Lefkada meravigliosa: 9 giorni, 9 spiagge

Alla scoperta della spiagge più belle dell'isola
Scritto da: mamy62
lefkada meravigliosa: 9 giorni, 9 spiagge
Partenza il: 20/08/2015
Ritorno il: 30/08/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Agosto 2015, quest’anno per le nostre ferie abbiamo deciso di andare per la prima volta in Grecia. Nonostante le notizie preoccupanti che arrivavano da Atene, preoccupanti prima di tutto per i greci ma anche per noi turisti, non abbiamo disdetto e non ci siamo pentiti. Ho pensato a Lefkada perché tantissimi anni fa un collega, mi aveva parlato dell’isola, descrivendomela bellissima, e quel nome mi era sempre rimasto nel cuore. Naturalmente mi leggo tutti i pochi, preziosi diari dei TPC.

Dunque, a inizio anno prenoto con Grimaldi un’andata Brindisi/Igoumenitsa in posto poltrona e ritorno in cabina interna per 4 più macchina: 800 euro netti . Del viaggio parlerò brevemente: non lasciatevi ingannare da foto di giovani e bimbi che sguazzano in piscina e coppie romantiche al ristorante. La nave è un traghettone, essenzialmente trasporta tir e merci varie; porta direttamente nei Balcani una umanità varia che non si fa problemi a occupare di traverso 4 poltrone, mangiare e dormire per terra in ogni anfratto. Cosa che alla fine abbiamo fatto anche noi, maledicendoci per non aver pensato a un materassino e a un sacco a pelo da sistemare in una saletta gelida e illuminata al massimo per tutta la notte. Il ritorno in cabina molto meglio, pulita e con bagno, da considerare che era un upgrade gratuito per problema di prenotazioni.

Abbiamo prenotato, tramite Booking un appartamento bilocale in località Lygia, sulla costa orientale, Villa Meliti. Indipendente, luminoso, pulito, condizionato e con un bellissimo balcone vista orti. L’unico appunto è sul pentolame: è vero che non siamo andati in Grecia per cucinare ma quell’unica pentola, vecchia e rovinata, rendeva difficile anche cuocere un uovo! Le pulizie (che di solito sono a fine soggiorno e costose) e cambio biancheria fatto 3 volte in 10 giorni comprese nel prezzo: 700 euro in tutto. Trattamento molto amichevole e rilassato.

L’isola

Proprio un’isola non è in quanto è unita alla costa continentale da un piccolo ponte girevole che attraversa il tratto lagunare che caratterizza il nord di Lefkada. Lefkada Town è subito dopo il ponte con una bella e moderna marina, il centro storico con le caratteristiche case, con il piano sopra in lamiera colorata (soluzione antisismica artigianale tipica di Lefkada) e l’impianto urbanistico a stampo veneziano. Infatti le isole Ionie sono state a lungo dominate dai veneziani, inglesi e anche tedeschi. In città ristoranti per tutti i gusti e tutte le tasche (anche ottimi veri italiani), souvenir, poco artigianato, tante specialità culinarie tipiche tra cui il pregiato vino locale, miele di timo, olio di oliva, lenticchie e dolci dolcissimi. Per chi è in cerca di storia ci sono tante chiese, ortodosse dentro, ma a facciata italiana, con il campanile tipico (sempre originalmente antisismico!) e un piccolo museo sul folclore locale.

Ogni giorno abbiamo visitato una spiaggia diversa trovando sempre un mare meravigliosamente pulito e dai colori indescrivibili. Ci siamo mossi in macchina lungo la strada principale che segue il circolo dell’isola, trovandola facilmente percorribile. Le strade secondarie sono meno agevoli, a tratti strettissime, tortuose e in forte pendenza. L’isola infatti è attraversata da una piccola ma vera catena montuosa con boschi e panorami montuosi ma mai veramente lontani dal mare.

