Leaving new york never easy 2
Domenica 18 febbraio 2007 Prima tappa Liberty Island con la sua Statua della Libertà! Faceva un freddo cane, c’era un vento gelido che ti spazzava via! Si prende il battello da Battery Park in fondo a Manhattan e si raggiunge l’isoletta dalla quale si ha una stupenda vista di downtown Manhattan e ovviamente della Statua. E’ molto bella e non così piccola come tutti dicono. Non siamo entrati in quando non ti lasciano più salire a causa degli attentati e quindi non vale la pena entrare. Al ritorno si attracca ad Ellis Island (c’è il museo degli immigranti che arrivavano nell’800 dall’europa) ma ce l’hanno sconsigliata e quindi non siamo andati. Tornati a Manhattan abbiamo mangiato nella catena Au bon pain dove ti puoi fare il panino mettendo dentro tutto quello che vuoi. Tappa successiva: La borsa di Wall Strett ma è… Domenica!!! E non c’è un cane in giro! Poi abbiamo visto Trinità Church che spunta in mezzo ai grattacieli e che ha un piccolo cimitero annesso in mezzo alla strada… Mah… Di li al sito del World Trade Center ci sono 5 minuti a piedi. Il buco è impressionante. Non si riesce ad immaginare cosa c’era la.. Oggi è un enorme cantiere. C’è molto silenzio. Tutti guardano ma non c’ è il solito caos che regna in ogni parte di NY. Li a fianco abbiamo trovato uno spaccio dove c’erano vestiti firmati a prezzi stracciati. (Marche come Levis, Ralph Lauren, Tommy Hilfiger, Calvin Klein te le tirano dietro in ogni angolo della città, esempio? Jeans Levis originalissimi a 23 Euro!! Per cui consiglio caldissimo partite con la valigia VUOTA!!!!!) In serata siamo tornati a Times Square (luogo dove per un motivo o per l’altro finivamo ogni sera, d’altra parte è davvero un posto troppo bello!) e poi nanna! Lunedì 19 febbraio 2007 Per il giorno seguente avevamo puntato su una giornata nella capitale degli USA ovvero Washington D.C. Abbiamo prenotato in anticipo via internet un pullman della Eastern Travel www.Easternshuttle.Com al modico prezzo di 28 Euro andata e ritorno a persona. Molto più caro era il treno (circa 100 euro) e idem l’aereo, forse non troppo dispendioso, ma prenotando un bel po’ prima. In 4 ore e in perfetto orario, dopo aver attraversato New Jersey, Delaware, Maryland… siamo giunti nel quartiere di Chinatown di Washington (Più piccolo, ma più “cinese” dell’omonimo newyorkese) da li siamo scesi a piedi verso il Capitol (Il Parlamento degli U.S.A.) che è come lo si vede in innumerevoli film, immenso e bianchissimo (colore, ordine e pulizia di tutti i monumenti della Capitale). Da li parte una spianata lunghissima che si chiama The Mall. Lungo di essa a destra e a sinistra è tutto pieno di musei. Fino al Washington Monument (l’obelisco anch’esso sempre presente nei film ambientati in questa città). In fondo al viale si vedeva il Lincoln Memorial, ma non siamo arrivati fin laggiù, perché non troppo interessati e per il tempo giusto giusto. A destra del Washington Monument parte un altro viale in fondo al quale c’è la Casa Bianca! Piano piano ci siamo avvicinati e a circa 200 metri ci sono le cancellate che non permettono di andare oltre. Abbiamo quindi scattato diverse foto alla residenza dei presidenti, all’albero di Natale nazionale posto proprio li davanti e al punto dal quale di misurano le distanze verso il resto del paese. E’ emozionante essere stati la, anche se saremo stati, insieme agli altri curiosi che fotografavano, spiati da chissa quanti militari, satelliti ecc!! Abbiamo fatto quindi pranzo in un Mc. Donald’s non troppo lontano e li abbiamo deciso, visto ancora il buon tempo a disposizione di andare a vedere il cimitero nazionale di Arlington e il Pentagono, che si trovano ai margini della città e per i quali se non si vuole fare una passeggiata molto lunga occorre prendere la metro. La metro appunto: quella di Washington è quella più bella del mondo, non ho mai visto treni