Le spiagge di Phuket
Come al solito iniziamo a guardare per un bel viaggio al caldo attorno a novembre quando la pioggia inglese ci e’ gia’ venuta a noia, una bella occhiata su skyscanner per vedere piu’ o meno I prezzi delle compagnie aeree e poi la prenotazione la faccio sempre sul sito della compagnia stessa sia per le miglia premio sia perche’ mi fido di piu’: solitamente voliamo emirates, ma questa volta il prezzo piu’ vantaggioso era ETIHAD, cosi si provera’ questa e soprattutto il volo malpensa – abu dhabi sara’ con alitalia su cui non ho mai volato e sono anche un po curioso di vedere come fa la nostra compagnia di bandiera (se ancora si puo’ dire). Cosi inizia l’incastro dei voli: leeds-pisa per far fare le vacanze ai bambini con I nonni, quindi malpensa-abu-dhabi, abudhabi-bangkok e infine bangkok-phuket, il ritorno sara’ piu facile con volo phuket-abudhabi, quindi abudhabi-malpensa, costo 820 pounds in due, un furto gli ho fatto praticamente.
Preso il volo, ci concentriamo sull’albergo che comunque sara’ prenotato non prima di gennaio per usufruire del massimo delle offerte: sara’ Coconut village In patong, 280 pounds per 11 notti inclusa colazione. La scelta di patong e’ discutibile nel senso che se uno va solo per rilassarsi probabilmente kata o karon son scelte migliori, pero’ a noi piace anche buttarci un po nella bolgia e il coconut village ha la location migliore essendo non lontano dalla famigerata bangla road, ma comunque troppo da riuscire a dormire in barba ai rumori molesti notturni, in piu’ aveva anche una bella piscina che si e’ resa molto utile il primo e l’ultimo giorno della vacanza.
PRONTI>PARTENZA>VIA
Aprile e’ arrivato veloce (oddio si fa presto a scriverlo, e’ stato un lungo inverno in uk a dirla tutta). Vi dicevo avevo proprio voglia di provare il servizio alitalia e mi dispiace dirlo lascia molto a desiderare soprattutto se confronto con emirates, ma anche la stessa Etihad: l’aereo non mi e’ sembrato per nulla moderno, il posto tra i seggiolini e’ scarso per un volo internazionale, i monitor sono datati e soprattutto e non me ne vogliano hostess e steward pur cordialissimi e gentili sono “datati” anche loro, over 50 per la maggior parte che chiacchieravano tra di loro piu’ che assistere i clienti, mi dispiace ma la vedo dura per alitalia a competere nel mondo. Comuqnue il volo e’ passato bene e siamo arrivati ad abudhabi che e’ un vero cantiere aperto con il nuovo terminal che dovrebbe essere pronti a fine anno. Infine bangkok e quindi a phuket ci siamo arrivati alle 11.30 di sera ora locale. Abbiamo affittato un minivan con una comitiva di ragazzini inglesi al prezzo di 150 bath a testa. L’autista di questo minivan era un pazzo totale sfrecciando a 120 in tratti di strada con limite di 60 (perche’?). Ma alla fine siamo arrivati all’albergo attorno a mezzanotte e mezzo e siamo sprofondati in un sonno profondo.
L’itinirerario per i giorni seguenti era gia’ stato fatto: primo giorno piscina e riposo, quindi patong beach, freedom beach and paradise beach, Kamala e surin beach al nord, escursione a james bond island, karon beach, kata beach con visita al grande buddha, nai harn beach e pranzo di pesce al villaggio di pescatori di rawai quindi tramonto a Promthep, patong ancora e shopping, relax ultimo giorno. E ovviamente come un buon itinerario e’ stato cambiato varie volte specialmente perche’ non avevamo considerato di arrivare nel bel mezzo del capodanno tailandese che e’ peggio del nostro ferragosto con bombe d’acqua e secchiate, divertentissimo almeno per un giorno.
Dunque primo giorno in piscina e altre dormitine pomeridiane, ci e’ entrato pero’ di affittare anche lo scooter che sara’ il nostro mezzo di esplorazione, 1600 bath per 10 giorni e prima volta in cui le mie abilita’ di contrattatore sono state ulilizzate (contrattare, contrattare sempre): affittare un motorino e’ semplice, ti chiedono gli estremi della patente e si tengono il passaporto come garanzia oppure se preferite gli lasciate una caparra, a me hanno chiesto 5000bath, ovvio gli ho lasciato il passaporto. Mi raccomando fate foto allo scooter prima di prenderlo che qua cercano di fregarvi di sicuro.
