Lisbona dall’alto

Come muoversi in qualsiasi periodo dell'anno
Scritto da: Tonyofitaly
lisbona dall'alto
Partenza il: 04/01/2011
Ritorno il: 08/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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“Che scorci meravigliosi ci sono a Lisbona. E sono uno più bello dell’altro!”. Sono le esatte parole con cui Roberto, il mio compagno di viaggio, ha espresso il suo personale apprezzamento per la città mentre visitavamo il Miradouro da Graça, all’Alfama. Ed ovviamente non ho potuto che confermare queste parole perchè i panorami di Lisbona, tanti ed unici, sono di certo la miglior cartolina per la capitale lusitana.

Sebbene il tempo non sia magnanimo e la luce per ottime foto scarseggi un po’ (colpa dei tremendi e pieni di pioggia nuvoloni provenienti dal mare che offuscano il cielo) Lisbona ha sempre qualcosa da offrire mentre la guardo dall’alto. Come un autobus che attraversa una delle tante ruas della Baixa, il lento incedere dei lisboeti nelle piazze sottostanti, i gabbiani che volteggiano striduli sui tetti rossi o le luci natalizie ancora in funzione. Il tutto accompagnato dallo sferragliare degli eléctricos sulle rotaie, antichi ma efficienti mezzi di trasporto locali.

Piove a Lisbona fin dal nostro arrivo. Piove in ogni forma: prima a catinelle; poi a scrosci violenti quasi a portarti via l’ombrello. Alla fine si calma tutto all’improvviso e si resta sorpresi all’apparire di un timido raggio di sole, che però rientra subito a nascondersi tra le nere nuvole atlantiche.

Lisbona però non si scompone più di tanto così i suoi negozi sono sempre aperti, le sue pastelarias emanano inconfondibili odori di dolci pronti e gli abitanti camminano imperterriti lungo le ampie strade della Baixa incrociandosi con i turisti.

Noi italiani ci riconosciamo subito perchè siamo quelli con l’ombrello e i giubbotti pesanti. Gli altri invece apprezzano l’aria calda e umida come i nordici con gli infradito o semplici magliettine a mezze maniche oppure come i lisboeti, che attendono con pazienza la fine della pioggia. Non fa freddo, in effetti, ma l’umidità si sente, eccome!

E’ umido anche tra le spesse mura del Castelo de São Jorge, sulla cima dell’Alfama, e i camminamenti lungo i bastioni sono coperti da pozze d’acqua e fanghiglia. E’ il posto migliore per vedere Lisbona dall’alto. Non disprezzando assolutamente gli altri miradouros però da qui si vede davvero quanto sia grande la città e quanto sia architettonicamente varia. Infatti la sottostante Alfama resta testimone della vecchia Lisbona ante terremoto mentre ai piedi della collina la Baixa ne è l’aspetto più moderno, con le sue strade squadrate e le sue piazze ampie. Il Bairro Alto e il Chiado invece accolgono vecchio e nuovo e sono l’anima commerciale, essendo piene di negozi alla moda e di piccole botteghe artigianali.

Lisbona emana un’aria di languida decadenza ma tutto è fuorché tale. Sarà forse l’aria del vicino oceano oppure la saudade. Ho sempre la vaga impressione che, percorrendone le strade, mi imbatto in una donna che canta il Fado al primo angolo svoltato.E non sarebbe certo una sorpresa se fosse così.

Ho notato che i lisboeti non urlano. In genere nelle città di mare come Malaga, Napoli, Genova o Istanbul si è immersi in una sorta di bolgia infernale che ne caratterizza l’anima. Lisbona no. E’ una città tranquilla. Nel traffico, nell’aria e nell’indole. Gli unici rumori sono i jet che atterrano o decollano dall’aeroporto e che, giocoforza la sua posizione, devono attraversare il corridoio aereo sovrastante il centro.

Perfino i gabbiani sono silenziosi. Volteggiano sui tetti rossi e sulle chiese barocche del centro. Calano piano sulle statue nelle piazze o sui cornicioni dei palazzi monumentali con piccole giravolte e guardano la città dall’alto come nessun altro.

Se ci si vuol sentire un uccello, il posto ideale è l’Elevador de Santa Justa o do Carmo perchè la sua terrazza sembra sospesa sulla Baixa. Il momento migliore per venirci è l’imbrunire, quando gli stormi volteggiano in alto con giochi pindarici e le luci delle ruas s’accendono quasi all’unisono. E il venticello dell’oceano che soffia leggero a scompigliare capelli completa la scenografia che hai davanti: allora sì che senti la saudade, la nostalgia di tornare di nuovo a Lisbona.