così belli, stazioni pulitissime, con luci soffuse molto “fashion” efficienza negli orari (questo riscontrabile anche in quasi tutte)… Davvero uno spettacolo, solo quella di Valencia gli si può avvicinare. Arrivati ad Arlington siamo rimasti colpiti dall’immensità di quel cimitero dove riposano i soldati di tutte le guerre (purtroppo tante) fatte dagli americani nei passati decenni. Ovunque guardi non vedi la fine delle tombe bianche. E’ davvero scioccante. Seguendo i segnali siamo arrivati fino alla tomba del Presidente J.F. Kennedy che è posta su un promontorio dal quale si vede in lontananza l’omonimo ponte di Arlington che divide il cimitero dal The mall e in fondo ad esso si scorgeva il Capitol. Ultima tappa della giornata è stato il Pentagono, a una sola fermata da Arlington. Non che si veda molto, poco più di un muro ma Washington è anche questo quindi ci abbiamo fatto un salto, siamo poi risaliti sulla metro e tornati a Chinatown dove dopo un breve giro per i pochi negozietti siamo partiti per tornare nella caotica New York! Memorabile lo skyline notturno visto appena prima di arrivate nella grande mela dal bus! Qualcosa di eccezionale! Sono felice di aver visto Washington per i suoi monumenti e luoghi che si vedono ogni giorno (o quasi in tv) è ovvio però che è una città molto piccola (metà di Torino circa). Per cui non fatevi una settimana la. Uno, massimo due giorni secondo me bastano. Ma non rinunciatevi! A me è piaciuta molto! Martedì 20 febbraio 2007 Dopo una meritatissima notte di riposo, è ricominciata la nostra “caccia” a piazze, monumenti, luoghi famosi di New York! Abbiamo fatto colazione in uno starbucks poco a Nord di Times Square e li abbiamo deciso di partire con la visita a Central Park. Prima di inoltrarsi nel parco la nostra super guida Mondatori ci ha segnalato il palazzo sede dei mitici Ghostbusters! Siamo quindi entrati nel parco più grande del mondo! E’ effettivamente un mondo a se.. Pochi metri dopo essere entrato inizi a vedere scoiattolini dappertutto che si fanno fotografare e che giocano sugli alberi! I prati sono grandi e possiamo solo immaginare quale animazione possa esserci nei mesi estivi! E’ tutto pieno di stradine ricurve che percorrono tutti i 6 km di lunghezza del parco! Noi abbiamo passeggiato per tutta la parte sud per poi percorrere un lunghissimo viale fino al laghetto centrale. Di li siamo scesi verso lo zoo, i tantissimi ponticelli stupendi che si vedono nei film, la pista di pattinaggio stracolma di gente e la bellissima vista sul Plaza! Lasciato Central Park abbiamo preso la metro in direzione Chinatown. Arrivati abbiamo trovato un’angolo di città non troppo pulito colmo di negozi cinesi di ogni genere. La cosa che più impressiona è il fatto che per strada si vedono quasi solo cinesi! Per il resto non è davvero niente di speciale.. Abbiamo cercato disperatamente Little Italy, ma è ormai talmente schiacciata da Chinatown che ne è rimasta solo una via. Deludente anche questa. Abbiamo pranzato alla grande in un ristorante cinese, porzioni abbondantissime di riso e di gamberetti. Ci hanno dato da bere una tisana calda che non era un granché, ma alla fine dalla sete l’abbiamo finita! E’ stato un problema comunicare e anche solo scegliere dal menu! Il nostro inglese è davvero ancora troppo LOW! Dopo pranzo siamo saliti verso la Fifth Avenue ed abbiamo incontrato sulla nostra strada il Palazzo a ferro da stiro alias Flatiron Building, con annesso un piccolo parco dove guarda caso c’era anche li uno scoiattolo! Salendo la via l’Empire State Building, visibile già da Chinatown diventava sempre più grande e una volta sotto non si vede nemmeno la punta! Poco più avanti c’è la Public Library (Quella dove è ambientato gran parte del film The day after tomorrow), nella quale siamo entrati a dare un’occhiata veloce. Salendo ancora verso uptown si trova la Cattedrale di Saint-Patricks, bellissima da fuori, ma dove al suo interno si trova un segno dell’americanità che proprio non mi è piaciuto: una mega bandiera americana… Per fortuna a fianco hanno avuto la decenza di mettere quella del Vaticano… Sti americani proprio non li capisco. Le bandiere le ficcano dappertutto… Che cattivo gusto. Cmq la Chiesa (all’interno l’abbiamo vista non oggi ma il sabato) è particolare perché anch’essa come Trinità Church incastonata tra i grattacieli e per lo più di fronte al maestoso Rockefeller Center.
