Lefkada in terza
L’intento é di scrivere una serie di informazioni e commenti utili ai prossimi visitatori dell’isola e non il diario della nostra villeggiatura.
Anzitutto partiamo dal titolo: “in terza” si riferisce alla marcia dell’auto più utilizzata (viste le strade ed i “piloti” che si trovano sull’isola non si può andare troppo veloci).
E una premessa: con il termine “Greci” mi riferirò alle persone di nazionalità greca incontrate sull’isola. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e pertanto posso immaginare che ci siano differenze tra i “Greci di Lefkada” ed i “Greci non-di-Lefkada”. Questa, almeno, é la mia speranza.
Nostra sede: Nidri (a metà della costa est) Spostamenti: – Le strade sono abbastanza in buono stato. Per uno spostamento da una costa all’altra dell’isola ci vuole circa 1h-1,5h (dipende se si “taglia” verso il centro o si percorre il periplo) – I Greci guidano piuttosto male. Quando devono accostare sul lato della strada (che sia in paese o fuori) prima sterzano senza freccia e solo dopo mettono le 4 frecce lampeggianti. C’é anche la variante “mettere le 4 frecce e poi accostare”, ancora più pericolosa (in Italia le 4 frecce indicano una frenata di emergenza, ad esempio in autostrada). – Oltre a guidare male, hanno un’andatura estremamente lenta. Questo potrebbe essere apprezzabile nei centri abitati, ma non sulle stradine di collegamento. Si piazzano al centro della strada e non facilitano neanche il sorpasso, cosa quanto mai d’obbligo viste le curve che si incontrano. Di Greci che abbiano “accostato” o “rallentato” per farmi passare ne ho trovati 3 in 2 settimane… – I “piloti” greci si distinguono per il “braccio fuori al finestrino” – Le strade sono disseminate di “edicole”: piccoli tabernacoli con delle candele dentro in ricordo di persone decedute in incidenti stradali. Ce ne sono veramente un’infinita! La causa potrebbe essere proprio il modo di guidare in uso sull’isola…
– Nave: abbiamo preso la linea Minoan, da Ancona a Igoumenitsa. E’ una ottima nave, ma costa molto (circa 450 euro per una cabina doppia + auto). Non ci è piaciuto che, su una nave che percorre una tratta Italia-Grecia, gli annunci siano dati in greco, inglese, tedesco e solo alla fine in italiano.
Comportamento, regole e varie: – Partiamo dalle regole: zero. – Si fuma ovunque (e si fuma anche tanto). Anche sulla nave non abbiamo trovato una sola zona (e dico u-n-a) per non fumatori – Sullo stile di guida ho già detto molto, per guidare il motorino (su cui si va regolarmente in due) non si usa il casco – Alle imbarcazioni è evidentemente concesso di arrivare fino a riva con il motore acceso. Il permesso è ampiamente sfruttato da tutti i proprietari di natanti, piccoli o grandi che siano, con conseguenze immaginabili per la qualità e l’odore delle acque circostanti – Circa il 50-60% dei negozianti (quindi coloro che se non altro per interessi commerciali dovrebbero essere maggiormente interessati all’apertura verso il mondo) non parla che il greco. Per avere 1 litro di latte il primo giorno di vacanza, abbiamo impiegato 10’ di spiegazioni a gesti. L’inglese, seppur maccheronico é parlato da pochi. In italiano abbiamo parlato con pochi “Greci” (eppure, viste le esperienze passate di amici in terra greca, ci saremmo aspettati esattamente il contrario). Abbiamo trovato un buon ristorante a Karya dove la proprietaria viene ai tavoli a prendere le ordinazioni: ma questa donna sa solo il Greco!!! A parte la strafottenza della stessa (ha fatto completamente finta di non vederci quando le chiedevamo “mussakà?”), come poter scegliere cosa mangiare se nessuno può spiegarcelo??? Nota: in Croazia, meta turistica per anni “vietata” dalla guerra, il 99% dei commercianti parla almeno inglese…
– Zanzare: sono molte ed affamate. Non mi sembra che sull’isola facciano molto per contrastare questo problema (se non scrivere nella camera che avevamo in affitto un avviso che mette in guardia dalla moltitudine di insetti “che possono essere un problema”) – Romani in vacanza: sono più delle zanzare. Se si é allergici agli “ahò”, “che-te-lo-dico-affà”, “annamo”…Meglio scegliere un’altra isola.
