Lisbona e l’Algarve in 7 giorni

Alla scoperta dell'inaspettata bellezza della capitale portoghese e della sua cucina, poi una puntatina sulle spiagge dorate dell'Algarve
Scritto da: Mr Moonlight
lisbona e l'algarve in 7 giorni
Partenza il: 29/06/2016
Ritorno il: 07/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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29 giugno

Ore 6:10 partenza da Orio al Serio con Ryan Air. Volo tranquillo fino al momento dell’atterraggio. Il primo tentativo fallisce per colpa di un aereo sulla pista, almeno cosi ci dicono. L’impressione è che la velocità fosse eccessiva, ma io non sono un pilota. Al secondo tentativo atterriamo non senza un grande spavento perché l’aereo, toccata terra, sembra imbarcarsi e ondeggia paurosamente. Se Dio vuole alle 8:25 locali siamo in aeroporto. Davvero veloci le operazioni di sbarco. Recuperiamo i bagagli e raggiungiamo la metro dove acquistiamo la carta Viva Viagem (€ 0.50) che carichiamo con € 6 in modo da usarla per il resto della giornata su tutti i mezzi pubblici per un numero illimitato di corse(dura 24 ore – domani la ricaricheremo). Il nostro B&B si trova in Avenida Antonio Augusto de Aguiar che raggiungiamo facilmente in pochi minuti con la linea Azul, scendendo alla stazione Parque che diventerà la nostra base. Le stazioni della metro sono molto pulite e luminose, decorate in modo diverso una dall’altra (questa è blu) con bellissime piastrelle (azulejos) disegnate da artisti portoghesi e internazionali e spesso pervase dal profumo invitante del pop corn. Non ci sono vucumprà né mendicanti ad eccezione di alcuni ciechi che percorrono le varie carrozze richiamando rumorosamente l’attenzione dei viaggiatori, in cerca di qualche spicciolo. Il B&B Luna Parque è al piano terra ed è più che accettabile. La stanza è pulita e possiamo utilizzare sia la cucina sia il frigo per le nostre necessità ad un prezzo conveniente. Facciamo conoscenza di Enrica, una ragazza pugliese che con Marina gestisce la struttura, lasciamo il bagaglio e via di nuovo metro azul destinazione Baixa cioè il centro da dove raggiungiamo la grandiosa placa do Comercio attraverso la Rua Augusta ed il suo maestoso arco trionfale. Davanti a noi il Tago, con a destra il ponte XXV Aprile e di fronte sulla riva sud la statua del Cristo Rei. Da qui decidiamo di salire verso Alfama (dall’arabo Al-hamma, fontane) il quartiere più antico di Lisbona. Prendiamo il mitico Tram 28 fino al miradouro di Nossa Senhora do Monte: senza dubbio il belvedere più alto e più suggestivo di Lisbona. Da questo piccolo spazio, che ospita solo un venditore ambulante e qualche panchina all’ombra, si ha la vista più completa della capitale.

Tornando verso il castello e la cattedrale sempre sul 28 leggiamo l’avviso che mette in guardia i turisti contro i borseggiatori. Avevo letto di questo rischio ma automaticamente porto lo stesso una mano alla tasca posteriore dei pantaloni e mi accorgo con sgomento di non avere più i documenti! Per fortuna il denaro e le carte di credito erano in un’altra tasca ma la rabbia ed il dispetto sono tanti. Faticosamente raggiungiamo il posto di polizia per turisti di Restauradores (vicino l’antica stazione del Rossio) e facciamo denuncia per poi portarla all’ambasciata prima di partire con due foto tessera per avere un documento provvisorio. Speriamo che nel frattempo i documenti vengano rinvenuti. (Grazie agente José Mendez.).Per consolarci ci concediamo un cicchetto di ginginha (€ 1,20) nella vicina Praça Dom Pedro IV , nota come Rossio. L’appuntamento con i due gestori del piccolo locale diventerà una piacevole abitudine del dopocena durante il nostro soggiorno.

