Le perle del Caribe… in crociera

Spiaggia e mare a Natale
Scritto da: Lisa79
le perle del caribe... in crociera
Partenza il: 23/12/2011
Ritorno il: 31/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Il 23 Dicembre Io e Mauri partiamo per la tanto desiderata e attesa crociera ai Caraibi carichi di aspettative e speranze. La vacanza è stata prenotata con circa 8 mesi di anticipo e pertanto abbiamo un bel volo senza scali da Milano Malpensa a Guadalupe con la compagnia Neos. All’andata si parte con 2 ore di ritardo ma tra il check in con tempistiche bibliche, il controllo al metal detector, un caffè e 2 chiacchiere il tempo passa ed alle 19.50 si parte per Point a Pietre.

Volo tranquillo, anche se stipati come sardine, ed atterriamo alle ore 24 a Guadalupe (fuso orario -5 rispetto all’Italia). Il caldo afoso (25°C) che ci accoglie ci prende alla sprovvista e, nonostante il trasferimento piuttosto breve verso il porto, i nostri vestiti di lana si fanno sentire. La spettacolare Costa Luminosa, pronta a salpare più di 2 ore prima, ci sta aspettando e le procedure di imbarco sono quanto mai veloci. Raggiungiamo quindi la nostra bella e spaziosa cabina con balconee poco dopo ci raggiungono anche le nostre valige. Tutto pronto, tra poco si parte e domani ci aspetta la prima tappa!

24 dicembre – Martinica

L’entusiasmo è tanto che, complice il jet leg, alle 7 siamo già in piedi. Il meteo purtroppo fa i capricci, nuvoloni che vanno e vengono non sembrano confortanti ma comunque ci regalano arcobaleni doppi e tripli spettacolari. Dopo un’abbondante colazione, alle 9.30 c’è subito l’appuntamento con l’esercitazione di emergenza e successivamente passiamo il resto della mattina ad esplorare la nave ed a prendere un po’ di sole. Costa Luminosa, imponente e leggiadra al tempo stesso, è un vero spettacolo ricca di ambienti sfarzosi e festaioli ma con angoli più tranquilli e riflessivi. Questa volta l’esplorazione ci risulta facilitata dal fatto che costa Luminosa è la gemella di Costa Deliziosa che ci ha accompagnato il capodanno scorso nel giro degli Emirati Arabi Uniti, tutto è piuttosto familiare e ci orientiamo in fretta.

Alle 12.00 si scende nel porto di Fort de France la capitale della Martinica dove, insieme a un’altra coppia conosciuta durante la nostra prima crociera nel mediterraneo e rincontrata casualmente in aeroporto, contrattiamo con un tassista locale (si parla francese) per un tour dell’isola toccando alcuni punti scelti da noi (200 euro). Con una Bmw scassatissima e con 300.000 Km al suo attivo (nuova a quanto detto dal proprietario) partiamo per il nostro tour passando per il centro cittadino, piuttosto caotico, ed inerpicandoci poi verso l’interno. Visto che la Martinica è chiamata l’isola dei fiori la prima tappa è il Jardin de Balata, un giardino botanico specchio della vegetazione tropicale tipica dell’isola. Per 12 euro circa passeggiamo lungo sentieri immersi in una vegetazione lussureggiante dove le piante tropicali che siamo soliti vedere come piante d’appartamento diventano enormi alberi, le varietà di palme non si contano e i colibrì fanno la spola x prelevare il nettare dai fiori più disparati. Curiosi percorsi sopraelevati composti da ponti di corde e legno (ma le intelaiature in realtà sono in acciaio) posizionati tra un albero ed un altro consentono di passeggiare tra le fronde sentendosi un po’ il tarzan della situazione. Giudizio molto molto positivo, anche perché posso confermare che una vegetazione del genere non si ritroverà nelle isole successivamente visitate. Ripartiamo quindi per andare a visitare alcune spiagge ed attraverso una highway degna di un qualsiasi stato europeo e fiancheggiata da sterminate coltivazioni di canna da zucchero, arriviamo nella località turistica chiamata LesTroisIletes; bel panorama, spiaggia attrezzata e mare limpido con un colore che varia tra l’azzurro e il verde smeraldo, peccato che il tempo peggiori e il bagno non ci sembri una buona idea. Visitiamo quindi la spiaggia LeDiamont, situata più a sud rispetto alla precedente, molto più selvaggia e caratterizzata dalla presenza di un’enorme scoglio al largo che ricorda la forma di un diamante. Il posto è veramente spettacolare, sarà per il tempo non particolarmente invitante, ma la spiaggia lunga Km è deserta e le classiche palme che si protendono verso il mare si spingono fin quasi nell’acqua. Ripartiamo a malincuore per tornare verso il porto, non senza fare una tappa per l’acquisto di una bottiglia di rum locale ed una volta giunti al porto salutiamo e paghiamo il nostro amico tassista di nome Gabriel. Il giro in taxi non è stato a buon mercato ma abbiamo visto un sacco di cose e fatto tanti km, cosa che con un’escursione organizzata non si fa poiché di solito hanno una singola meta; inoltre il vantaggio di avere una macchina a disposizione con un’autista del posto ci ha permesso di fermarci a fare foto nei posti più caratteristici e conoscere tante cose dell’isola raccontate direttamente da un abitante. Alle 18 circa siamo in nave dove ci aspetta la serata di gala per il festeggiamento della vigilia di Natale.

