Lisbona e zone limitrofe
Siamo stati in 6 (4 adulti 2 ragazzi di 12 e 10 anni) in Portogallo (Estremadura, Ribatejo e Alentejo) nella settimana pasquale e consiglio questo viaggio a chi ama la storia, la cultura, i paesaggi del sud e soprattutto le atmosfere di cui questa terra è veramente ricca . E non è solo una terra per adulti: i nostri ragazzi, partiti alquanto disinteressati rispetto alla meta, sono rientrati entusiasti. Cercherò di dare alcune indicazioni pratiche che spero possano essere utili. Volo Easy-jet Roma-Lisbona: prenotato con qualche mese di anticipo offre prezzi convenienti (noi abbiamo viaggiato a 66 euro a persona). PRIMA TAPPA LISBONA: ci vogliono quantomeno due giorni per una visita che consenta di vedere le cose più interessanti, fermo che la città ha un’atmosfera così bella che vi si potrebbe sostare per giorni senza mai annoiarsi. Bellissimo il monastero dos Jeronimos, Patrimonio dell’Umanità, (collegato al centro dal tram) con adiacente Torre di Belem: nella zona merita una sosta la Pasteis de belem, una pasticceria dai dolcetti alla crema superlativi (ma potete consumare anche ottime torte salate) come anche merita una visita il vicino museo delle carrozze. Il centro, affacciato sul Tago, è incantevole: la Baixa (la parte bassa) con ampie piazze (tra tutte Praca do Comercio, Praca do Rossio e Praca da Figueira), decorate da piccoli cubetti di pietra bianca e nera che serpeggiano creando meravigliose fantasie, sulle quali affacciano palazzi eleganti pieni di storia; da un lato della Baixa, l’Alfama con i suoi vicoli in cui ancora aleggia lo spirito della grande Amalia Rodriguez e con i suoi incredibili “miradouri”, sorvegliata dal Castello de Sao Jorge da cui si gode di una vista mozzafiato sulla città; dall’altro lato della Baixa, altri due quartieri da percorrere, il Carmo (raggiungibile dalla Baixa con l’elevador di Santa Giusta realizzato da un allievo di Effeil) con un’immancabile fermata al caffè Brasileira ove era solito sostare Pessoa e il Bairro Alto (collegato alla parte bassa da un altro elevador) caratterizzato da strette stradine piene di locali di fado (non perdetevi lo spettacolo di fado: sarà pure per turisti ma i cantanti sono bravi e le musiche struggenti. Noi siamo stati alla casa del fado Adega Mesquita). Consiglio di trovare una sistemazione proprio intorno a Praca do Rossio, perché il centro è comodamente visitabile a piedi o con i tram che numerosi passano nella zona. Noi abbiamo pernottato alla Pensao Geres: molto carina, pulita, tranquilla, con vista sul Rossio, decorata con azulejos, oltre che molto economica (era indicata su una guida del TCI). Merita una visita anche il quartiere nuovo, realizzato in occasione dell’Expo, affacciato anch’esso sul Tago.