Spiaggia di Lygia. La spiaggia del nostro stravolto primo giorno dopo 48 h di viaggio. Piccolina, ciottolosa ma con il prato e gli alberi che arrivano quasi a riva, con la costa di fronte vicinissima che la fa rassomigliare a una spiaggia dei nostri laghi Lombardi. Il mare tranquillissimo rafforza l’effetto lago, acqua molto pulita e fresca nonostante la laguna sia molto vicina. Ombrelloni e i lettini, unica fila, massimo due si possono liberamente occupare e pagare poi con calma al calmissimo proprietario: 5 euro un ombrellone e due lettini tutta la giornata. Alle spalle un piccolo ma fornito bar. Certo non è la spiaggia più bella di Lefkada ma ci garantisce qualche ora di mare vicino a casa.

Spiaggia di Pefkulia. Il secondo giorno, cartina alla mano, optiamo per prima spiaggia della costa occidentale, la più a nord. Pochi km separano Lygia da Lefkada, che aggiriamo notando sulla strada un discount, meta di alcune spese a bassissimo costo. Ci si inoltra brevemente nell’interno verdissimo e boscoso. Sulla destra della strada un ampio uliveto e l’indicazione del Monastero della Vergine di Faromeni che però non visiteremo. Poi subito la vista della azzurrissima costa ovest, meravigliosa. Posteggiamo sul ciglio della strada, in uno sterrato e scendiamo verso il mare attraversando senza problemi un campeggio libero sotto il bosco, la spiaggia è lunghissima formata da piccolissimi sassolini e c’è posto per tutti. Il mare oggi è mosso e va agitandosi sempre più ma non perde mai il suo colore azzurro. Ci divertiamo con tanti bagni tra le onde. Mangiamo in una taverna moderna (con tanto di piscina alle spalle dei tavolini) il primo assaggio della cucina greca: insalata, omelette, suvlaki, yogurt con miele, tutti buoni e con un ottimo prezzo. Non sappiamo ancora che queste pietanze ci verranno riproposte in tutti i nostri pranzi e cene sull’isola.

Spiaggia di Aghiofili. Il secondo giorno ci dirigiamo verso il sud dell’isola. Raggiungiamo Vassiliki, sempre attraversando un paesaggio verdissimo con la vista sulla sinistra delle isole del piccolo arcipelago del Principe, dette appunto le principesse, che ci promettiamo di visitare. Vassiliki è un paesone con tanti ristoranti e bei negozi, pensioni e stanze per chi decide di scegliere come base il sud dell’isola o ama fare windsurf in quanto questa spiaggia ha il vento giusto. Noi prendiamo, dal piccolo porticciolo, un battello che ci porta (6 euro a/r) nella non lontana ma quasi inarrivabile via terra, bellissima spiaggia di Agiofili. Cosa dire: è davvero meravigliosa, l’acqua è trasparentissima nelle foto sembra che galleggi nell’aria! Ma siamo in tanti a voler godere di questo piccolo paradiso e la spiaggia è piccola. C’è anche qualche ombrellone a pagamento (ma noi porteremo sempre il nostro, necessario dato il sole implacabile) e un micro baracchino come punto ristoro. In più a intervalli regolari attracca disinvoltamente in riva qualche barcone delle gite giornaliere che scarica per un po’ decine di entusiasti bagnanti. Insomma tanta gente! Deve essere meraviglioso stare qui in stagioni meno affollate.

Spiagge di Gira, Mili, Aghios Joannis. Sono le spiagge che si susseguono a nord, vicinissime a Lefkada, meno famose e spesso frequentate dagli abitanti della cittadina. Il mare è pulitissimo e il contesto ambientale particolare. Gira ha davanti il mar Ionio e alle spalle la laguna. Come Mili che sulla lunga striscia di sabbia vanta 4 mulini che solo recentemente sono stati recuperati. Qui macinavano il grano proveniente dalla Russia e in effetti hanno ciascuno un nome russo. Poca gente, nessun servizio, onde divertenti, vento che rinforza durante la giornata. Per ultima ci spostiamo a Agios Joannis scelta da windsurfer e kitesurfer di tutta Europa per il vento favorevole. Alle spalle ci sono bar e taverne più o meno care, tanti i ragazzi pronti per la notte di movida di Lefkada.