25 Dicembre – S. Maarten

Buon Natale! Dopo la mattina passata a prendere il sole (ogni tanto qualche nuvola accompagnata da brevissimi scrosci d’acqua rompe le scatole ma impareremo presto che questo è il clima tropicale!) come ieri alle 12 in punto scendiamo nel porto di Philisburg, la capitale della parte olandese dell’isola e, visto che essendo natale tutti i negozi del centro città sono chiusi decidiamo di dirigerci direttamente alla spiaggia denominata OrientBay. Appena fuori dal porto ci sono numerose stazioni per taxi collettivi (pulmino da 10-12 persone) con destinazioni predeterminate, noi ci dirigiamo alla banchina con la scritta OrientBay e per 12 dollari americani partiamo x andare alla spiaggia che si trova nella parte francese dell’isola. Una volta arrivati il beach boy di turno ci accoglie nel sua pezzo di spiaggia e per 6 dollari ci affitta ombrellone, lettino e, una cameriera dal succinto costumino da ”babba natale” ci porta anche un drink. In men che non si dica sono già in acqua, i colori del mare sono stupendi, la sabbia è bianca e con maschera e boccaglio si vedono anche numerosi pesci tipici di un fondo sabbioso. Questo è il modo ideale di passare il giorno di Natale… in costume da bagno a prendere il sole con un drink in mano! Alle 16.30 su nostra richiesta il beach boy telefona al taxi che prontamente ci viene a riprendere ad alle 17 circa siamo nuovamente alla nave, ci resta circa una mezz’ora prima del “tutti a bordo” che impieghiamo a fare un po’ di shopping nei negozietti vicini al porto.

26 Dicembre – Repubblica Dominicana

La terza tappa del nostro viaggio è la Repubblica Dominicana e alle 12 in punto attracchiamo a La Romana, capoluogo della provincia omonima e principale centro nazionale per la produzione saccarifera. Il porto è grande e ben attrezzato pertanto anche qui non risulta difficoltoso organizzare la nostra escursione “fai da te“. Non appena scesi dalla nave chiediamo infatti ad altri passeggeri se qualcuno avesse la nostra stessa meta e racimolati in pochi minuti altri 8 compagni di viaggio contrattiamo per un taxi collettivo da 10 posti che per 18 euro (a/r da pagare al ritorno) a testa ci porta a Bayahibe distante circa 30 minuti dal porto.