SECONDA TAPPA: LISBONA-OBIDOS Con vettura nuovissima, noleggiata a prezzo ottimo con economicarrentals.com (consegna della vettura presso l’albergo e riconsegna al termine del breve tour davanti al terminal delle partenze dell’aeroporto di Lisbona, in perfetto rispetto dei tempi concordati) siamo partiti alla volta dell’oceano (breve visita di Cascais, Boca de Inferno e Capo de Roca – magico); quindi una visita di Sintra, anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità (Palazzo de Pena – molto particolare anche se un po’ kitch per i miei gusti); infine siamo arrivati a Obidos, veramente caratteristica, con le sue case in calce bianca decorate da strisce blu o giallo ocra e dominata da un castello. Abbiamo pernottato comodamente all’Hospedaria Louro, appena fuori del centro storico: pulita, economica e facilmente raggiungibile con la vettura. TERZA TAPPA: OBIDOS-TOMAR Abbiamo proseguito per il Monastero di Alcobaca (pure dichiarata Patrimonio dell’Umanità) che ci è piaciuto moltissimo: la chiesa, in stile gotico, è veramente suggestiva con le bellissime tombe le tombe degli sfortunati Pietro I del Portogallo e Inés de Castro, assassinata per ordine del padre di Pietro e da questi mai dimenticata. Il monastero è di un’imponenza, ampiezza e bellezza da lasciare ammutoliti. Quindi abbiamo visitato il Monastero di Batalha (patrimonio dell’Umanità) che, edificato quale segno di ringraziamento per la vittoria del Portogallo nella battaglia di Aljubarrota contro il re di Castiglia, è veramente maestoso e mescola una incredibile ricchezza di stili (al gotico tradizionale si sono mescolati sontuosi ornamenti manuelini). Abbiamo quindi fatto una breve sosta a Fatima (visitando la chiesa e la casetta dei tre pastorelli) e poi, abbiamo concluso la giornata nel paese di Tomar che ci ha molto colpiti (sarà stata anche per la messa del giovedì santo cui abbiamo partecipato e nella quale abbiamo percepito la vera essenza del popolo portoghese, così semplice, cordiale, attaccato alle tradizioni eppure assolutamente al passo con tempi odierni). A Tomar abbiamo pernottato al Residencial Cavaleiro de Cristo: anche questo albergo si è rivelato più che decoroso e pulitissimo (da consigliare). Una nota sul ristorante: fermo che ovunque siamo stati abbiamo mangiato (soprattutto pesce) e bevuto (soprattutto vinho verde) molto bene spendendo davvero poco, il ristorante “O tabuleiro” di Tomar merita una menzione d’onore. Abbiamo gustato squisiti piatti spendendo circa 11 euro a persona !!!
QUARTA TAPPA: TOMAR-EVORA La mattina è iniziata con la visita del Convento dei Cavalieri di Cristo (anche in questo caso dichiarato Patrimonio dell’Umanità): da VEDERE!!!! Si rimane incantati: la chiesa centrale dell’Ordine dei Templari è uno spettacolo e poi le cornici delle finestre in stile manuelino, i massicci contrafforti variamente graduati, i fregi che corrono tutt’intorno, i chiostri, i vari numerosissimi ambienti di vita dei monaci. Vi aleggiava un’atmosfera unica, che quasi ti portava a sentire i passi di quei monaci guerrieri (i templari) che qui si rifugiarono quando l’alleanza stretta tra il re di Francia (che avversava i templari) e il papa ne decretò la fine (con conseguenti persecuzioni). Abbiamo proseguito per il castello di Almourol, costruito su un vero e proprio isolotto sul Tago, che abbiamo visitato (dall’esterno) avvalendoci del servizio di trasporto su una barchetta e quindi, dopo un lungo spostamento attraverso l’Alentejo, attraversando ampie distese di ulivi e poi vigneti e con sosta al villaggio fortificato di Evoramonte, siamo giunti a Evora. Qui abbiamo pernottato alla Pensao Policarpo: in pieno centro, è un edificio antico arredato alla maniera alentejana (mobili in legno dipinti con ornamenti floreali). La colazione sulla terrazza, con vista sulle viuzze contornate della città e, più oltre, sulla sconfinata piana su cui sorge Evora, è stato un bel momento. Evora richiede un giorno completo di visita essendo il suo centro (anch’esso non a caso inserito nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità) un concentrato di storia, con monumenti antichi come il Tempio di Diana (anche se la dedica è incerta) di epoca romana, e costruzioni di grande fascino come la Cattedrale fortificata (sé), l’Igreja de Sao Francisco (con l’ossario) e il Convento dos Lòios. Meritano anche i dintorni di Evora, con resti dell’età preistorica. Consigliamo di cenare a buffet alla Posada dos Lòios: si spende un po’ più del solito ma ne vale la pena. Il Portogallo ci ha ammaliati e, pertanto, ci torneremo presto, questa volta per visitare il nord!!!