Lisbona e dintorni 7

Una settimana in Portogallo tra i monumenti e la movida di Lisbona, con escursioni a Sintra, per ammirare palazzi e castelli, e in riva all’oceano, per emozionarsi di fronte a panorami da cartolina
Scritto da: LucaBene
lisbona e dintorni 7
Partenza il: 24/02/2018
Ritorno il: 03/03/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Partenza dall’aeroporto di Bologna con volo Ryanair per una settimana a Lisbona e dintorni, alla scoperta di una parte di Portogallo.

Sbarchiamo dopo circa tre ore di volo alle 20 portoghesi, un’ora indietro rispetto all’Italia. Ritirati i bagagli prendiamo la vicina metropolitana che, in venti minuti, ci porta nel centro della città. Noi alloggeremo nell’hotel Turim Restauradores che si trova nella vicina piazza Restauradores. L’hotel è un buon compromesso tra prezzo e posizione con una colazione abbastanza completa. Ci sistemiamo e ci incontriamo con un mio amico imolese che lavora in Portogallo da un po’ di tempo e facciamo una piccola passeggiata fino al vicino belvedere del Barrio Alto, la zona della movida notturna frequentata da tantissimi giovani. Con un panino e una birra passiamo una piacevole oretta prima di cedere alla stanchezza.

Domenica

Le previsioni del tempo danno brutto tempo per tutta la settimana e, visto che oggi è una bella giornata, ne approfittiamo per andare a visitare Sintra, forse la tappa più bella della settimana, anche se sarebbe stato meglio evitare la folla domenicale, ma preferiamo vedere questa zona con il sole. Così andiamo alla vicina stazione di Rossio da dove parte il treno.

Arrivati dopo una quarantina di minuti entriamo nell’ufficio della compagnia dei trasporti Scott dove facciamo un biglietto giornaliero che ci consente di prendere i diversi autobus che portano nei vari punti di interesse della zona: dai castelli al Cabo da Roca, fino a Cascais. Come prima tappa decidiamo di andare a Cabo da Roca che raggiungiamo con il bus 403 in mezz’ora. È domenica e le strade sono trafficate con tanti motociclisti che arrivano fino al Cabo. Ma c’è posto per tutti in riva all’oceano. Questo luogo che è considerato il punto più occidentale del continente europeo. Il panorama è magnifico con le onde dell’oceano che si infrangono sulle alte scogliere. Facciamo una bella camminata lungo i sentieri che costeggiano il mare dall’alto e scattiamo tantissime foto.

Dobbiamo fare ritorno a Sintra, e arrivati in stazione prendiamo l’autobus 434, quello che compie un giro ad anello arrampicandosi per una ripida salita che porta al Castello dei Mori e al Palazzo da Pena. Non abbiamo molto tempo a disposizione. Per vedere bene la zona ci vogliono due giorni, così visitiamo solo il palazzo da Pena che già da lontano si mostra in tutta il suo splendore. Si possono fare due tipi di ingresso, uno solo del parco e un altro che comprende anche i saloni all’interno. Noi facciamo solo il parco. Entriamo e dopo una pausa gelato cominciamo la visita camminando fino al punto più alto dove c’è una bella croce e da dove si gode di uno splendido panorama con viste che vanno dal palazzo multicolore fino al Cabo da Roca. Scendiamo ed entriamo nei cortili di questo palazzo che sembra uscito da un film della Disney. I colori vanno dal rosso al giallo e al bianco con tante sfumature, un’architettura che si ispira al romanticismo bavarese voluto da Ferdinando II a metà del 1800. Torniamo a Sintra e mangiamo da Adega das Caves, un localino semplice ma carino, orata e baccalà con patate. Poi breve passeggiata per la città vecchia. Infine, ci incamminiamo verso la stazione per fare ritorno a Lisbona.

Lunedì

Prima giornata dedicata a Lisbona. Dopo colazione andiamo nel vicino ufficio informazione dove facciamo la Liboa card valida 24 ore, che consente la visita di molti punti di interesse e l’uso di tanti mezzi di trasporto, anche se poi scopriremo che il lunedì alcuni luoghi sono chiusi. Ci rechiamo al vicino elevador Santa Justa, un ascensore panoramico di inizio novecento, ma vista la lunga fila decidiamo di rimandare a sera quando saremo di ritorno. Quindi ci incamminiamo verso la vicina chiesa do Carmo. È un simbolo per la città dato che nel 1750 venne distrutta da un tragico terremoto e così è rimasta a ricordo di quell’evento. L’ingresso è scontato con la card e all’interno c’è un piccolo museo. Le lunghe navate scoperchiate rendono il posto molto suggestivo. Scendiamo verso la grande piazza del commercio e comincia piovere. Arrivati in piazza saliamo con la card in cima al grande arco di rua Augusta. Da qui godiamo di una bella vista sulla piazza che finisce direttamente in riva al fiume Tago e ammiriamo da vicino le grandi statue che decorano l’arco. Usciamo e visitiamo la vicina cattedrale anche se non merita che un veloce giro all’interno. La chiesa è buia e spoglia. Torniamo verso la piazza del commercio e ci incamminiamo lungo il Tago fino a raggiungere la zona di Cais do Sodrè dove c’è il bel mercato della Ribeira. All’interno c’è un grande spazio dedicato alla cucina portoghese e internazionale con lunghi tavoloni al centro dove poter consumare i pasti. Noi mangiamo frango (pollo) alla spiedo e ceasar salad.