Porto Katsiki. Lunedì ci avventuriamo fino all’estremo sud della costa ovest per andare nella spiaggia più famosa dell’isola che viene mostrata in tutte le foto nei siti e nel materiale turistico come la più tipica e bella spiaggia delle Grecia intera. La strada è fattibile ma non facilissima, più si va a sud più si fa stretta e tortuosa, attraversa tanti paesini che offrono soluzioni per dormire e mangiare. Sul ciglio della strada tante venditrici di miele di timo che è prodotto proprio in zona e di olio di oliva locale. Riusciamo a parcheggiare vicinissimo alla scalinata (circa 100 citatissimi gradini) che porta alla spiaggia in quanto ci siamo mossi prestissimo. Al ritorno vedremo macchine posteggiate lontanissime. Ci affacciamo dal costone bianchissimo e il mare, davvero di un colore celeste che è difficile da raccontare, ci incanta. I colori sono incredibili perché la spiaggia è formata dai massi caduti in altre ere dalla sovrastante scarpata calcarea. Qualche masso deve cadere ancora però perché un timidissimo filo tirato delimiterebbe lo spazio per i bagnanti vietando la sosta proprio sotto il costone. Nessuno se lo fila, anche perché la gente è tantissima e la spiaggia, che riguardando le foto fatte in passato si è molto ristretta, affollatissima. Ci sono gli ombrelloni a pagamento e un servizio ristoro che prende le ordinazioni in spiaggia e te le porta direttamente lì dalla taverna che sta proprio in cima alla scalinata. Ad un certo punto all’orizzonte compaiono 3 grossi barconi moderni: portano ognuno centinaia di persone! Attraccano al largo e fanno fare un tuffo e un breve bagno ai gitanti. Poi tutti su e via per un’altra spiaggia! Nei ricordi di questa giornata rimarrà il sole che spunta dall’alto della montagna illuminando poco a poco la spiaggia, il mare che sembra fatto di latte azzurro ma anche la fila incessante di gente che, scesa la scalinata, ci passa davanti carica di frigo, borse e ombrelloni per guadagnare un posto “più in la”!

Karia e Spiaggia di Katisma. Martedì decidiamo di visitare l’interno dell’isola che fin ora abbiamo attraversato velocemente in macchina. Scegliamo Karia, posta proprio in centro tra i monti. E’ un paese citato nelle guide come caratteristico e famoso per le sue ricamatrici di un punto che viene fatto solo lì. E’ davvero carino, le stradine acciottolate in salita, la piazza con un enorme platano, i gatti vagabondi (ma in buona salute!) e le donne anziane con l’abito nero tradizionale che ancora ricamano davanti alla porta. Qui viviamo un’esperienza surreale nel visitare il museo dedicato al ricamo e folklore locale che è in effetti la casa del bisnipote di Maria, intrepida donna che, nonostante fosse senza un braccio, inventò questo ricamo senza rovescio, e creò una scuola dove lo insegnava a tutti, anche bambini e uomini. L’anziano nipote è custode di interessanti cimeli che testimoniano una vita pastorale e semplice, disposti nelle vera vecchia casa di Maria. Il giro consiste nell’obbedire ai suoi ordini secchi in inglese e aiutato anche da un inquietante bastone ci sprona a una prova di ricamo, decide il momento di una foto, ci fa notare vari parenti in foto d’epoca. La visita è a pagamento (2 euro) e alla fine compriamo anche un bel fazzoletto ricamato, ce ne sono di vari prezzi e la spesa non è obbligata. Dopo aver mangiato nella piazza sotto il platano ci dirigiamo verso la spiaggia di Katisma. Questa è l’unica sul lato ovest che benefici di un terreno piano alle spalle e quindi si sono scatenati nel costruire beach bar, alcuni molto eleganti/kitch, con divani, tendaggi, musica. Qui la notte si svolgono feste in spiaggia con falò. Ma noi siamo venuti per il mare che io ho trovato ancora più trasparente di Porto Katsiki, una meraviglia! Ci sono tanti ombrelloni privati, disposti come su una spiaggia italica, ma basta camminare un po’ per stare in pace. La spiaggia è infatti molto lunga. Qui assistiamo allo spettacolo del tramonto dai tavolini di una semplice griglieria: il sole cala sul mare che riempie l’orizzonte colorando il cielo di mille colori.