Il nostro programma ormai è stato scombussolato e procediamo a vista. Ci spostiamo verso Chiado percorrendo la famosa rua Garret antica ed elegante strada con pasticcerie, negozi di lusso, librerie e la storica caffetteria ‘A Brasileira’ tanto amata da Pessoa (statua in bronzo del poeta seduto ad un tavolino). In fondo a Rua Garett c’è la statua di un altro poeta, frate Ribeiro, detto O Chiado da cui il nome del quartiere. Scendendo da Rua Garrett si incontra la Chiesa del Carmo, imponente rovina della più grande chiesa gotica della città. Un salto sulla terrazza dell’elevador de Santa Justa (detto do Charmo)dalla struttura in ferro molto particolare,per godere del bel panorama sulla città. L’elevador collega i due quartieri di Chado e Baixa ma noi preferiamo tornare a piedi verso la metro per rientrare al B&B per una doccia veloce. Per la cena torniamo in centro dove veniamo quasi assaliti dai camerieri dei vari locali che propongono le loro specialità. Questi locali lungo la via Augusta e zone limitrofe sembrano tutti uguali e alla fine ci sediamo per consumare una “cataplana di pesce per due ed un paio di birre (€ 36). Non ne siamo esattamente entusiasti ma contiamo di rifarci nelle sere successive. Quattro passi per arrivare al fiume e a praca do Comercio dove è stata allestita la fan zone con il mega schermo per seguire i campionati europei di calcio. Questa sera non ci sono incontri ma domani ci sarà il mondo per Portogallo-Polonia e sabato c’è l’Italia… Risaliamo la rua Augusta per raggiungere Rossio e concludere la serata con una gingja.

30 giugno

Sono le 8 e ci vuole ancora una mezz’oretta per la colazione, così decidiamo di fare una passeggiatina nel parco Eduardo VII. Il parque è in pendenza (come tutto a Lisbona) ed è dominato da una enorme bandiera portoghese, mentre la parte inferiore degrada fino alla grande Praca Marques de Pombal dalla quale si può raggiungere il centro a piedi percorrendo la Avenida da Liberdade costruita sul modello degli Champs Elysees parigini. Al nostro rientro troviamo la colazione pronta servita nel minuscolo giardino del B&B ed Enrica che ci dà qualche dritta sulle trattorie migliori. Apprendiamo così che un metodo valido è verificare se la “tasca” cioè la trattoria, chiude il sabato sera e la domenica. Se chiude è un buon segno. Dobbiamo riprendere il giro interrotto ieri per cui ancora metro e tram 28 per un paio di fermate. Scendiamo alla cattedrale Sé Patriarcal de Santa Maria Maior che si staglia imponente contro il cielo blu. Facciamo una breve visita a questa chiesa-fortezza romanica ,costruita sul terreno di una vecchia moschea, che ospita le reliquie di Sao Vicente, patrono di Lisbona. Ancora qualche fermata del 28 e scendiamo al Miradouro de Santa Luzia per ammirare la distesa dei tetti dell’Alfama e il Tago. Il miradouro è allietato da cespugli di bouganvillee fiorite e sul retro da pannelli di”azulejos”blu e bianchi che raffigurano scene dell’Assedio di Lisbona del 1147 e di Praça do Comércio all’inizio del XVIII secolo. Da qui raggiungiamo il Castelo de Sao Jorge costruito dai Visigoti e poi trasformato dai Mori prima di essere conquistato dai Cristiani. (€ 8,50) Il castello aveva prettamente scopi difensivi per cui non ci sono residenze visitabili ma si può accedere ai cammini di ronda e da una delle torri chiamata “della camera obscura” godere della vista a 360 gradi della città attraverso un sistema di lenti e specchi. Per tornare verso il centro ci avventuriamo per le caratteristiche viuzze dell’Alfama ricche di vita e di fascino. Di nuovo in piazza Commercio dove ci colpisce un’insegna che reclamizza il più sexy gabinetto al mondo ma sul quale preferiamo non indagare e ci avviamo verso l’imbarcadero dal quale è appena partito un battello turistico. Bisogna aspettare troppo tempo per il prossimo, ma intanto ci informiamo sul costo (€ 19). Ci facciamo un pensierino, magari per l’indomani. Enrica del B&B ci ha parlato di un grande centro commerciale e decidiamo di raggiungerlo. Prendiamo la metro azul e scendiamo alla stazione Colegio Militar dalla quale si accede direttamente al Centro Colombo. E’ enorme, 340 negozi, 10 cinema e 60 ristoranti distribuiti su tre piani proprio accanto allo stadio “la luz” del Benfica. Mi faccio fare le foto tessera per l’Ambasciata e naturalmente facciamo qualche acquisto. Siamo tentati di fermarci per cenare in uno dei ristoranti del terzo piano. Ce ne sono di tutti i tipi, etnici, regionali, di solo pesce, di bacalao o di sole “sopas”. Resistiamo e preferiamo seguire i consigli della nostra ospite e torniamo in centro .Torniamo al b&b per cambiarci e prendere una felpa. Al mattino e alla sera fa freschino soprattutto se c’è vento. Durante il giorno il sole è molto caldo invece ma non sembra umido. La ricerca della tasca consigliata come prima della lista risulta più difficile del previsto e quindi optiamo per la seconda che invece troviamo subito. “ Eurico” è una trattoria vecchio stile, locale angusto, assolutamente senza fronzoli, menù scritto a mano malamente su una lavagna. Scegliamo bacalao della casa e salmone arrostito con patatine e mezzo litro di vino verde: ottimo! Con due caffè fanno € 18,50! Un salto dal nostro fornitore di gingjnha in piazza e poi a vedere il Portogallo sul maxischermo in piazza Commercio 1-1 con Polonia, si va ai supplementari. Noi invece torniamo al B&B.