La sera e’ stata d’obbligo come prima tappa scoprire la famigerata bangla road ed e’ esattamente come la descrivono cioe’ un carnevale a cielo aperto 365 giorni l’anno tra go-go bar, pubs, tattoo shops , discoteche e chi piu’ ne ha piu’ ne metta: alcool non costa nulla, 7 shots di tequila a 100bath oppure drinks buy one get one free, happy hour che inizia alle 16 e finisce la mattina dopo. Scherzando dicevo a mia moglie che sei single a bangla road non hai scampo, queste thai li tiravano dentro in tutte le maniere. Comuqnue e’ divertimento al 100%, sara’ che io sono un illuso, ma non mi e’ sembrato un fenomeno di sfruttamento per nulla, ognuno in quel luogo c’e’ per un motivo e tutti sono piu’ che consapevoli.
Non mi fate dimenticare il cibo! In tailandia si mangia bene ovunque per questo noi si sceglie sempre streetfood ovvero si mangia dove mangiano i locali, fatevi tirare dal naso e guardate dove i tailandesi fanno la fila, non rimarrete delusi. Cosi facendo siamo finiti in una stradina laterale di bangla road che sara’ il nostro ristorante spesso e volentieri, tra piatti di tom yam, green curry e riso ci siamo davvero fatti una scorpacciata, per i prezzi non abbiamo mai speso tanto, vi dico solo una volta a pranzo abbiamo speso 230 bath birre incluse. WOW! Un nostro commensale australiano-tedesco ci ha anche spiegato che lui essendo accompagnato con una ragazza tailandese gli fanno un prezzo “locale” quindi spendeva molto meno di noi, mica male.
Via, ritorniamo al motivo principe del nostro viaggio: LE SPIAGGE.
Dopo il primo giorno di acclimatamento forti del nostro motorino abbiamo inziato la scoperta dei dintorni: prima tappa Patong beach, certo non fara’ mai la top 3 essendo sporca, affollata, ma stiamo comuqnue parlando di una spiaggia di sabbia bianca con mare limpido senza dimenticare che il primo bagno mi ha fatto ricordare quanto sia caldo il mare qua in tailandia, una goduria.
Per il sabato l’itinerario prevedeva Freedom beach la mattina e Paradise beach la sera, chissa perche’ pur avendo visto le foto non mi aspettavo chissa che da freedom beach e invece molto da paradise, come mi sbagliavo: siamo partiti con il motorino e Agnese a fare da copilota con google map (sim tailandese costata 500 bath, consiglio compratevela all’aereoporto di bangkok viene sui 300) su queste strade di phuket che sembra l’isola d’elba con salite ripidissime e discese a rotta di collo, ma se guidi con accortezza, non c’e’ problema. Come gia sapevamo per accedere alla spiaggia c’e’ da pagare 200bath a testa, mai soldi spesi meglio, siamo arrivati alle 10, quindi relativamente presto e lo spettacolo che si apre davanti agli occhi quando esci dalla foresta e’ un mare verde cristallo e una mezzaluna di sabbia finissima. Freedom beach e’ la spiaggia tropicale per eccellenza, quella che sogni tutto l’anno (per me alla pari con playa paraiso a cayo largo). Alla fine abbiamo deciso di rimanerci tutto il giorno e di cambiare il nostro itinerario da quanto era fantastica questa spiaggia, siamo rimasti li dalle 10 fino alle 4.30 e saremo stati in 40 persone al piu’. Un mare caldissimo, limpido anche a fine giornata nonostante un piccolo andirivieni di barche che rappresentano l’alternativa al motorino per raggiungere questo luogo. Sul posto c’e’ un ristorante nemmeno caro e volendo si puo affittare un ombrellone a 100 bath oppure fare come abbiamo fatto noi e farsi cullare all’ombra delle palme di freedom bech. Fantastica giornata, proprio quello che sognavamo.
