Leaving new york never easy 4
COSA FARE PRIMA DI PARTIRE: a) biglietto aereo (ma và?), cioè volevo dire che oggi le opportunità per volare su NYC a prezzi modici sono reali, basta muoversi un minimo per tempo e avere la costanza seguire le offerte sui siti internet delle compagnie aeree o sugli appositi motori di ricerca, tipo volagratis.It. Diciamo che un buon prezzo è fra i 300 – 400 euro.
b) Prenotare l’hotel , questa è la spesa probabilmente più consistente con la quale avrete a che fare. Gli hotel, anche appena dignitosi sono costosisimmi, anche con l’attuale cambio favorevole, perciò una ricerca attenta è fondamentale. Siti internet consigliati Venere.Com, Hotels.Com, Edreams.Com, xplorenewyork.It, e di ogni hotel confrontarne l’opinione degli altri viaggiatori su Tripadvisor.It. Io sono stato all’Hotel Alexander nell’Upper west side e il rapporto qualità prezzo è validissimo, per cui lo consiglio tranquillamente.
c) Comprare il Citypass, direttattamente sul sito citypass.Com, 69 € per adulti 47 per i ragazzi e avete libero accesso a : Moma, Metropolitan, Gugghenheim, Museo di storia naturale, Osservatorio dell’Empire State Building, e giro in battello di Manhattan con la Circe Line.
La spesa totale degli ingressi, facendo il citypass, è la metà, e questo è gradevole, ma ciò che è strepitoso è che saltate tutte le file, risparmiando in totale alla fine circa una mezza giornata e sentendovi per una volta anche particolarmente furbi.
D) se volete andare a Broadway o a vedere una partita al Madison o a New Jersey comprate i biglietti su Ticketmaster.Com. Comunque se siete disposti a rischiare e avete culo li trovate anche li un ora prima dell’inizio fino a metà prezzo. LETTURE CONSIGLIATE -Guida Lonely Planet (ma che lo dico a fare..), – I segreti di New York di Corrado Augias – Come sopravvivere ai Newyorkesi di Tiziana Nenezic.
COSA FARE APPENA ARRIVATI: a) armarvi di santa pazienza al controllo passaporti. I Impronte digitali, esame della retina, agenti che vi squadrano con sguardo severo, viene da pensare di avere forse sbagliato a barrare qualche casella riempiendo il fantastico questionario per il visto dove si chiede se siete un terrorista, se siete un spia, o un nazista.
b) Bene sei passato, il doganiere ha appena proferito le fatidiche parole “Welcome to United States”, non ci pensate nemmeno ai bus, gli air train o qualunque altra fesseria ti hanno consigliato, prendete un taxy e via. I taxy dal JFK a Manhattan hanno una tariffa fissa (flat) di 45 $, perciò con 50 $ mancia compresa siete a posto.
c) Appena mettete piede nella subway, comprate la MetroCard valida una settimana, 25 $ e avete la tutta la città a portata di mano o meglio di rotaia.
Ora godetevi la città.
A Nyc non c’è limite alle cose da vedere, basta avere la curiosità di farlo, imprescindibili i musei Moma e Metropolitan, mentre il Gugghenheim, che tra l’altro in questo periodo è intubato dalle impalcature, dipende molto dalle mostre del momento. Personalmente avrei voluto andare anche al Whitney, ma non ce l’ho fatta. Sarà per la prossima volta.
Per lo shopping è un paradiso ( per le donne e un inferno per gli uomini), una giornata di shopping a NYC potrebbe stendere anche i più fanatici, ma bisogna dire che stante l’attuale cambio è una attrazione irresistibile, ci sono così tante e tali occasioni che è impossibile non farsi tentare. Un consiglio, 21century vicinissimo a Ground Zero, migliaia di occasioni rigorosamente a metà prezzo. Dopo esserci stati comincerete a fare caso quanta gente vedete in giro con le inconfondibili buste trasparenti del 21Century, e soprattutto lo store di Abercrombie, di fronte alla Trump Tower, per la qualità superiore delle sue …Commesse!!! Non fatevi mancare i mercati ortofrutticoli come il GreenMarket o il Chelsea Market e un giro in uno store gastronomico di Dean e DeLuca,non ne rimarrete delusi.
L’osservatorio dell’Empire State Building è una tappa obbligata, andateci al tramonto, se è una bella giornata o di notte. Meglio ancora, andateci al tramonto e aspettate la notte, sono assicurate le fotografie più spettacolari della vacanza. Noi ci siamo stati di notte, ed avendo già fatto una esperienza simile a Tokyo mi sentivo pronto alle mille luci di Manhattan…Ve lo garantisco Tokyo in confronto a questo veduta di Manhattan è una oscura città medievale.
La vera unicità di NYC, rispetto al resto del mondo è che la vera attrazione è la città stessa in ogni sua declinazione, non tanto i suoi monumenti, chiese, musei, grattacieli, il vero spettacolo è lei, NYC, le sue avenue, le street, come i quartieri più periferici, ogni angolo è un piccolo set cinematografico , uno spettacolo è la gente che cammina affrettata scrivendo sul palmare e parlando con il bluetooth, magari bevendo il cappuccino di Starbucks (al secondo giorno ho capito perché li fanno così bollenti… Devono durare un oretta!!), oppure le persone di ogni età che fanno footing a Central Park, giovani, molto meno giovani, padri che corrono o pattinano spingendo la carrozzina. Spettacolo è la Subway, enorme, tentacolare, fatiscente eppure efficentissima, concentrato di varia umanità, vero laboratorio di moda e spettacolo con artisti in permanente in ogni stazione.
Lo spettacolo di NYC è che ti puoi fermare, appoggiarti ad un muro e osservare la vita che scorre, qui è diversa da ogni altro luogo.
Una cosa che non sapevo e ho piacevolmente scoperto, è che la gente di Nyc è gentile, molto disponibile con il turista, sembra quasi che apprezzi il fatto che tu sei lì a visitare la loro città, si, perché loro sentono che è la loro città, con un senso di appartenenza che noi italici non abbiamo mai avuto.
I QUARTIERI ogni quartiere merita una visita, ma non vi limitate a Midtown e dintorni, andate al Bronx, magari non di notte, la sua centrale Fordham Road è pura vita, come lo è la 125° che taglia Harleem, la guida la definisce cool, ed è proprio così, oppure a Staten Island, traghetto gratis, girate per il porto e andate a visitare la piccola casa dove Meucci inventava il telefono, per poi farsi fregare il brevetto da Graham Bell, e dove ha ospitato e Garibaldi nel suo “esilio “ newyorkese. Oppure andate a Brooklyn, con i suoi fashion district , ristoranti e il suo museo in cui potete ammirrare (o inorridire) di fronte alle folli opere di Jean Michel Basquiat e Keith Haring esponenti artistici di una tanto breve ( scomparsi a 28 e 32 anni uno per avere sperimentato ogni tipo di droga, l’altro per Aids) quanto folgorante stagione artistica insieme a Andy Wharol che invece è stato decisamente più avveduto di loro nella gestione della vita e del successo.
Insomma mordete la vostra Grande Mela, fino all’ultimo istante della vostra vacanza, poi quando scendete dal taxy che vi ha riportato al JFK pronti per il mesto ritorno a casa, di fornte al tabellone con scritto MIilano Malpensa ON BOARD, accendete il vostro Ipod, mettete le cuffiette e selezionate “Leaving New York” dei Rem e sognate di ritornarci. Leaving New York never easy, i saw the life fading out. Leaving New York never easy, i saw the light fading out.
You find it in your heart, it’s pulling me apart. You find it in your heart,