Il viaggio

Lisbona si presta per una visita personale di 3/4 giorni oppure a soggiorni più lunghi in cui includere altre città come Tomar, Coimbra, Oporto, Braga o Evora. Si possono anche abbinare soggiorni al mare (d’estate ovviamente) in Algarve, nelle isole di Madeira o delle Azzorre.

Raggiungere Lisbona è semplice dall’Italia con i voli della TAP, dell’Alitalia, della Easyjet o, con scalo, di altre compagnie. C’è anche la Lufthansa Italia direttamente da Milano con un volo giornaliero e di cui ho approfittato di un’offerta (vola 2×1 ossia volano due persone al costo di 1 biglietto) in Maggio 2010, pagando appunto 172€.

Dall’aeroporto all’albergo ci sono varie opzioni: oltre al taxi (sui 20€) ci sono l’Aeroshuttle e l’Aerobus appena fuori l’uscita arrivi. Il primo, linea n. 96, conduce alla Gara d’Oriente (quindi comodo per chi prosegue per altre città) mentre il secondo, linea n. 91, porta direttamente al centro con fermate varie nei punti strategici. Il biglietto costa 3.50€ ed è valido per 24h solo sugli autobus e tram delle linee urbane.

L’alloggio

Lisbona offre un’ottima ricettività alberghiera con vari prezzi e un buon 2/3 stelle non costa più di 50€ a persona.

Dieci anni fa avevo soggiornato all’Hotel Suiço Atlantico, un 2* molto demodé situato a 2 minuti dal Rossio e a 50 metri dall’Elevador da Gloria: mi ero trovato bene ma l’albergo aveva bisogno di una rinfrescata. Cosa che quest’anno ho scoperto essere stata fatta da un po’ di tempo così, visto che il prezzo per una camera doppia era accessibilissimo (50€ una doppia con colazione), ho prenotato per 4 notti, pagando in totale 200€.

L’albergo è stato all’altezza: le camere sono state ristrutturate ed offrono bagno e Tv con riscaldamento e aria condizionata. La colazione non è molto varia ma ci si può servire quanto si vuole e la sera c’è un buon ristorante a piano terra che offre a prezzi contenuti un menù vario tra carne e pesce. E’ un albergo per chi comunque non ha molte pretese la cui posizione però è eccellente: il Rossio è a 2 minuti di cammino così come la relativa stazione e la fermata Libertade della Metro. Anche la fermata dell’Aerobus è a due passi ed è di fronte l’Ufficio del Turismo. L’Elevador da Gloria è appena svoltato l’angolo e conduce in pochi minuti al Bairro Alto.

Per prenotare basta accedere a portali come Booking.it o Venere.it.

I trasporti

Spostarsi a Lisbona non è assolutamente un problema, vista la buona capillarità di autobus, tram e metro che conducono ovunque.

Per chi ha l’esigenza di muoversi da/per il centro conviene acquistare la Viva Viagem, la nuova tessera ricaricabile che ha sostituito la 7 colinas.

Il funzionamento è semplice: la si acquista nelle biglietterie della metro e costa 3.95 + 0.50 per l’emissione e vale 24 ore dalla prima timbratura. Si può caricare alle apposite macchinette di un valore pari ad una semplice corsa oppure con quello di una nuova ricarica giornaliera. Si può utilizzare dappertutto, tranne sui treni suburbani.

In caso di utilizzo di questi ultimi, il biglietto è comunque una Viva Viagem ma sarà solo utilizzabile sui treni suburbani e non sulla rete urbana.

I siti di riferimento sono www.carris.pt e www.metrolisboa.pt e per Sintra invece prezzi e orari su www.cp.pt.

Ottima è anche la Lisboa Card, che permette anche sconti nei musei e monumenti, ma ha un prezzo molto superiore. Il sito di riferimento è www.visitlisboa.com.

Non dimenticare anche gli ottimi ed economici taxi, che, soprattutto la sera, possono sostituire gli autobus o la metro.

Le visite

Ho suddiviso le mie visite in base al tempo avuto a disposizione e alla distanza tra i luoghi d’interesse.

Siamo arrivati il primo giorno appena dopo mezzogiorno e alle 15 eravamo già in giro per la Baixa, visitando la piazza del Rossio, percorrendo la Rua Augusta fino a Praça do Comércio, tornando indietro per visitare l’Egleja de São Domingos e passeggiando lungo la Rua das Portas de Santo Antão e Praça dos Restauradores.