Micros Gialos. Abbiamo saputo che tanti snobbano le bellissime ma incasinate spiagge dell’ovest per rifugiarsi in quelle altrettanto belle della costa est. Ci dirigiamo quindi verso sud ma sulla costa orientale. Qui la costa forma tante insenature con in fondo la spiaggia. Prima, sbagliando, visitiamo Sivota che non ha spiaggia ma un bel porticciolo pienissimo di barche attraccate. Sivota è nota per le cene nei ristoranti di pesce e, contando su clientela barcamunita, non è proprio a buon mercato. Poi troviamo Micros Gialos con la sua acqua trasparentissima ma sui colori del verde. Passiamo una buona giornata in un mare caldo e pulitissimo con il bosco che raggiunge il mare ai lati della spiaggia, bellissimo ma non ci sono i colori strabilianti delle spiagge a ovest.

Milos. Oggi ritorniamo sulla costa ovest. Raggiungiamo il paesino di Agios Nikitas che è molto caratteristico e ha in fondo una spiaggetta con scogli e acqua cristallina. Il parcheggio sembra impossibile ma poi, come per miracolo, un posto si trova sempre. Dalle undici in poi parte un taxi boat che aggira in pochi minuti il promontorio sulla sinistra e porta alla spiaggia di Milos. C’è anche un sentiero, molto ripido sia all’andata che al ritorno, che parte dal centro del villaggio. Le guide lo danno per poco usato ma invece sono tantissime le persone che raggiungono Milos a piedi e magari tornano in barca, o viceversa. Comunque il passaggio costa 3 euro a tratta e ti sbarca su una spiaggia meravigliosa con un mare caraibico. Sfatiamo il fatto che Milos sia deserta e incontaminata: la barchetta attracca ogni mezzora e il sentiero sembra una processione. Come al solito basta spingersi un po’ in fondo per stare più tranquilli. Non ci sono ombrelloni ma un piccolo punto ristoro. Ci dicono che l’ultimo rientro è alle 16 e noi obbedienti torniamo al paese verso le 15, ma in effetti la barchetta riporterà i bagnanti quasi fino alle 17. Ci fermiamo alla spiaggia del paese, bellissima e servita che permette anche qualche tuffo dagli scogli.

Gita in barca con Odysseia. Venerdì! Preparando il viaggio a Lefkada mi ero più volte imbattuta in recensioni su giri in barca nelle Isole del Principe. Queste isolette sono sparpagliate di fronte a Nidri, paesone nuovo e turistico zeppo di hotel, ristoranti e negozi di tutti i tipi con una considerevole marina e un porto molto attivo. Da qui partono numerosi barconi e caicchi, o barche a vela più piccole che propongono tour personalizzati. Noi abbiamo prenotato appena in tempo per un’uscita con questa caratteristica nave che riproduce un vascello fenicio, tutta in legno e dai colori caratteristici. Imbarca relativamente poche persone, un centinaio, e va prenotata per tempo. Alle 9.30 salpiamo verso l’isola di Meganissi che fa parte, come tutte le altre, della Prefettura di Lefkada. Ci portano alla grotta Papanikolis, il vascello si infila parzialmente nella grotta ed è possibile fare un tuffo e un bagno all’interno. Navighiamo ancora costeggiando Meganissi, verdissima, e sbarchiamo in un minuscolo porticciolo. Una breve ma tosta salita ci porta al paesino di Spartochori che la guida ci dice cristallizzato in attività antiche. La vista è magnifica e spazia fino alle più lontane Itaca e Cefalonia. Visitiamo un frantoio ora fermo ma ancora utilizzato, visita inquietante vista la sporcizia del luogo, e poi scendiamo tra le viette. La chiesetta non ci viene proposta: peccato era sicuramente meglio del frantoio! Ripartiamo verso una spiaggia della costa est di Lefkada, Lakka, dove ci aspetta il pranzo. Nel frattempo ci viene servito un bicchiere di ouzo e olive come aperitivo. Il comandante e la sua brigata sono molto coinvolgenti: ballano senza risparmiarsi i balli tipici greci (fanno ballare anche noi in cerchio) e ci raccontano la storia delle isole e aneddoti vari. A Lakka, velocissimi accendono il barbeque e allestiscono ombrelloni e tavoli. Anche qua il mare è bellissimo e la spiaggia solo per noi della barca. Pranziamo con le onnipresenti insalata greca, salsa tsatziki, souvlaki e pane. Vino rosso o bianco e bibite sono a disposizione. Un po’ rincretiniti dal sole e dagli alcolici ripartiamo verso Skorpios, una delle isolette che apparteneva a Onassis, doverosamente ci viene raccontata tutta la storia del miliardario greco ribadendo il concetto che i soldi non proteggono dalle sventure. Ora l’isola appartiene a un milionario russo ma è ancora possibile attraccare in una piccola baia dove fecero il bagno Jaqueline Kennedy e la Callas. Per ultimo, con Nidri già vicina, spengono i motori e alzano le vele. A raccontarla sembra tutto molto turistico: invece è stata una bellissima giornata!