Usciamo e prendiamo il 15, il tipico tram di inizio novecento che ci porta nella zona di Belem. Scendiamo nei pressi del bellissimo monastero di Jeronimo, patrimonio Unesco. Scopriamo che il lunedì è chiuso. Quindi ci dirigiamo verso la sponda del fiume, tra pioggerella e nuvoloni, fino al grande monumento dedicato agli scopritori, il padrao dos descobimentos. È stato costruito in riva al Tago e ha la forma di prua di caravella e decorata da grandi statue che raffigurano antichi viaggiatori. Il grande Ponte 25 de Abril sullo sfondo regala una bella cartolina di Lisbona.

Camminiamo fino alla vicina torre di Belem, anch’essa chiusa il lunedì. Facciamo le foto di rito e torniamo verso il quartiere dove facciamo una sosta nel famoso laboratorio dei Pasteis de Belem. Entriamo e ci sediamo all’interno di questi antichi locali decorati con le tipiche azuleias per un caffè accompagnato da questo tipico dolce fatto con pasta sfoglia e crema che va accompagnato da polvere di cannella. Decidiamo poi di sfruttare la Lisboa card. Torniamo al terreiro do paco, la piazza del commercio, ed entriamo al Lisboa Story Centre. Inizialmente scettici, poi scopriamo essere molto interessante. Si tratta della storia della capitale raccontata attraverso vari scenari con l’ausilio di audioguida e di effetti speciali fino a ricreare il grande terremoto del 1750. Continuiamo la nostra visita del centro tra le vie pedonali camminando sui tipici sanpietrini bianchi e neri che ricoprono grande parte delle vie centrali e dei marciapiedi, anche se la pioggia li rendono scivolosi. Tra bei negozi dal gusto antico arriviamo all’ascensore Santa Justa. Quindi ci mettiamo in fila e dopo mezz’ora entriamo e saliamo per vedere il bel panorama sulla città illuminata.

Martedì

Nonostante il cielo nuvoloso decidiamo di andare a Cascais per trascorrere la giornata sulle costa atlantica. In piazza Restauradores prendiamo il bus 736 che ci porta alla stazione Cais de Sodrè da dove parte il treno che in trenta minuti ci porta, seguendo la costa, fino a Cascais, una bella località di mare con un grazioso centro storico e belle ville sul lungomare.

Usciamo dalla stazione e di fronte troviamo un chioschetto dove si affittano biciclette. Iniziamo subito la nostra pedalata che in otto chilometri ci porterà alla spiaggia del Guincho seguendo una bella pista ciclabile che costeggia l’oceano, regalando bei panorami tra scogliere, spiagge, onde alte e dune di sabbia fino ad arrivare alla grande praia do Guincho. Peccato solo per il cielo grigio, una giornata di sole avrebbe dato un altro tono.

Sulla via del ritorno ci fermiamo per visitare un antico forte di guardia e prima dell’ingresso a Cascais ammiriamo la Boca do Inferno, una grossa spaccatura tra le rocce dove le onde dell’oceano danno spettacolo. Tornati in stazione riconsegniamo le bici e, affamati, entriamo in un piccolo ristorantino poco lontano chiamato Taberna economica de Cascais. Pranziamo molto bene mangiando polpo e patate e sardine alla brace con verdure saltate, accompagnate da vino bianco in compagnia di una coppia italo-canadese vicina di tavolo con i quali gustiamo anche il tipico liquore di ciliege chiamato ginjinha. Usciamo dal locale e facciamo un po’ di shopping fino a quando non comincia a piovere e decidiamo di fare ritorno a Lisbona. Piccola spesa in un supermarket di Rossio e serata in camera.

Mercoledì

Giornata dedicata a Lisbona. Acquistiamo la Lisboa card e con il tram 15 da piazza del commercio torniamo a Belem per visitare quello che era chiuso lunedì. Per prima cosa entriamo nella Torre di Belem. Abbiamo l’ingresso libero grazie alla card ma l’interno non merita molto. Le stanze della torre sono spoglie e si sale sul tetto attraverso una stretta scala a chiocciola da dove si vede il panorama sul fiume Tago. Oltretutto piove e noi usciamo dirigendoci verso il monastero dos Jeronimos. L’ingresso al monastero è compreso nella card, ma prima di entrare dobbiamo fare una lunga fila sotto la pioggia. Il monastero all’interno è splendido con un grande chiostro su due piani in stile tardo gotico veramente unico. Ci sono vari saloni decorati e la chiesa dalle grandi colonne è percorsa da lunghe nervature. Diciamo che dei due patrimoni Unesco di Lisbona, la torre è sufficiente vederla dall’esterno, ma il monastero merita la visita interna.

