Lisbona e Portogallo: a ginjinha!

Il Portogallo è uno di quei posti che da un pò io e Diego il mio fidanzato ci eravamo ripromessi di visitare. Prima cosa da fare la ricerca di qualche offerta per il volo su internet: da Roma purtroppo non è operativo alcun collegamento low cost su Lisbona o Porto (presto però verrà attivato il volo Roma-Lisbona con easyjet, che tempismo!)...
Scritto da: chiararocci
lisbona e portogallo: a ginjinha!
Partenza il: 17/08/2009
Ritorno il: 27/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il Portogallo è uno di quei posti che da un pò io e Diego il mio fidanzato ci eravamo ripromessi di visitare. Prima cosa da fare la ricerca di qualche offerta per il volo su internet: da Roma purtroppo non è operativo alcun collegamento low cost su Lisbona o Porto (presto però verrà attivato il volo Roma-Lisbona con easyjet, che tempismo!) così optiamo per un volo Tap Portugal, tutto sommato conveniente (250 euro a/r a testa)! Il volo è previsto per le 06.30 ed è piuttosto puntuale e dopo circa due ore e mezza di viaggio arriviamo all’areoporto di Lisbona. Proprio di fronte all’uscita dell’areoporto si trovano le fermate dei bus dirette al centro città. Si può optare per l’Areobus oppure per i normali autobus di linea. Noi ne prendiamo uno diretto a Cais do Sodrè. Avevamo prenotato una sistemazione su Hostelworld dall’Italia: doveva trattarsi di un ostello nel cuore del Bairro Alto, in realtà non era niente di più di un tugurio…Che chiaramente non ci sentiamo di consigliare a nessuno. Lasciate le valigie decidiamo di cominciare la scoperta di Lisbona direttamente dalla Rua Augusta la principale strada della città piena di negozietti di souvenir, boutique e ristorantini che sfocia poi in Praca do Commercio, splendida piazza che affaccia direttamente sul Rio Tejo, purtroppo al momento quasi completamente chiusa per lavori. Per gli spostamenti all’interno della città facciamo una sorta di abbonamento al costo di 11 euro valido per tre giorni, comodissimo perchè ci permette di spostarci liberamente su bus, metro, elevador e quant’altro. Dopo una breve sosta in un piccolo fast food Ca’ das Sandes ci dedichiamo alla scoperta dell’Alfama, ancora oggi il cuore pulsante di Lisbona…Un intrico di vicoletti in cui è frequente trovare le donne a chiacchierare o stendere il bucato. Il modo migliore per addentrarsi nell’Alfama è fare un giro sul mitico tram 28. Lo prendiamo a Praca Martim Moniz e scendiamo alla fermata Largo da Graca e subito davanti a noi una splendida vista di Lisbona e del suo Castello nel Miradouro da Graca che rimarrà per tutto il resto del viaggio il nostro posto del cuore. Da lì procediamo in direzione del Castello de Sao Jorge: una visita molto piacevole anche se le viuzze che si diramano lì intorno sono estremamente turistiche e nulla hanno a che vedere con il fascino autentico dell’Alfama. Mentre scendiamo dal Castello altra doverosa sosta al miradouro de Santa Luzia, un belvedere da cui si gode una vista bellissima e infine la Sè la Cattedrale di Lisbona. Per la cena su consiglio della nostra inseparabile Lonely Planet optiamo per un ristorantino del Bairro Alto dove finalmente assaggio il bacalhau: il ristorantino si trova all’incrocio tra R. Mal. Saldanha