Lisbona e Portogallo: a ginjinha!
Finiti i nostri tre giorni a Lisbona inizia la nostra avventura alla scoperta del nord del Portogallo. Per prima cosa andiamo a ritirare la nostra macchina prenotata dall’Italia sul sito holidaycars.Com ad un prezzo davvero conveniente: 7 giorni a 160 euro per una renault Clio dotata di tutti i confort; rinunciamo al noleggio del navigatore perchè 80 euro per 7 giorni ci sembra davvero troppo e ci incamminiamo verso la nostra prima tappa: Sintra. La cittadina si presenta come una sorta di località fiabesca immersa com’è nel verde, circondata da palazzi signorili che furono residenze di nobili e reali ma ai nostri occhi si presenta semplicemente come una clamorosa trappola per turisti e così dopo aver assaggiato i suoi tipici dolcetti al formaggio e cannella, le quiejadas, riprendiamo la rotta verso l’oceano. Il nostro obiettivo è Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo. Al nostro arrivo il panorama è davvero suggestivo, oceano e cielo sembrano fondersi in un’unica coltre di nebbia fitta, un vento freddo soffia e mette a dura prova la mia resistenza fisica…Ma appena la nebbia si dirada e ci lascia intravedere il faro e le onde che si infrangono sulla costa lo spettacolo è davvero incredibile. Di nuovo in marcia verso Ericeira, la cosiddetta “mecca dei surfisti”. Una cittadina davvero piacevole con le sue casette bianche e blu e i tanti ristorantini di pesce che pullulano nelle sue stradine. La ricerca di una sistemazione per la notte è davvero breve: su consiglio della preziosissima Lonely optiamo per una piccola pensioncina e per 35 euro prendiamo una stanza nel centro della città (Hospedaria Bernardo). Diego non resiste e azzarda un tuffo nell’oceano ma l’acqua è davvero gelida e anche fuori c’è una brezza fresca. Per la cena non resistiamo alla tentazione di una gustosa cena a base di pesce in un ristorantino di fronte al mare. Addirittura ci fanno scegliere il pesce che poi cucineranno alla brace, un branzino buonissimo con contorno di patate e carote. Una vera delizia! L’indomani siamo di nuovo in viaggio. Prossima tappa Obidos. Anche senza navigatore riusciamo a raggiungere con facilità ogni località, grazie a una buona segnaletica stradale e alla cortesia (a volte anche eccessiva) della gente del posto. Obidos è una località molto turistica ma non per questo meno piacevole da visitare. Si tratta di un villaggio medioevale fortificato, caratterizzato dalle casette bianche blu e gialle con le pareti ricoperte da bouganville. Lungo le stradine ci sono numerosi stand che offrono bicchierini di cioccolato ripieni di ginjinha (tipico liquore alla ciliegia portoghese) a solo 1 euro che non possiamo non assaggiare. Infatti è buonissimo. Si può anche camminare sulle mura del castello ma, forse non è l’ideale per chi soffre di vertigine dato che i camminatoi non hanno una ringhiera di protezione. Ci rimettiamo in viaggio destinazione Fatima. Dato che siamo nei paraggi decidiamo di visitare questo luogo che in effetti si rivela molto suggestivo accendiamo una candela, una visita al santuario, una preghiera e ripartiamo alla volta di Tomar. Qui visitiamo il bellisimo Convento do Cristo, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Ne vale davvero la pena la visita richiede almeno 60 minuti. Si tratta di un convento (ma anche una sorta di quartier generale dell’ordine dei Cavalieri templari) in stile manuelino dove si possono visitare gli innumerevoli chiostri, cappelle, i dormitori, l’antico refettorio. Decidiamo di fermarci a Tomar per la notte e troviamo un alberghetto molto carino dove spendiamo soli 38 euro per una camera e la colazione (Residencial Uniao). Per la cena io ancora bacalhau (mi piace tantissimo che ci posso fare) ma questa volta provo una nuova ricetta bacalhau com natas, una sorta di sformato di baccalà cotto al forno, buonissimo! Dopo una rigenerante notte di sonno ripartiamo alla volta di Coimbra. La cittadina è graziosa, la maggiore attrazione è la sua antica università dove visitiamo la meravigliosa biblioteca e la cappella ricoperta di azulejos. Coimbra ha anche una bellissima cattedrale romanica che vale la pena