Tappa obbligatoria alla pasticceria Pasteis de Belem per una cioccolata calda e due pasteis. Vogliamo sfruttare la Lisboa card tutto il giorno anche perché il tempo non permette altro che visitare musei. Quindi entriamo nel vicino Museo Nazionale delle Carrozze dove c’è una collezione unica al mondo nel suo genere, che va dalla fine del ‘400 agli inizi del ‘900. Alla fine usciamo soddisfatti da questa visita. Sempre sotto la pioggia andiamo al Museo di Arte Antica dove passiamo più di un’ora tra dipinti, sculture e arte varia proveniente da tutto il mondo. Il pezzo forte del museo è il Trittico di Sant’Antonio di Hieronymus Bosch. Nel tardo pomeriggio andiamo al mercato della Ribeira dove mangiamo seppie con riso, polpo in umido e crocchette di baccalà. Non smette di piovere torniamo verso Rossio. Facciamo una piccola spesa e andiamo in camera.

Giovedì

Altra giornata grigia e piovosa. Con la metro raggiungiamo la stazione di Campo Grande da dove partono gli autobus che portano alla cittadina medioevale di Obidos distante un centinaio di chilometri da Lisbona. La raggiungiamo in meno di un’ora. All’arrivo piove molto e cerchiamo riparo in un bar del piccolo centro storico e beviamo un caffè nell’attesa che il tempo migliori. A proposito del caffè devo dire che quasi sempre il gusto mi è piaciuto, evidentemente dal Brasile si importa un prodotto di qualità.

Il tempo migliora e noi ritorniamo alla porta d’ingresso del paese, caratterizzata da una bellissima volta con terrazzino decorata con azulejos. Il paese è piccolo e completamente rinchiuso da alte mura, le strade sono strette e acciottolate e le case bianche sono bordate di giallo o blu, mentre in cima domina il castello che purtroppo non è visitabile per via di una fiera del cioccolato serale. Un classico di Obidos è il bicchierino di cioccolato con all’interno la ginjinha, il liquore di ciliege.

Smette di piovere e gironzoliamo per i vicoli e negozietti, pranziamo in un bel ristorantino, l’1 de Dezembro. Mangiamo molto bene: sardine allo spiedo e orata con verdure e vino bianco. Usciamo e la bella giornata, anche se ventosa, ci porta a fare il giro di ronda sulle mura. Torniamo alla stazione di Campo grande dove domina il grande stadio dello Sporting Lisbona. All’interno ci sono negozi e cinema. Noi facciamo la spesa al Lidl ed entriamo nel vicino store dello Sporting per placare la mia fame di calcio.

Venerdì

Ultimo giorno dedicato a Lisbona. Vogliamo fare un giro sul famoso tram 28. Raggiungiamo a piedi la vicina Piazza Martim Moniz, capolinea del tram, e come immaginavo la fila in attesa è lunga e i tram sono piccoli e poco frequenti. Aspettiamo un’oretta per salire e fortunatamente troviamo posto a sedere. Il tram subito si arrampica sulle tipiche vie strette del quartiere Alfama per poi scendere verso piazza del commercio, risalire il Barrio Alto ed Estrella. Qui si deve scendere per il fine corsa. Riusciamo a risalire e tornare a Figueras. Alla fine, il viaggio ci ha deluso. Troppa calca all’interno, e lungo il percorso si vede poco. Per chi vuole provare i tipici tram di inizio ‘900 conviene prendere il 15, che porta verso Belem, o il 12, che fa lo stesso percorso dell’Alfama. Prendiamo il 12 e scendiamo in cima al castello da dove ci godiamo un bel panorama e torniamo a piedi verso Figueras. Qui pranziamo nell’affollatissimo ristorante Floresta das Escadinas. Il locale è piccolo e consigliato da tanti. Mangiamo due abbondanti grigliate di pesce, ma non tutto è buonissimo. Usciamo e comincia a piovere. Noi ci rifugiamo in hotel. Alla sera torna a trovarci il mio amico di Imola che ci fa da cicerone nella movida del Barrio Alto. Le vie sono affollatissime di giovani e ci sono tanti locali all’interno di antichi palazzi o addirittura in cima a parcheggi o dentro chiese sconsacrate. Un giro interessante per due vecchi babbioni come noi. Finiamo la serata con una birra nella zona studentesca del Barrio.

Sabato

Facciamo colazione e con calma ci prepariamo per andare in aeroporto. Prendiamo il volo Ryanair fino a Bologna… che ritroviamo coperta di neve.

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