La domenica il programma prevedeva kamala beach la mattina e surin al nord di patong: kamala beach e’ il classico posto per famiglie con bambini, spiaggia di sabbia finissima e mare bassissimo, palme a fare ombra, un bel posto dove rilassarsi preso d’assalto da famigliole russe probabilmente in alta stagione (nov-feb). Aprile e’ considerato bassa stagione quindi c’era poca gente anche qua. Surin invece non mi e’ piaciuta, la sabbia e’ un po piu’ gialla e in mare non provatevi ad avventurarvi un po al largo che c’e’ una marea da far paura, in piu’ il posto e’ alquanto famoso tra musulmani francesi (o che parlano francese) che dire chiassosi e’ fargli un complimento. Ottimo pero’ i ristorantini davanti la spiaggia, un green curry eccezionale.
Il lunedi volevamo fare l’escursione a james bond island, ma tutti i locali cominciavano a dirci che martedi’ e mercoledi’ sarebbe stata una bolgia totale essendo il capodanno tailandese, allora abbiamo pensato bene di farla il martedi’ in modo da toglierci dal casino, cosi lunedi siamo andati a karon la mattina e kata nel pomeriggio con visita alla sera al grande buddha. Dunque karon non ci e’ piaciuta molto, sara’ stato che era ventosa e il mare al pari di surin non ti permetteva di andare oltre la battigia a causa della corrente, bella pero’ per fare lunghe passeggiate, presa d’assalto anche questa da russi con famiglie e cinesi a farsi selfie dappertutto.
Kata invece molto bella, tipica localita’ turistica con un sacco di localini proprio sul mare (anche quello per fare surf in una piscina) e mercatino streetfood dove mangiare direttamente sulla spiaggia con un pesce buonissimo grigliato li per li,delizioso. Kata beach e’ un paesaggio da cartolina con spiaggia bianca, mare piuttosto basso in cui sono ormeggiate le tipiche long tail boat. Veramente rilassante e un posto da tenere d’occhio per future visite. Sorseggiare un cocco all’ombra di un albero su una spiaggia candida guardando un mare blu, non ha prezzo! Quando ci siamo stancati di tutto questo si erano fatte proprio le 6, cosi ci siamo detti che forse era l’ora per andare al grande buddha che si erge maestoso su una collina li vicino; questo tragitto ci ha fatto davvero capire che aver scelto il motorino era la scelta piu’ azzeccata, siamo passati attraverso villaggi sulle colline, abbiamo visto elefanti, scimmie a ogni tornante e quando siamo arrivati al Buddha eravamo proprio in tempo per il tramonto. Nemmeno a farlo apposta, anzi se provavamo non saremmo stati cosi precisi. Dal view point si vede Phuket town da una parte e kuta dall’altra, un tramonto emozionante a dir poco. Lungo il tragitto al ritorno ci siamo fermati in uno di questi villaggi dove sembrava esserci un mercatino, abbiamo comprato un paio di salsicce, ma non mi sono piaciute un granche pero’ lo spettacolo di questi bambini che ti girano attorno curiosi e’ impagabile, mia moglie poi sempre si porta delle caremelle nel caso cosi siamo rapidamete diventati amici con tutti.
Il giorno dopo James Bond island, un’escursione che mi ha fatto sudare sette camicie per contrattare il prezzo alla fine son riuscito a trovare una simpatica tailandese che ce lo ha fatto per meno di 3000 bath con speedboat. Potrei star a descriverlo nei dettagli pero’ forte mi e’ rimasta l’impressione che questo tipo di escursioni specialmente a phuket sono troppo turistiche nel senso che quando ti ritrovi a james bond island e vedi i negozi di souvenir a ridosso della battigia e poi non riesci a trovare un minuscolo spazio per farti una foto da solo tanta e’ la gente, un dubbio ti viene. Bello pero’la mezz’ora in kayak, probabilmente e’ meglio farsi un’escursione solo con quello tra queste isolette, a volte andare piano conviene.
Al ritorno da james bond island ci ritroviamo come preannunciato nel bel mezzo del capodanno tailandese che e’ un ferragosto all’ennesima potenza nel senso che non si ferma certo in spiaggia, ma ti devi aspettare una secchiata o una mitragliata d’acqua (c’avevano anche i bazooka a dir la verita’) ovunque, in mezzo alla strada mentre vai con il motorino e’ la regola, il traffico in fila era senza speranza bersagliato da tutti i lati, l’assalto che ci hanno fatto appena scesi dal minivan ci ha fatto capire che era meglio unirsi a questa follia piuttosto che stare tappati in hotel. Cosi indossati costumi e poco piu’ ci siamo diretti verso…ovvio Bangla road, una guerra a dir poco, la strada completamente invasa da bande armate fino ai denti di cannoni ad acqua e tailandesi anche con farina che dice porta bene, un impasto incredibile alla fine, ma quando a mezzanotte ci sono ancora 30 gradi non dispiace piu’ di tanto a dir la verita’.
Mercoledi siamo andati a quella paradise beach che avevamo mancato folgorati dalla bellezza di freedom beach. Paradise beach prevede il pagamento di 500 bath a testa per accedervi e sara’ stato questo prezzo esagerato o il fatto che piu’ la guardavamo piu’ pensavamo che non li valesse e tutti gli extra che sei costretto a comprare resta il fatto che pur essendo una bellissima spiaggia, non ha retto il confronto con freedom. E’ una bella spiaggia bianca, veramnete da cartolina con alberi che crescono sulla battigia ideale per fare foto, ma e’ un po come se la magia fosse stata imbottigliata pronta per essere venduta. Infine alla sera ci doveva essere questa pool party eccezionale con fuochi d’artificio che alla fine e’ stato un mezzo fiasco cosi alle 9 abbiamo preso il pulmino (almeno quello gratis) per patong.
Giovedi la direzione e’ stata profondo sud con la visita a Nai harn e poi pranzo al villaggio dei pescatori di rawai e infine tramonto al promthep.
Da patong ci vogliono all’incirca 40 minuti per arrivare alla spiaggia di Nai harn, particolarita’ della zona e’ che alle spalle della spiaggia c’e’ un piccolo laghetto creato dalla marea alta; la spiaggia e’ molto bella, una mezzaluna perfetta che si apre su un piccolo golfo, l’acqua e’ limpidissima e molto divertenti sono le onde che si creano, portatevi una di quelle mezze tavole da surf e andrete avanti e indietro tutto il giorno. Poco frequentata, ma al solito la maggioranza erano russi. Anche qui c’e’ la possibilita’ di affittare un ombrellone a 100bath oppure cercare l’ombra sotto gli alberi. Dopo essersi cotti ben bene al sole (ormai possiamo stare in pieno sole senza preoccuparsi delle scottature, dopotutto ci sono voluti solo 9 giorni di attentissima abbronzatura) e’ venuta l’ora di pranzo, questo l’aspettavamo davvero, cosi’ preso lo scooter ci dirigiamo verso il villaggio dei pescatori di rawai. Posto raccomandato un po’ da tutti per farsi una mangiata di aragosta e pesce, purtroppo alla facciaccia di tutti quelli che l’hanno scritto nelle loro recensioni direi: siamo arrivati a Rawai e ce n’e’ voluta un po’ per trovare questo posto, pescatori non ne ho visti, ma bancarelle di pesce con davanti i ristoranti quelle si ce ne saranno state una mezza dozzina, tutti molto intenti a vendere il loro pesce, con aragoste belle vive in bella mostra, prezzi?? Mi dispiace deludervi, ma io questi affari non li ho visti, guardate io sono uno che contratta fino alla morte e in questo posto e’ stata durissima, alla fine ho spuntato, si fa per dire due aragoste (the best come le chiamavano loro) per 2000bath cioe’ pensandoci bene 40 pounds (!!!) e volevano all’inzio 3000 bath per una, non vi sto a dire le fregature che fanno con la pesatura, insomma il mio consiglio contro-tendenza e’ che se volete mangiare un po’ di pesce a buon prezzo RAWAI NON E’ CERTAMENTE IL POSTO! Si vero poi te lo cucinano per 100 bath in questi ristoranti davanti, ma l’incazzatura per tutte le negoziazioni mi aveva quasi fatto perdere l’appettito. Girate al largo, questi pescatori sono abituati a fare affari con russi e cinesi che affari non li sanno proprio fare.
Finito il lauto pasto, si fa per dire, siamo tornati alla spiaggia, fortunatamente provvista di ristorantino dove mi sono fatto un bel piatto di glass noodle deliziosi.
A fine giornata siamo stati al Promthep che il view point piu’ reclamizzato dell’isola, questo si merita anche se purtroppo il cielo era un po’ velato, comuqnue bellissimo.
Ecco finite le spiagge che ci eravamo riproposti di visitare, la sensazione e’ stata che un’isola come Phuket reclamizzata come turistica , al contrario e’ ancora per la maggior parte poco conosciuta e si possano ancora trovare angoli di paradiso e relax come freedom beach.
Alla prossima!