1 luglio

Ieri sera abbiamo sentito l’esultanza dei tifosi dopo la vittoria ai rigori. Oggi è nuvolo. Su indicazione di Marina del b&b non facciamo la”crociera” ma prendiamo il battello di linea per andare dall’altra parte del fiume. Raggiungiamo la stazione metro di Cais du Sodrè l’imbarcadero li vicino. Il nostro biglietto non vale ma il costo è di solo 2,90 andata e ritorno. L’intenzione è quella di raggiungere la statua del Cristo Re ma veniamo attratti da una fregata in secco e visitabile. E’ la Fregada D.Fernando II e Gloria anno di costruzione 1843. Saliamo a bordo e 4 euro ci consentono di visitare i tre piani con gli arredi , le ricostruzioni degli ambienti e di come fosse la vita a bordo nel XIX secolo. Molto bello. Usciti, diamo uno sguardo al sottomarino lì accanto (prossima attrazione ?) prendiamo un buon caffè a soli 60 centesimi (come quasi ovunque in Portogallo) al chiosco dell’imbarcadero. Rinunciamo a questo punto alla passeggiata al Cristo Re e torniamo in centro per dirigerci a Belem e al Mosteiro dos Jeronimos con il tram 15 che non è vecchio ma moderno e con aria condizionata. Il meestoso candido edificio fu costruito nel ‘500 per celebrare il ritorno di Vasco da Gama (e delle ricchezze che si portava appresso) la cui tomba è visibile nella chiesa dove entriamo subito. Purtroppo ci imbattiamo in un gruppo di croceristi Costa fastidiosamente rumorosi. Ingresso gratis. Si paga invece per entrare negli altri locali e nello splendido chiostro. Facciamo il biglietto cumulativo che comprende anche la Torre di Belem € 12. Passati i croceristi le cose migliorano decisamente e la visita è più piacevole. Cerchiamo adesso di raggiungere la torre con il 15 e scopriamo che esistono due 15 uno normale che fa capolinea al monastero e un 15 E che va parecchio oltre e passa vicino alla torre ma non ferma al capolinea del 15 normale per cui lo vediamo passare da lontano. Non sono frequentissimi così decidiamo di andare a piedi. Attraversato un cavalcavia pedonale arriviamo alla torre. Questo è senz’altro il monumento più fotografato di Lisbona e costituisce un magnifico esempio (con il Mosteiro dos Jeronimos) dello stile manuelino. Entriamo e dopo lunga coda siamo ammessi alla terrazza superiore tramite scala a chiocciola strettissima. Bel panorama sul fiume e sul mare laggiù.

Rientro a placa Figueira e li vicino troviamo finalmente la “tasca” O triguerinho che non avevamo trovato ieri. Prenotiamo per le 8 . Facciamo un giretto lì attorno e apprezziamo soprattutto l’ idea di appendere lungo la strada le foto artistiche delle persone anziane che ci abitano. Quando torniamo il “triguerinho” è ancora chiuso ma arriva subito gente. Antipastino d’obbligo olive e formaggio, poi sopa di ceci, bacalao fritto con patatine, trancio di pesce alla piastra con verdure al vapore, una bottiglia di vino bianco e due caffè per un totale di € 22,65! A proposito dell’antipastino ricordate che ve lo propongono quasi sempre che lo ordiniate o no . Non è gratis ma lo pagherete solo se lo mangiate. Naturalmente non può mancare una sosta al locale che vende la ginjinha e poi ci dirigiamo verso la metro Restauradores per tornare al B&B. Prima però non resistiamo e prendiamo l’elevador da Bica, una funicolare che superando una ripida pendenza ci porta a Barrio Alto (€ 3.20 ma è compreso nel biglietto viva viagem).

