Lisboa e la cortese disponibilità dei suoi abitanti
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Informazioni pratiche
Il volo (partenza 01/01/2014 ritorno 05/01/2014 con Easy Jet) lo abbiamo prenotato a fine settembre ma nonostante il largo anticipo abbiamo pagato quasi 300 euro a testa … causa periodo festivo, all’andata è partito in ritardo mentre il ritorno è stato in perfetto orario!
Hotel: noi abbiamo alloggiato all’hotel Jorge V in una parallela di Avenida da Liberdade, molto vicino a piazza Marques de Pombal. Posizione assolutamente perfetta, zona tranquilla ma centralissima. Comoda alla Metro e anche per raggiungere il centro storico o la zona di Belem. Interni un po’ vecchiotti, in camera nostra la tapparella era difettosa e i vetri in generale mi sembravano leggeri perché la notte pur non essendoci molto traffico si sentivano i rumori della strada, ma il letto era davvero comodo, le lenzuola molto morbide e la pulizia era dignitosa, la colazione ricca di opzioni dolci e salate. Unico appunto: a noi non è capitato ma i tavoli erano pochi in confronto alla capienza dell’albergo e se tutti scendono a fare colazione nello stesso momento qualcuno rischia di non trovare posto e di dover fare la coda (infatti il 5 gennaio mentre noi mangiavamo si è formata la coda)… il personale estremamente gentile, alcuni capiscono l’italiano ma comunque parlano molto bene inglese. Si prodigano per ogni questione e sono disponibili davvero in tutto!!! Tornassi a Lisbona sicuramente alloggerei qui di nuovo!
Spostamenti: i mezzi pubblici sono efficienti e frequenti. La metropolitana, suddivisa in tre linee distinguibili dal colore, è semplice da usare e davvero comoda. Sicuramente consiglio di utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico (soprattutto sono da provare gli elevadores … davvero caratteristici). Unico limite è che non esiste una mappa integrata di tutti i mezzi (se non in alcune fermate del bus) da poter portare sempre con voi. Ma essendo i vari bus davvero frequenti non dubito riuscirete a recarvi dove desiderate senza perdere troppo tempo.
Lingua: non sarà mai uno scoglio, non solo perché loro conoscono bene l’inglese e spesso anche l’italiano, ma soprattutto per la loro disponibilità a farsi comprendere! Sentir parlare velocemente in portoghese era per me interessante ma incomprensibile. Se parlano piano (o se si legge) la lingua risulta comprensibile oltre che, almeno per me, molto piacevole. Mi sento di smentire però chi dice che sembra dialetto veneto. Ci sono alcune parole simili, è vero, ma il suono delle lettere, la pronuncia è differente e poi ci sono tantissime parole che non centrano nulla!
Lisboa Card: noi abbiamo preso quella valida 72 ore a 39 euro. Sinceramente non so se a livello di costi ci sia davvero convenuta ma a livello di tranquillità sì! Per tre giorni nessun pensiero, abbiamo preso innumerevoli volte tram, metropolitana, bus, elevadores senza pensarci. Inoltre i vari musei che abbiamo visitato erano gratis o scontati. Io la rifarei sicuramente!
Tempo/temperatura: non siamo state molto fortunate. Infatti la mattina il cielo era sempre grigio, ha piovuto almeno un po’ 3 giorni su 4 (il 4/01 ha proprio diluviato) e verso il tardo pomeriggio usciva un po’ di sole in mezzo alle nuvole. Nonostante ciò si stava sempre bene (non era mai umido come a Venezia) e la temperatura minima che abbiamo “registrato” è stata di 10 gradi la sera del 03/01, quella massima 19 gradi la mattina del 05/01.
Addobbi natalizi: con il calare della luce del giorno la città si illuminava grazie alle belle illuminazioni presenti soprattutto in centro! Alberi di luci nelle piazze principali, luci sempre diverse in ogni rua. Bello!
E ora vi racconto cosa abbiamo visto
Siamo arrivate di sera e abbiamo preso un taxi dall’aeroporto, ci siamo dirette subito in hotel e ci siamo addormentate all’istante!
