.Qui tramite un bus che fa tappa in tutti i siti meritevoli di una visita, inizia il nostro tour.

Prima sosta nel cuore della città vecchia, il Palacio Nacional de Sintra.L’interno del palazzo manifesta una parte della storia del Portogallo, l’arredamento è di grande valore ed unisce armoniosamente i diversi stili architettonici ed il gusto dei re che vi abitarono.All’esterno assumono grande rilievo i due grandi comignoli conici della cucina, alti ben 33 metri, che sono divenuti il simbolo della città.

La seconda sosta ci porta lungo le pittoresche rovine del Castelo dos Mouros.Questo castello è stato costruito dai mussulmani nel 9° secolo d.C., e dalle sue mura e bastioni si gode di una vista magnifica che va da Sintra fino all’oceano.Per come è conformata ci ricorda la muraglia cinese in formato mini.

L’ultima tappa è riservata al Palacio Nacional da Pena, una vera follia architettonica.Questo palazzo molto colorato, in cui si fondono diversi stili architettonici (neo-gotico,neo-manuelino,neo-islamico,neo-rinascimentale), sorge sulle rovine di un vecchio monastero ed è circondato da un magnifico parco, arricchito dalle più svariate piante esotiche.Questo posto sembra uscito da una pagina dei fratelli Grimm; mentre ti aggiri tra i diversi ambienti, hai quasi la sensazione che da un momento all’altro, qualcuno ti inviti a partecipare alla festa : la tavola apparecchiata, le camere da letto ordinate, le cucine con le pentole e tutti gli utensili pronti all’uso sui tavoli.Sembra di vivere una favola.

Al ritorno a Sintra non si poteva mancare all’appuntamento, per un breve ristoro, con le celeberrime queijadas (tortine di formaggio, uova e cannella su un letto di pasta sfoglia).

La quinta giornata è dedicata alla zona di Belem.Si inzia col Mosteiro dos Jeronimos, in memoria di Vasco de Gama, esempio rappresentativo dell’architettura manuelina.Il chiostro vero pezzo forte del monastero, è un quadrato con due ordini di gallerie, un’armonia di proporzioni perfette e decori che sembrano pizzi in pietra.Annessa al convento si trova la monumentale chiesa di Santa Maria, costituita da tre navate a volte gotiche ricche di nervature.Qui riposano Vasco de Gama ed altri illustri portoghesi.

Ci spostiamo al Padrao dos Descobrimentos, massiccio monumento alle scoperte che rievoca la forma di una caravella con ai lati le statue dei principali eroi portoghesi nell’età delle scoperte.

Andando avanti, costeggiando il Tago, si giunge alla Torre di Belem, capolavoro dell’arte manuelina, una volta il punto di partenza per i navigatori che si avventuravano sulle rotte delle scoperte.

Naturalmente è stata una tappa obbligata anche la sosta nell’antica Confeitaria de Belem, una pasticceria antichissima, vicina al monastero, dove è necessario assaggiare le famose pasteis de Belem, i tipici dolci di pasta sfoglia ripieni di crema inglese con un pizzico di cannella.

La sesta giornata si ritorna al mare.Questa volta partiamo da Cais do Sodre, ed in treno in 30 minuti si giunge a Cascais.La mattinata al mare passa in verità senza grande entusiamo: spiaggia piccola e corta, in mezzo al paese, superaffollata, barche e motoscafi troppo vicini alla riva.Invece che essere sull’oceano, ci sembrava di essere nel mare nostrum; oltretutto l’acqua dava l’idea di essere neanche troppo pulita.La cittadina invece è decisamente graziosa e piacevole.

Il pomeriggio è dedicato alla natura e ai suoi prodigi.Una vera attrattiva si trova a 3 km. Da Cascais, la Boca do Inferno, una voragine scavata dal mare nella roccia.Lo spettacolo deve essere fantastico quando il mare è mosso.

Infine con un bus e trenta minuti di tragitto da Cascais ci avviamo verso il clou della giornata : Cabo da Roca, estremo punto occidentale dell’europa continentale, a picco sull’oceano Atlantico.”Onde a terra se acaba e o mar começa” è un precipizio di 140 metri sull’oceano Atlantico, dove il vento soffia in maniera violenta e la vista toglie il fiato.Tutto ciò si trova nel parco naturale di Sintra ed è contornato da magnifiche piante grasse e fiori insoliti.