Bayahibe è un villaggio di pescatori che si affaccia sulla costa sud-orientale dell’isola in una zona caratterizzata dalla presenza di spiagge meravigliose. La spiaggia di Bayahibe ospita infatti splendide strutture alberghiere (il Viva Dominicus in testa con clientela a maggioranza Italiana), ed è bagnata da uno splendido mare cristallino che si frange su lunghissime spiagge di sabbia bianca e finissima, ombreggiata da palme. Tra i vari resort disseminati nella zona ci sono ancora parti di spiaggia libera e noi ci facciamo portare in quella di fianco al Viva Dominicus; prima di salutare il nostro autista ci diamo appuntamento nello stesso punto alle ore 5 per il ritorno alla nave. Non appena mettiamo piede sulla sabbia arrivano i Beach Boy di turno che ci accolgono parlando un italiano piuttosto buono (deduciamo che il turismo italiano è imperante in questa zona), ci portano sdraio e ombrellone per 6 euro a testa e ci indicano la loro bancarella di souvenir, non si sa mai ci fosse venuta voglia di fare un po’ di shopping. Gentili, efficienti e non troppo insistenti per cui direi che il servizio è stato più che buono. Passiamo quindi il pomeriggio tra sole (in realtà va e viene), sabbia bianca e bagni in un mare splendido; dopo qualche ora ci concediamo una passeggiata lungo la spiaggia sbirciando i vari resort che incontriamo ed una volta tornati al nostro ombrellone, complice un nuvolone che oscura per una mezz’ora il sole, ci avventuriamo a vedere cosa offrono i negozietti sulla spiaggia. Dopo un po’ di trattativa (d’obbligo) ci portiamo via 2 batik da appendere nella nostra casa nuova ed una scatola di sigari dominicani, poiché dovete sapere che l’economia locale, oltre che sulla lavorazione della canna da zucchero, si basa sul tabacco del quale la Rep. Dominicana è uno dei maggiori produttori. Puntualissimo, una mezz’ora prima delle 5 compare il nostro autista che si mette a disposizione per il viaggio di ritorno, ed in mezz’ora siamo di nuovo alla nave.

Facciamo quindi una doccia veloce e ci prepariamo per uscire nuovamente perché abbiamo acquistato un’escursione Costa (in offerta a 19 euro) per Altos de Chavon, un villaggio creato sullo stile di un pueblo spagnolo del Cinquecento. L‘organizzazione Costa ci mette a disposizione pullman che partono ogni 30 minuti dal porto e noi, correndo un po’, riusciamo a prendere quello delle 18 che in un quarto d’ora circa ci porta a destinazione. All’interno del villaggio si trova un grande anfiteatro con una capacità di 5 mila persone dove, con cuscini alla mano, prendiamo posto ed alle 18.30 ci attende un bellissimo spettacolo composto da un mix di salsa, merenghe e samba, con numerosi ballerini e costumi variopinti. Dopo lo spettacolo, nella piazza di quello che poi si rivelerà un vero e proprio paesino sulle rive del fiume Rio Chavon (sulle cui rive hanno girato numerose scene del film ApocalypseNow) con tanto di Chiesa, locali e negozi, assistiamo ad uno spettacolo pirotecnico accompagnato dalle percussioni di un gruppo musicale che suona tamburi vari e qualunque altra cosa si possa percuotere.

Ci concediamo quindi un breve giro per il villaggio e poi ritorniamo alla nave con il pullman, oggi l’orario di ritorno è libero in quanto Costa Luminosa passerà la notte in porto per poi partire domani mattina alla volta di Catalina; ormai il nostro turno x il ristorante è passato da un pezzo e quindi ci dirigiamo alla pizzeria della nave per rifocillarci un po’. Giornata intensa ma molto soddisfacente.

27 Dicembre – Catalina

Quest’oggi ci aspetta un’escursione all’isola di Saona che abbiamo acquistato con Costa per 90 euro a testa, il prezzo è alto ma non ci siamo fidati ad andare con le barchette dei locali che dalla spiaggia di Baiahybe ieri si erano offerti di accompagnarci per 12 euro. La nave oggi parte alle 7 del mattino per Catalina quindi alle 6.45 ci troviamo al punto d’incontro stabilito per la nostra escursione e scendiamo dalla nave per prendere il motoscafo per Saona. Una volta riuniti tutti sul molo, assistiamo alla partenza di Costa Luminosa che sembra mossa da motori invisibili tanto è silenziosa e la salutiamo mentre si allontana per arrivare alla prossima tappa. Devo dire che vedere partire la nostra nave ci fa sentire un po’ abbandonati… ma per fortuna la rivedremo stasera! Poco dopo la partenza della nave arriva il nostro motoscafo che spinto da 3 potenti motori vola letteralmente sulle onde… facendoci la doccia!