visitare. A cena decidiamo di provare il piatto tipico della regione di Coimbra (Beias): il Cabrito (il capretto) cotto al forno con le patate. Buono. Questa sera ci concediamo un extra e decidiamo di assistere a uno spettacolo di Fado. Coimbra come Lisbona ha una sua tradizione fadista, ma il fado di Coimbra è più strumentale rispetto a quello di Lisbona. La cornice è davvero suggestiva, un’antica cappella trasformata in locale dove l’acustica è perfetta. Il giorno dopo finalmente siamo in viaggio per Porto dove staremo per due notti. La nostra pensione si trova al centro della città, è molto comoda e pulita (Pensao Estoril, 36 euro a notte per una stanza doppia), parcheggiamo la macchina in un parcheggio custodito a poca distanza dalla pensione (due giorni 8 euro) e decidiamo di scoprire a piedi la città. Come Lisbona anche Porto è un continuo alternarsi di salite e discese ma è molto raccolta quindi si può girare comodamente a piedi e con l’ausilio degli elevadores. Anche i taxi rispetto alla media delle città europee sono molto convenienti. Ad esempio per una corsa dalla Ribeira fino al nostro hotel abbiamo speso non più di 5 euro. Porto ha il fascino di una vecchia città decadente, più grigia rispetto a Lisbona ma non meno affascinante. Il quartiere della Ribeira ha un fascino incredibile con i suoi stretti vicoli e i suoi ristorantini e la vista della città da Villa Nova de Gaia, cui si arriva attraversando il bellissimo ponte Dom Luis I, è incredibile. Per pranzo assaggiamo una specialità di questa città, una vera succulenza: la francesinha composta da una fetta di chourizo, due di prosciutto cotto, una fetta di carne, il tutto racchiuso tra due fette di pane ricoperte da formaggio fuso e cotto in una salsetta (molho) a base di vino porto e birra. Alcuni la servono anche accompagnata da patatine fritte..Piatto da provare, anche se certo non è consigliato a chi è debole di stomaco! A Porto non possiamo perderci la visita alle cantine e la degustazione del vino. Le cantine Croft offrono visita e degustazione gratuita, optate per queste! Il secondo giorno a Porto è anche il giorno del mio compleanno, attraversiamo il ponte per visitare il minuscolo villaggio di Afurada. Questo è un posto davvero particolare, qui la vita sembra essersi fermata e i ruoli uomini donne nettamente divisi. Gli uomini vanno e pesca e le donne fanno ancora il bucato nel lavatoio pubblico. Un posto incredibile, fuori dal tempo. Per festeggiare il mio compleanno, dopo aver scartato il mio regalo, Diego mi porta in un ristorantino un pò chic (O Escondinho) dove assaggiamo un polpo con le patate veramente indimenticabile! Un’unica nota dolente. Abbiamo notato che soprattutto a Porto la notte bisogna essere un pò prudenti, soprattutto nell’aggirarsi nelle strade secondarie, perchè può capitare di imbattersi in ubriaconi, mendicanti o tipi poco raccomandabili. Il giorno dopo eccoci di nuovo in viaggio verso Nazarè, tappa intermedia prima di tornare a Lisbona dove ci aspetta l’aereo per il ritorno. Nazarè è una località iperturistica ma molto piacevole con le sue lunghe spiagge e il Promontorio do Sitio, un antico borghetto su cui si arriva comodamente con una funicolare da cui si gode una splendida vista sull’oceano. Dal borghetto vi consigliamo fortemente di scendere al faro (a piedi ci sia arriva in 10 minuti): da qui si gode di una vista che toglie il fiato e l’atmosfera è incredibile. A Nazarè è molto facile trovare un posto per la notte perchè sono numerosissime le donne vestite con i costumi locali che offrono camere anche in abitazioni private. Poichè è il nostro ultimo giorno e va festeggiato a dovere, per la cena decidiamo di provare un altro piatto della tradizione portoghese: la cataplana ai frutti di mare. Si tratta di un piatto a base di pesce (o anche di carne) cotto in una pentola di rame (la cataplana appunto) a chiusura ermetica accompagnato da riso. Buonissimo, nel nostro c’era persino un’aragosta e ci è costato solo 30 euro! Insomma in conclusione un viaggio indimenticabile porteremo sempre con noi il calore della gente, i tramonti sull’oceano, le note del fado, e naturalmente…Le cene succulentissime!!