Il settimo giorno ci rechiamo nella Lisbona nuova, al Parque dos Naçoes, raggiungibile con la linea rossa della metropolitana.La fermata è la stazione Oriente (progettata dal famoso architetto Calatrava), che si trova proprio all’ingresso del parco.Su questa area moderna, realizzata per l’Expò del 1998, adiacente al Tago, sorgono musei, auditorium, grattacieli, vasche, giochi d’acqua, centri commerciali, ampi spazi per i pedoni e soprattutto l’Oceanario, la teleferica, la Torre Vasco de Gama e sullo sfondo il ponte Vasco de Gama.

L’ottavo ed ultimo giorno purtroppo pioviggina, il cielo è grigio; anche il tempo si è uniformato al nostro stato d’animo.Con l’Elevador de Santa Justa, un ascensore costruito da un allievo di Gustave Eiffel, si arriva dopo un dislivello di 32 metri, proprio davanti alle rovine della chiesa do Carmo.Queste rovine sono divenute le drammatiche testimonianze del terremoto del 1775, che distrusse quella che un tempo era la più grande chiesa di Lisbona.Ora ne restano soltanto gli archi divisori, qualche parete ed alcuni archi in stile gotico.

Scendiamo di nuovo per passeggiare, ripercorrere, assaporare strade e piazze già calpestate nei vari spostamenti dei giorni precedenti : via Augusta, il centro pulsante di Lisbona, via Garrett, Praca do Comercio, Arco della Vittoria, Praca Dom Pedro IV, Praca de Figueira, Praca dos Restauradores, tutte caratteristiche, tutte animate.

Oramai è ora di avvicinarsi all’aeroporto, e per raggiungerlo prendiamo due taxi.Il costo è stato di 13 euro, la metà di quanto abbiamo pagato con l’aerobus all’andata.

Ripartiamo con la Tap da Lisbona verso le 20,20 ed atterriamo a Fiumicino in largo anticipo alle 11.45, dopo un volo tranquillo e con un servizio delle linee portoghesi davvero eccellente.

Alcune considerazioni sono necessarie e doverose.

Una nota estremamente positiva ho riscontrato nel sistema dei trasporti.La rete della metropolitana comprende 4 linee che toccano i principali luoghi d’interesse della città.Gli autocarros sono i normali autobus che coprono praticamente ogni angolo della città.Gli electricos che possono essere sia i vecchi tram storici sia i moderni jumbo-tram passano con una frequenza davvero discreta.Gli elevadores sono mezzi a cremagliera che risalgono i più irti pendii della città.I traghetti collegano le due sponde del Tago con corse frequenti ed economiche.Inoltre la Compagnia Portoghese che gestisce il servizio ferroviario ha dimostrato sempre puntualità, efficienza ed organizzazione;se penso alle nostre ferrovie, mi vengono i brividi.Questa rete di trasporti oltremodo efficiente, ha riservato ai suoi clienti anche un’altra dote essenziale: l’assoluta pulizia.

Pulizia che si riscontra del resto anche in tutta la città di Lisbona.Anche se alcune zone, tipo l’Alfama o Bairro Alto, sono decisamente le parti più povere, e dove il degrado è maggiormente visibile e tangibile, la pulizia rimane una costante.

In molte zone, anche Lisbona non si differenzia per questo da tante altre città, c’è la presenza costante di barboni, disperati, pusher, che tuttavia non diviene mai invadente, temibile, fastidiosa, pericolosa.

Una musica in sottofondo, molto spesso ti accompagna mentre cammini; qualche nota di fado fuoriesce da qualche locale o forse da qualche casa, e rende anche te partecipe di uno stato d’animo, ti regala attimi intensi di emozione.

Una parola sulla gente portoghese : discreta, disponibile, gentile, cordiale, educata.Raramente mi è capitato di trovare della “gente” così accattivante, di una cortesia così obsoleta nella normale vita frenetica di tutti i giorni.

I ristoranti a Lisbona si trovano dappertutto, per ogni esigenza ed adatti a ogni tasca.La cucina portoghese in genere è abbondante, economica e ricca di piatti soprattutto a base di” bacalhau”, pesce, e maiale.

La tascas è un tipico locale portoghese, a conduzione familiare, dove il servizio e l’ambiente è piuttosto spartano, ma il rapporto qualità/prezzo è davvero ottimo.

Nello scrivere queste righe, nello scorrere le fotografie, nel risentire le melodie di fado, nel rivivere determinati momenti, debbo confessare che una certa nostalgia mi ha assalito.Non immaginavo di certo che Lisbona potesse provocare su di me queste strane sensazioni.

Forse sono stato anch’io contagiato dalla … saudade ?



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