Il G.E. Building (259 metri, settimo per altezza di NY con 70 piani), il palazzo più alto del complesso del miliardario Rockefeller, è davvero alto e anche se meno famoso dell’Empire, mi è piaciuto di più! Sotto di esso c’è la famosa Rockefeller Plaza, con la sua pista di pattinaggio molto chic! (Questo è uno dei lati positivi di visitare NY d’inverno!) Abbiamo aspettato qualche minuto li sotto, dandoanche un occhiata ai numerosissimi negozi limitrofi per aspettare che facesse buio per salire sul G.E. Building. Siamo quindi saliti con un ascensore che in soli 42 secondi ci ha portato sulla stupenda terrazza panoramica posta proprio in cima al grattacielo! Quando si esce dall’ascensore ci si torva in un grande atrio, tutto circondato da alte vetrate, in ognuna di esse ci sono dei divanetti morbidi dai quali si vede tutta la città: una cosa fantastica, non ci sono parole per descrivere la vista che si ha… Foto e video non rendono nemmeno un decimo di quello che si vede dal vivo. Si può anche uscire sulle terrazze, ma visto il freddo, giusto il tempo di scattare qualche foto e ci siamo fiondati sui divanetti a ammirare la città concludendo così la nostra quarta giornata americana. Mercoledì 21 febbraio 2007 Dopo aver visto NY di notte dall’alto non ci resta che vederla dalla stessa prospettiva ma di giorno. Le soluzioni sono due e le prendiamo entrambe al volo. Empire State Building e giro in elicottero.
Siamo saliti sull’Empire di mattina, solita coda per i controlli e molta più gente che la sera prima al Rockefeller. Una volta in cima la vista è altrettanto mozzafiato, anche se è meno accogliente del GE Building. C’è un negozio di gadget e tutto attorno le terrazze panoramiche: a nord Uptown, Central Park, lo stesso G.E. Building, il Bronx sullo sfondo… A Ovest il New Jersey, il fiume Hudson, il Madison Square Garden ed un piccolo scorcio di Times Square. A Sud downtown con i suoi grattacieli (purtroppo controsole) la Statua della Libertà, il Flatiron, Staten Island… A Est i Quartieri di Brooklyn e Queens, Il Chrysler Building, l’East River, i ponti…Da brividi, davvero… Tornati 300 metri più basso abbiamo optato per mangiare dopo il giro sull’elicottero… non si sa mai! Abbiamo fatto i biglietti a fianco del Ponte di Brooklyn (qualcosa più di 50 euro per 7-8 minuti di volo, non so dirvi se è caro o meno ma credo che il rapporto qualità prezzo sia buono perché vale davvero la pena fare quest’esperienza). L’attesa è stata abbastanza lunga, sicuramente più di un ora.. Credo che nei periodi di alta stagione sia insostenibile. Il volo è stato bellissimo ed emozionante! Ci hanno dato le cuffione da pilota per attutire il rumore assordante e il pilota ci spiegava passo dopo passo che cosa avevamo di fronte! Abbiamo costeggiato la parte sud di Manhattan, Statua della Libertà ed Ellis Island! Molto ma molto bello! Dopo un veloce pranzo nel Quartiere di Wall Strett abbbiamo dedicato il resto della giornata allo shopping sulla Fifth Avenue e soprattutto da Macy, il più grande centro commerciale del mondo, che però a me non ha fatto impazzire! Giovedì 22 febbraio 2007 Anche questa giornata si è aperta nel segno dello shopping, sempre più o meno nella stessa zona.New York è grande, enome, ma in termini di cose da vedere non è Roma o Parigi, li ogni angolo è arte, qui un po’ meno, la città va vissuta nel suo insieme anche solo