Nikiana. Oggi purtroppo è l’ultimo giorno: dobbiamo lasciare la casa entro le 10 ma la nave partirà da Igoumenitza a mezzanotte. Cerchiamo quindi una spiaggia provvista di docce e bagni per passare la giornata e sistemarci prima di partire. Nikiana è una località prima di Nidri e lì notiamo le indicazioni del bagno Lavezzo che si rivela provvisto di tutto: lettini con materassino, eleganti ombrelloni, bar, ristorante, piscina per i piccoli, pontile… 2 lettini e l’ombrellone al giorno? 5 euro! Incredibile! Il mare è il solito, pulitissimo, con grandi sassi.

Non si può non notare che non abbiamo visitato la spiaggia di Egremmi, famosissima, che si contende il trono della più bella con Porto Katziki. Noi non abbiamo trovato il giorno giusto dato che la strada è la stessa un po’ impegnativa per Porto Katziki. Ma ce ne sono altre che avrei voluto visitare, sempre sulla costa ovest: Kavalikefta, Magali Petra, Avali che dicono tutti molto belle. Ma anche tutta la costa est e le isolette nascondono favolose spiaggette magari da raggiungere con le barchettine da guidare anche senza patente nautica.

Poche parole sui pasti: abbiamo sempre mangiato a pranzo a prezzo buonissimo in bar, griglierie, taverne di spiaggia o portandoci il pic-nic svaligiando le bakery (panetterie) del paese. Solo una sera abbiamo mangiato in una vera Taverna greca. A Lygia lungo lo stradone che la attraversa c’è To Koytoyki con la caratteristica entrata in legno. Abbiamo ordinato 2 porzioni di tzatziki, zucchine fritte, feta saganaky, piattone di gamberi fritti, melanzane ripiene di carne, pomodori e peperoni ripieni di riso, patate fritte fatte in casa e una moussaka (Enorme!). Birra, coka e acqua. Il tutto per 50 euro con acquavite, dolce e frutta finale offerti! Ve lo consiglio!

E’ stata davvero una bella vacanza: la gente del posto gentile e molto amichevole e tranquilla, molti parlano italiano, l’inglese tutti. Sull’isola la crisi economica sembrava lontana, i registratori battevano a tutto spiano scontrini fiscali con tanto di iva (appena introdotta) e i turisti erano tanti. Tanti italiani, tante famiglie e giovani romeni e bulgari, in generale tutti i balcani erano molto rappresentati. Immagino che l’isola che abbiamo visitato noi sia molto diversa da quella vista tanti anni fa dal mio collega, allora era meta di pochi velisti e diportisti. Ora sono tante le costruzioni nuove che si arrampicano sulle colline, anche in posti che sarebbero da preservare. Speriamo che questo piccolo paradiso non venga rovinato.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche