Le scimmie di Kathmandu
Il nostro primo viaggio in Nepal non è stato dedicato molto al trekking o agli spostamenti abbiamo passato diversi giorni proprio nella capitale per dedicarci allo yoga per poi spostarci poco distanti in un rifugio yogico nella valle di Kathmandu. Proprio questa mia permanenza in capitale mi ha permesso di conoscere meglio alcuni luoghi della città che piano piano ci sono diventati famigliari, come appunto il tempio di Swayambhu che molti conoscono come il Monkey Temple, ovvero il tempio delle scimmie di Kathmandu. Il tempio di Swayambhu è raggiungibile anche a piedi partendo direttamente dal quartiere di Thamel nel cuore pulsante della città, una bellissima zona dove si trovano negozi, ristoranti e quasi tutte le sistemazioni turistiche della città, uno di quei luoghi in cui i giorni scorrono veloci in continuo fermento e dove praticamente chiunque arrivi in città per intraprendere tour e trekking verso le montagne più alte del mondo, fa tappa almeno un giorno.
La nostra prima passeggiata verso il tempio di Swayambhu viene bruscamente interrotta da un cane randagio che sembra intenzionato a prendersela con il mio compagno chissà per quale motivo, forse la barba lunga, che ci fa desistere dal nostro intento. Fortunatamente la gente è sempre gentile in Nepal e scopriamo grazie a loro che la strada per raggiungerlo a piedi è un pò trafficata così da farci optare per il taxi quasi sempre, al costo di poche rupie.
Il tempio di Swayambhu si trova in posizione leggermente sopra elevata rispetto alla città e forse questa è la sua particolarità più interessante oltre ovviamente alla presenza costante nel tempio di una comunità nutrita di scimmie che spadroneggiano indisturbate ovunque e che sono forse l’attrazione principale di questo meraviglioso luogo di spiritualità. Praticamente tutte l’escursioni di Kathmandu prevedono una sosta al tempio di Swayambhu e generalmente questi giri guidati della città con il tempio hanno un costo di 20 euro a persona ai quali si deve aggiungere il costo del biglietto d’ingresso pari a 200 rupie, l’equivalente di 1.50 euro. I gradini che separano la biglietteria dall’ingresso al tempio sono 400 che si affrontano senza particolari difficoltà per chi non ha problemi fisici, ai lati della scalinata ci sono alberi dove potersi fermare a riposare e diversi venditori che vendono bibite o souvenir ed infine un gran numero di scimmie abbastanza curiose ed impertinenti alle quali è buona norma non dare cibo o bevande e soprattutto non consumarne vicino a loro pena appropriazione indebita da parte loro. Devo dire a loro difesa che nonostante siano di certo dispettose, durante tutte le mie visite al tempio di Swayambhu non sono mai state moleste nei miei confronti come invece mi è capitato in altri luoghi dell’Asia, è bastato non dargli molta corda nonostante io le ami pazzamente e mi diverta e fargli un sacco di foto.
Il tempio di Swayambhu è buddista ma è decisamente di dimensioni ridotte rispetto anche agli altri presenti nella zona stessa il suo stupa è piccolino ma altrettanto suggestivo. La cosa che incanta di questo tempio è la sua posizione che domina praticamente la città in basso e le alte montagne a far da cornice, un luogo questo che all’apparenza può sembrare di poco conto ma che può diventare un vero e proprio rifugio per sfuggire dal trambusto della città, concedendosi qualche momento di pura meditazione, peccato solo che tutte le volte il cielo sia sempre stato velato da una leggera patina causata anche dall’inquinamento che ormai dilaga in città.