passeggiando facendo shopping, e questa giornata è stata più o meno così! A metà mattinata abbiamo fatto tappa al MOMA – Museum of Modern Art. Stranamente è piaciuto persino a me, che generalmente non trovo niente di interessante in questi posti. Invece alcuni dipinti hanno colpito persino un ignorante come il sottoscritto, talmente tanto che ho scattato qualche foto di mia iniziativa ad alcuni quadri carini! Uno su tutto è la Notte Stellata, credo il più famoso del museo. E se lo conoscevo io…!! Il resto della giornata lo abbiamo passato passeggiando a caccia di regali. Sono riuscito anche a scattare una foto al Madison Square Garden visto che ci siamo passati vicini, che si trova proprio vicino alla Penn Station. A inizio pomeriggio ha piovuto davvero forte così ci siamo rifugiati da Macy un’altra volta. – Venerdì 23 febbraio 2007 3 parole: Cascate del Niagara!!!! Uno dei miei sogni di bambino! Abbiamo deciso di fare questa escursione solo qualche giorno prima della partenza per gli USA. E’ un posto che ho sempre sognato e averlo li a portata di un ora di volo e non vederlo mi scocciava davvero tanto.. Così abbiamo prenotato all’ultimo un volo Continental A/R per Buffalo su edreams.It a 120 € a persona. Sarebbero stati la metà prenotando un mese prima… Bisogna farsi furbi.. Siamo andati all’aeroporto di Newark che si trova nello stato del New Jersey (che poi è semplicemente al di la dell’Hudson River) in taxi per provare l’esperienza del taxi giallo e un po’ per necessità (aereo alle 7.35 di mattina, non volevamo svegliarci prima ancora dell’alba)… In realtà abbiamo speso tanto (70 dollari in due) e ci abbiamo messo lo stesso tempo all’incirca che con i mezzi pubblici che abbiamo poi preso la sera stessa al rientro. Il volo è stato tranquillo, ma all’arrivo a Buffalo nevicava come non so che cosa e abbiamo temuto di non riuscire a rientrare quella sera. Abbiamo preso un altro taxi per percorrere i 30 km che separano l’aeroporto dalle Cascate. Qui la tariffa era fissa e di 60 dollari che abbiamo diviso in 2. Le alternative con i mezzi pubblici erano alcune altrettanto costose, e altre fuori portata in termini di tempo (anche 3 ore per coprire 30 km in quando comprendevano di dover entrare nella città di Buffalo). Abbiamo quindi speso parecchio, pagando forse il fatto che sia inverno (pare che d’estate partono dei tour organizzati dall’aeroporto abbastanza economici). Il lato positivo è stato che in mezzora scarsa eravamo davanti alle cascate americane in mezzo a 20 cm di neve immacolata, e un cielo che iniziava ad aprirsi! Qualcosa di eccezionale. Le cascate americane sono piccole, è vero, ma solo perché poche decine di metri distanti ci sono quelle canadesi che sono maestose.. Altrimenti sono bellissime anche queste. Le cose che più mi hanno impressionato sono che nel fiume Niagara, appena dopo che l’acqua cadeva cerano degli iceberg che saranno stati alti 5 metri se non di più, e il fatto che non facevano tanto rumore come invece immaginavo. Il paesaggio glaciale creava un’atmosfera davvero unica e mai vista. Abbiamo quindi attraversato il ponte dell’arcobaleno al di la del quale si arriva in territorio canadese e dove un poliziotto ci ha controllato i passaporti (una persona gentilissima e lo sottolineerò mille volte, in confronto agli antipaticissimi americani). Mentre percorrevano il km o forse qualcosa di più che, costeggiando il fiume, ci separava dalle cascate canadesi, il tempo si stava sempre più rasserenando! Dal lato canadese anche le cascate americane sono più belle, ma quando più ci si avvicina alle canadesi ci si rende davvero conto di quanto abbiamo fatto davvero bene a venire fin qua! Sono ENORMI, magari non altissime, ma ampie, e con una mole d’acqua paurosa. Hanno una potenza che solo dal vivo si riesce a percepire. Si arriva proprio sul bordo, nel punto del salto, si è a 2-3 metri da dove l’acqua cade. Da