Dopo 45 minuti circa arriviamo sull’isola di Saona e, manco a dirlo siamo i primi … visto che sono 8.30 del mattino!

Saona è un’isola situata nel mar dei Caraibi, in posizione parallela all’estremità sud orientale delle Repubblica Dominicana, e fa parte di una zona protetta e santuario naturale nel Parco Nazionale dell’Est. Al nostro arrivo il cielo è coperto pertanto l’isola non ci appare nel suo massimo splendore ma è comunque notevole con palme a non finire e un mare turchese che degrada dolcemente. Di umore cupo come il cielo che ci sovrasta procediamo comunque a posizionarci nell’area dedicata alla nostra escursione dotata di sdrai, tavoli per il picnic e zona per il barbecue di mezzogiorno. Facciamo quindi un giro per le bancarelle di souvenir dove acquistiamo l’immancabile calamita e altri piccoli regalini da portare a casa. Nelle 10.30 cominciamo a vedere qualche spiraglio di sole e in mezz’ora il cielo diventa azzurro e i colori letteralmente esplodono… palme verdi, sabbia bianchissima e un mare da favola turchese vicina alla costa fino ad arrivare al blu cobalto delle acque più profonde. L’orizzonte si punteggia di catamarani e barche a vela e noi ci godiamo questa splendida isola che incarna tutto quello che si vorrebbe trovare ai tropici, in solitaria visto che ancora non sono arrivate altre escursioni e noi rimaniamo comunque un gruppetto esiguo x spazi così grandi. Arriva ora di pranzo e mangiamo qualcosa per tamponare la fame, qualità del cibo buona anche se nessuna prelibatezza; alcuni compagni di escursione acquistano aragoste dai pescatori locali che vengono cucinate direttamente sul barbecue ma vi confesso che noi non le abbiamo assaggiate … colpa della nostra fissazione per le procedure igieniche! Comunque nei pranzi e cene in nave i crostacei e le aragoste non mancano quindi queste le posso saltare!

Dopo pranzo abbiamo tempo per crogiolarci un altro po’ al sole, che ora è veramente splendente, ed alle 14.30 siamo pronti per ripartire con destinazione le piscine naturali ovvero una zona dove il mare non arriva oltre la cintura creando un’immensa piscina turchese in cui sguazzare. L’orario di partenza si è rivelato ottimo poiché dalle 13 in poi l’isola ha cominciato ad affollarsi sempre di più perdendo parte del suo fascino e divenendo un po’ simile a Rimini ad agosto (ma con i colori più belli). Dopo un breve tragitto in motoscafo arriviamo quindi alle piscine naturali e ci tuffiamo in un vero paradiso azzurro, giusto qualche palma verde all’orizzonte ci fa notare la differenza tra mare e cielo. Un’altra nota di colore è dato dal rosso delle stelle marine che punteggiano la sabbia bianca e, visto che sono più grandi della mia mano si vedono da lontano. I nostri accompagnatori locali ci offrono quindi rum e coca da consumare rigorosamente in acqua: happy hour perfetto.

Ormai il sole comincia ad abbassarsi e noi abbiamo ancora un’ora circa di motoscafo per arrivare alla nave che ci aspetta ancorata in rada a Catalina, quindi anche a se a malincuore, si parte! E via che si vola sulle onde con doccia assicurata!

Il motoscafo ci accompagna al molo dell’isola di Catalina, ormai sono le 17.00 pertanto non facciamo in tempo a vedere nulla dell’isola perché alle 17.30 si salpa per la prossima tappa. Con i tender della nave facciamo quindi ritorno a bordo, andiamo a fare una bella merenda con te e pasticcini e poi ci godiamo la partenza dal balcone della nostra cabina.