Giovedì 02
Avremmo voluto andare subito a visitare la zona di Belem, ma dovendo acquistare la Lisboa Card seguendo il consiglio del receptionist dell’hotel ci siamo dirette verso il “centro”. Abbiamo percorso l’Avenida da Liberdade. Nonostante la pioggerellina che scendeva abbiamo trovato molto piacevole percorrere questo ampio viale. E’ meno trafficato di quanto mi aspettassi, le aiuole sono ben curate e spesso ci si imbatte in belle statue. Giunti in piazza Restauradores siamo entrate nell’ufficio turistico dove abbiamo acquistato la Lisboa card.
L’idea di riserva era quella di visitare l’Alfama seguendo un percorso a piedi che avevo trovato su un sito web. Purtroppo abbiamo vagato malamente per trovare il punto di partenza. Nel nostro vagare abbiamo visto la bellissima facciata della stazione Rossio, e Piazza D. Pedro IV con il Teatro D. Maria II.
Il tempo passava e non concludevamo niente. Al volo ho deciso di prendere l’ascensores Gloria, un misto tra un tram e una funicolare, pur senza sapere dove portasse! Una volta arrivate al Miradouro di R. Pedro de Alcantara abbiamo cercato di orientarci e abbiamo fatto un bel po’ di foto! Questo belvedere è centralissimo quindi molto comodo da visitare e sicuramente è il più bello di quelli che ho potuto ammirare, la vista è piena sull’Alfama e sul Castello in particolare! Direi imperdibile!
Ancora non pienamente sicure di quello che avremmo visto siamo scese per la Rua D. Pedro de Alcantara e abbiamo visitato le chiese di S. Roque e degli Italiani.
In piazza Camoes abbiamo acquistato la nostra prima Pasteis de Nata presso uno dei tanti punti vendita della Padaria Portuguesa, 90 centesimi ottimamente spesi! Questo dolce è davvero delizioso.
Proseguendo la nostra passeggiata ci siamo imbattute nella statua di Pessoa fuori dal bar Brasileira. Foto di rito e soddisfazione per la mia amica appassionata del poeta. Visitiamo i resti del Convento do Carmo (mi sembra 1.60 euro grazie allo sconto Lisboa card), distrutto dal terremoto del 1755 e mai ricostruito. Ci fosse il cielo azzurro sarebbe un’emozione ancora più grande. Stiamo per perderci nuovamente ma grazie ad un gentilissimo passante raggiungiamo l’elevador di St.a Justa, un vero e proprio ascensore. Facciamo foto del panorama che si gode anche da qui. E scendiamo! Ci fermiamo in un’altra Padaria Portuguesa e con soli 4,95 euro mangiamo una zuppa, un panino con carne arrostita e una spremuta di arancia. Assolutamente economico, salutare e buono! Raggiungiamo Terreiro do Paco e ammiriamo il Tejo e il Ponte 25 Abril. All’ufficio informazioni chiediamo dove prendere il tram (28 o 15) che porta in Cattedrale. Le indicazioni dateci in inglese si rivelano non chiarissime e così ci arriviamo a piedi. Luogo bellissimo. Ora però vogliamo prendere il bus. E lo prendiamo. Raggiungiamo il castello. Paghiamo 6 euro (20% di sconto grazie alla card) e ci dedichiamo a questo luogo impregnato di storia. Bello il panorama. Simpatica la presenza di pavoni! Non riusciamo a raggiungere gli scavi archeologici, perché non si capiva dove bisognasse passare. Le indicazioni erano contraddittorie e alcuni cancelli chiusi, peccato. Usciamo dal borgo e ci dirigiamo verso il Miradouro de Santa Luzia particolare per la presenza di azulejos. Anche questo, in un giorno di sole, credo mi avrebbe lasciato un ricordo diverso. Ho appena dato un occhiata alle immagini che trova google. Direi che sono immagini bellissime ma ora il belvedere non è tenuto così bene. Prendiamo il tram per tornare verso la praca principale. Speriamo di poter degustare gratuitamente dei vini da ViniPortugal ma sono chiusi per problemi tecnici fino a data da destinarsi. Camminiamo verso la Casa dos Bicos. La Fondazione Saramago, che qui ha la sua sede, riapre il 03/01 benissimo! Io non mancherò!
Decidiamo di sederci per bere un aperitivo ma nel primo bar scelto i prezzi sono folli: 9.50 euro per un cocktail. Passiamo alla parte opposta della piazza e ci sediamo ai tavolini di “Nosoloitalia”. Non il massimo della autenticità portoghese ma alla fine ci accontentiamo. Beviamo un bicchiere di buon Porto a 4 euro, decidiamo poi di mangiare li una pizza e risolvere anche la nostra cena. Il locale è grande e moderno. La scelta spazia dalle pizze alla cucina. I prezzi rispetto ad altri locali che ho visto è forse un po’ altino ma niente di eccezionale soprattutto se si considera che siamo davvero in centro.