brividi! L’acqua è piena di cubetti di ghiaccio (C’è –8 °C e il vento gelido, anche se ormai la giornata è bellissima, tutto sereno e resterà così per tutto il giorno per fortuna lasciandoci rientrare a NY alla sera!) Ci siamo diretti quindi alla Skylon Tower, una torre posta a lato del fiume. Si sale con ascensore panoramico e da in cima, a parte il freddo cane, si ha una vista stupenda sulle cascate canadesi, americane, sul ponte dell’arcobaleno, sulla Città di Buffalo all’orizzonte, sul fiume ibernato, e nelle giornate migliori, al di la del lago Ontario si riesce a scorgere anche Toronto. Vista stupenda, le foto purtroppo non le rendono giustizia. Sulla torre abbiamo comprato qualche souvenir e poi siamo scesi e siamo andati verso la città-casinò di Niagara Falls. Sembra di essere in una Las Vegas in miniatura! Abbiamo mangiato in un Burger King appiccicati alle vetrine dalle quali entrava un sole fantastico che ci ha ritemprato! Nel primo pomeriggio siamo tornati sulle cascate per rivederle ancora e poi siamo rientrati negli USA (Solito maleducato alla frontiera al di la del ponte) e una gentile signora del centro visitatori ci ha gentilmente chiamato il taxi dal momento che ha capito che non saremmo mai riusciti a tenere una conversazione telefonica in modo adeguato da soli! Il taxista era un vero americano! Un signore sui 60 anni con cappello da cow boy simpaticissimo! Quando siamo arrivati all’aeroporto però l’aereo era in ritardo e siamo decollati con un ora e mezza di ritardo con un piccolo aereo che all’atterraggio ci ha fatti sobbalzare non poco! Da li Newark abbiamo preso l’air train e quindi il treno per Penn Station di li siamo arrivati al nostro albergo! BELLISSIMO! Sabato 24 febbraio 2007 Ultimo giorno L Purtroppo è già arrivato l’ultimo giorno di questa stupenda e tanto desiderata vacanza… Ci restano ancora alcune cose da vedere e così di prima mattina siamo andati alla Columbia University, che distava davvero poco dal nostro albergo. L’Univerità è grandissima, con una piazza centrale enorme ed attorniata da tutte le facoltà. Essendo sabato non era animatissima ma l’ambiente era davvero bello! Fa venir voglio di studiare! Da li abbiamo visto la Riverside Church, altissima, ma non ci siamo avvicinati per mancanza di tempo. Da Harlem siamo andati in metro fino al quartiere di Brooklyn (almeno mezz’oretta) dove abbiamo fatto una buonissima colazione in un bar ristorante! Ci siamo incamminati al Ponte di Brooklyn che abbiamo percorso interamente ritornando verso Manhattan. Bellissimo, anche se pensavo più lungo! Da li si vede la Skyline, e dall’altro lato il Ponte di Manhattan che è proprio li vicino! Al di la del ponte c’è il City Hall dal quale abbiamo ripreso la metro per Times Square dove avevamo pianificato di pranzare da Bubba! Un vero ristorante americano! Abbiamo mangiato una porzione enorme di gamberi e pesce con patatine (tutto fritto!) che ci ha fatto praticamente anche da cena! Vi consiglio questo locale davvero, è particolare, non caro e si mangia bene (americano, ma bene!) Nel pomeriggio gli ultimi scampoli di shopping sulla Fifth Avenue e tappa al Palazzo nell’ONU, dove per arrivare abbiamo visto anche da sotto il Chrysler Building. Poi il bus ci ha riportato per l’ultima volta a West Central Park, abbiamo preso le valige e metro, treno e airtrain ci hanno ricondotto come il giorno prima a Newark, questa volta per lasciare davvero New York. Che tristezza. E’ un momento brutto, poi di sera, con le luci della città è ancora più difficile. Siamo partiti alle 22,50 e alle 12,00 eravamo a Malpensa dopo un bellissimo viaggio passato a dormire quasi nella sua totalità, ripensando alla settimana da sogno che ci siamo riusciti a regalare e che credo ognuno abbia sempre sognato! Visita il mio blog sui viaggi: http://phaytonpage.Spaces.Live.Com e per ogni informazione scrivimi: phayton83@inwind.It