Le Province Atlantiche del Canada
04 Agosto 2017
Partiamo in mattinata da Milano Linate con Air France per Parigi, dove dopo il cambio di aeromobile, alle 13:30 con il nuovissimo Boeing 787-9 ripartiamo per Montreal; alle 15:00 ora locale puntualissimi arriviamo su Montreal pronti per atterrare, ma c’è un problema. Causa forti temporali sulla città, l’aeroporto funziona in maniera ridotta e così girovaghiamo in tondo sopra il cielo della città nell’attesa del nostro turno di atterraggio… finalmente alle 16:03 riusciamo ad atterrare. Immigrazione, bagagli, ritiro auto a noleggio tutto piuttosto velocemente… questa volta la nostra compagna di viaggio è una Wolkswagen Jetta di colore nero, ed anche piuttosto nuova, solo 3000 km. I temporali sembrano ormai distanti e c’è anche un po’ di sole; dobbiamo attraversare in parte Montreal che sembra un unico cantiere con deviazioni continue sulle strade, poi finalmente siamo oltre, verso est, abbiamo un centinaio di Km da percorrere fino a Drummondville, dove abbiamo il nostro albergo e l’unico prenotato dall’Italia, poi domani si vedrà. Il Quality Suites è molto bello, sembra un castello visto da fuori e ci accolgono benissimo… ormai è sera, arriviamo appena in tempo che si scateni un temporale e non ci resta che andare a dormire.
05 Agosto 2017
Dopo l’ottima colazione in albergo, siamo pronti a partire… il cielo rimane nuvoloso ma almeno non piove; restiamo sulla più veloce I20 ed andiamo verso Quebec City, poi, conoscendo un po’ come funzionano le cose e visto che è la nostra quarta volta in Canada, e che siamo in pieno week end di vacanze per i Canadesi, proviamo a vedere la disponibilità di 2 – 3 alberghi che incontriamo… naturalmente tutti pieni, o come spesso accade c’è sempre un ultima camera rimasta a prezzi scandalosi. Proseguiamo, a Quebec City – che comunque abbiamo già visto – ci penseremo al ritorno; usciamo dalla I20 che è si più veloce ma un po’ anonima e così andiamo su strade minori, visitando paesini piccoli e carini come La Pocatiere, Saint Pascal e Kamoruaska… quest’ultimo davvero un bel paesino sulla sponda del fiume San Lorenzo; andiamo al Visitor Center per vedere di trovare una sistemazione per la notte e la signora davvero gentile dice che i pochi alberghi del posto sono completi, poi inizia a fare telefonate finché ci trova un motel a Riviere du Loup, circa 40 Km. più avanti, – e a noi va benissimo – inoltre ci disegna su un foglio una specie di itinerario con le indicazioni per arrivare al motel senza problemi. Lasciamo Kamouraska e prendiamo la Route 132 sempre a fianco del fiume San Lorenzo, una sosta e passeggiata fino al faro di Sanit Andrè ed arriviamo a Riviere du Loup… il nostro motel è bello e come preferiamo noi, tutto su un piano ed auto parcheggiata davanti alla camera; Riviere du Loup è una cittadina di medie dimensioni ed un grazioso centro città, con un’unica via centrale piena di negozi e ristoranti dove noi andiamo a cena, mentre fuori piove forte… il Canada è questo, sempre con un tempo imprevedibile… certo che come inizio non è male, le prime due sere due temporali.
06 Agosto 2017
Finalmente il sole, anche se la temperatura della mattina è piuttosto frizzante; ci prepariamo noi la colazione in camera e siamo pronti a ripartire. Lasciamo il San Lorenzo e andiamo all’interno fino a Temiscouata Sur Le Lac, una gradevole cittadina sulla sponda del lago. Ci sarebbe anche il parco omonimo da visitare, ma essendo dalla parte opposta del lago, ci costringerebbe ad un giro troppo lungo… così ci limitiamo alla cittadina sul lago. Proseguiamo lasciando il Quebec ed entriamo nel New Brunswick… subito sulla strada appaiono i cartelli di “attenzione ai moose”… a strada è bella e panoramica tra colline e foreste, arriviamo a Edmundston – cittadina industriale con una grande cartiera – dove facciamo solo un giro perché ci appare piuttosto brutta, così proseguiamo lasciando anche la Trans Canada Hwy per strade più piccole e panoramiche a fianco del fiume Saint John. A Florenceville c’è un ponte coperto e poco più avanti, ad Hartland ne vediamo un altro lunghissimo sopra il Saint John e nonostante sia aperto al traffico, ha un attraversamento pedonale che noi percorriamo; la sera arriviamo a Woodstock dove c’è il Best Western per la notte e poi cena al “The River Pub”.
07 Agosto 2017
Dopo la colazione in albergo, ripartiamo in direzione Fredericton, la Capitale del New Brunswick; una volta arrivati giriamo un po’ a piedi, la città è piccola ed ordinata, affacciata sul Saint John river e con diversi edifici storici nel cosiddetto “ Historic Garrison District”, dove assistiamo alla cerimonia del cambio della guardia – ormai solo una cosa turistica – con i soldati Inglesi in alta uniforme. Lasciata la capitale, andiamo in direzione sud percorrendo una strada un po’ più lunga – la Old River Road Hwy 102” – sempre a fianco del fiume , incontriamo il grazioso villaggio di Gagetown e poi un bellissimo paesaggio di colline e fattorie. Nel pomeriggio arriviamo a Saint John, la città più grande del New Brunswick, dove a noi è piaciuta molto la zona centrale, con ristoranti, locali, tanta gente in giro e musica dal vivo; il centro è anche affacciato sul porto – qua siamo nella Bay of Fundy, ed iniziamo a capire ed imparare il fenomeno delle maree – e su una parete verticale a picco sul mare, l’artista Giapponese Hula da una piccola barchetta ha dipinto e sta ultimando il volto di una ragazza con le braccia alzate… con la bassa marea si vede completamente, con l’alta marea appaiono solo il viso e la punta delle mani…l’impressione allora è che la ragazza stia affogando… davvero incredibile. Ci troviamo un albergo leggermente fuori città ma per cena torniamo in centro, c’è Pizza Hut e sfruttiamo l’occasione di una buona pizza; ancora una passeggiata ed ancora una visita al dipinto dell’artista Hula mentre la marea sta salendo, poi rientriamo nel nostro Hampton Inn di questa sera.
08 Agosto 2017
Oggi il tempo non promette niente di buono, ma almeno per il momento non piove. Colazione in albergo e si parte, prendiamo la “Fundy Coastal Drive” in direzione est e dopo circa 40 Km. arriviamo a St. Martin, una piccola località di villeggiatura affacciata sulla Bay of Fundy. Ci sono due ponti coperti ed il paesaggio è quasi spettrale… nuvole basse, questi due ponti coperti in legno e le barche in secca, appoggiate sulla terra perché l’acqua non c’è… attraversiamo in auto uno di questi ponti ed arriviamo a Mac’s Beach dove andiamo a vedere alcune grotte di arenaria di un acceso colore rosso… un signore dalla spiaggia ci avvisa di fare attenzione… tra un’ora arriverà l’alta marea e non sarà più possibile tornare indietro. Lasciamo queste scogliere di colore rosso passando ancora dal ponte coperto… ora con l’alta marea il paesaggio è incredibilmente cambiato… le barche che prima erano in secca, ora sono immerse nell’acqua. Per arrivare al “Fundy N.P.” si deve andare verso l’interno perché la strada sulla costa non c’è, quindi passiamo per la bella cittadina di Sussex ed intanto a intermittenza inizia a piovere; entriamo nel parco – quest’anno in occasione del 150° anniversario del Canada quasi tutti i parchi nazionali hanno ingresso gratuito – con una tessera da esporre in auto. Percorriamo la strada interna che attraversa il parco e la foresta, non si vedono animali e non si riesce nemmeno a percorrere qualche sentiero visto che piove; arriviamo al piccolo e turistico villaggio di Alma con alcuni alberghi pieni, ristoranti e negozi di souvenir, poi continuiamo la strada passando da Cape Enrage e dalle Hopewell Rock ma non entriamo – non tanto per i 10$ a testa di ingresso – ma perché sta piovendo ed è tardo pomeriggio, quindi con la marea alta le rocce non sono raggiungibili a piedi. Proseguiamo risalendo fino a Moncton, dove al terzo tentativo riusciamo a trovare un albergo per la notte, intanto è tornato il sole in serata; per la cena tentiamo il ristorante a buffet del vicino casinò, ma danno la precedenza ai soci e tra poco chiude – mai andare nei buffet quando sono prossimi all’orario di chiusura – quindi lasciamo perdere, riprendiamo l’auto e troviamo “Boston Pizza” dove mangiamo due ottimi piatti di pasta a metà prezzo, visto che oggi è la serata della pasta al ristorante.
09 Agosto 2017
Cielo blu, ottima colazione in albergo e si parte, direzione sud “Trans Canada Hwy”… lasciamo il New Brunswick ed entriamo in Nova Scotia. Visto che il tempo per qualche giorno non farà i capricci, decidiamo di andare subito verso il “Cape Breton N.P.” Immaginiamo di avere problemi a trovare dove dormire, e quindi ci fermiamo subito appena entrati nello Stato al Welcome Center di Amherst. Una ragazza gentilissima su nostra indicazione, inizia a telefonare alle strutture e ci trova un bed and breakfast per questa sera ed un hotel per domani sera; sollevati dal problema alberghi, facciamo una passeggiata sulla via centrale di Amherst, cittadina per tenuta, con foglie d’acero dipinte sui marciapiedi, poi ripartiamo sulla bella e panoramica Hwy 6 attraverso vallate con fattorie, fino a sbucare di nuovo sul mare…siamo nel Northumberland Shore e ci fermiamo nella bella cittadina di Pictou, da dove partono i traghetti per la PEI che più avanti visiteremo. Pictou sembra una cittadina scozzese, sia per come sono fatti gli edifici e sia per i simboli dei diversi clan di appartenenza appesi in alcune strade; passiamo le cittadine di New Glasgow ed Antigonish, attraversiamo la Canso Causeway ed entriamo sulla Cape Breton Island, prendiamo subito a sinistra il “Ceilidh Trail” Hwy 19 che è sicuramente più lento dell’altra strada ma più bello, con piccoli centri ed il panorama dell’Oceano Atlantico. Arriviamo a St. Joseph Du Moine dove abbiamo il b&b prenotato per questa sera, siamo a circa 12 km. da Cheticamp dove avremmo dovuto essere, ma lì non c’era posto in albergo. Questa è una zona meravigliosa: alle spalle il Cape Breton N.P. e davanti l’Oceano Atlantico. La strada è bellissima con casette colorate sparse qua e là. Troviamo senza problemi il b&b di proprietà di una signora francese, che ci accoglie dandoci tutte le informazioni possibili sul posto… bella casa, ed altrettanto bella la nostra camera; alla sera andiamo a Cheticamp, territorio Acadiano, dove le bandiere che sventolano in giro lo ricordano, quindi prevalenza francese. In paese c’è qualche albergo, alcuni ristoranti, il porticciolo ed il faro, il tutto sulla strada centrale che lo attraversa. È piacevole passeggiare perché ammiri tutto ciò che hai attorno. Ci sono i turisti, ma non ci sono i soliti negozietti con souvenir di ogni genere. Per cena questa sera pesce da “Gabriel”, un ottimo ristorante con finto faro davanti dipinto in bianco e rosso, cena e musica dal vivo. Ad un certo punto il cantante del gruppo, vuole sapere da dove arriva il pubblico. Quasi tutti da Stati vicini, Quebec, New York, Maine, Massachusetts, una coppia di Chicago, e quando chiede a noi diciamo Italy… Tutti si girano verso di noi e parte un applauso…sembra che siamo gli unici europei questa sera.
10 Agosto 2017
La colazione è un po’ così così, poi salutiamo la signora e lasciamo il b&b, torniamo verso Cheticamp, ma prima ci fermiamo in alcuni posti a scattare qualche foto. Due ragazze che passeggiano, ci indicano su un palo della luce un’aquila dalla testa bianca appollaiata, infatti riusciamo a vederla molto bene; entriamo nel “Cape Breton Highlands National Park”, la strada bellissima costeggia l’Oceano Atlantico e noi facciamo varie soste nelle piazzole per ammirare il paesaggio. Da qua si potrebbero vedere le balene ma non le abbiamo viste, la giornata è bellissima e ci avviciniamo a 30 gradi, incredibile. Iniziamo a fare un sentiero – lo Skyline Trail – quello più popolare, ed infatti è piuttosto affollato. Ne facciamo un pezzo ma poi torniamo indietro, c’è davvero troppa gente e decade un po’ la bellezza del posto, così proseguiamo e troviamo un altro sentiero che con una bella passeggiata ci porta ad un lago in mezzo ai boschi, siamo solo noi in questo posto. Speravamo di vedere qualche animale come indicato, ma non vediamo nulla. Proseguiamo, la strada sempre bella ma in alcuni tratti un po’ impegnativa, a Pleasant Bay lascia l’Oceano per l’entroterra, sbucando di nuovo sul mare ma nella parte orientale a Neil’s Harbour. Non abbiamo il tempo di continuare questa strada più a nord per Bay St. Lawrence e Meat Cove… peccato, complice anche la comodità e se vogliamo la scocciatura di dover raggiungere per sera il posto con l’albergo già prenotato. Siamo a Neil’s Harbour nel primo pomeriggio, vicino al faro troviamo la “Chowder House” e decidiamo di mangiare qui, ottima clam chowder e lobster roll con vista sull’Oceano Atlantico; lasciamo il Cape Breton N.P. ed in serata arriviamo nella cittadina di Sydney dove abbiamo l’albergo prenotato… passeggiata in città e sul lungomare della baia mangiando un gelato, mentre una grossa nave da carico sta partendo..rientriamo poi nel nostro albergo, dove nel cortile interno all’aperto stanno suonando del jazz dal vivo.
11 Agosto 2017
Dopo la colazione in albergo, si riparte sulla strada panoramica sempre a fianco del Bras d’Or Lake, un grande lago salato con un bel paesaggio rilassante, fino ad arrivare a Port Hawkesbury e Port Hastings, dove ancora il Canso Causeway ci porta fuori dalla Cape Bretone Island… qui decidiamo di andare sulla costa sud della Nova Scotia, quindi prendiamo la panoramica Marine Drive sempre sul mare o in qualche baia interna; nella cittadina di Guysborought passiamo al Visitor Center per vedere dove poter dormire nei prossimi due giorni, visto che siamo nel fine settimana. Ad Halifax non c’è posto oppure i prezzi sono scandalosi, così facciamo prenotare un motel per questa sera e un “Inn” per domani sera vicino ad Halifax. Continuiamo, anche oggi fa molto caldo, cielo blu e quasi trenta gradi. Troviamo un bel posto dove fare un pic-nic in un parco a Tor Bay. Seduti sulla panchina, ammiriamo il paesaggio dai colori bellissimi. Poi ripartiamo, passando per piccoli villaggi costieri, come New Harbour, Seal Harbour, Coddles Harbour. Poi all’improvviso termina la strada. Il motivo è semplice: da questo punto parte un battello che attraversa la baia, evitando così tutto il giro in auto di circa 25 km. Quindi attendiamo il battello che ogni mezzora parte, e con 7 dollari – noi e la macchina –in dieci minuti ti porta dall’altra parte; in serata arriviamo a Sherbrooke dove abbiamo l’albergo prenotato. La cittadina è davvero piccola ma carina, la cosa importante qui è la riproduzione di un antico villaggio storico, grande quasi quanto tutto il paese. Ormai è tardi, sulla via principale il cafè ed il bistrò hanno chiuso alle 17:00 e l’unico ristorante chiude tra poco. Non rimane che comperare qualcosa al supermarket ben fornito, e cenare seduti fuori dalla nostra camera del motel; la serata continua, la pace e la tranquillità di Sherbrooke a noi piacciono, così usciamo per una passeggiata. Il villaggio storico, mentre durante il giorno è previsto un ingresso a pagamento e si possono vedere alcuni figuranti in costume, alla sera è di libero accesso – facendo comunque parte integrante del paese -, e quindi noi passeggiamo liberamente all’interno di questo villaggio. Certo, le attività ed i negozietti sono chiusi, ma gli edifici sono comunque molto belli, e poi passeggiando vediamo anche alcuni cervi.
12 Agosto 2017
La colazione ce la prepariamo noi sempre seduti fuori dal nostro buon motel di questa notte, poi ripartiamo e continuiamo verso ovest su questa tortuosa ed unica strada sulla Eastern Shore sempre sul mare, o girando attorno a baie interne, attraversando tanti piccoli villaggi, con qualche sosta per scattare alcune foto. Intanto questa mattina siamo partiti con il sole, ma andiamo verso il brutto tempo. Passiamo da Salmon River dove abbiamo fatto prenotare un Inn per questa sera, non abbiamo trovato di meglio, siamo a circa 40 km da Halifax, così andiamo subito in città e poi torneremo qui questa sera; andando verso Halifax piove così forte che quasi non si vede la strada, ma quando arriviamo in città smette un po’ restando grigio e con nuvole basse….giriamo un po’ in città tra una goccia e l’altra. La zona del porto sembra molto carina, ci sono diverse attrattive. Certo, forse con un tempo migliore. Ci spostiamo in auto al “Fairview Cemetery”, dove sono sepolti alcuni dei corpi restituiti dal mare dopo la tragedia del Titanic, poi ci spostiamo di nuovo. Dopo Dartmouth andiamo a Eastern Passage e ci fermiamo al Fisherman’s Cove, un pittoresco porticciolo di pesca dove mangiare pesce, fotografare e girare un po’ tra i negozietti che si trovano all’interno di casette tutte colorate; ritorniamo così a Salmon River ed andiamo al Salmon River Country Inn prenotato… che delusione. Per telefono ha specificato che la camera si trovava nell’attico…certo, eravamo effettivamente nel sottotetto della casa, ma sembrava piuttosto un appartamento privato….non molto pulito, televisore senza segnale, riscaldamento mal funzionante….in camera un freddo incredibile…alle mie lamentele, visto che l’ho comunque pagata a prezzo pieno – 125.0$- la signora ha detto che se volevo andare via, non era un problema….ma ormai è sera, dove andiamo??
Rassegnati ci laviamo e poi usciamo, al paese più avanti troviamo il “Porter Lake Pub e Grill” per una buona cena e poi rientriamo.
13 Agosto 2017
Se la camera non era buona, la colazione, bisogna sottolinearlo, è stata eccellente. Ripartiamo, il tempo è sempre grigio ma almeno non piove. Torniamo verso Halifax, che superiamo prendendo la bellissima Hwy 333 , – incontriamo anche alcuni cerbiatti sulla strada – ed arriviamo a Peggy’s Cove; questo è forse il villaggio di pescatori tra i più visitati del Canada, con il suo bellissimo faro su un promontorio di granito. Il paesaggio sembra surreale. Il villaggio ed il faro sono circondati da nuvole basse, sembra nebbia… Certo, con il sole probabilmente è un’altra cosa. Visto che oggi il tempo è così ci sembra bello ugualmente. In tarda mattinata iniziano ad arrivare davvero tanti turisti a Peggy’s Cove, quindi noi ci spostiamo ed andiamo a vedere il memoriale in ricordo del volo “Swiss 111” precipitato in mare nel 1998 al largo di questa costa. Proseguiamo su questa bella strada costiera fotografando altri piccoli villaggi, poi risaliamo sull’autostrada 103 ed andiamo diritti a Bridgewater. Il motivo è che dopo un po’ di notti in alberghi buoni ma così così. Ne vogliamo uno come si deve. Sappiamo esserci un Best Western e lo andiamo a prendere, anche per evitare i soliti inconvenienti dell’arrivo serale. La camera ci viene data subito nonostante sia solo primo pomeriggio, più l’upgrade perché abbiamo una tessera platinum… quindi dormiremo in una suite. Ripartiamo subito e di nuovo la piccola strada costiera attraverso piccoli villaggi, ci fermiamo a vedere un faro che ha anche la sirena per la scarsa visibilità delle nuvole basse… emette un suono così forte che è difficile stargli vicino; poi dopo un forte acquazzone che passa, arriviamo fino a Liverpool, piccola e graziosa cittadina con il suo faro. Rientriamo verso Bridgewater , ma visto che è uscito un bel sole nel tardo pomeriggio, andiamo a Lunenburg per una prima visita al tramonto – ci verremo anche domani – ed in serata torniamo al nostro Best Western per la notte.
14 Agosto 2017
Ottima colazione in albergo, la giornata è meravigliosa con sole e cielo blu, ripartiamo tornando a Lunenburg; la cittadina è bellissima, sul mare e con le sue case colorate. È forse il più grande tra i villaggi di pescatori di questa costa, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e noi girovaghiamo liberamente durante la mattinata, non solo al porto ma anche nelle sue strade interne scattando qualche foto; ripartiamo e sempre sulla strada costiera ci sono altri due centri decisamente più turistici e noi ci fermiamo: Mahone Bay e Chester… in quest’ultimo, vedendo le targhe delle auto sembra di essere negli Stati Uniti. Nel pomeriggio lasciamo la South Shore della Nova Scotia per risalire verso nord, evitiamo di passare ancora per Halifax e prendiamo la Hwy 2… passiamo per il Grand Lake e poi sosta in un grazioso Diner che troviamo in strada, con una macchina modello Thunderbird appesa sopra il tetto; prendiamo altre strade un po’ secondarie che a noi piacciono di più e sulla Hwy 236 troviamo un belvedere sul fiume e ci fermiamo– siamo tornati in parte nella Bay of Fundy-, quindi fenomeno delle maree… l’ora è quella giusta, restando un po’ ad osservare si vede proprio il livello dell’acqua che sale… davvero incredibile ed anche bello il paesaggio di terra rossa che circonda il fiume. Arriviamo in serata a Truro e dopo le solite fatiche per trovare un albergo vediamo un Best Western… nella nuova costruzione non c’è posto, ma è rimasta anche una parte in stile motel dei vecchi tempi… unico problema sono rimaste solo camere fumatori. Andiamo a vederla, l’atmosfera è quella dei nostri primi viaggi negli States degli anni novanta…arredamento ed accessori “d’epoca”… non odora molto di fumo e quindi la prendiamo, facciamo arieggiare la camera con porta e finestre spalancate, poi doccia e cena da Swiss Chalet questa sera.
15 Agosto 2017
Anche se eravamo nella camera in stile motel, la colazione è ottima nella nuova struttura… poi Marina si collega ad internet e compie un mezzo miracolo, trovando dove dormire per le prossime due notti nella PEI… cosa che sembrava quasi impossibile fino a ieri sera; anche per questa sera vogliamo evitare problemi e quindi ci fermiamo subito al Visitor Center per fare prenotare il Super 8 di Amherst, visto che arriveremo ancora in serata. Finite queste incombenze finalmente ripartiamo, percorrendo le strade panoramiche Hwy 2 e 209 costeggiando la parte nord della Bay of Fundy; incontriamo, oltre ad alcune belle e caratteristiche fattorie, anche una specie di mercato in un grande edificio – il Masstown Market – e ne approfittiamo per una seconda colazione; proseguiamo fino a Five Islands e ci fermiamo al parco, dove alcuni sentieri scendono fino al letto del fiume… ora c’è la bassa marea e l’acqua si è ritirata, facciamo una passeggiata con un paesaggio bellissimo tra terra e scogliere di colore rosso. Poco più in là anche un faro dove salire per gustarsi il panorama. Ma il faro più bello lo incontriamo ancora più avanti, percorrendo la Route 209 a Cape d’Or… per raggiungerlo, si deve fare un breve ma impegnativo tratto di sentiero a piedi e poi eccolo, bellissimo ed in posizione fantastica a picco sul mare… la vecchia abitazione del custode è stata trasformata in una guesthouse con quattro camere; è ora di rientrare un po’ verso nord e sulla strada, all’uscita di una curva davanti a noi vediamo un piccolo orso fermo in mezzo alla strada. Freniamo senza pericolo per noi e per lui – la distanza comunque c’era – ci guarda un attimo, e poi di corsa scompare nel bosco… che emozione, davvero così all’improvviso. In serata arriviamo ad Amhrest, con l’albergo siamo a posto e facciamo un giro per vedere dove cenare…ormai sembra tardi. La scelta cade tra un ristorante ormai vuoto che sta chiudendo, un buio pub piuttosto anonimo ed un Mc’Donald… scegliamo quest’ultimo.
16 Agosto 2017
Dopo un paio di giorni di sole pieno, oggi cielo grigio e pioviggina; andiamo ancora un po’ verso nord quindi lasciamo la bellissima Nova Scotia, entriamo ancora per pochi chilometri in New Brunswick e poi imbocchiamo il Confederation Bridge, ponte di 13 Km. che ci porta sulla Prince Edward Island o PEI, come chiamano anche da queste parti; ci fermiamo subito a Border Carleton nel Welcome Center per cercare di prenotare una terza notte sull’isola, mentre le prime due le abbiamo… non senza fatica, la ragazza trova un albergo a Summerside… sembra così difficile trovare posto per dormire su quest’isola, se non a prezzi molto alti… comunque ora siamo a posto e ripartiamo in direzione est, intanto il tempo sta migliorando velocemente. Ci fermiamo a Victoria, piccolo e grazioso villaggio di pescatori, dove l’intero abitato occupa ancora perfettamente i quattro isolati tracciati nel 1819, anno della sua fondazione; ora ci sono gallerie d’arte, ristoranti e cafè. Andiamo in direzione della capitale Charlottetown, che ci sembra a prima vista piuttosto caotica e trafficata, tanto che non riusciamo ad arrivare in centro e fatichiamo un po’ per aggirarla, ma il motivo era la chiusura per lavori della strada principale che porta in città e quindi ecco le conseguenze; alla capitale penseremo più avanti, noi proseguiamo verso est ed arriviamo a Point Prim… È davvero un bel posto, c’è un faro e noi passeggiamo sulla spiaggia con scogli dai colori che vanno dal rosso al bianco, il blu del mare con acqua limpidissima. Una caratteristica “chowder house” dove mangiare pesce e dolci completa il tutto. Ci spostiamo un po’ arrivando a Wood Island – da qua partono i traghetti per la Nova Scotia – e su una collinetta vediamo i “Lighthouse Family”, ovvero tre fari, uno grande e due più piccoli; ripartiamo, c’è un bel sole, la PEI è veramente molto bella, terra rossa che ricorda la meravigliosa Australia e fiori ovunque anche a bordo strada… arriviamo a Panmure Island, collegata anche questa da un terrapieno. L’isola è, come moltissimi posti nella PEI, un parco provinciale, c’è l’immancabile faro ed una bella spiaggia. Chiacchieriamo con alcuni italiani in viaggio in camper qui in vacanza che troviamo, poi passiamo per Georgetown e Montague e per oggi può bastare. Visto che è quasi sera, rientriamo verso la capitale – Charlottetown – che questa mattina non ci sembrava granchè….al contrario, è una cittadina deliziosa con un centro storico ben conservato, girovaghiamo un po’ a piedi per il centro tra i vari negozi, ristoranti e locali – c’è anche una zona pedonale chiamata Victoria Row -, poi ci spostiamo verso il mare ed il porto, anche qui molto bello, troviamo un chiosco che prepara pesce fresco ed un sacco di altre cose, quindi ceniamo qui sui tavoli all’aperto con un grandioso lobster roll. Andiamo in albergo al Quality Inn di Cornwall, paese vicino a Charlottetown ed è anche semplice arrivarci.
17 Agosto 2017
Colazione in albergo e poi torniamo ancora a Charlottetown per vederla di giorno questa volta, e confermiamo che è una bella cittadina; ripartiamo per vedere la parte nord dell’isola ed attraverso strade un po’ secondarie interne e piacevoli per il paesaggio, arriviamo a St. Peters Bay. Una buona parte di questa costa è dichiarata “Prince Edward Island National Park”, ed a Greenwich facciamo una passeggiata per andare vedere le dune di colore rosso che finiscono sulla lunga spiaggia; poi ci spostiamo un po’ ma sempre nel N.P. per un’altra passeggiata più lunga attraverso prima un bosco e poi una lunga passerella sulla laguna fino a sbucare di nuovo alle dune e sulla lunga spiaggia. Tutto bello, peccato il tempo nuvoloso e soprattutto il vento a tratti molto forte. Viaggiamo sempre lungo la costa dove ci sono altre spiagge, e poi ci fermiamo al villaggio di pescatori di North Rustico con le casette colorate ed una bella passeggiata sul lungomare; arriviamo a Cavendish – forse la cittadina più turistica di tutta la PEI – e la popolarità è data dal romanzo per ragazzi “ Anna dai capelli rossi”… il posto sembra, come dice la nostra guida, una accozzaglia di varie attrazioni per turisti. Noi ci limitiamo solo a visitare la “House of Gren Gables”, luogo a cui è ispirato il romanzo ed ora sito storico. Naturalmente è come sempre tardi e la casa è ormai chiusa, ma riusciamo comunque a curiosare un po’ intorno e nel parco. Rientriamo per una strada interna attraverso piccoli paesi come Stanley Bridge, St. Ann e New Glasgow, vorremo fermarci a cena in un ristorante segnalatoci, ma una volta arrivati c’è davvero troppa gente in fila in attesa del proprio turno per cenare, così torniamo a Charlottetown al wharf dalla ragazza del “Chipshake” di ieri sera, per un altro delizioso lobster roll, poi passeggiata finale, anche se questa sera fa piuttosto freddino rispetto a ieri sera, quindi rientriamo a Cornwall al nostro albergo.
18 Agosto 2017
Dopo la colazione ripartiamo e lasciamo anche la bella Charlottetown, torniamo più o meno dove eravamo ieri sera, ed attraverso una strada ancora diversa superiamo Cavendish, mentre a New London facciamo una sosta davanti alla casa natale della scrittrice del romanzo di ieri, Lucy Montgomery; proseguiamo incontrando il French Village, piccolo villaggio di pescatori con graziose casette in legno colorate da fotografare, poi continuiamo fino al piccolo borgo di Malpeque… non è semplicissimo arrivare ma il posto merita, una piccola baia con i pescherecci ed i suoi magazzini colorati, c’è un ristorante ed un pescivendolo dove acquistare il pesce fresco. Subito dopo troviamo un campeggio e il “Malpeque Provincial Park dove facciamo una bella lunga passeggiata tra la spiaggia e la scogliera di colore rosso, poi visto che c’è il sole, ci azzardiamo ad entrare per qualche minuto nelle sempre gelide acque dell’Oceano Atlantico… è incredibile come da queste parti la bella stagione sia già agli sgoccioli… un cartello ricorda che la prossima settimana il parco chiuderà, ringraziando tutti per la bella estate trascorsa e dando appuntamento per il 2018.
Proseguiamo per Summerside, la seconda città più grande della PEI dopo la capitale e dove abbiamo l’albergo per questa sera… per ora proseguiamo oltre e con la North Cape Coastal Drive arriviamo fino all’estremo nord dell’isola, dove la strada termina. C’è il faro ed un paesaggio bellissimo, peccato un po’ forse per questi mulini di energia eolica che rovinano un po’, ma visto il vento che c’è, servono anche questi. La strada secondo noi ancora più bella, è la Hwy 14 che facciamo ora lungo la costa ovest dell’isola, con alcune fattorie ben tenute e varie soste per ammirare il mare e la costa a tratti con scogliere. Ci fermiamo nel porto di un piccolo villaggio – forse Miminegash ma non sono sicuro – a vedere il rientro dei pescherecci con il pescato della giornata; arriviamo a West Cape e qui a West Point c’è un bellissimo lighthouse a strisce bianche e nere sulla spiaggia di sabbia rossa, inoltre c’è anche il “Cedar Dunes Provincial Park”. Torniamo a Summerside al nostro albergo prenotato, ci rimettiamo in ordine ed andiamo sullo Spinnaker’s Landing, il lungomare della città, dove stanno suonando dal vivo all’aperto, mentre per cena troviamo il “Deckhouse Pub e Restaurant” per un ottimo pesce e concludiamo la serata.
19 Agosto 2017
L’albero di questa notte non è stato nulla di che, pulito ma piuttosto rumoroso. Al momento della colazione sostenevano che non era compresa. Un po’ scocciati, mostriamo la brochure presa al Visitor Center da cui abbiamo prenotato, dove era ben indicato “breakfast included”. Cambiano idea e ci viene offerta un’ottima colazione nel ristorante. Qualche volta bisogna essere un po’ cattivi per ottenere ciò che ti è comunque dovuto; torniamo in centro città a Summerside ma per la verità non c’è molto da vedere, anche se oggi è il giorno di un piccolo mercato coperto, proseguiamo quindi oltre, a Seven Mile Bay c’è un faro e di nuovo scogliere di colore rosso, poi imbocchiamo il “Confederation Bridge” questa volta a pagamento – ben $ 46.50 – ma lo sapevamo, gratuito in ingresso all’isola e con pagamento in uscita, ma ne è valsa la pena, a noi la PEI è piaciuta davvero molto. Lasciamo un po’ con dispiacere la Prince Edward Island, avremmo voluto restare magari un altro giorno ma prevedono almeno tre giorni di pioggia, ed i nuvoloni che sono arrivati lo confermano. Comunque oggi non avremo scampo per ciò che riguarda il meteo; oltre il ponte torniamo sul continente e di nuovo nel New Brunswick, il tempo di fotografare questo lungo ponte ed inizia a piovere. Andiamo verso nord e facciamo un po’ di strada, è inutile fermarsi sul mare a Cap Pele e Shediac visto il tempo. Arriviamo così nel Kouchibougnac National Park, giriamo un po’ all’interno anche se piove sempre, poi a piedi con giubbotto ed ombrello decidiamo di fare comunque un sentiero, dove un cartello indicava il possibile avvistamento di alci e cervi all’interno del bosco. Bene, cioè male, una volta tornati alla nostra macchina eravamo abbastanza bagnati, e gli unici animali visti e sentiti sono stati una buona quantità di zanzare , che nonostante il freddo e la pioggia non mollavano. In serata, sempre sotto la pioggia arriviamo nella città di Miramichi, dove ci troviamo un albergo e cena nella vicina “Pizza Delight”. Concludiamo così questa giornata, con molte ore nel pomeriggio sotto una pioggia battente.
20 Agosto 2017
Colazione in albergo ed almeno ha smesso di piovere. Miramichi non sembra una vera città, ma l’insieme di alcune piccole cittadine industriali affacciate sul fiume, come Newcastle, Douglastown, Nelson, Loggierville e Chatam, ma non c’è molto da vedere e quindi si riparte ancora verso nord-est per visitare l’Acadian Peninsula, dove si sente e si vede l’orgoglio di questa comunità di origini francesi. La bandiera con il tricolore e stella gialla in centro si vede sventolare ovunque; la Route 113 collega una serie di isole fino a terminare a Miscou Island e noi ci fermiamo un pochino prima. Per la verità non ci sembra così eccezionale il paesaggio che vediamo, ci fermiamo comunque nelle cittadine di Lameque e Shippagan dove si vedono molti pescherecci dipinti in diversi colori. Un passaggio a Caraquet, il più antico villaggio Acadiano ed arriviamo al faro di Grand Anse che ora è un visitor center. Però è bello, sopra una scogliera e dipinto naturalmente con i colori bianco, rosso e blu Acadiani. Al termine di questa penisola, la cittadina più grande è Bathurst nella baia interna ma sempre sul mare. Facciamo una passeggiata e mangiamo un ottimo gelato, poi il sole se ne và ed il cielo diventa tutto scuro, stanno arrivando a quanto pare un paio di forti temporali e quindi andiamo via nella direzione opposta riuscendo ad evitarli e beccando solo un breve acquazzone. Poi torna il sole nella nostra direzione. La strada verso nord è sempre a fianco al mare, siamo nella Chaleur Bay ed in lontananza si intravede la costa del Quebec – della Gaspe per essere precisi -. Facciamo diverse soste così a caso in riva al mare ed in serata arriviamo a Campbelton dove ci troviamo un Confort Inn per questa notte. Non siamo più sul mare, la Chaleur Bay di oggi si è ristretta così tanto che Campbelton è sul fiume. La cittadina non è poi così male, peccato un paio di ristoranti chiusi la domenica sera. Quindi non rimangono che due o tre fast food. Scegliamo Mc’ Donald per la cena di questa sera, poi passeggiata con un bellissimo tramonto sul fiume e poi a dormire.