Finito di cenare percorriamo Rua Augusta e prendiamo la metro fino a Marques de Pombal.
03/01
Direzione Belem, ma prima prendiamo la metro e ci fermiamo alla stazione Rato, ci dirigiamo verso la Basilica da Estrela, passando per il bel parco omonimo. Anche con il grigiore e la pioggerellina la sensazione di pace e relax del parco ci affascina. All’interno della Basilica è possibile vedere un magnifico presepe (0,50 centesimi) opera di Joaquim Machado de Castro, il più illustre rappresentante dell’arte dei presepi portoghesi. La costruzione di questo presepe con una miriade di personaggi (circa 480) durò circa tre anni e coinvolse anche gli allievi del maestro.
Ci dirigiamo verso Casa di Fernando Pessoa (ingresso scontato con Lisboa Card). Visitiamo il museo all’interno. La mia amica, appassionata del poeta, rimane un po’ delusa dalla quasi assoluta assenza di riferimenti legati alla sua produzione letteraria. Presenti sono invece cimeli e una zona divertente ed interattiva per conoscere la vita del poeta. Torniamo in prossimità della Basilica e prendiamo un bus, chiediamo all’autista dove cambiare per Belem e lui al capolinea ci indica che siamo alla fermata di cambio. Attendiamo un nuovo bus che ci porterà direttamente nei pressi del Monastero dos Jeronimos dove ci attende una lunga coda: 45 minuti … non sapendo che con la nostra Lisboa Card avremmo potuto entrare immediatamente! E così visitiamo quello che credo sia il Monumento più bello in assoluto, in particolare, naturalmente, il Chiostro interno! Anche la Chiesa è bellissima! Il tempo è tiranno e l’ora del pranzo è stata quasi superata. Entriamo nel Centro Culturale di Belem e raggiungiamo il bar posto all’ultimo piano. C’è un self service che ci permette di rifocillarci alla vista del Monumento alle Scoperte! Qualche foto e via a piedi verso la Torre simbolo della città! Che emozione! L’acqua del Tajo è agitata e sporca a causa del maltempo. Questo non toglie fascino all’edificio simbolo della città: un capolavoro. Entriamo (gratis con Lisboa Card) e ci godiamo la visita anche se pioviggina e non riesco a fare foto memorabili. Compriamo qualche ricordo allo shop e ce ne andiamo verso il Monumento alle Scoperte! Facciamo molte foto a questo imponente manufatto. Saliamo con l’ascensore nella terrazza (sconto con la Card) e ci dimentichiamo di guardare dall’alto la cartina geografica mondiale disegnata sul pavimento, quindi quando già stavamo andando via torniamo su. La prossima tappa è la Pasteis de Belem, passiamo per il regale giardino Praca do Imperio e ci mettiamo in coda per assaggiare il dolce più famoso della città: la Pasteis del Belem. E’ effettivamente diversa da quelle di Nata ma sinceramente ho apprezzato molto entrambe!!! Abbiamo fatto qualche foto all’interno di questa storica pasticceria ma non ci siamo accomodate vista la coda per poter consumare qualcosa all’interno. Riprendiamo la nostra marcia per il Museo delle Carrozze. Gratis con la Card. Bellissimo! Posizionato in un palazzo d’epoca, la collezione presenta pezzi davvero meravigliosi oltre che di valenza storica! Per la mia amica che era perplessa sulla mia idea di visitare questo museo è invece una rivelazione e ricevo i suoi complimenti!
Non è troppo tardi anche se i musei ormai sono tutti chiusi, decidiamo perciò di raggiungere il Panteon per poterlo almeno ammirare da fuori. Così prendiamo prima un bus fino a Rato e poi la metro fino a Santa Apolonia. In pochi minuti (in salita però) raggiungiamo il Panteao Nacional. Qualche foto e via di nuovo verso la Praca do Comercio. Chiediamo informazioni per il bus turistico Yellow Bus che intendiamo prendere il giorno seguente. Abbiamo lo sconto grazie alla Lisboa Card e ci costerà 11 euro. Potremo scendere ad ogni fermata e risalire quante volte vogliamo. Da li percorriamo rua Augusta e veniamo fermate da una ragazza che promuove un ristorante. Turistico ma economico. Decidiamo di fermarci lì per la cena. Ci verrà servito un ottimo Vino Verde e conosceremo Vittorio un simpaticissimo bimbo calabrese, in vacanza con la sua famiglia.