Il giorno successivo siamo andati all’Alfama in mattinata, decidendo di iniziare le visite dall’alto per poi scendere di nuovo alla Baixa.

Col famoso tram 28 (c’è anche il 12) siamo arrivati alla bella Egleja de Graça e al relativo Miradouro. Da qui ci siamo spostati al Miradouro de Santa Luzia (sotto una pioggia scrosciante) con i suoi particolari azulejos e poi siamo saliti di poco al Casteo de São Jorge.

Dopo la visita al Castelo, abbiamo continuato la discesa fino ad arrivare alla Sè e alla vicina Egleja de Sao Antonio da Sè in cui però, data l’ora, abbiam trovato chiusa la casa del Santo.

Rientrati in albergo per un cambio di abiti fradici di acqua, siamo usciti di nuovo e siamo saliti con l’Elevador da Gloria al Bairro Alto, percorrendone le sue vie impervie e visitando prima la Eglesia de São Roque, poi i resti della Egleja do Carmo e il vicino Elevador de Santa Justa dalla cui terrazza (a pagamento) si ammira un altro splendido panorama sulla Baixa e sull’Alfama.

Finiamo il giro di visite al Chiado, proseguendo lungo l’elegante rua Garrett, fermandoci ad ammirare l’interno del famoso caffè ‘A Brasileira con la statua in bronzo di Pessoa e visitando la Egleja de Nuestra Señora de Loreto, chiesa italiana (si dice anche una Messa nella nostra lingua la Domenica) nei pressi di Praça de Luís de Camões.

Il terzo giorno a Lisbona l’abbiamo trascorso con una gita a Sintra, raggiungibile dalla Stazione del Rossio con un treno suburbano che ferma nella parte bassa della città. Da qui c’è l’autobus n. 434 nei pressi della biglietteria che, in modo circolare, porta prima a Sintra e poi arriva fino al Palácio da Pena. Ci fermiamo quindi prima al centro della cittadina per visitare il Palácio National e poi saliamo al Palácio da Pena, di cui si gode alcunchè perché lo troviamo avvolto dalle nuvole fitte, pioggia scrosciante e in preda a forti e sibillanti venti.

Ritorniamo a Lisbona giusto per risalire al Bairro Alto e percorrere il quartiere da Praça de Luís de Camões fino al Miradouro de São Pedro de Alcântara, altro posto da cui ammirare la città sottostante.

Il quarto giorno finalmente splende un sole meraviglioso e ne approfittiamo per raggiungere Belém, verso la foce del Tajo, utilizzando il tram n. 15 che ci lascia davanti il Mosteiro dos Jerónimos, visitandolo nel suo complesso (www.mosteirojeronimos.pt).

Attraversiamo poi la Praça do Império per trovarci al cospetto del Padrão dos Descobrimentos, dalla cui terrazza superiore raggiungibile con l’ascensore si ammira il quartiere e l’altra riva del fiume nonché il bel mosaico della Carta delle Scoperte situato nel pavimento della piazza (www.padraodosdescobrimentos.egeac.pt).

Da qui per raggiungere la Torre di Belém occorrono pochi minuti a piedi. Dopo la visita sostiamo alla famosa Antigua Pastelaria de Belem per concederci le famose Pastéis de nata. Purtroppo il mio stato febbricitante ci costringe a rientrare in albergo in anticipo e mentre io riposo, Roberto gironzola tra i negozi del Chiado illuminati nella prima sera.

L’ultimo giorno invece, causa sempre lo stato febbrile, io resto ancora in camera ma Roberto ne approfitta delle poche ore a disposizione per vagare nella Baixa e far shopping di souvenirs e dolcetti.

Poco più di due ore di volo nel primo pomeriggio ci riconducono in Italia.

Suggerimenti e consigli

Una buona guida è essenziale per potersi muovere in città e comprendere la storia dei monumenti che si visitano ma in quartieri come l’Alfama o il Bairro Alto è piacevole lasciarsi trasportare dal saliscendi delle viuzze e scalinate per scoprire ancora angoli e scorci autentici.

Come anche utilizzare i tram, caratteristici e veloci, soprattutto quelli della linee 12 e 28 che salgono all’Alfama: conviene sempre iniziare dall’alto la visita e poi scendere verso la Baixa o Santa Apolonia.