– Quotidiani: arrivano con un giorno di ritardo. La cosa mi ha disturbato parecchio. Faccio un esempio: durante le Olimpiadi di Pechino il nuotatore americano Phelps ha vinto l’ottava medaglia d’oro con una gara alle 4 di mattina della domenica. Un qualunque europeo avrebbe potuto guardare un telegiornale alle 12 e sapere tutto. Lo stesso europeo avrebbe potuto comprare un quotidiano il lunedi e sapere tutto. Un europeo in vacanza a Lefkada non può sperare di vedere un tg (a meno che non capisca il Greco), ma può acquistare un giornale. Il giornale in questione, quello di lunedi, può essere acquistato il martedi. Però non il martedi mattina (visto che il giornalaio non ha subito tutti i giornali). In pratica io ho potuto “scoprire” la notizia di mio interesse il martedi sera, quasi 3 giorni dopo la gara… – In alcuni gabinetti (fortunatamente non nell’appartamento in cui abbiamo dormito) c’è l’invito esplicito a non gettare carta igienica nel water (rischio di otturamento delle condotte di scarico). Posso solo immaginare l’odore dei bagni in cui in enormi contenitori viene gettata la carta igienica…Usata!!! Meglio allora chiedere indicazioni precise a tal proposito nel caso si voglia affittare una casa Spiagge: – Le migliori spiagge sono sulla costa ovest. Noi eravamo a Nidri e per raggiungerle dovevamo affrontare tutti i giorni circa 2 ore di auto (1 all’andata ed 1 al ritorno). Per andare da Nidri (situata al centro della costa est) alla costa ovest (ad esempio dalle parti di Katisma), meglio passare da Karya (quindi tagliare per l’interno) – Ci siamo sempre spostati di buon’ora (circa le 9 di mattina); circa il traffico non sappiamo quindi quale sia la situazione verso ora di pranzo. E’ meglio muoversi comunque sul presto ed evitare la miriade di turisti e piloti greci in auto…
– Quasi tutte le spiagge indicate di seguito sono bianche (da cui il nome “lefkada”); il sole potrebbe diventare un nemico se non ben protetti con creme ed ombrellone.
– Porto Katsiki (ovest): molto bella (vedi foto su internet o filmati su youtube). E’ stata definita una delle 7 più belle spiagge del mondo. Importante arrivare in mattinata (noi eravamo lì alle 10), altrimenti la stradina che arriva fino là, molto stretta e piena di curve, potrebbe risultare un calvario. Ci sono camper, ma non zone d’ombra. Circa 100 scalini per arrivare al mare (non sono un problema, il tutto é molto ben tenuto). C’é un parcheggio gratuito (quello più in basso e vicino alle scale), quando è pieno ce ne sono altri a pagamento (4 euro) – Proseguendo la strada che conduce a porto Katsiki si può arrivare alla punta estrema dell’isola, promontorio dal quale si dice si sia gettata Saffo per suicidarsi. Il panorama é bello, ma mettete in conto circa 1 ora di auto (andata+ritorno) – Egremni (ovest): bella spiaggia, ma ci sono un’infinità di scale da fare per arrivarci (circa 300 in tutto e gli ultimi 50 gradini non sono per chi soffre di vertigini): non vale la pena andarci. Pochi posti auto gratuiti, tutti gli altri a pagamento. No camper.
– Gialos (ovest): la spiaggia é meno bella delle due precedenti, ma si arriva con l’auto fino al mare (particolare da non sottovalutare) e l’acqua é davvero bella. Ci sono camper, ma non zone d’ombra. La spiaggia è molto polverosa.
– Katisma (ovest): é un litorale attrezzato (ci sono bar con docce, ristoranti, persino una vasca idromassaggio). Anche qui si arriva con l’auto fino alla spiaggia e ci sono camper. Essendo veramente molto grande forse é il posto dove é meno “gravoso” arrivare in tarda mattinata. Il parcheggio é gratuito ed é enorme.
– Aghiofili (sud): ci si arriva in barca da Vassiliki (partenze circa ogni 30’ dalle 10). Bella spiaggia ma diventa affollatissima. Conviene prendere la barca al massimo alle 11. – Vassiliki (sud): ottima per quanti praticano wind-surf (ma solo per loro). Il vento si alza dopo pranzo, ma in ogni caso non é una spiaggia da “balneazione”, ce ne sono di più belle.
– Il litorale della costa est é abbastanza brutto ed anche il colore del mare splendido come sulla costa ovest. Questo fatto potrebbe essere dovuto all’effetto “laguna” provocato dalle isole di fronte a Lefkada: Meganissi, Skorpios (meta di turismo sfrenato, al quale ovviamente non abbiamo partecipato) Cibo: – da evitare assolutamente il salame (per il cattivo gusto), il prosciutto crudo (oltre che per il gusto, in alcuni casi per il prezzo). L’unico “companatico” che si salva è il prosciutto cotto – il pane é buono – il caffé greco non ha nulla a che vedere con quello italiano (per noi é risultato imbevibile). Quello italiano costa tra i 2.5 e i 3 euro (un furto) – domanda: é nata prima la pita o il kebab??? sono ottimi entrambi (ovviamente in Grecia c’é la pita) – la mussakà é ottima, ma…Bisogna trovarla. A pranzo non é proprio il cibo ideale (vista la sua…“leggerezza”), a cena qualche volta non si trova (perché é…Finita!!!) – la birra greca, la “Mythos”, è buona – il vino (almeno quello “locale” che abbiamo assaggiato in più posti) ci è sembrato sempre “annacquato”. Chi ha piacere nel bere buon vino italiano può astenersi dal provare quello greco – i dolci non sono un gran che (burro e cannella ovunque, ma anche olio e miele)