e Rua do Almada! Le Taverne (Tasca) a Lisbona sono davvero economiche il prezzo medio di una cena abbondante per due è di circa 20 euro, quindi ci si può concedere una cena al ristorante tutte le sere!! Nei ristoranti portoghesi si usa servire dei piccoli antipasti che possono andare dalle semplici olive al formaggio o ai gamberi, se non li volete basta non consumarli altrimenti verranno inclusi nel conto. A Lisbona può capitare di essere avvicinati da tipi che offrono droghe anche in pieno giorno nel centro della città, ma tranquilli non sono pericolosi nè troppo insistenti. La mattina dopo eccoci di nuovo pronti, prossima tappa il quartiere Belém, prima di inoltrarci nella visita nel Mosteiro dos Jeronimos non potevamo non assaggiare i mitici pasteis (piccoli pasticcini a base di pasta sfoglia e crema spolverati di cannella) nella Confeitaria de Belém, un’ antica pasticceria con pareti rivestite di azulejos: favolosi! La visita al quartiere Belém comprende oltre al Mosteiro anche la Torre e il Padrao dos Doscobrimentos, tutti monumenti costruiti per celebrare l’età delle conquiste. Da Belém si ha una splendida vista sul ponte 25 de Abril e sul Cristo Rei una sorta di copia in miniatura (è alto circa 100 m) del ben più noto Cristo Redentore di Rio de Janeiro. Nel pomeriggio decidiamo di attraversare il fiume e con soli 10 minuti a bordo di un traghetto arriviamo a Cacilhas, sull’altra sponda del Tago. Il traghetto si prende dalla stazione fluviale di Cais do Sodrè. Una volta giunti a Cacilhas, a bordo del bus 101 arriviamo ai piedi del Cristo Rei sul quale saliamo per ammirare ancora una volta Lisbona, che ormai ci ha definitivamente conquistati. Per la sera ceniamo al Rossio, quartiere molto vivace al centro di Lisbona, in un ristorantino molto carino: Bonjardim…In effetti l’unico in cui il cameriere insistente non cerca di convincerci ad entrare. Il nostro terzo giorno a Lisbona lo dedichiamo ad esplorare il Parco dos Nacoes, inaugurato in occasione dell’expo 98. Scendiamo alla fermata della metropolitana Oriente progettata dall’architetto spagnolo Calatrava, facciamo una salto al centro commerciale Vasco da Gama e poi una passeggiata all’interno del Parco in riva al fiume fino alla Torre Vasco Da Gama da cui possiamo guardare il Ponte Vasco Da Gama il ponte più lugo d’Europa con i suoi 17,2 km (inclusi i viadotti). Nel pomeriggio torniamo al centro di Lisbona per prendere l’Elevador Santa Justa realizzato da un allievo di Eiffel, l’unico in tutta lisbona ad unire direttamente due diverse vie. Da qui ci dirigiamo nuovamente all’Alfama, dove torniamo ancora una volta per visitare il convento di Sao Vicente da Fora, un monastero bellissimo dove possiamo ammirare una serie di azulejos bianchi e blu che raffigurano le favole di La Fontaine. Scendendo di nuovo verso Rua Augusta, facciamo una piccola deviazione in Rua dos Bacalhoeiros, dove visitiamo la Conserveira de Lisboa, un piccolo negozio che vende scatole di sardine in tutte le salse, in confezioni vintage: davvero interessante per gli appassionati di design. Per la sera optiamo di nuovo per una cenetta davvero succulenta nel Bairro alto, che dal tardo pomeriggio si riempie di vita per i tanti localetti aperti nelle sue stradine.

Finiti i nostri tre giorni a Lisbona inizia la nostra avventura alla scoperta del nord del Portogallo. Per prima cosa andiamo a ritirare la nostra macchina prenotata dall’Italia sul sito holidaycars.Com ad un prezzo davvero conveniente: 7 giorni a 160 euro per una renault Clio dotata di tutti i confort; rinunciamo al noleggio del navigatore perchè 80 euro per 7 giorni ci sembra davvero troppo e ci incamminiamo verso la nostra prima tappa: Sintra. La cittadina si presenta come una sorta di località fiabesca immersa com’è nel verde, circondata da palazzi signorili che furono residenze di nobili e reali ma ai nostri occhi si presenta semplicemente come una clamorosa trappola per turisti e così dopo aver assaggiato i suoi tipici dolcetti al formaggio e cannella, le quiejadas, riprendiamo la rotta verso l’oceano. Il nostro obiettivo è Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo. Al nostro arrivo il panorama è davvero suggestivo, oceano e cielo sembrano fondersi in un’unica coltre di nebbia fitta, un vento freddo soffia e mette a dura prova la mia resistenza fisica…Ma appena la nebbia si dirada e ci lascia intravedere il faro e le onde che si infrangono sulla costa lo spettacolo è davvero incredibile. Di nuovo in marcia verso Ericeira, la cosiddetta “mecca dei surfisti”. Una cittadina davvero piacevole con le sue casette bianche e blu e i tanti ristorantini di pesce che pullulano nelle sue stradine. La ricerca di una sistemazione per la notte è davvero breve: su consiglio della preziosissima Lonely optiamo per una piccola pensioncina e per 35 euro prendiamo una stanza nel centro della città (Hospedaria Bernardo). Diego non resiste e azzarda un tuffo nell’oceano ma l’acqua è davvero gelida e anche fuori c’è una brezza fresca. Per la cena non resistiamo alla tentazione di una gustosa cena a base di pesce in un ristorantino di fronte al mare. Addirittura ci fanno scegliere il pesce che poi cucineranno alla brace, un branzino buonissimo con contorno di patate e carote. Una vera delizia! L’indomani siamo di nuovo in viaggio. Prossima tappa Obidos. Anche senza navigatore riusciamo a raggiungere con facilità ogni località, grazie a una buona segnaletica stradale e alla cortesia (a volte anche eccessiva) della gente del posto. Obidos è una località molto turistica ma non per questo meno piacevole da visitare. Si tratta di un villaggio medioevale fortificato, caratterizzato dalle casette bianche blu e gialle con le pareti ricoperte da bouganville. Lungo le stradine ci sono numerosi stand che offrono bicchierini di cioccolato ripieni di ginjinha (tipico liquore alla ciliegia portoghese) a solo 1 euro che non possiamo non assaggiare. Infatti è buonissimo. Si può anche camminare sulle mura del castello ma, forse non è l’ideale per chi soffre di vertigine dato che i camminatoi non hanno una ringhiera di protezione. Ci rimettiamo in viaggio destinazione Fatima. Dato che siamo nei paraggi decidiamo di visitare questo luogo che in effetti si rivela molto suggestivo accendiamo una candela, una visita al santuario, una preghiera e ripartiamo alla volta di Tomar. Qui visitiamo il bellisimo Convento do Cristo, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Ne vale davvero la pena la visita richiede almeno 60 minuti. Si tratta di un convento (ma anche una sorta di quartier generale dell’ordine dei Cavalieri templari) in stile manuelino dove si possono visitare gli innumerevoli chiostri, cappelle, i dormitori, l’antico refettorio. Decidiamo di fermarci a Tomar per la notte e troviamo un alberghetto molto carino dove spendiamo soli 38 euro per una camera e la colazione (Residencial Uniao). Per la cena io ancora bacalhau (mi piace tantissimo che ci posso fare) ma questa volta provo una nuova ricetta bacalhau com natas, una sorta di sformato di baccalà cotto al forno, buonissimo! Dopo una rigenerante notte di sonno ripartiamo alla volta di Coimbra. La cittadina è graziosa, la maggiore attrazione è la sua antica università dove visitiamo la meravigliosa biblioteca e la cappella ricoperta di azulejos. Coimbra ha anche una bellissima cattedrale romanica che vale la pena visitare. A cena decidiamo di provare il piatto tipico della regione di Coimbra (Beias): il Cabrito (il capretto) cotto al forno con le patate. Buono. Questa sera ci concediamo un extra e decidiamo di assistere a uno spettacolo di Fado. Coimbra come Lisbona ha una sua tradizione fadista, ma il fado di Coimbra è più strumentale rispetto a quello di Lisbona. La cornice è davvero suggestiva, un’antica cappella trasformata in locale dove l’acustica è perfetta. Il giorno dopo finalmente siamo in viaggio per Porto dove staremo per due notti. La nostra pensione si trova al centro della città, è molto comoda e pulita (Pensao Estoril, 36 euro a notte per una stanza doppia), parcheggiamo la macchina in un parcheggio custodito a poca distanza dalla pensione (due giorni 8 euro) e decidiamo di scoprire a piedi la città. Come Lisbona anche Porto è un continuo alternarsi di salite e discese ma è molto raccolta quindi si può girare comodamente a piedi e con l’ausilio degli elevadores. Anche i taxi rispetto alla media delle città europee sono molto convenienti. Ad esempio per una corsa dalla Ribeira fino al nostro hotel abbiamo speso non più di 5 euro. Porto ha il fascino di una vecchia città decadente, più grigia rispetto a Lisbona ma non meno affascinante. Il quartiere della Ribeira ha un fascino incredibile con i suoi stretti vicoli e i suoi ristorantini e la vista della città da Villa Nova de Gaia, cui si arriva attraversando il bellissimo ponte Dom Luis I, è incredibile. Per pranzo assaggiamo una specialità di questa città, una vera succulenza: la francesinha composta da una fetta di chourizo, due di prosciutto cotto, una fetta di carne, il tutto racchiuso tra due fette di pane ricoperte da formaggio fuso e cotto in una salsetta (molho) a base di vino porto e birra. Alcuni la servono anche accompagnata da patatine fritte..Piatto da provare, anche se certo non è consigliato a chi è debole di stomaco! A Porto non possiamo perderci la visita alle cantine e la degustazione del vino. Le cantine Croft offrono visita e degustazione gratuita, optate per queste! Il secondo giorno a Porto è anche il giorno del mio compleanno, attraversiamo il ponte per visitare il minuscolo villaggio di Afurada. Questo è un posto davvero particolare, qui la vita sembra essersi fermata e i ruoli uomini donne nettamente divisi. Gli uomini vanno e pesca e le donne fanno ancora il bucato nel lavatoio pubblico. Un posto incredibile, fuori dal tempo. Per festeggiare il mio compleanno, dopo aver scartato il mio regalo, Diego mi porta in un ristorantino un pò chic (O Escondinho) dove assaggiamo un polpo con le patate veramente indimenticabile! Un’unica nota dolente. Abbiamo notato che soprattutto a Porto la notte bisogna essere un pò prudenti, soprattutto nell’aggirarsi nelle strade secondarie, perchè può capitare di imbattersi in ubriaconi, mendicanti o tipi poco raccomandabili. Il giorno dopo eccoci di nuovo in viaggio verso Nazarè, tappa intermedia prima di tornare a Lisbona dove ci aspetta l’aereo per il ritorno. Nazarè è una località iperturistica ma molto piacevole con le sue lunghe spiagge e il Promontorio do Sitio, un antico borghetto su cui si arriva comodamente con una funicolare da cui si gode una splendida vista sull’oceano. Dal borghetto vi consigliamo fortemente di scendere al faro (a piedi ci sia arriva in 10 minuti): da qui si gode di una vista che toglie il fiato e l’atmosfera è incredibile. A Nazarè è molto facile trovare un posto per la notte perchè sono numerosissime le donne vestite con i costumi locali che offrono camere anche in abitazioni private. Poichè è il nostro ultimo giorno e va festeggiato a dovere, per la cena decidiamo di provare un altro piatto della tradizione portoghese: la cataplana ai frutti di mare. Si tratta di un piatto a base di pesce (o anche di carne) cotto in una pentola di rame (la cataplana appunto) a chiusura ermetica accompagnato da riso. Buonissimo, nel nostro c’era persino un’aragosta e ci è costato solo 30 euro! Insomma in conclusione un viaggio indimenticabile porteremo sempre con noi il calore della gente, i tramonti sull’oceano, le note del fado, e naturalmente…Le cene succulentissime!!



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