21 Agosto 2017
Da casa, in fase di pianificazione, si era pensato di arrivare fino qui a Campbelton e poi rientrare verso Montreal. Ma ora, complice qualche mezza giornata di tempo così così dove abbiamo fatto strada, siamo leggermente in vantaggio rispetto alla nostra ipotetica tabella di marcia. Oggi il tempo è bellissimo e quindi la decisione si prende da sola. Andiamo a fare il giro della Penisola della Gaspè. Quindi dopo la colazione in albergo si parte. Da Campbelton basta prendere il ponte che attraversa il fiume per lasciare il New Brunswick e rientrare in Quebec, guadagniamo subito un ora di fuso orario… quindi prendiamo la Route 132 che in questi giorni ci accompagnerà fino a Montreal; all’inizio la strada non ci pare così bella, ma poi le cose migliorano. Siamo sempre di fianco al mare e ci fermiamo in qualche piccolo paese o villaggio che incontriamo, così, per curiosare un po’ o per una passeggiata fino al faro ed al suo pontile di legno. Nel primo pomeriggio arriviamo a Percè, ma già dalla strada per arrivarci si intuisce un paesaggio con vista sul mare e sulle scogliere che diventa bellissimo; la piccola cittadina di Percè ci appare subito molto bella, turistica, e quasi tutta affacciata sul mare e sulla Route 132 che la attraversa. L’attrattiva principale è questa grande roccia calcarea che sta lì nel mare di fronte alla città. Si chiama appunto Rocher Percè, ed è tra i luoghi più rappresentativi e fotografati del Canada. Ci troviamo subito un albergo per evitare i soliti inconvenienti, tanto il posto è bello e ci fermeremo qui oggi; troviamo una sistemazione all’inizio del paese e dal nostro balcone abbiamo di fronte la Rocher ed il mare blu. Andiamo a fare uno spuntino in una boulangerie e cafè e poi giriamo a piedi tutto il pomeriggio. Dal Bonaventura Park con un piccolo sentiero in salita pieno di fiori si arriva ad una grandiosa vista della Rocher e, volendo, con la bassa marea si può arrivare alla roccia a piedi. Ci sediamo poi sulla spiaggia fino quasi al tramonto. La roccia è davanti a noi, dietro in lontananza passa una nave da crociera, sole e mare blu. Rientriamo in albergo a sistemarci ed usciamo a piedi per la cena. Ora che il sole non c’è più a riscaldare, fa veramente freddo. Ci troviamo un ristorante, e ce ne sono veramente tanti, come pure gli alberghi, ceniamo con un ottimo fish and chips. Ultimo giro tra qualche negozio per turisti rimasto aperto fino a tardi e poi rientriamo in albergo, che nel frattempo è diventato “sold out”.
22 Agosto 2017
La colazione non è compresa ma ci pensiamo noi, andiamo a comperare dolci e caffè e facciamo colazione seduti sul nostro balcone, con vista sul mare e sulla roccia; facciamo un ultimo giro in questa bella località e ripartiamo…di nuovo Route 132. Poco avanti c’è la cittadina di Gaspè, più grande di Percè , facciamo un giro ma non ci è piaciuta molto…poi continuiamo ancora entrando nel Parc National De Forillon, dove facciamo qualche sentiero con ottime viste sul mare e sulle scogliere, come a Cap Bon Ami. Dovrebbero esserci anche gli animali ma non avvistiamo nulla, nemmeno le balene dal telescopio, solo alcune foche. Proseguiamo sulla Route 132 un po’ sul mare ma anche internamente sulle colline – e qui la strada diventa un po’ impegnativa da guidare – in un paesaggio sempre molto bello, facciamo diverse soste tra le quali vediamo un ponte coperto ed un faro di colore rosso. Poi, mentre continuiamo la strada, pian piano il mare aperto lascia il posto al grande fiume San Lorenzo, che per il momento sembra ancora il mare, visto quanto è grande; ormai è sera ed arriviamo a Ste Anne Des Monts dove ci troviamo l’albergo. Buona la sistemazione in un cottage per conto nostro, buona comunque anche la cena in uno dei due ristoranti che sembra ci siamo in paese. Quello di pesce a menù fisso costava uno sproposito, quindi scegliamo il pub.
23 Agosto 2017
Colazione da Tim Horton, la giornata di oggi non sembra buona, c’è addirittura la nebbia ed è piovuto nella notte. Facciamo un po’ di strada verso l’interno per raggiungere il Parc de Gaspesie e si va verso le montagne. Dopo il primo ingresso nel parco, la strada diventa presto una pista di terra, c’è qualche lago da vedere e facciamo un paio di soste. Poi torniamo indietro perché la strada sterrata diventa brutta da percorrere. Inizia anche a piovere e la nostra auto di colore nero diventa sporca che è una schifezza. Ci spostiamo poi in un’altra zona del parco mentre il tempo migliora un po’, e riusciamo a fare una bella passeggiata fino ad un piccolo laghetto ai piedi della montagna. Torniamo sulla Route 132 in riva al fiume San Lorenzo e proseguiamo ancora, un altro ponte coperto e cittadine come Matane, Gran Metis, Ste Flave in cui fermarsi a dare un occhiata, poi arriviamo a Rimouski dove ci troviamo un albergo per questa notte; la città è piuttosto grande, da qua partono anche i traghetti che attraversano il San Lorenzo. Per cena andiamo in centro dove ci sono diversi locali e ristoranti, noi troviamo un “Retrò 50”, ristorante in stile anni 50 per un ottimo hamburger e “putine”, uno dei piatti principali del Quebec.
