Lisbona: affascinante e seducente

Affascinante e seducente come il "fado": non esistono altri termini per descrivere una città dove cielo e mare hanno lo stesso colore, dove la luce ha una qualità quasi metafisica e dove lo spazio sembra infinito.
Scritto da: Bill Carson
lisbona: affascinante e seducente
Partenza il: 01/09/2011
Ritorno il: 08/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Lisbona: una città dove gli edifici, la qualità della luce e lo spazio richiamano l’idea della libertà. Tornato in Italia mi sono reso conto di come anche una città come Milano sia terribilmente provinciale e soffocante. Ogni quartiere merita una visita: la Baixa con le monumentali piazze Dos Restauradores, Rossio e Praça do Comercio attraversate dall’elegante Avenida de Libertade; l’Alfama con lo spettacolare castello di Sao Jorge e la Cattedrale Ptriarcal; il Chiado con i suoi local, primo fra tutti “A Braseleira” frequentato a suo tempo da Fernando Pessoa, alla moda e le sue chiese barocche.

A sud l’avveniristico Paço dos Naçoes costruito in occasione dell’expo 1998, a nord l’abbagliante Mosteiro de Jeronimo, il Paço do Discobrimiento e, poco più avanti l’enigmatica e affascinante Torre di Belem,. Senza tralasciare l’eccezionale Museo di arte antica con le opere di Hyeronimus Bosch e il modernissimo Museo di arte moderna all’interno del centro culturale di Belem. Nei quartieri a nord, nei pressi della grandiosa Praça Marques de Pombal, il cuore finanziario della città: ampli viali alberati, piste ciclabili, hotel di lusso. Inoltre qui troverete la celebratissima dalle guide turistiche “Fondazione Calouste Gulbenkian”. Si tratta di un centro culturale moderno dotato di biblioteca d’arte, spazio congressi, e museo d’arte che riguarda il periodo compreso fra arte egizia e Ottocento. Francamente l’ho trovato abbastanza insignificante ma ovviamente si tratta di un parere totalmente soggettivo.

Che Lisbona fosse affascinante lo sapevo ma mi ha sorpreso il livello generale di civiltà: metropolitana ( 4 linee) efficientissima e pulita, mezzi di trasporto puntuali e con corse frequenti (non perdetevi un tour turistico con il mitico tram 28 ), strade con marciapiedi largissimi, palazzi d’epoca manuelina con facciate illuminate. I portoghesi non sono cordiali ma gentili ( non è la stessa cosa ): se interrogati sono sempre disponibili a dare tutte le informazioni possibili e immaginabili, sforzandosi anche di parlare italiano o spagnolo se non conoscono l’inglese. Per chi volesse visitare i dintorni di Sintra comodissimi ed economici i treni che partono dalla stazione del Rossio, per chi vuole andare all’Estoril o Cascais (le spiagge di Lisbona) partenze dal capolinea del metro verde ( Cais de Sodré ), per chi vuole andare da qualsiasi altra parte lo può fare con i pullman della compagnia privata “Rede” che partono dalla piazza del giardino zoologico ( fermata linea azzurra “Jardim zoologico). A proposito di circondari a mio avviso particolarmente meritevole Sintra con i due palazzi reali Paço de Pena e Paço Real e le località di Fatima, Evora (non proprio a due passi: due ore di pullman) e Cascais, la Montecarlo lusitana.

Infine i prezzi: abbordabilissmi anche nel cuore della città o nei locali più alla moda. Si può mangiare in una delle tre “rua” che da piazza del Rossio arrivano a Praça do Comercio a 10 euro pasteggiando con specialità locali (bacalà preparato in mille modi diversi e carne di maiale alla alantejana ). Tuttavia spendendo poco di più è meglio mangiare in una delle bettole che dal Chiado o dall’Alfama scendono verso il Rossio tramite una serie di vicoli caratteristici (“docas”). L’ambiente è più pittoresco e godrete di una magnifica visuale sul cuore della città. Stesso discorso per la frequentazione di caffè alla moda: non abbiate paura di prendervi una bevanda di qualsiasi specie, ad esempio, in un bar del Chiado, il quartiere più trasgressivo di Lisbona. Paghereste infatti ciò che dovreste sborsare nel più anonimo dei bar italiani o poco più.

Ma poichè la perfezione non è di questo mondo, debbo sottolineare qualche pecca.

In primis, almeno per il palato italiano, la gastronomia presenta alcuni accostamenti impossibili come il “bife” al caffè (bistecca cosparsa di crema di caffè !), dolci con la cipolla e gelatine di frutta varia. Una raccomandazione: non mangiate all’italiana a Lisbona, restereste profondamente delusi a cominciare dalle pizze preparate con la pasta delle piadine.

In secondo luogo la fastidiosa consuetudine, non solo a Lisbona ma anche nelle località limitrofe (ad esempio Evora), di far pagare ai turisti l’ingresso anche a chiese e cattedrali. La domanda che sorge spontanea è se facciano pagare l’ingresso anche ai fedeli che vogliono entrare per un momento di raccoglimento. Consideriamo inoltre che credenti e turisti spesso si identificano e comunque non sempre sono distinguibili a colpo d’occhio in modo da far pagare gli uni e lasciar entrare gratis gli altri.

In terzo luogo non solo un problema di Lisbona ma, ahimé, di tutte le metropoli mondiali: i processi globalizzanti hanno sortito anche qui i loro nefasti effetti. Dopo le 21 Avenida de Libertade e le piazze che attraversa (specialmente il Rossio) si riempiono di mendicanti adagiati su cartoni e di spacciatori. Tuttavia non ho mai avuto l’impressione di essere in pericolo anche perchè c’è molta gente che passeggia per cui le zone suddette sono popolate fino a tarda ora.

Ma la qualità prevalente della città non è esprimibile in termini razionali: posso solo dire che si respira una grande aria di libertà e che gli scenari del Tago e dell’oceano che si congiungono toccano delle corde molto profonde.

Insomma dopo un giorno dal rientro già soffro di “saudade”.

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