Al Castelo de São Jorge arriva anche l’autobus 37, che lascia davanti la porta d’ingresso, e per il prezzo e gli orari d’ingresso meglio sempre consultare il sito www. Castelodesaojorge.pt

All’Elevador de Santa Justa non si paga con la Viva Viagem e alla terrazza si accede acquistando il biglietto di 2€ (gratis per chi usa la Lisboa Card): sono pochi spiccioli spesi bene perché il panorama soprattutto all’imbrunire è impagabile.

Per Sintra vorrei spendere qualche parola in più.

Intanto il biglietto a/r per la cittadina costa 3.60+0.50€ per la card e i treni partono tutti dal Rossio ad orari cadenzati di 20 minuti, impiegandone 40 fino alla stazione della città (uguale il viceversa). Appena giunti e varcato il cancello d’uscita, girate a destra e proseguite verso la biglietteria in quanto proprio lì davanti parte il nr. 434 che collega, in modo circolare, la stazione a Sintra e al Palácio de Pena: il biglietto giornaliero costa 4.80€.

Prima del Palácio de Pena l’autobus ferma al Castelo de los Moros, di cui si visitano le rovine e si ammira un bellissimo panorama, per poi giungere davanti al cancello principale.

All’ingresso si può prendere un piccolo bus che porta fino ai piedi del palazzo a 2€ a/r altrimenti c’è una passeggiata di una ventina di minuti da fare tra boschi, aiuole e fontane.

L’interno del palazzo purtroppo non è fotografabile.

Per chi vuol consultare i due siti ed aver notizie sui prezzi e sugli orari d’apertura basta andare ai seguenti link: http://pnsintra.imc-ip.pt/ per il Palácio National e www.parquesdesintra.pt per il Palácio de Pena.

Volendo, al rientro o all’andata, si può far sosta a Queluz per visitare il bellissimo Palácio Real.

Tra una visita e l’altra non dimenticarsi assolutamente di riposare in uno dei tanti caffè presenti in città e ne suggerisco due molto particolari.

Il primo è la Pastelaria Suiça proprio nella piazza del Rossio: le sue paste sono favolose e se c’è tempo bello ci si può accomodare ai tavolini all’aperto e godere del sole e del passeggio dei lisboeti. Una pasta ed un caffé viene sui 3€. Ha anche un proprio sito che è www.casasuica.pt.

L’altra è ovviamente l’Antigua Pastelaria de Belém, un’istituzione a Lisbona. Situata di fronte la fermata del tram di Belém e a pochi metri dal monastero, la pasticceria offre molte leccornie tra cui le Pastéis de nata, le sfoglie ripiene di crema all’uovo divenute un cult tra i lisboeti e gli stessi turisti: non si può venire a Belém e non assaggiarle! Si possono degustare sia al banco che comodamente seduti ai suoi tavolini sorseggiando un ottimo caffé: non spaventatevi se vedere tutto pieno e pensate non ci sia posto perché dietro al bancone si aprono altri saloni. Il sito è www.pasteisdebelem.pt.

Qualora si vuol portare una delizia pasticcera con sè, ogni pastelaria può confezionare appositi pacchetti da viaggio sia per il bagaglio a mano che da stiva.

Per i pasti principali i ristoranti e gli snacks abbondano ma per la cena suggerisco un ristorantino molto economico, dall’ambiente carino e dal cibo buono e abbondante: si trova nella Baixa in Rua dos Sapateiros 218/224 e si chiama ‘A Licorista ‘O Bacalhoeiro. Basta superare l’arco di ingresso che dal Rossio introduce alla rua e il locale è situato subito sulla sinistra. Qui ci sono due porte e bisogna entrare in quella a destra per trovarsi in un ambiente simil osteria con tavoli piccoli ma puliti. C’è anche un cameriere che parla discretamente l’italiano e vi propone piatti di carne o pesce. Insomma, per una entrada (antipasto), un buon piatto ricco di verdure e patate con carne o pesce (bacalhau in testa), una pastelaria, acqua e mezzo litro di tinto blanco si paga massimo sui 15€ a persona.

Un ultimo consiglio per chi apprezza i vini portoghesi: non chiedete le marche presenti in Italia perchè non ce l’hanno. Quelli che arrivano a noi sono da esportazione. Se si vuol degustare un buon vino portoghese, chiedete del Tinto, che può essere blanco, nero o verde. Deliziosi tutti e lasciano un bel ricordo.

Link

www.visitportugal.com

www.portogallo.cc

www.portugalvirtual.pt

www.thelisbonconnection.com

www.lisbonaturismo.it



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