Sfinite dall’intensa giornata prendiamo la metropolitana e andiamo in hotel.
04/01
Prima delle 10 siamo in Praca da Figueira da dove parte il nostro bus, OLISIPO TOUR. Fuori dal bus una ragazza ci fa pagare e ci lascia la ricevuta. Saliamo in bus e dopo qualche minuto parte ma non ci sono stati dati gli auricolari per ascoltare la guida (anche in italiano)! Ce le facciamo dare ma così saltiamo la nostra prima fermata: la fondazione Saramago, scendiamo perciò alla fermata successiva che comunque era prevista e visitiamo il Museu do Fado. E’ possibile usufruire di un audio guida… ma in italiano non c’è! Così io scelgo il francese lasciando la mia amica Carlotta perplessa. Non sono molto brava con le lingue e spero che il francese, più vicino all’italiano e che ho studiato tempo fa, mi aiuti. Credo sia meno ingannevole dell’inglese. Alla fine direi che me la sono cavata. Il museo è ben fatto è per nulla noioso. Molto esaustivo ed interattivo! Emozionante sentire voci calde intonare struggenti melodie. Ma il fado non è solo saudade e lacrime … alcune canzoni sono decisamente vivaci e ricordano le nostre tarantelle. Sicuramente un museo da visitare!
Finita la nostra visita ci dirigiamo verso casa dos Bicos, dove attualmente c’è la Fondazione Saramago. Se non avete letto nulla dello scrittore forse non vale la pena fermarsi qui, io che ho letto molti dei suoi libri e che trovo sia stato uno dei più grandi intellettuali del 900 non posso mancare. E non vengo delusa: l’esposizione si sviluppa in un solo piano ed è incentrata sulle opere dello scrittore. E’ presente anche la medaglia consegnatagli per il Premio Nobel ricevuto nel 1998 e ci sono alcuni schermi dove si assiste ad alcune interviste o al discorso pronunciato in occasione del conferimento del Nobel. E’ stato ricostruito anche il suo studio.
In un altro piano si trova un negozio/libreria, poi troviamo un auditorium e la biblioteca.
Abbiamo preso al volo il bus turistico e con gli auricolari abbiamo ascoltato la guida spiegare particolari sulla zona che stavamo attraversando. Siamo scese poco dopo per visitare il Museu do Azulejo. Un museo molto ricco e interessante. C’è una esposizione permanente e poi c’è una zona con le esposizioni temporanee. Si può visitare anche una chiesa con piastrelle ai muri, molto particolare. All’interno del museo c’è un ristorante carinissimo. Ho pranzato con una zuppa di verdure, un piatto con crepes al pollo, squisita, piatto servito con insalata mais olive e pomodori e una bibita a 10 euro! I prodotti erano di ottima qualità infatti i mais sembravano appena stati tolti da una pannocchia arrostita, e le olive erano gustosissime, molto di più di quelle che ho mangiato la sera al Clube de Fado!!!
Finita la visita al Museo siamo uscite e abbiamo atteso il nostro bus per riprendere la visita “guidata”. La fermata successiva a cui avremmo voluto scendere era verso la fine così ci siamo godute la città sedute al piano superiore del bus, peccato per il vento e la pioggerellina che mi hanno impedito di fare foto migliori (infatti non si poteva stare nella parte del bus senza copertura e io mi spostavo per il bus ma ero in piedi quando andavo a fare foto).