28 Dicembre – Tortola

Oggi arriviamo a Tortola, che fa parte delle isole vergini britanniche, ed alle 9.00 in punto scendiamo dalla nave nel porto di Road Town pronti per la nostra escursione “fai da te” all’isola di Virgin Gorda. Qui lo stile Brithsh si fa sentire e crea un meraviglioso connubio con le bellezze naturali caraibiche, tutto è bello, ordinato e pulito cosa che raramente abbiamo incontrato finora. Nelle precedenti isole infatti la natura rigogliosa impera su tutto, comprese sulle opere dell’uomo che sono quasi sempre in disordine e identificabili come qualcosa in costruzione o in fase di demolizione.

Al punto di informazioni turistiche del porto una gentile signora ci da tutte le informazioni per raggiungere il ferry che effettua i collegamenti di linea tra le isole vergini, con tanto di cartina, orari e costi… viva lo stile british. Usciamo quindi dal porto a piedi e, dirigendoci all’imbarco del ferry, notiamo che la guida è a sinistra come ci aspettavamo ma anche le auto hanno la giuda a sinistra, come le nostre, in questo modo il volante è posizionato dalla parte del ciglio della strada… in quanto a circolazione stradale sembrano piuttosto confusi e chissà come fanno a vederci qualcosa quando devono sorpassare!? Durante la breve camminata (10 minuti) numerose persone locali ci propongono taxi per il giro dell’isola o barche per qualunque destinazione desideriamo ma noi preferiamo usare il ferry di linea e continuiamo fino alla stazione marittima dove alle 10 partiamo puntuali per Virgin Gorda spendendo 38 dollari in cui è compreso anche il taxi per arrivare nella spiaggia più famosa dell’isola (The Bath). Dopo una mezz’ora circa arriviamo a Spanish Town e il taxi prontamente ci porta a The Bath dove per 3 dollari entriamo in una sorta di zona protetta composta da 2 spiagge. Dal punto di partenza, raggiungibile appunto in taxi, un sentiero scende per 320 metri circa dalla collina verso la spiaggia, unica nel suo genere e caratterizzata da uno strano agglomerato di massi enormi di granito che arrivano direttamente nell’acqua creando piccole piscine ed uno scenario veramente particolare. Tempo di stendere il telo da mare e partiamo per esplorare la spiaggia e gli anfratti creati da questi enormi massi tondeggianti facendo bellissime foto. Indossiamo poi maschera e pinne e ci fiondiamo in acqua per un meraviglioso bagno; la corrente è piuttosto forte e il fondale diventa profondo in 2 passi ma comunque non abbiamo grossi problemi ed esploriamo il fondale dove vediamo qualche corallo e diversi pesci tropicali dai colori vivaci. Non è la barriera corallina del mar rosso (ho visto solo quella) ma è comunque piacevole e divertente. Una volta tornati a terra constatiamo con rammarico che sono arrivate anche le escursioni organizzate da Costa e la spiaggia si è trasformata in un immenso telo mare di colore verde, ovvero quelli forniti dalla nave. Raccogliamo quindi le nostre cose ed attraverso un percorso molto caratteristico tra le enormi rocce che formano grotte ed anfratti, raggiungiamo la spiaggia successiva ovvero Devil’s Beach. Molto simile alla precedente anche questa spiaggia è bellissima ma purtroppo già sovraffollata; ci concediamo comunque un bel bagno e poi ci sistemiamo al sole per consumare qualche panino che stamattina abbiamo preparato durante la colazione sulla nave.

Dopo il pranzo decidiamo di tornare al punto di raccolta taxi dove, cartina alla mano chiediamo al punto di informazioni turistiche come raggiungere una terza spiaggia che ci ha consigliato il nostro agente di viaggio. Una volta ottenute le info richieste ci incamminiamo (circa 15 minuti lungo la strada) ed addentrandoci in un complesso di case vacanza arriviamo in una spiaggia da sogno, veramente una meraviglia, ci contiamo e siamo in 12 … tutta un’altra cosa da quelle precedenti! Posizioniamo quindi i nostri teli su una roccia, maschera, pinne e via in acqua per l’ultimo bagno della giornata; anche qui il fondale è simile ai precedenti ma l’assenza di altre persone rende il posto particolarmente magico. Ci stendiamo quindi al sole e ci godiamo l’ultima ora in relax ascoltando solo la risacca delle onde e facendo un sacco di foto.