2 luglio

Dopo colazione si va all’Avis per recuperare l’auto che abbiamo prenotato dall’Italia. Operazione complicatissima per via che non ho più i documenti e non basta aggiungere un guidatore al contratto perché il contratto è intestato a me. Che non posso dimostrare di essere io. Alla fine riusciamo ad avere l’autorizzazione e ci danno una Mitzubishi Space Star a benzina . È piccola ma va bene. Impostato il navigatore tramite cellulare raggiungiamo Sintra ma ormai è quasi mezzogiorno! Laborioso trovare un parcheggio ma bello il giretto nei vicoletti prima di arrivare al Palacio National. Visita € 10. Belle sale con pannelli esplicativi sintetici ma chiari. Belli i soffitti con gli animali (gazza e cigni) le piastrelle che ricoprono le pareti (alcune a mosaico) la sala araba ma soprattutto la Blazons Hall con il soffitto riccamente illustrato dagli stemmi delle famiglie nobili e le pareti invece piastrellate di blu con scene di vita di corte. All’esterno rientriamo nei vicoletti per provare la ginjinha nel bicchierino di cioccolato: sembra di bere un mon chèrie. Decidiamo poi di inerpicarci su per un sentiero facilmente individuabile (segnaletica Castelo de los Moures) inizialmente ripido ma non impossibile anzi a tratti piacevole ed arriviamo appunto al castello dei Mori. Antica fortificazione non tanto di difesa quanto di avvistamento, quindi non ci sono abitazioni ma solo torrette e lunghe possenti mura. Da lì vista a 360 gradi verso l’oceano e Lisbona. Riprendiamo la macchina e in una mezz’ora raggiungiamo un altro punto spettacolare: Cabo da Roca il punto più occidentale del continente europeo. Sole ma vento incredibilmente forte. A momenti si fatica a stare in piedi. Paesaggio selvaggio a strapiombo sul mare. Affascinante. Volendo si può ottenere il certificato (ufficio del turismo) che attesta di essere stati lì ma il costo € 11 ce lo sconsiglia. Sosta al bar per un caffè (“carissimo” € 1.10 viste le abitudini locali, cioè 60 centesimi.) Rientro un po’ difficoltoso una volta arrivati in città ma poi troviamo la strada e il posteggio. Un salto al vicino centro commerciale El Cortes Inglés per far stampare le carte di imbarco e poi in metro a Baixa per provare una nuova “tasca” Uma marisqueira. C’e posto e ci sediamo. Ci sono parecchi giapponesi e tre spagnoli che conoscono la focaccia di Recco! Non so se è per via dei giapponesi che non capiscono ma uno dei due proprietari José, è parecchio scorbutico. Ci toglie subito il menu e riusciamo appena ad ordinare bacalau assado ed insalata di tonno. Poi ci facciamo portare una bottiglia di vino ma pare che l’acqua non abbia intenzione di darcela. Di solito ti portano olive o formaggio e in qualche tavolo ci sono, ma per noi solo pane. Dobbiamo chiederlo e alla fine ci porta il piattino che serve a ingannare l’attesa. Ottimo il bacalau mentre l’insalata è una semplice tonno pomodori e insalata. Salutiamo e ce ne andiamo dopo aver pagato € 28,50. Andiamo poi al maxischermo di piaca do Comercio per la partita dell’Italia che perde ai rigori con la Germania. Non è un dramma considerato soprattutto quello che è successo a Dacca (9 Italiani uccisi dall’isis, 20 in totale). Rientro.

3 luglio

Partenza per Evira. Attraversiamo il Ponte Vasco de Gama enorme e lunghissimo. Durante il percorso nidi di cicogne sui tralicci e boschi di querce da sughero. Facciamo una deviazione a Guadalupe e seguendo le indicazioni percorriamo una strada sterrata che ci porta ad un menhir e a un cerchio di megaliti in mezzo ai sugheri. Gran caldo. Ad Evira c’è una grande fiera (niente di che) e soprattutto un grande caldo. Saliamo per stradine assolate e arriviamo ad una antica fontana attirati da un vociare festoso. Un gruppo di scolari sta festeggiando il diploma gettandosi nella fontana in divisa scolastica: camicia bianca e gonna o calzoni blu. Ci spiegano che è una tradizione. La cosa simpatica è che tutto è molto gioioso e senza eccessi. Molti genitori assistono per poi riportare a casa i figli zuppi marci. Evira però non ci entusiasma. Vediamo le rovine del tempio, la cattedrale ed il chiosco (€ .2,50), la piazza del Giraldo ma fa troppo caldo (42°) e torniamo in auto a Lisbona, questa volta passando sullo spettacolare ponte XXV Aprile. Una doccia e un salto al vicino Cortes Inglés per fare rifornimento di porto e birra. Serata in centro e cena da Chapito (panoramico) nei pressi del Castello con gazpacho, ciabatta con avocado e gamberetti, ciabatta con sardine e birre (€ 36). Immancabile ginjhina in centro e poi a nanna.