Il giro di questo tour è davvero interessante perché si può visitare la zona che ospitò l’EXPO del 1998, una zona modernissima, con la presenza della futuristica stazione d’oriente opera di Calatrava e con altre strutture avveniristiche. Poi si passa ad una bella zona residenziale (Alvalade) poco più avanti si può ammirare Campo Pequeno. Infine anche casa di Amalia Rodrigues e il Parlamento. Siamo scese in piazza Cais dos Sodre e da li siamo andate a prendere la funicolare Bica. La breve traversata che compie è affascinante e descrive bene le caratteristiche di questa città. Giunti a destinazione cerchiamo il Miradouro di Santa Caterina che la mia guida descrive come quello in cui si ritrovano gli artisti di strada. Quando ci passiamo noi c’è qualche turista e un paio di ragazzi con lo skateboard. Il panorama sul Tejo è bello ma coperto da antenne televisive e da qualche gru. Insomma ci delude un po’. Ci fermiamo a bere qualcosa di caldo in una pasticceria dove assaggiamo le pasteis. Buone anche qui. Ci dirigiamo verso la fermata del tram, saliremo sul mitico 28 anche se solo per due fermate. Infatti poi prendiamo la metro e ci dirigiamo in albergo. La sera ci attende la cena con spettacolo di Fado! Quindi ci prepariamo per bene e verso le 19.30 andiamo in Marques de Pombal, facciamo le vip e prendiamo il taxi per non rischiare di perderci cercando il Clube do Fado. Con 7 euro ci arriviamo. Il locale si mostra subito chic, il personale infatti è molto premuroso. I tavoli però sono vicinissimi e lo spazio è pochino. Ordiniamo un bicchiere di vino a testa (io rosso, Carlotta bianco), un piatto di porco preto io, uno di baccalà per Carlotta. Gli antipasti sono serviti in automatico, ci portano dell’olio d’oliva, delle olive, alcune verdure pastellate, e delle salsiccette decisamente gustose. Particolarità del locale è la presenza all’interno di un pozzo arabo dal quale oggi i camerieri invitano ad esprimere un desiderio. Verso le 21.20 le luci sono diventate soffuse e sono entrati in sala tre musicisti (un chitarrista, un violoncellista e uno con la chitarra portoghese) e la cantante: Cristina Madeira. Hanno eseguito 4 canzoni dalle melodie struggenti. Una voce calda e profonda che mi ha fatto emozionare! Dopo la loro uscita abbiamo ordinato i dessert: una pasteis (3.50 euro) e una fetta di torta (9,50 euro!!! Mi aspettavo di ricevere una fetta super, invece era nella media)… che abbiamo diviso in due. Poco dopo sono rientrati i musicisti e questa volta erano accompagnati da un cantante maschile, di cui non ho scoperto il nome purtroppo! Anche lui ottima voce e ottimo interprete, canzoni meno malinconiche ma altrettanto coinvolgenti. Ho avuto il piacere di fare i complimenti a Cristina Madeira con cui ho fatto anche una foto, una donna molto dolce! Tra una esibizione e l’altra, mentre ero alla toilette al piano di sopra ho sentito musica popolare allegra e il suono di tamburelli. Scendo e trovo un gruppo folk che raccoglieva offerte. Non ho capito se per autofinanziarsi o per un progetto a sostegno di qualcosa. Comunque è stato un fuori programma simpatico.
Passeggiata piacevole dopo cena, poca gente in giro pur essendo sabato. Nanna.
05/01
Ultime ore a Lisbona, avevamo già deciso di recarci a visitare il Parco Edoardo VII e l’estufa fria, la serra fredda con all’interno serra calda e una zona dedicata alle piante grasse. La scelta legata ai tempi e alla zona in cui avevamo l’hotel si è rivelata una piacevole sorpresa. La veduta dal fondo del Parco verso il Tejo, era bella ma non come credo sia in giornate più limpide (finalmente però il cielo non era grigio e un po’ di sole ogni tanto faceva capolino tra le nuvole). Le serre sono un interessante spettacolo. Una mattinata rilassante per ammirare piante di tutto il mondo. Unica perplessità legata al nome delle piante che a volte era posizionato in modo evidente con la zona di provenienza mentre altre volte non c’era nemmeno. Non so quanto costi l’entrata, noi ci siamo andati gratuitamente con la lisboa card che stava per scadere! Se avete del tempo libero o alloggiate nei paraggi non ho dubbi: ci dovete fare un giro! Ci siamo fermate per un dolcetto al bar del parco, un posto piacevole. E poi ci siamo dirette verso la Padaria Portuguesa davanti al nostro hotel. Ultimo pranzo, molto gustoso e via a prendere i bagagli lasciati in hotel. Non avendo più la lisboa card valida abbiamo deciso di prendere il taxi che per 10 euro ci ha portate con i due bagagli in aeroporto! L’aeroporto è raggiungibile anche in metropolitana, credo ad un prezzo irrisorio. Ma abbiamo voluto esagerare e approfittare del prezzo abbordabile dei taxi.
Lisbona lascerà in me un ricordo indelebile dei suoi panorami e della gentile disponibilità dei suoi abitanti!