Torniamo quindi a piedi al punto di arrivo dei taxi dove ne troviamo uno che prontamente ci riporta al porto dove aspettiamo il ferry delle 16 per il ritorno a Tortola; una volta arrivati ci rimane circa 1 ora per lo shopping nei numerosi negozietti che si snodano lungo la strada tra l’attracco del ferry e il porto turistico. Alle 17.30 è previsto il “tutti a bordo” ed alle 18 si parte per Antigua.

29 Dicembre – Antigua

Quest’oggi la nave attracca alle 9 al porto di Antigua e noi abbiamo deciso di provare un’escursione un po’ diversa dal solito ovvero il “bagno con le razze” organizzato da Costa (70 euro a testa). Alle 9.45 ci riuniamo quindi al punto d’incontro previsto per la nostra escursione ed una volta scesi dalla nave ci suddividono in piccoli gruppi e con pulmini ci dirigiamo verso un piccolo porticciolo distante circa 15 minuti dal porto turistico. Dopo un rapido breefing sul comportamento da tenere in acqua ci imbarchiamo su piccoli motoscafi e in 10 minuti attracchiamo a diverse piattaforme galleggianti nei pressi di un’immensa secca protetta dalla barriera corallina. Indossiamo quindi maschera e boccaglio e, dalla piattaforma galleggiante, scendiamo in acqua da una comoda scaletta; l’acqua non supera mai il metro e venti di altezza e io, che sicuramente non sono un gigante, tocco sempre il fondo. Attirate dai calamari offerti dagli istruttori le razze ci passano tranquillamente in mezzo alle gambe sfiorandoci ed accarezzandoci senza paura con la loro pelle vellutata. Sono veramente degli animali splendidi, maestosi ed eleganti. ed assolutamente non pericolose, l’unica accortezza è non pestarle se sono nascoste sotto la sabbia e per evitare questo gli istruttori ci hanno consigliato di non camminare normalmente da di trascinare i piedi. Rimaniamo quindi un’ora a sguazzare con questi meravigliosi animali che, rabboniti dai calamari si lasciano fotografare senza problemi.

Riguadagnamo quindi Costa Luminosa facendo il percorso inverso rispetto al mattino e saliamo sulla nave con una fame esagerata che decidiamo di placare con un bell’hamburger e patatine fritte che troviamo al grill del ponte 9. Ci rilassiamo quindi al sole per un’oretta e nelle 16 scendiamo nuovamente a terra per curiosare un po’ per la capitale dell’isola e approfittarne per fare l’ultimo shopping della vacanza. Alle 17.30 il “tutti a bordo” di riporta sulla nave con destinazione Guadalupe dalla quale purtroppo si ripartirà per Milano.

Conclusioni: vacanza splendida con tanta natura, e mare a non finire.

L’organizzazione Costa impeccabile come sempre, nave splendida, pulizia maniacale, servizio ottimo e cibo vario e buonissimo.

Il meteo è stato un po’ capriccioso, ma è caratteristico della zona tropicale, e tutto sommato non ci è andata male visto che altre persone sulla nave ci hanno riportato esperienze decisamente peggiori con piogge abbondanti.

Tutte le città visitate sono piuttosto modeste e spesso caotiche e disordinate, ma sicuramente curiose e folcloristiche! Da visitare per quello che sono e non sicuramente come città d’arte.

Le spiagge, tutte diverse e bellissime, ed il mare cristallino sono la vera attrazione della vacanza; starsene in costume a natale, quando a casa c’è la neve, veramente non ha prezzo!

I porti toccati si sono mostrati assolutamente organizzati, con taxi collettivi, barche e punti di informazione turistica, pertanto le escursioni “fai da te” sono pressoché alla portata di tutti, purchè si abbia almeno un’idea della destinazione.

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