4 luglio

Salutiamo il Luna Parque e partiamo per l’Algarve e Tavira. Lungo la strada ci fermiamo a Sines: castello e sosta sulla spiaggia sabbiosa Vasco da Gama. Poi ci dirigiamo a sud e raggiungiamo Cabo Sardao con il suo bel faro e soprattutto una magnifica passeggiata in corso di allestimento sulla costa rocciosa con squarci mozzafiato e splendida vegetazione di piante odorose, “balsamiche”. A Tavira arriviamo intorno alle 17. Il nostro albergo Tavira House,è stato completamente ristrutturato dal proprietario e ha un paio di eleganti sale comuni e stanze ben arredate disposte su diversi piani intorno a due livelli di piccole terrazze dove viene servita la colazione. Bello. Su indicazione del proprietario, francese che parla italiano, facciamo un giro del centro nel corso che porta al ponte sul fiume e ci sediamo per una sangria (€ 2). Poi andiamo alla tasca consigliata Casa Simao, a sinistra dopo il ponte, per ottimo piatto del giorno (bacalau con verdure a vapore e maiale al forno) a soli € 12!

5 luglio

Colazione ottima e abbondante in terrazza al Tavira Hotel. Poi partenza direzione Capo de Sao Vicente. Usciamo dall’autostrada presso Lagos e raggiungiamo la Praja dos tres imaos, una delle spiagge più belle.C’è tanta gente ma non folla. Caldo secco. Si passa da una spiaggia all’altra attraverso passaggi tra le rocce erose di color giallo formate in gran parte da materiale fossile. Tutto molto bello anche se l’acqua è freddina. Cabo de Sao Vicente offre il consueto panorama mozzafiato sull’Oceano e una serie di bancarelle che vendono cibo, magneti, cappeli di sughero e maglie tipo sud america a buon prezzo. Poco vento. Tornando ci fermiamo alla vicina Forteza di Sagres (€ 3). Subito non sembra granché, ma all’interno c’e un bel percorso circolare: flora particolare, pescatori acrobati, stanza del suono dove si sente il rumore del mare giù in basso. La gente fa piccoli tumuli di pietre e ne facciamo uno anche noi. La sosta dura una bella oretta. Adesso ancora una puntata alla Praia de Salema e poi si tona aTavira. Su suggerimento di Christopher dell’hotel ci dirigiamo per cena a verso la Spagna, a Cacela Veha. Vicino alla chiesa c’è una trattoria con solo pochi tavolini di fuori e ancora meno dentro. Ci sediamo dentro perché non fa caldo e c’è aria. Mangiamo gamberi fritti, chourico (salcicciotto) arrostito al momento a fuoco vivo, quejio amanteigado un formaggio sodo esternamente e morbido all’interno che si mangia direttamente dalla forma scoperchiata , vino bianco bottiglia per € 35. Per un euro e 50 una signora sulla porta della chiesa ci da una bella fetta di torta. Ce ne sono diverse ma noi scegliamo quella insolita alla carruba: ottima. Rientro via Fabrica da dove si vede bene il sistema lagunare per guardare il tramonto. Un caffè nella piazza di Tavira e spettacolo di burattini umani. Domani ci aspetta il rientro a Lisbona.

6 luglio

Ci mettiamo in viaggio di buon’ora e a Lisbona restituiamo per prima cosa l’auto. Quindi raggiungiamo The Rose guest house dove trascorreremo l’ultima notte. E’ nello stesso edificio del Luna Parque ma due piani più su. Sistemiamo i bagagli e poi facciamo rotta verso l’ambasciata italiana in Largo Conde Pombeiro. Ci andiamo a piedi tanto non c’è fretta: oggi è mercoledì ed è l’unico giorno in cui è aperta di pomeriggio. C’è parecchia gente in attesa ma non ci vorrà poi molto. Consegnate le foto, la denuncia fatta alla polizia e la carta d’imbarco del volo di ritorno, usciamo con un documento provvisorio che mi consentirà di superare i controlli di polizia. Sono di nuovo qualcuno! Il resto della giornata lo dedichiamo agli ultimi acquisti e a ripercorrere le strade del centro che ci riportano al Triguerinho che abbiamo eletto nostra tasca preferita. Questa volta una splendido trancio di tonno e orata alla griglia (€ 23 con antipasto, vino bianco e caffè). Un’ultima (ahimè) ginjinha e poi a casa.

7 luglio

Taxi per l’aeroporto e volo di rientro. Nonostante qualche contrattempo Lisbona ci è davvero piaciuta, oltre ogni previsione!



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