24 Agosto 2017
Colazione in albergo e ripartiamo, poco oltre la città di Rimouski c’è il Parc Nat. du Bic e noi lo andiamo a vedere; quest’anno in occasione del 150° compleanno del Canada, gli ingressi di quasi tutti i Parchi Nazionali e Provinciali sono gratuiti e si entra con un pass che noi abbiamo, ma il Parc du Bic non la riconosce…quindi ingresso a pagamento. Poco male, paghiamo gli 8.50$ per persona ed entriamo. Il parco non è molto grande ma è tra i più belli, facciamo alcune passeggiate sui sentieri indicati ed arriviamo anche ad una spiaggia dove possiamo vedere le foche – e le vediamo -, con cartelli che indicano giustamente di restare a distanza per non disturbarle, poi saliamo anche con un sentiero a scalinate su una collina con una bellissima vista dall’alto del paesaggio, delle isolette e del mare o fiume San Lorenzo che sia…non si capisce bene da queste parti. Peccato la bassa marea, che rovina un po’ il panorama; usciti dal parco, di nuovo Route 132, ripassiamo Riviere Du Loup dove abbiamo dormito ad inizio viaggio prima di deviare in New Brunswick ed arriviamo a Levis, praticamente la cittadina di fronte a Quebec City, siamo sulla sponda opposta del fiume San Lorenzo. Fatichiamo un po’ a trovare un albergo, le solite storie, o sono pieni, o non ti danno una sola notte verso il week end….ma alla fine lo troviamo, un Econolodge pulito ad un prezzo normale, per cena una pizza da Mike’s vicino al nostro albergo.
25 Agosto 2017
Colazione in albergo, poi controlliamo in internet la disponibilità degli alberghi di Montrel – preferiamo prenotare quello di questa sera per evitare problemi – e visto che scegliamo un Quality Inn, stessa catena Choice di questo, lo facciamo prenotare direttamente dal ragazzo della reception. La scelta di voler dormire a Levis è semplice. Noi, a Quebec City ci siamo già stati in un viaggio precedente arrivando in auto e dormendo in città. Questa volta vogliamo fare in modo diverso e più tranquillo. Lasciato l’albergo andiamo al molo dei traghetti di Levis, parcheggiamo e prendiamo un traghetto che fa la traversata fino a Quebec City nella città bassa. Il viaggio dura soltanto una decina di minuti, ma la vista della città e del Chateau Frontenac dal fiume è davvero bella. Sbarcati a Quebec City non rimane che girare e girare a piedi, tra città bassa e città alta, il posto è molto turistico e si vede… molta gente in giro e vari negozi di souvenir, ma è davvero bellissima con i suoi edifici storici, le piazze e le vie caratteristiche. Facciamo una sosta per uno spuntino da Paillard in Rue Saint Jean, una panetteria con lunghi tavoloni in legno, ci sono pane, dolci, caffè ed altri piatti da consumare in questo locale. Nel pomeriggio pian piano scendiamo nella città bassa, riprendiamo il traghetto per Levis, un ultimo sguardo alla bella Quebec City e riprendiamo la nostra auto che ci attende nel parcheggio. E’ metà pomeriggio, ancora un po’ di Route 132 sul fiume, poi riprendiamo la Trans Canada Hwy più veloce per recuperare un po’ di tempo e fare i 200 km. mancanti fino a Montreal. Arrivati nei pressi della città, perdiamo un po’ di tempo in coda, fortunatamente abbiamo scelto l’albergo a Brossard – a sud di Montreal – , non dobbiamo attraversare il San Lorenzo per entrare in città, e quindi evitiamo di perdere altro tempo per il traffico. Il Quality Inn è ottimo e per cena ci spostiamo di qualche kilometro più avanti, in un locale che si chiama “ Pasta tutti i giorni”….ed è stata un’ottima scelta.
26 Agosto 2017
Ultimo giorno in Canada con una bella giornata di sole. Colazione in albergo e poi decidiamo di andare a vedere sull’isola di Notre-Dame il Circuit Gilles Villeneuve, dove in giugno si corre il GP del Canada e visto che seguiamo la Formula 1… l’albergo questa mattina ci ha addirittura stampato il percorso per arrivarci, L’Ile de Notre Dame si raggiunge con un ponte, è un parco, e quando non ci sono eventi sportivi è aperto al pubblico per passeggiare, correre, andare in bici o pattinare, e c’è anche un casinò; fatichiamo un po’ a parcheggiare l’auto per una manifestazione podistica che però sta finendo. Ed eccoci qua a passeggiare sulla pista del GP del Canada, corsia box, rettilineo di partenza. Qua sull’asfalto c’è scritto un saluto all’indimenticabile Gilles… e foto di rito al muro dei campioni (gli appassionati come noi sanno di cosa parlo…), poi soddisfatti lasciamo Notre Dame per andare in città; anche Montreal l’abbiamo già visitata in un precedente viaggio, ma è piacevole passarci ancora un pomeriggio…restiamo nella parte pedonale della città vecchia, il Vieux-Montreal con la Place Jacques Cartier e Place D’Armes, poi Rue Saint-Paul fino al lungofiume. Ci mangiamo un gelato, c’è tanta gente in giro, artisti di strada, gente che suona dal vivo e vicino al porto ci sono i camioncini di street food; è giunta l’ora di recarsi in aeroporto, lasciamo con un saluto affettuoso la nostra auto, grande compagna di viaggio che ci ha portati ovunque, ed alle 22:00 il nostro boeing 777-300 di Air France decolla per Parigi e poi ritorno a Milano Linate.
Conclusione
Di nuovo un altro grande viaggio, forse disturbato un po’ dal brutto tempo, ma in Canada il tempo è sempre così imprevedibile. Un viaggio con un po’ di fastidio per la difficoltà, a volte, di trovare posto negli alberghi, ma ciò che abbiamo visto e vissuto in queste tre settimane di vacanza è stato bellissimo. Alla fine i Kilometri sono stati 7800… e ne è valsa davvero la pena venire nelle Province Atlantiche del Canada.
Moreno e Marina